CAPITAN MARVEL

LEGAMI MOLECOLARI

di Fabio Furlanetto

 

 

Ecco i primi episodi di una delle serie più svantaggiato di Marvel IT. Sì, perché la serie USA scritta dall’inimitabile Peter David è talmente inarrivabile da mortificare ogni singolo episodio di questa modesta interpretazione. Ho cercato di scriverla nell’unico modo possibile, ossia tenendo un occhio sulla serie originale e cercando di sviluppare quei concetti che David ha (volutamente?) lasciato da parte.

Noterete un certo stacco dai primi tre episodi, piuttosto autoconclusivi, ed i successivi. Questo perché inizialmente doveva trattarsi di una semplice miniserie in cinque parti: i primi tre numeri sono rimasti virtualmente inalterati.

Ma basta con l’introduzione e passiamo ad una delle amicizie forzate più strane della Marvel, un legame che è iniziato del tutto casualmente ma che poi è arrivato ben  più a fondo (credevate che il titolo stesse lì per caso?).

‘Nuff Said

 

 

 

CAPITAN MARVEL #1 

FUTURO MOLTO IMPERFETTO

Con mille scuse a Peter David e Chris Claremont

 

 

E’ una mattina calda a Los Angeles. Il traffico scorre lento e gli automobilisti non ne sono molto contenti. Molti di loro possono vantare di lavorare nel mondo dello spettacolo, ed alcuni conoscono anche attori famosi.

Eppure tra questi autisti insoliti ce n’è uno che non ha visto solo le stelle del cinema. Ai polsi ha un paio di strani gioielli, due bracciali metallici dorati. Il suo nome è Rick Jones.

Suona diverse volte per far sgombrare la strada, senza successo. La macchina accanto alla sua è guidata da un uomo che lo conosce di fama. Si sporge dal finestrino per parlargli e vede che Jones sta parlando da solo, o meglio sta parlando allo specchietto retrovisore.

-Come sarebbe a dire? Senti, Genny, chi di noi due ha la patente? Okay, la patente per un veicolo terrestre! E va bene, lasciamo stare questo nome. Ma che cavolo sta succedendo qui? Cavolo, dovrei richiedere un quinjet.

In realtà Rick Jones è molto più di un ex conduttore di talk show e chitarrista. Quelli ai suoi polsi non sono bracciali ma Nega-Bande che possono fargli cambiare posto con Capitan Marvel quando le sbatte. Allo specchio Jones non vede sé stesso ma Genis, il figlio del primo Capitan Marvel.

Il suo volto è sempre in ombra e pieno di stelle. Parla con un accento indescrivibile, dietro al quale si possono immaginare imperi galattici.

-Senti, Rick, che te ne fai di una macchina se puoi volare?

-Mi serve perché sei tu che voli, mentre io galleggio nella Zona Negativa.

-Nel Microverso.

-Fa lo stesso. Vediamo che sta succedendo…

Apre la portiera della sua spider del ’56 e cammina in mezzo alle macchine per quasi cento metri. C’è un camion con rimorchio che si è rovesciato nel mezzo di un incrocio, paralizzando il traffico.

-Che cosa è successo, agente? Ho un appuntamento con la mia ex-moglie oggi !

-Allora non si preoccupi, avrà una buona scusa.

-Rick, ho un’idea: sbatti le bande.

-Perché?

-Perché potrà dirle che era bloccato nel traffico, no?

-Perché io posso spostare il camion, e se lo sposto puoi andare da Marlo.

-Apprezzo il pensiero, ma mi spieghi come faccio a farlo in mezzo ad una strada?

-Ma di che sta parlando?

-Okay, allora restiamo bloccati in mezzo alla strada tutto il giorno, se vuoi.

-Non cominciare a fare lo spiritoso adesso, va bene?

-Solo a Los Angeles…senti, idiota, abbiamo una fila di macchine che arriva fino a New York…

-Non stavo parlando con…oh, cavolo.

-…e se non spostiamo subito questo ci lapidano. Quindi sparisci, chiaro?

-E poi si chiedono come mai scoppiano le rivolte contro i poliziotti…

Rick corre verso il primo vicolo che trova e si mette davanti ad una finestra, dove può vedere Genis.

-La vuoi piantare di parlarmi quando sono in pubblico? Sembra sempre che parli da solo !

-Le cose sarebbero molto più semplici se tu rivelassi il nostro legame.

-Vorrei che evitassi di dire cose del genere. Ci sono sempre dei pervertiti che leggono tra le righe quello che vogliono…e poi così mi scordo di riuscire ancora a parlare con Marlo! Vuole il divorzio perché sono sempre con dei super-eroi. Se scopre che sono legato molecolarmente ad uno di loro…

-E credi di riuscire a nasconderglielo per molto tempo?

Improvvisamente la finestra si apre ed una signora sulla sessantina apre la finestra con cui Rick stava apparentemente parlando, puntandogli contro una pistola.

-Senta un po’, giovanotto, le do dieci secondi per andare a disturbare qualcun altro prima di sparare.

-Uh, senta, le cose non sono come sembrano…

-Dieci…nove…

Rick sbatte le bande con un tintinnio metallico, un piccolo contatto che è sufficiente ad innescare la reazione: attorno a lui si scatena un vortice di energia che in meno di due secondi scompare lasciando il posto a Capitan Marvel. Genis decolla mentre alle sue spalle la donna sviene.

Bastano pochi secondi perché arrivi sul luogo dell’incidente.

-Qual è il problema, agente?

-Ma da che pianeta vieni, Marvel Man? Si è rovesciato un camion, no?

-Sono Capitan Marvel, a dire la verità.

Si avvicina al camion ed i suoi muscoli potenziati dalle Nega-Bande sollevano il camion.

Pochi minuti dopo ritorna nel vicolo di prima.

-Rick, perché l’agente mi ha chiesto di scrivere il mio nome su quel pezzo di carta?

-Era un autografo, neanche fossi Capitan America. Ora fammi tornare o…

Un altro colpo di bande scambia di nuovo le loro posizioni.

-Bene, spero di essere ancora in tempo! Quando Marlo si arrabbia è peggio di Kang.

Il traffico ha ripreso a scorrere e Rick si aspetta di trovare la sua auto tra le altre, con dietro dei guidatori inviperiti che vogliono che la sposti. Invece non c’è nessuna macchina.

-Non posso crederci, mi hanno rubato la macchina! Me l’ero pagata con le ristampe del libro…

-Allora dovrò darti un passaggio.

I due si scambiano di posto un’altra volta e Capitan Marvel vola sopra la città.

-Accidenti a te, Marv ! Se non avessi perso tempo avrei ancora la macchina. L’ultima volta me l’ha distrutta l’Uomo Talpa…Come cavolo lo spiego a Marlo?

-Non sarà necessario. La Coscienza Cosmica mi dice che una macchina ha colpito accidentalmente la sua. Non capisco. La Coscienza Cosmica dovrebbe segnalarmi solo i pericoli…

-Non sei mica l’Uomo Ragno. I tuoi sono flash mentali, e non riesci a controllarli perché non sai usare la Forza o cose del genere.

-Credi?

-Vedrai che capirai come usarlo durante una battaglia o troverai qualcuno che te lo spieghi. Ora andiamo a casa, devo pensare a cosa dire a Marlo a pranzo.

-Perché devi pensare a casa? Puoi pensare mentre sei lì, mentre io perlustro la città in cerca di super-criminali.

-In nome di Michael Keaton, che accidenti stai dicendo, Marv?

-Sono un super-eroe, no? Non è quello che faceva mio padre?

-Tuo padre stava a New York, tu a Los Angeles.

-E allora?

-Allora non ci sono super-criminali a Los Angeles !

-E perché?

-Perché non ci sono super-eroi qui.

-Ma se abbiamo combattuto quell’ Hyssta…

-Già, una minaccia spaziale quando in città è arrivato un super-alieno…

-Vorresti dirmi che è precipitato qui perché c’era anch’io?

-Esattamente. E ora portami a casa prima che arrivino gli Skrull.

-Va bene, così mangerò qualcosa.

-Cosa?

-Tu vai a pranzo con Marlo, no? Ed io quando mangio secondo te?

-Non ci avevo pensato…sai, quando io e tuo padre eravamo nella stessa situazione era così che ci arrangiavamo.

Più tardi, dopo una discussione inter-dimensionale tra i due riguardo la qualità dei cibi terrestri, Rick uscì di casa e si recò nel ristorante dove aveva l’appuntamento con Marlo.

Si sedette al tavolo che aveva prenotato ed aspettò circa quindici minuti, quando Marlo arrivò.

-Rick? Credevo che non fossi arrivato. Non ho visto la tua macchina qui fuori…

-Sì beh, ecco, è dal meccanico. Allora, come è andata la giornata?

-Uno schifo. C’era un ingorgo in cui sono rimasta bloccata, ed un idiota mi ha tamponato perché era troppo occupato a guardare Capitan Marvel in azione.

Rick guardò con disappunto il riflesso di Genis in un bicchiere.

-Hei, non guardare me! Non controllo la “Forza”, ricordi?

-Come hai preso questa storia di Legacy ? So che voi due vi detestavate.

-Ehm, non si fa più chiamare così…e poi non è vero…

-Ah! Ma se dopo il disastro che ha combinato al nostro show mi hai detto che è solo un pallone gonfiato che ha fregato la macchina al padre.

Questa volta fu Genis a guardare con sdegno Rick.

-Ehi, io non c’entro!

-Con cosa?

-Ehm, con questo Capitan Marvel…sai, solo perché ero la spalla di  suo padre…

-E perché Marvel mi ha salvato in Canada?

-Cosa?

-Ero un Canada e sono stata attaccata dal Wendigo, e Marvel mi ha salvata…

-Sì, beh, è una coincidenza, no? E poi c’era anche Hulk lì per caso…

Marlo rimase a bocca aperta.

-E…e tu come fai a saperlo?

Rick era visibilmente nervoso, e le rispose guardando il riflesso di Genis nelle Nega-Bande.

-Me lo ha detto lui, sì, quando è tornato…

-Cosa sono quelle cose che hai ai polsi, Rick? Sembrano quasi…

Rick scattò in piedi  e disse frettolosamente:

-Io devo…devo andare in bagno, sai…

-Ma dobbiamo ordinare…

-Ordina tu, va bene? Quello che vuoi!

Rick corse nel bagno, che era vuoto, e si specchiò.

-Cosa diavolo stai facendo, Rick?

-Mai visto Quantum Leap, Marv? Sam e Al vanno sempre nel bagno a parlare.

-E di che vuoi parlare? Marlo sta per scoprire tutto! Non è così stupida.

-Stupida? Ehi, stai parlando di mia moglie, idiota cosmico!

-Sei tu l’idiota cosmico. Rick, lei sa di te e mio padre e tu indossi un paio di Nega-Bande! Quanto tempo credevi di poterle nascondere la verità?

-E che potevo fare? Le Nega-Bande non si possono togliere ! E se le togliessi, tu resteresti per sempre nel Microcosmo…a meno che qualche super-eroe non ti incontri…

-Rick, il microverso è sconfinato. Potrebbero non trovarmi mai…

-Senti, fidati anche di questo, va bene? Allora, torno da Marlo e le spiego che queste sono riproduzioni delle mie vecchie Nega-Bande. Sì, posso farcela…

Rick tornò a tavola con aria più rilassata (o almeno lo sperava) e disse a Marlo:

-Mi chiedevi di queste, eh? Vedi non è come pensi, sono solo…

-Rick, credi che non me ne sia accorta? E’ chiaro che sei tornato con i tuoi amici super-eroi.

-Anche se fosse- disse lui prendendole la mano- che importa? Io ti amo, Marlo. Lo sai.

-Sì, io…anch’io ti amo, Rick. Ma non possiamo restare insieme, capisci? Ci sarà sempre un’invasione aliena, o un attacco del dottor Octopus…ed io non appartengo a quel mondo.

-Credimi Marlo…per quanto sia pazzesca la mia vita, non ho sempre a che fare con dei super-esseri.

Dall’entrata del ristorante si udirono rumori di lotta ed un colpo energetico. Marlo lasciò la mano di Rick.

-Davvero?

Nel ristorante entrò una giovane donna dai capelli rossi raccolti in una lunga treccia che arrivava quasi al terreno. Indossava una larga tunica arancione ed un bastone bronzeo.

-Janis? Cavolo, di tutte le giornate…

-Rick, questa non è la ragazza che diceva di essere nostra nipote?

-Nonno…nonna…non pensavo che vi avrei scannerato insieme.

-Ed io non pensavo che avrei rivisto te, Janis! Che ci fai qui?

-Ci siamo incontrati l’ultima volta al Cairo, e sono rimasta bloccata là…Ho cercato Hulk ma non l’ho trovato…credo sia flippato. Allora ho seguito le tue tracce…ma tu cammini, nonno!

-Già, è stato nel futuro anche lui. Quindi adesso la moglie resta nel presente e se ne va.

-Marlo aspetta…accidenti a te, Janis. Devi aver ereditato il mio tempismo. Vieni, usciamo prima che il tizio che hai pestato ci denunci…

Una volta fuori, Janis spiegò rapidamente a Rick di voler tornare al suo tempo.

-Ero venuta qui per chiedere ad Hulk di aiutarmi a fermare un nuovo dittatore che abbiamo, ma ho deciso che dobbiamo essere noi a scacciarlo. A differenza del Maestro, il nuovo tiranno ci ha lasciato delle armi.

-Sì beh, non è che io sappia viaggiare nel tempo…anche se ultimamente non ho fatto altro…però posso portarti in un posto dove puoi farlo.

-Bene, dov’è il tuo jet-a-ruote?

-La macchina? Storia vecchia. Ora ho un nuovo autista…

Rick sbatté le bande ed al suo posto comparve Genis. Le spiegò brevemente i fatti che avevano portato alla loro situazione e partì con lei poco dopo.

La loro prima tappa fu il Molo Quattro di New York, nuovo quartier generale dei Fantastici Quattro.

-Qui non c’è nessuno, Rick. Devono essere in missione.

-Tipico. Quando uno cerca i Fantastici Quattro o i Vendicatori per farsi aiutare non ci sono mai.

Si recarono allora a Latveria, per poter usare la macchina del tempo del Dottor Destino.

Una volta al di sopra del castello, Genis fu attaccato da quasi trenta robot volanti, mentre il castello fu circondato da un campo di forza.

Genis faticò non poco a combatterli, dovendo nel frattempo stare attento a non far cadere Janis. Dal canto suo Janis si dava da fare per non essere inutile, lanciando raggi di energia con il suo bastone.

-Marv, così non funziona. Destino deve averne a centinaia di quei cosi…non puoi batterli uno ad uno !

-Tu cosa suggerisci?

-Non possiamo batterli uno ad uno- gli rispose Janis- dovremmo trovare un modo per fermarli tutti insieme…

-Ottima idea…ma come diavolo faccio?

-A meno che tu non abbia un prototipo omni-oltre, credo che dovresti raggrupparli e colpirli assieme.

-Proiettore Omni-Onda, e sarebbe molto utile…e ci sto provando a raggrupparli, ma anticipano tutte le mie mosse !

-Ho un’idea…il bastone di Janis! Chiedile se può farlo esplodere…

-Ma è un’idiozia! Le sue scariche non hanno più effetto delle mie!

-Chiediglielo, Marv! Le lo sovraccarica e tu alimenti l’esplosione…

Effettivamente il bastone di Janis fu sovraccaricato e fatto esplodere da un colpo fotonico. L’esplosione distrusse i robot e danneggiò il campo di forza. Genis sopravvisse grazie alla sua velocità.

Una volta entrati nel castello scoprirono che le difese interne erano disattivate. Trovare la macchina del tempo richiese pochi minuti.

-Sbrighiamoci, prima che le difese si riparino. Ricordi i dati per tornare a casa?

-Li ho appena scaricati. Grazie dell’aiuto, nonno.

-Stavo pensando…dovremmo venire con te, per fermare quel tiranno.

-Sei pazzo, Marv? Io ho una vita, qui!

-Potremmo tornare nello stesso istante in cui torniamo…oppure un giorno prima, così…

-Lascia stare i casini temporali, ti prego. Ne ho visti troppi di recente. Allora andiamo, basta che chiudi la bocca.

Il viaggio fu istantaneo: la piattaforma si sollevò oltre le loro teste e si ritrovarono nel futuro.

-Perfetto. Dove sarebbe questo tiranno?

-Io credo che il tiranno sia l’ultimo problema. Non scannerizzi? Questo non è il mio futuro!

-Allora torniamo indietro e…

-Non possiamo, la macchina del tempo è nel passato.

-E come facevi conto di riportarmi a casa?

-Avevamo una macchina del tempo, ma per qualche motivo non mi recuperavano…

-Grande, Marv. Dopo aver viaggiato in lungo e in largo nel tempo, lasciamo le chiavi a casa.

-Sei sicura che non sia questo?

Lei indicò una grande pianta che si vedeva in lontananza, chiaramente una pianta aliena. Tutta la zona era piena di strani vegetali. Genis prese il volo per vedere meglio dall’alto la situazione e vide che tutta Latveria ed il castello di Destino erano ricoperti da piante.

-Ed ora che si fa, Rick?

-Ci dev’essere qualcuno da queste parti con una macchina del tempo. A prima vista sembra il classico futuro andato male in cui un cattivo ha vinto.

-E come lo sconfiggiamo?

-Non lo so, ma per tornare a casa basta trovare gli X-Men.

-Cosa?

-Questo è un futuro andato male, no?Quindi gli X-Men sono stati decimati ed i sopravvissuti lottano contro il cattivo. Qualcuno andrà nel passato e ci darà un passaggio. Credimi, nella Guerra del Destino ho passato un mucchio di tempo davanti ad un visore temporale.

-Per una volta non discuto il tuo suggerimento. Più è strano più è attendibile, se è tuo.

Genis recuperò Janis e ritornò nel castello di Destino, dovendo distruggere mostri su mostri. Janis purtroppo gli era quasi d’impaccio, senza il bastone, anche se riuscì a sconfiggere qualche mostro a mani nude.

-Nonno, vieni a scannerizzare questo. Questi mostri sono fatti di legno, dentro!

-Naturalmente- disse una voce alle loro spalle- cosa vi aspettereste dall’Uomo Pianta?

-Chi?

-L’Uomo Pianta, il signore del mondo!

Era un uomo in un costume aderente verde scuro con disegni di foglie.

-Non è possibile, questo è il futuro più idiota che io abbia mai visto!

-Questo idiota sarebbe il cattivo che ha ucciso gli eroi?

-Non è esatto…Sono stati Destino, il Capo, il Teschio Rosso, Magneto, Ultron e Apocalisse.

-“Dovremmo venire con te”…Grazie tante, Marv.

-E tu li avresti sconfitti tutti?

-No, si sono ribellati ed ammazzati da soli. Allora il governo ha ripreso le Sentinelle per cacciare i mutanti che erano accusati della cosa, ed hanno ucciso gli X-Men che erano gli ultimi rimasti.

-Te lo avevo detto che c’entravano gli X-Men…

-Ma come fai…

-Poi alcuni X-Men sopravvissuti…e c’è stata un’invasione aliena…

-Basta, ti prego. Come diavolo ha fatto una mezza tacca a conquistare il mondo?

-Non hai capito, Marv? Si sono fatti tutti fuori a vicenda. E l’ultimo rimasto ha preso tutto.

-Ma ora ho finalmente un nuovo mondo da conquistare! Ho catturato un uomo che mi darà il potere di controllare il tempo stesso, conquistando l’Universo!

-Chi?

-Zarrko, l’Uomo del Domani !

-Ma per piacere. Questo è assolutamente il futuro più inutile che esista…

-Ed ora ho anche un nuovo campione da schiavizzare e…

Janis gli si avvicinò e gli chiese:

-Perché ci stai dicendo tutto questo?

-L’unica altra persona al mondo è un obeso del futuro. Hai idea di quanto sia difficile vantarsi del proprio potere davanti a delle piante?

Lei rise per qualche secondo, mentre lo colpiva con un pugno secco (e neanche troppo forte). L’Uomo Pianta cadde a terra.

-Il signore del mondo fermato da un pugno. Chi è questo Zarrko?

-Il viaggiatore del tempo più inutile che esista. Molto appropriato alla situazione.

-Ehm…una specie di super-criminale, credo. Forse ci riporterà a casa…

Andarono nella stanza dove era tenuto prigioniero e lo liberarono. Zarrko manipolò i suoi congegni temporali per pochi minuti e riportò Capitan Marvel e Janis al presente.

Analizzando la macchina del tempo di Destino capì cos’era successo:

-Questa macchina non ha quasi più energia. Una tempesta temporale in questo continuum l’ha caricata mentre la usavate e vi ha spedito nella linea temporale più distante.

-In effetti quella era la cosa più distante dalla realtà che abbia mani visto.

-Ed ora la macchina funziona?

-Perfettamente.

-Allora rimanda Janis a casa, e non provare a fare scherzi.

-Sono stato prigioniero per un mese di un uomo vestito da pianta. Anch’io voglio tornare a casa.

-E lui ha il coraggio di prenderlo in giro? Proprio lui, la dimostrazione che in futuro non inventeranno cure per l’obesità e la calvizie?

-E poi non voglio più avere niente a che fare con Destino.

-Marv, fammi parlare con Janis.

Genis sbatté le bande ed i due si scambiarono di posto.

-Buona fortuna, Janis. Senti, se vuoi che venga anch’io…

-No nonno, grazie ma oggi ho capito che non tutti i tiranni sono imbattibili.

-Almeno questo viaggio è servito a qualcosa…se avessi dei problemi non esitare a chiamarmi, va bene?

-Va bene. Salutami Hulk…

La macchina fu azionata e Janis tornò nel futuro. Rick rimase un attimo immerso nei suoi pensieri e Zarrko ne approfittò per afferrarlo da dietro in modo che non potesse sbattere le bande.

-Sei stato stupido a sottovalutarmi, Jones.

-Rick, attento! Sbatti le bande!

Rick ne spezzò la presa ed eseguì un calcio volante, facendo cadere subito Zarrko.

-E tu mi chiami stupido? Un grassone che se ne va in giro in tuta aderente verde? Marv, se qualcuno ti chiedesse mai di scrivere la tua autobiografia, sarà meglio tralasciare questo giorno. Distruggerebbe la tua credibilità.

Rick sbatté le bande e Genis portò Zarrko alla base dei Vendicatori appena prima che le difese del castello si riazionassero.

 

Note

Rick e Genis (che all’epoca si faceva chiamare Legacy) si sono incontrati per la prima volta in episodi inediti in Italia, e si sono fusi in Capitan Marvel in Thor #15.

La battaglia tra Capitan Marvel e l’Hyssta è apparsa su Thor #16-17. Capitan Marvel e Marlo hanno incontrato Hulk e il Wendigo in Thor #19-20.

Janis è la nipote di Rick in un universo alternativo. E’ apparsa in Hulk: Futuro Imperfetto ed in seguito è ritornata nel presente in Devil&Hulk #40.

La sua ultima apparizione è Devil&Hulk #54: si trovava al Cairo per assistere suo nonno, che perse temporaneamente l’uso delle gambe.

L’Uomo Pianta è un super-criminale di serie Z che si è scontrato soprattutto con la Torcia Umana.

Zarrko è un viaggiatore di un futuro non meglio precisato che si è scontrato più volte con Thor.

La sua ultima apparizione è Fantastici Quattro #150, in cui si è scontrato con il Dottor Destino, che non lo ha ucciso solo perché più concentrato sul ben più pericoloso Hyperstorm.

 

 

 

CAPITAN MARVEL #2

 LAVORO DI ROUTINE

 

Non era stata un buon mese per Mary MacPherran alias Titania e per suo marito Crusher Creel alias l’ Uomo Assorbente. Dopo la loro sconfitta ad opera di Thor e di Iron Man erano stati arrestati e non era stato facile liberarsi, questa volta. Una volta tornati a casa la trovarono presidiata dalla polizia. Dovettero accontentarsi di un magazzino abbandonato nella periferia di New York, non avendo da parte denaro.Le ultime rapine erano andate tutte male e non era saggio tentarne una proprio a New York. Creel era appena tornato da una ricerca d’ingaggio.

-Trovato niente, Crusher?

-Non proprio, amore.

-Da chi sei andato?

-La sezione locale dell’Hydra era chiusa, come quella dell’AIM. Sono stato all’Impero Segreto ma l’ingresso è stato spostato. Sono stato addirittura alla sede della Società dei Serpenti, ma niente da fare.

-Crusher, che c’entriamo noi con i serpenti?

-Da qualcuno dovevo pure andare, no? E l’agente di Kingpin si è  rifiutato di farmi entrare. Ho pure dovuto sfasciargli la scrivania…

-Io ho provato a contattare Zemo e Wizard, ma niente da fare.

-Dannazione!

Creel lanciò la sua palla da demolizione contro uno dei muri del magazzino, sfasciandolo.

-Bene, Crusher, adesso sì che siamo nascosti…

Dal buco nella parete entrò un piccolo veicolo, non più grande di una mano, che non emetteva nessun rumore. Creel tentò di distruggerlo ma Titania lo fermò in tempo. Dall’apparecchio fuoriuscì una luce che creò l’immagine olografica di un uomo che i due criminali conoscevano bene.

-Il Pensatore Pazzo !

-Il mio nome, Uomo Assorbente, è Pensatore. Sono gli stolti a chiamarmi con un appellativo così inutile.

-Sì, quello che vuoi. Allora, c’hai un lavoro o no, Pensatore Pazzo?

L’inventore criminale sospirò. Non si trovavano più gli alleati di un tempo…

-Attualmente sono impossibilitato a lasciare la città, ed ho bisogno di voi per…

-Ma non eri in prigione?

-Chi se ne frega? Se il lavoro è fuori città l’eroe sarà un perdente. Noi lavoriamo solo contro i pesi massimi, spiacente. A meno che non sia per vendetta o un attacco ad Hulk, ovvio.

-Accettiamo il lavoro, Pensatore. E’ un periodo di magra per i super-criminali professionisti.

-Già. Ah, se si tratta di Hulk la tariffa parte da mezzo milione, per Thor siamo sul milione…

Il Pensatore non rispose subito. Cercò di calmarsi pensando alla sua futura dominazione mondiale.

-Niente di tutto ciò. Ho bisogno che mi recuperiate un artefatto alieno di grande interesse scientifico attualmente in possesso di un super-eroe…Capitan Marvel.

- Ah, benissimo! Voglio farle pagare il nostro scontro con i Vendicatori…

-I Vendicatori ti costeranno almeno tre milioni, tre e mezzo se c’è anche Thor. Se ci sono altri dei nella loro formazione invece…

“Dominazione mondiale, pensa alla dominazione mondiale…”

 

Los Angeles, California. A Rick Jones erano servite più di tre ore per addormentarsi. L’aria che entrava dal buco lasciato da Drax proprio non voleva saperne di lasciarlo in pace, e Genis aveva voluto discutere su chi avrebbe dormito nel nostro universo. La sveglia suonò, per essere ingloriosamente sfasciata da un colpo di Nega-Bande. Nel Micro-Verso, nel frattempo, Genis si svegliò puntualmente, intorpidito dalla mancanza di gravità.

-Rick? Avevi detto di voler essere svegliato alle nove. Rick? Rick, mi senti?RICK !

-Ti sento, Genis, ti sento… Probabilmente avrai svegliato tutti quelli di Los Angeles che sentono le voci…

Rick tolse dai polsi gli stracci che aveva legato intorno alle Nega-Bande per evitare di sbatterle durante il sonno. Dopo essersi lavato, constatando la difficoltà di radersi quando si vede il volto di un altro nello specchio, cambiò di posto con Genis, che fece altrettanto.

-Senti Rick, stavo pensando…

-Dev’essere una sensazione nuova per te…

-Non abbiamo fatto un granché per liberarci da questa situazione. Potremmo cercare un modo per…

-Niente da fare, Marv. Anche se qualcuno ti recuperasse dal Micro-Verso siamo legati molecolarmente.

-Anche tu e mio padre un tempo, ma vi siete liberati.

-Beh sì, ma è stato in circostanze eccezionali. Senti, una volta risolti i miei problemi con Marlo andiamo dal Dottor Strange a vedere che si può fare.

-Perché non subito?

-Perché non mi aspetterà in eterno. Forza, muoviti a prepararti. Oggi nella realtà ci resti tu, così ho la serata libera.

-Un attimo, non sono molto abile con questo apparecchio terrestre…

-Riesci a pilotare un’astronave e non sai usare un rasoio?

-Vorrei vedere te con un rasoio Kree…

-Per tua informazione, pivello, ho girato l’Universo in lungo e in largo, e sono sempre riuscito a radermi.

 

Quella stessa sera, Genis tornò in casa passando direttamente dal buco fatto da Drax.

-Non tutti i mali vengono per nuocere, Rick. Quel passaggio è estremamente comodo…

-Smettila di prendermi in giro e fammi tornare lì. Ho solo dieci minuti per cambiarmi ed andare a casa di Marlo, grazie al tuo inutile giro di ricognizione.

Genis sbatté le bande e nella stanza ci fu un potente vortice d’energia, che scomparve per lasciare posto a Rick. Dieci minuti dopo…

-La mia solita fortuna! C’è il diluvio universale qui fuori…

-Che problema hai? Posso volare fino a casa di Marlo.

-Va bene, aspetta che prendo l’ombrello.

-E che te ne fai se volo io?

-Se Marlo mi vede arrivare asciutto e senza ombrello in un giorno così, glielo spieghi tu il perché?

Meno di un minuto dopo, Marlo aprì la porta a Rick.

-Temevo che non arrivassi, con questo tempaccio…

Rick aprì la bocca per dire qualcosa sull’ombrello, ma notando di non averlo nemmeno aperto lo nascose alle sue spalle e disse:

-Ho fatto il più in fretta possibile.

Genis parlò alla sua mente, impedendogli di sentire la risposta di Marlo.

-Rick, dobbiamo parlare. Ho avuto un flash di coscienza cosmica…

-Allora, come vanno le cose con il negozio?

-Tu e lei inizierete a fare l’amore ma poi tu dovrai scappare per fermare il Super-Skrull…

-Che cavolo hai fumato, Marv?- disse sottovoce.

-Aspetta! Prima di andarcene le diremo la verità e le mi abbraccerà. Poi…

-Tutto bene, Rick? Mi sembri un po’…distratto…

-Va tutto benissimo, tesoro. Mi era solo sembrato di sentire una voce.

-Ah, so cosa vuoi dire! Dopo il viaggio in Canada ho iniziato a vedere il fantasma di Lorraine, ti rendi conto?

-E poi cosa è successo?

-Le visioni sono finite. Immagino che la Morte abbia altro da fare, ultimamente…

-Rick…

-Non osare commentare questa frase !

-Cosa?

-Cosa?

-Ehm volevo dire…è una bella serata, non roviniamola con pensieri del genere…

-Ah, sì…Comunque immagino che fosse una coscienza di colpa, come si chiama…

Rick le prese la mano e le disse con voce calma:

-Marlo, sono venuto per una ragione ben precisa. Devo dirti che…da dove comincio? Tempo fa mi hanno portato sulla Luna per farmi camminare di nuovo e…

Dall’esterno si udì un boato e diverse grida.

-Rick, qualcuno sta abbattendo un palazzo qui vicino!

Rick ritrasse la mano e disse in fretta:

-Ehm, riprenderemo il discorso…devo andare, c’è bisogno di me…

-Rick, non sei un super-eroe! Non tocca a te pensare a queste cose!

-Invece tocca a noi, Rick! Abbiamo grandi poteri e…

Rick uscì in strada di corsa e vide l’Uomo Assorbente e Titania.

-Oh, grandioso. Mai una mezza calzetta quando ho da fare, vero?

Sbatté le bande ed in meno di un secondo Capitan Marvel entrò in azione.

-Allora Rick, io questi non li conosco. Che sanno fare e perché sono qui?

-Quello pelato è l’Uomo Assorbente, assorbe le proprietà di quello che tocca, quindi effettua degli attacchi a distanza. La sventola è Titania, una forzuta di seconda categoria.

-Non sembrano avversari troppo temibili.

-Fai attenzione lo stesso. E non usare troppa forza, potresti ucciderli o uccidere un passante…

-Rick non sono un totale principiante!

-Lo so, ma in una sera come questa potrebbe esserci una tragedia.

­-Non ricominciare con i tuoi presentimenti…

-Senti, sera buia e piovosa uguale situazione drammatica o tragedia. Ora smettila di parlare e muoviti!

Genis volò verso i suoi avversari e con una scarica di energia ridusse in polvere il pezzo di palazzo ce l’Uomo Assorbente teneva in mano.

-Arrendetevi e non vi farò niente !

-E chi sei, il ranger solitario ?

-Sarà questo quello che cerchiamo, Crusher? Potrebbe essere un altro super-eroe…

-Siamo a Los Angeles, Mary. Non ci sono altri super-eroi.

Assorbì le proprietà dell’asfalto e lanciò contro Genis la sua palla da demolizione. Genis la afferrò e la scagliò lontano.

-E’ tutto qui quello che sai fare? Adesso tocca a me…

Sparò un colpo di forza concentrata sul terreno davanti a loro, seppellendoli sotto quintali di macerie.

-Non è stato così difficile, dopotutto…

Titania si liberò in pochi istanti, afferrando e lanciando tutte le macerie a sua disposizione. Genis distrusse alcune schegge e si lanciò verso di lei. Una volta pronto a colpirla con l’energia incanalata, ricevette un pugno che lo fece volare per oltre trecento metri. Concentrandosi riuscì a deviare la sua traiettoria, dirigendosi verso il cielo.

-Seconda categoria quella? Non voglio neanche sapere chi è nella prima…

-Mi è venuta un’idea, ragazzo dello spazio. Ce la fai ad afferrarla senza farti ammazzare?

Genis volò nuovamente verso di lei, constatando che adesso anche l’Uomo Assorbente era libero. Muovendosi alla massima velocità la afferrò e si diresse verso il cielo. Lei cercò di liberarsi ma Genis riusciva a tenerla ben stretta, alzandosi sempre di più di quota.

-Così va bene, Rick?

-Con chi cavolo stai parlando?

-Sì, dovrebbe bastare, ma posizionati sopra un luogo deserto.

Genis lasciò andare Titania, che cadde per quasi un chilometro.

-Una caduta del genere dovrebbe bastare a farle perdere i sensi, ma non credo che si farà male sul serio. Adesso torniamo dall’Uomo Assorbente e spostiamo la battaglia in un luogo deserto.

-Siamo in una città, Rick. Dove lo porto?

-Devi solo trovare un magazzino abbandonato o un palazzo da demolire. Fidati, ce ne sono sempre.

Genis tentò lo stesso trucco con l’Uomo Assorbente, che lo afferrò e gli fece colpire duramente la strada. Assorbì le proprietà della carrozzeria di un vicino furgone e colpì ripetutamente Genis con la palla da demolizione che aveva appena recuperato.

-Spiacente, Capitano…è solo lavoro.

-Marv, non puoi resistere in eterno ! Fai qualcosa !

Genis sbatté le bande ed il vortice disorientò l’Uomo Assorbente quel tanto che bastava a Genis per riprendersi. Sbatté nuovamente le bande ma Crusher Creel era ancora davanti a lui. Gli afferrò un polso ed assorbì le proprietà di una delle Nega-Bande. Il suo corpo divenne dorato ed iniziò ad emettere luce.

-Cavolo, era proprio quello che volevo evitare…

Creel usò i poteri che aveva appena acquisito per alzarsi in volo e lanciare una potente scarica energetica. Genis schivò il colpo per pochi centimetri e volò verso di lui.

-Quel colpo era molto più potente dei miei !

-Ora è una specie di Nega-Banda gigante, credo…

-Le Nega-Bande non hanno un punto debole, vero?

-Sì, non funzionano contro il legno e il giallo. Ma che cavolo di domande fai, Marv?

-Aspetta…lui assorbe tutto quello che tocca, no? E con questa pioggia l’unica altra cosa che può assorbire è l’acqua, quindi resterà in questa forma.

-Come se fosse un vantaggio…

-Forse lo è. Credo di sapere cosa può sconfiggerlo.

Creel non era abituato a volare e non fu in grado di schivare Genis, che gli volò alle spalle e lo spinse a terra. Genis colpì Creel con una delle Bande, producendo un grande vortice d’erenrgia, molto più potente del solito. Quando il vortice si esaurì, al loro posto apparve Rick.

-Marv, che cavolo hai fatto?

 

Nel frattempo, nel Microverso, nel punto in cui c’era Rick ci fu un’esplosione. Il campo nullo che circondavo chi dei due era nel Micro-Verso si ruppe, lasciando Genis e l’Uomo Assorbente nello spazio. La gravità di un vicino pianeta li attrasse, facendoli precipitare.

Un’ora dopo Rick era di nuovo nel suo appartamento. Non era riuscito a contattare Genis finora, e restare in mezzo alle macerie di uno scontro tra super-esseri non era esattamente il profilo basso che voleva tenere. Aveva aspettato di sapere cosa fosse successo, ma a questo punto c’era solo una cosa da fare. Sbatté le bande e si ritrovò su di un pianeta alieno, vicino ad una spiaggia. Lì vicino c’era l’Uomo Assorbente, ancora dorato.

-E tu chi cavolo sei?

-Dov’è Marv?

-Il fesso in costume? E’ scomparso quando sei arrivato tu.

-Ascolta, ho un’idea per farti tornare indietro, ma…

-Sì, mi arrendo. Ho già passato un’eternità in una dimensione parallela anni fa, e non mi è piaciuto.

Rick toccò Creel con una delle Bande ma si ritrovò da solo nel suo appartamento.

-Rick, riesci a sentirmi adesso?

-Marv, che accidenti hai combinato?

-Temo di aver fatto un errore. Credevo che fare uno scambio avrebbe tolto all’Uomo Assorbente il suo potere, ma non so perché non ha funzionato.

-Marv, sei un idiota. Il potere di Creel è magico. Che ne sai di come funziona?

-Tu non me l’avevi detto!

-Smettila di blaterare e dimmi che è successo.

-A quanto pare portare qualcun altro nel campo nullo lo ha distrutto. Ci siamo ritrovati nello spazio, e siamo precipitati qui.

-E dove sarebbe “qui”?

-Un pianeta qualunque nel Micro-Verso, immagino.

-Ascolta, forse tornare è più semplice di quanto non pensiamo. Sono le Nega-Bande che sono sulla Terra a fare lo scambio, e portano qui le altre. Forse se tu toccassi Creel con le bande mentre io sbatto le mie…

-Proviamo. Allora, Uomo Assorbente, devi solo afferrare uno dei miei polsi.

Creel atterrò Genis con un pugno ed afferrò una delle bande. Rick sbatté le bande e ci fu ancora una volta un vortice di energia. Creel riapparve nell’appartamento, ma c’era anche Rick.

-Ma che cavolo…?!? Perché sono qui?

Creel era ritornato alla sua forma umana, e stava ridendo.

-Mi credevate uno stupido, vero? Ho capito che vi scambiavate di posto, ma che era il tuo amico ad avere i poteri. Adesso lui è svenuto su quel pianeta, e le bande sono mie!

-Non mi sembri il tipo a cui piace la bigiotteria, Creel. Che ci fai con le bande?

-Mi hanno pagato per rubartele. Era solo lavoro, ma quella che avete gettato dall’altra parte della città era mia moglie. Ora è personale !!

Creel si lanciò su Rick, che lo schivò e lo colpì con un calcio volante.

-Tutti si dimenticano sempre che sono stato il partner di Capitan America, sai? E’ seccante.

Creel appoggiò una mano al muro e ne assorbì le proprietà.

-Allora meno male che non eri il partner di Hulk, fesso !!

Si lanciò verso di lui per afferrare una delle Nega-Bande. Queste emisero un bagliore accecante, e Creel lo assorbì, scomparendo in un lampo di luce.

-Veramente sono stato anche quello. Devo proprio imparare ad usare queste cose…Tutto bene, Marv?

-Sono stato meglio. Come hai fatto ad usare le bande?

-Non lo so, ma credo che ci sia molto di più di quello che sappiamo in queste cose.

-Chi credi che abbia mandato quei due?

-Non lo so, ma spero che non ci sia una replica degli Atti di Vendetta.

-Atti di vendetta?

-Anni fa i super-criminali decisero di scambiarsi gli eroi, chissà perché poi.

-Chi potrebbe volere le Nega-Bande?

-Un paio di bracciali che danno super-poteri? E’ una lista lunga, immagino. Ora forza, Marv, dobbiamo portare Titania in qualche super-prigione.

-Come vuoi. In ogni caso sono contento che questa volta ti sbagliassi.

-Parla quello dei flash sbagliati…che vuoi dire?

­-Dicevi che ci sarebbe stata una tragedia e non c’è stata.

-Marlo probabilmente ora pensa che io sia un malato d’azione. Per me questa è una tragedia.

-La mia visione potrebbe ancora avverarsi…

-Marv, per una volta nella tua vita, stai zitto.

Rick sbatté le bande e il devastato appartamento fu scombussolato da un ennesimo vortice.

Capitan Marvel volò fuori passando attraverso il buco fatto da Drax, mentre il cielo iniziava a schiarirsi.

 

Note

La “visione” di Genis riguardo alla conclusione della serata tra Rick e Marlo è esatta…nell’Universo Marvel originale è quello che è successo (vedi Thor #26). Anche la rottura del campo nullo è un eco di quello che è successo nel Marvel Universe: in quel caso (Thor #22) era stato Drax ad essere trasportato con Genis.

L’Uomo Assorbente è già stato esiliato in un’altra dimensione per quello che a lui è sembrata un’eternità. Thor lo scagliò in una strana dimensione in cui il tempo non ha senso. L’Uomo Assorbente rimase là per moltissimo tempo, piangendo per Titania (all’epoca la credeva morta) fino a quando non ritornò semplicemente a casa. Vedi Thor Play Press #22 e Fantastici Quattro Star Comics #82-83.

 

 

 

 

CAPITAN MARVEL #3

  BANDE

Questo episodio si svolge dopo Quasar #8

 

Los Angeles, California. Un giorno anormale come gli altri…

-Andiamo Rick, una promessa è una promessa.

-Accidenti a me che ti ho insegnato i detti terrestri…senti Marv, ho detto di no. Non ti lascerò una giornata libera per andare su Titano.

-Eravamo d’accordo che dopo il tuo giorno libero ne avrei avuto uno anche io.

-Il mio giorno libero è stato rovinato da Titania e dall’Uomo Assorbente, se non ricordo male. Non c’è stato nessun giorno libero, quindi niente da fare.

-Ma è proprio a causa di quello scontro che devo recarmi su Titano, Rick. Ora che la mia situazione nel Microverso è cambiata, forse è possibile separarci.

-Sei ancora sicuro di essere nel Microverso?

-E’ stata la Coscienza Cosmica a dirmelo.

-La stessa Coscienza Cosmica che ti ha detto che avrei messo le cose a posto con Marlo e combattuto con Super-Skrull ?

-E’ diverso…

-Sei mai stato nel Microverso?

-Ehm…no. Forse hai ragione, c’è qualcosa di strano in tutta questa faccenda. La soluzione migliore è andare su Titano.

-E va bene, e va bene ! Ce ne andiamo su Titano, contento? Ragazzi, capirsi con Hulk era più facile.

Rick sbatté le Nega-Bande ed al suo posto riapparve Capitan Marvel.

-Grazie, Rick. Lo so che non hai dei bei ricordi di Titano. Lo apprezzo molto.

-Sì, sì…ma sbrigati, ok?Tra parentesi…come cavolo ci arriviamo !? Sarebbe un viaggetto un po’ troppo lungo…

-Ho già usato le Nega-Bande per comunicare a queste distanze. ISAAC sta ricevendo il mio segnale al momento, ed al più presto ci teletrasporterà su Titano.

Poco dopo Genis si ritrovò in una stanza illuminata artificialmente, dalle pareti di un metallo molto riflettente. C’era un grosso monitor che mostrava il volto di un robot.

-Bentornato su Titano, Genis-Vell.

-Grazie, ISAAC. Rick, ti presento ISAAC…Integrated Synaptic Anti-Anionic Computer.

-Ci conosciamo già…Salve Zack, come va?

-Ehm…Rick ti saluta.

-Rick Jones? I primi dati osservativi sembrano dimostrare che la tua attuale situazione rispecchi quella di tuo padre.

-Vorrei parlare con Mentore, ISAAC.

-Questo non è possibile al momento. Mentore sta attualmente discutendo con il Protettore dell’Universo.

-Capisco…allora se ho il tuo permesso, desidererei visitare la tomba di mia madre.

-Naturalmente. Sei sempre un cittadino di Titano, Genis-Vell.

Genis uscì dalla stanza e volò verso una parte ben precisa del satellite.

-Un momento, Marv…Elysius è morta ?!? E quando?

-Non molto prima della Guerra del Destino. Io…mi dispiace, avrei dovuto dirtelo.

-Non fa niente…cristo, sono sempre i migliori ad andarsene. Che le è successo?

-E’ stata uccisa dal cadavere rianimato di mio padre. Ora immagino che mi prenderai in giro per questo, vero? Dirai che cose del genere capitano sempre…

-Non scherzo mai con la morte, Marv. E capisco benissimo come ci si senta senza genitori.

Genis atterrò ed entrò nella cripta di Titano, in cui sono conservati tutti i morti. Dopo aver averle reso omaggio e pronunciato la formula cerimoniale Kree, uscì dalla cripta e volò verso il cielo artificiale di Titano, senza una meta ben precisa.

-Non sai quanto mi dispiaccia, Marv…ho conosciuto a malapena tua madre, ma da quello che mi ha raccontato il vecchio Marv lei era…speciale.

-Grazie, Rick. Visto che non posso parlare con Mentore, pensavo di visitare anche la tomba di mio padre…è su un asteroide qui vicino.

-Sei sicuro di sentirtela?

-Non del tutto, ma glielo devo. Sai Rick, trovo ingiusto che tu non l’abbia mai visitata.

-Per gente come me gli asteroidi sono un po’ fuori mano. Non è che muoia dalla voglia di chiacchierare, ma mi sembra meglio che farti visitare la tomba di tuo padre in silenzio.

-C’è poco da parlare. Fin da quando ho scoperto le mie origini avevo vissuto all’ombra di mio padre, e per non essere inferiore a lui presi una strada completamente diversa. La morte di mia madre mi spinse a lasciar perdere la mia arroganza e a cercare di essere un degno erede di Mar-Vell. Cosa che non riesco ad essere, pare.

-Andiamo Marv, hai avuto le tue vittorie…

-Tutte mezze tacche. Ed ora che siamo legati forse per sempre…non mi sembra giusto metterti troppo in pericolo.

-In pericolo? Finora me la sono cavata benissimo, no?

-Due parole: nessun Thanos.

-Non sono un esperto di Titano, ma è normale che si veda una cosa come quella?

Lo spazio davanti a loro era occupato da una immensa figura incappucciata, che con una mano afferrava un essere delle dimensioni di un umano per poi sparire.

-A dire la verità sì, ma di solito si tratta di Kronos…non ho idea di che fosse…meglio avvicinarsi.

Accelerò fino alla velocità della luce ed arrivato sul posto capì di non essere solo.

-Quasar…mi avevano detto che eri da queste parti…

-Grandioso, ci mancava il boy-scout.

-Legacy…Temo di non avere molto tempo per stare qui a discutere. Devo immediatamente parlare con Mentore.

Eseguì un Salto Quantico e riapparve a migliaia di chilometri, appena al di sopra dell’atmosfera di Titano.

-Vorrei proprio saper fare anch’io quello…risparmia un sacco di tempo.

-A quanto pare Mentore è molto richiesto oggi. Che facciamo, aspettiamo il turno o passiamo più tardi?

-Andiamo anche noi. Devo parlare di alcune cose con Quasar.

Poco dopo Genis arrivò nella sala in cui era stato teletrasportato. Mentore e Quasar stavano parlando.

-No, non so proprio a cosa potesse riferirsi Deathurge. D’altronde abbiamo ricevuto pochissime informazioni su Maelstrom e…Bentornato, Genis. ISAAC mi aveva detto che eri passato.

-Qualche problema, Quasar? Ho visto uno strano essere nello spazio e…

-Era Oblio, una mia vecchia conoscenza. Comunque, Mentore, credo che l’unico modo per capire a cosa si riferisse sia tornare sulla Terra.

-Tu manchi da mesi, Quasar…forse posso aiutarti io.

-Non so, Legacy… tu non sei neanche della Terra…

-Sono Capitan Marvel ora…e sono cambiate molte cose dall’ultima volta.

Genis sbatté le bande ed al suo posto apparve Rick.

-Grazie, Marv…ti avevo chiesto di tenere segreta la cosa !

-Se non possiamo fidarci del successore di mio padre…

-E tu chi…aspetta…non sei quel tipo che ho incontrato combattendo con Capitan Atlas?

-Già…solo che adesso scambio le mie molecole con Marv. Allora, che ti serve sulla Terra?

-Devo trovare il nuovo Assassino Cosmico…colui che ucciderà Epoch. Secondo Deathurge, la sua origine ha qualcosa a che fare con il precedente Assassino, Maelstrom.

-Chi cavolo sono Epoch, Deathurge e Maelstrom?

-Epoch è la figlia di Eon, e…beh, gli altri sono troppo complicati da spiegare.

-Immagino di non poterti dare una mano, allora. A meno che…potrei farti consultare gli archivi dei Vendicatori e…

-Io sono un Vendicatore, Jones.

-Già, è vero. Temo di non averti notato molto.

-Per quale motivo sei…siete venuti qui, Rick?

-Genis sperava che tu potessi darci una mano, Mentore.

-Tenterò il possibile. Avrei bisogno di sapere le esatte circostanze in cui vi siete fusi.

-Il suo io futuro si è fuso con me…o meglio il suo io futuro era già fuso con me, ma non ancora…comunque io ero ferito per aver usato la Forza del Destino contro la Suprema Intelligenza, che sapeva già che mi sarei fuso…cioè lui e Genis…l’io futuro di Genis…al diavolo. Non puoi fare solo qualche analisi !?

-Tenteremo. Potrei sottoporre ad ISAAC anche i dati sull’Assassino Cosmico. Nel frattempo potete restare qui, tutti e tre.

-No grazie- rispose Rick.

-No grazie- rispose Quasar, ed i due si guardarono con uno sguardo poco amichevole.

-Troppo occupato a vagabondare, Quasar?

-Io ho qualcosa di importante da fare, Jones. Non perdo tempo a lamentarmi.

-Mi chiedo che cosa di così importante dovresti fare, Quasar. Non mi pare che tu abbia un gran curriculum.

-Si può sapere che hai, Jones? Non sono dell’umore giusto, credimi.

-Rick, si può sapere che diavolo stai facendo !?

-Mi hanno detto che tu saresti il successore di Marv, Quasar. Non mi piace che la sua memoria sia profanata solo per darsi delle arie.

-Io non mi do delle arie, Jones. Sono il successore di Mar-Vell.

-E secondo chi ?

-Secondo un essere di otto miliardi di anni, se non ti dispiace.

-E chi sarebbe?

-Eon, lo stesso che nominò Mar-Vell Protettore dell’Universo.

-E dove sarebbe questo Eon? Non mi dispiacerebbe parlargli.

-E’ morto. Lo ha ucciso Maelstrom. O meglio l’ho…l’ho ucciso io, per evitare che Maelstrom si impossessasse della Coscienza Cosmica.

-Gran bel Protettore, eh?

-Non voglio litigare, Jones, ma non stuzzicarmi.

-Andiamo Quasar ammettilo…sei stato nominato Protettore solo perché hai un paio di bracciali ai polsi, una brutta imitazione delle Nega-Bande.

-Per tua informazione queste imitazioni hanno miliardi di anni !

-Qualunque cosa siano, senza non vali niente. Un eroe non si misura dal potere.

-Come te?

-Io sono stato allenato da Capitan America !

-Io sono stato allenato dallo SHIELD, ma non lo vado a raccontare ad ogni momento. Ho fatto del mio meglio per essere all’altezza di Mar-Vell, Jones. Anche quelli che come me l’hanno conosciuto a malapena lo dipingono come l’eroe più grande di tutti.

-Questa non è una buona ragione per spacciarsi il suo successore. Non mi piace chi cerca di farsi bello alle spalle degli altri.

L’istante successivo Rick si ritrovò imbavagliato da un costrutto di forza quantica.

Rick sbatté le bande e Genis apparve al suo posto. Mentore intervenne con un tono preoccupato.

-Smettetela entrambi! Simili azioni infantili non onorano certo la memoria di Mar-Vell !

-Hai…hai ragione, Mentore.

-Mi scuso per Rick. Vero che ti dispiace, Rick?

-Hmpfh,hhmnpff hhppmf !- rispose Rick, ancora imbavagliato.

-Rick dice che gli dispiace. Ora direi che è meglio iniziare quegli esami e…

-Mi dispiace interrompere la sua visita, Mentore, ma i radar a lungo raggio hanno intercettato diverse navi in avvicinamento.

-Quasar, Genis, Rick…vogliate scusarmi. Normale amministrazione…

-Temo di no, Mentore. Molte delle navi sono state identificate. Si tratta di membri della ex squadra di mercenari di Thanos. Le navi sono in assetto da combattimento.

-Dev’essere Nebula…

-No, lei è stata raccolta da Gammenon. Dev’essere qualcun altro.

Quasar volò fuori dall’atmosfera artificiale di Titano ed in pochi secondi fu già in orbita. Genis lo seguì alla stessa velocità.

-Ehm, Quasar…vorrei scusarmi per il comportamento di Rick.

-Non importa…Genis, vero? Rick mi sembra solo un pallone gonfiato.

-Hhmmpf !

-Un momento, calmiamoci. Rick è nel giro da più tempo di entrambi…

-Nel giro? Forse perché conosceva le persone giuste…

-Non sono esattamente il miglior amico di Rick, ma non osare dire una cosa del genere al partner di mio padre, Protettore a buon mercato !
-Ti fai chiamare Capitan Marvel, vero? Con quale diritto? Photon si era guadagnata quel nome !

-Razza di arrogante terrestre…

I due furono interrotti da una raffica di raggi laser provenienti dalle navi.

-Riprenderemo la discussione…

Le navi erano decisamente antiquate per gli standard galattici, ma ancora mortali. Entrambi gli eroi schivarono la maggior parte dei raggi con la massima naturalezza, creandosi scudi per bloccare il resto. Genis riuscì a mettere a segno diversi colpi strategici, fermando i motori o disattivando i sistemi di armamento. Quasar rinchiuse semplicemente tutte le astronavi che incrociava in enormi bolle di forza quantica. Mentre Genis era di fronte ad una nave e si preparava a colpire, la nave fu imprigionata in una bolla. Comunicò con Quasar grazie a dei segnali radio dalle Nega-Bande.

-Ehi, quella era mia !
-Il tuo scudo non era sufficiente.

-Invece sì! Questa non è la mia prima battaglia con delle navi stellari !

-Forse, ma non con navi così potenti.

-Adesso apri la bolla così entrerò per sabotare i sistemi e parlare con il comandante…

-Non ce n’è bisogno. Ho già assorbito tutta l’energia dei sistemi offensivi nelle Bande Quantiche, e sto già contattando il comandante.

-Probabilmente non parlano inglese. Fammici parlare…

-Sto già traducendo la conversazione tramite le Bande. Niente, solo minacce.

-Forse Mentore…

-Mi sono già interfacciato con i sistemi di comunicazione di Titano.

-Potremmo…

-Dice che Titano è neutrale e che non ha giurisdizione su di loro, ma che sono ricercati in diversi settori tra i Kree.

-Dovresti contattare un Accusatore e…

-Ho già chiamato l’Impero ma la chiamata è stata dirottata agli Shi’ar… so dove portarli.

-Dovremmo…

Quasar riunì tutte le navi e disse a Genis di non guardare direttamente. Fece un Salto Quantico portando con sé tute le navi, e riapparve pochi secondi dopo.

-Ho quasi scaricato le Bande con questo…ecco, ora sono di nuovo a pieno regime.

-Avresti potuto aspettare…potevamo sapere di più sul perché erano qui.

-Ho già scaricato le loro banche dati nei sistemi di ISAAC, ho programmato una connessione speciale tempo fa. Pare che abbiano trovato i residui di un qualcosa chiamato Quasimodo, che era stato espulso da una nave di Thanos, e che abbiano rintracciato il segnale. Il teletrasporto usato da ISAAC per te deve averli attirati qui. Volevano invadere Titano come avevano fatto anni fa sotto il comando di Thanos. Ora se vuoi scusarmi devo parlare con Mentore…

-Quel…quel…quel terrestre mi ha fatto fare la figura del fesso, Rick! Non ho fatto in tempo a fare niente !!

-Hmmpf hmmp…

Genis pronunciò un’imprecazione Kree e ritornò su Titano. Una volta entrato nella sala che aveva lasciato solo pochi minuti prima vide che Quasar e Mentore stavano parlando ad ISAAC.

-Quindi non sai chi sia l’Assassino?

-Non esistono sufficienti elementi di giudizio per stabilire chi ucciderà Epoch. Gli archivi possono essere inadeguati all’esigenza.

-Mi dispiace Quasar, non posso più aiutarti. Vorrei che Warlock fosse ancora qui. Lui è più ferrato di me in enigmi del genere…ma se ne è appena andato per una destinazione ignota.

-Allora possiamo iniziare i miei esami, Mentore…sempre che Quasar non l’abbia già fatto.

- Hmpfh,hhmnpff hhppmf !

-Oh, ti dispiace togliere il bavaglio di Rick?

-Nessun problema. Ora che ci penso…forse Epoch può aiutarvi.

-Tanto vale tentare…come lo contattiamo?

-E’ una lei. Epoch, sono Quasar. Sono qui con…okay, lo sai. Vorrebbero parlare con te…

-E’ strano vedere qualcun altro parlare con qualcuno che non c’è.

L’istante dopo Quasar, Genis e Rick si sentirono svanire per un microsecondo. Senza che si sentisse il passaggio del tempo erano già nell’Eon-verso. Davanti a loro c’era un enorme essere simile ad una pianta muschiosa, con un volto umano ed un grande occhio.

-Strano, è solo la seconda volta che ci vediamo di persona, Rick. Ti facevo più alto.

-Che cavolo è quella roba ? Sembra un qualcosa che è rimasto nel frigo troppo al lungo…

-Rick Jones…Genis-Vell…questo incontro è stato rimandato per troppo tempo.

-Tu saresti Epoch, vero?

-Sì.

-Sei la figlia di quello che ha nominato Mar-Vell Protettore dell’Universo?

-Sì.

-Puoi aiutare Genis ad uscire dal Microverso?

-No.

-No? Credevo fossi onnipotente…

-Lo sono. Genis-Vell non si trova nel Microverso, ma nella Zona Negativa.

Rick guardò Genis con sguardo di disapprovazione.

-“Coscienza Cosmica”, eh?

-Non è colpa sua. Egli non può gestirla bene.

-Già che siamo qui, Eppy…che ne dici di spiegarci come cavolo siamo finiti in questa situazione?

-Ho creato dei costrutti psichici e li ho trasportati in questa dimensione.

-Volevo dire come abbiamo fatto a fonderci.

-Non lo so. I paradossi temporali sono molto difficili da comprendere al mio attuale livello di comprensione.Io posso conoscere tutti i dati dell’universo, ma ho bisogno di tempo per gestire ed interpretare le informazioni.

-E nel nostro caso quanto ci vorrebbe?

-Un periodo variabile tra 974 e 1056 anni terrestri.

-Perfetto, davvero.

-Epoch…mio padre aveva la Coscienza Cosmica, ma era in grado di gestirla.

-Mio padre aiutò tuo padre ad adattarsi alla Coscienza. Sfortunatamente non so come fece.

-Grande. Dicci qualcosa che sai.

-Genis ha sentito di trovarsi nel Microverso perché in un altro continuum un evento cosmico lo ha trasferito dalla Zona Negativa in quella dimensione…un evento che in questo continuum non è avvenuto, dato che la ragazza non ha mai avuto l’occasione di sviluppare a tal punto il suo potere.

-Uh…okay, non lo sapevo. Credo di aver capito come funziona il gioco…devo solo fare la domanda giusta. Chi sarebbe questa…no, lasciamo perdere. Come facciamo a separarci?

-Eliminando la convergenza di fase tra i vostri due corpi all’interno di una matrice dimensionale.

-Oookay. Ed immagino che tu non sappia farlo.

-Non ancora.

-Sempre meglio. Da sempre risposte così utili, Quasar?

-A volte si stupisce da sola. In ogni caso, Jones…credevo volessi chiederle di Mar-Vell.

-Già…perché Eon lo nominò Protettore?

-Per sconfiggere una minaccia in grado di distruggere la vita stessa…Thanos di Titano.

-Se era così importante perché non l’ha salvato?

-La vita e la morte esistono indipendentemente dalle azioni umane. Mar-Vell ha dato molto all’universo, ma persino gli eroi devono morire. Deve essere fatto spazio per il nuovo. Ecco perché nessun Protettore è mai stato resuscitato dopo una morte permanente. E perché le Bande Quantiche non possono essere rimosse prima della morte del loro portatore.

-Perché Marv non aveva quelle Bande?

-Le aveva qualcun altro quando Eon lo nominò. Dopo la morte di quell’uomo e di Mar-Vell mio padre nominò un Protettore solo quando nacque una grande minaccia.

-E’…è per questo che non sono io il Protettore, anche se sono suo figlio, anche se ho la Coscienza…

-Se Quasar non avesse accettato il suo ruolo, Genis-Vell, Eon avrebbe nominato te.

-Me ?!?

-In te vedeva la grandezza di tuo padre…ma eri giovane ed avevi bisogno di imparare. Il paradosso ti ha dato la Coscienza, ma essa sarebbe scomparsa se io non avessi accettato di sacrificarne una minima parte.

-Perché?

-Per onorare tuo padre e perché la minaccia della mia morte rende necessarie misure cautelative. Se Quasar fosse ucciso prima della mia morte avrei bisogno di un nuovo Protettore il più presto possibile.

-Questo non me l’avevi mai detto, Ep !!!

-Non lo hai mai chiesto.

-Io…io potevo essere il Protettore dell’Universo…potevo…potevo onorare il nome di mio padre…

-Ogni essere vivente ha il suo posto nell’Universo, Genis-Vell. Quello era il posto di Quasar.

-Ed il mio posto, allora? Perché non sono stato nominato io Protettore? Ero parte di Marv !

-Perché le Bande Quantiche erano già in possesso di Quasar e perché mio padre sentiva che il tuo posto era altrove. Se lui ti avesse nominato all’epoca, non avresti incontrato Marlo, o aiutato tua nipote a distruggere un futuro imperfetto, o salvato la vita di Bruce Banner e Rom, o ad aiutare Genis…il tuo posto era un altro.

-Le Bande Quantiche…le ha create Eon ?

-Sì.

-E le Nega-Bande?

-Non lo so. C’è qualcosa che mi impedisce di saperlo…una qualche interferenza cosmica. Sui cui indagherò non appena possibile.

-Dannazione. Speravo di sapere come fare ad usarle…

-Non c’è un modo. Le bande trasformano l’energia psionica in energia fotonica, ma solo le menti Kree possono usarle al meglio. Mar-Vell ne ereditò i pieni poteri grazie ad un trattamento radioattivo, e Genis può farlo perché quel tratto è nel suo patrimonio genetico ormai.

-Sì, ricordo quel trattamento.

-Non escludo che, con abbastanza pratica, anche tu possa usarle.

-Capisco. Beh grazie per la spiegazione, Epoch.

-Sento che in futuro avrai bisogno di me, Rick. Se ciò accadrà, chiamami e mi interfaccerò con le Nega-Bande.

-Come vuoi. Puoi farci tornare indietro, adesso.

Provò di nuovo quella sensazione e si ritrovò nella Zona Negativa, ancora imbavagliato.

-Grazie per l’aiuto, Mentore. Spero di trovare comunque l’Assassino.

-Ti auguro buona fortuna, Quasar. Ed anche a te, Genis. Questa sarà sempre la tua casa.

Una volta in orbita Quasar effettuò un Salto Quantico e si ritrovò in orbita alla Terra.

-Mi dispiace…per le cose che ho detto, Quasar. Credo di essere stato un po’ invidioso di te. Non ho mai avuto la possibilità di dimostrarmi degno di mio padre, mentre tu sei il suo degno successore.

-E’ una responsabilità enorme, come ho detto a Rick. Faccio del mio meglio per essere all’altezza.

-A proposito di Rick…ti dispiace circondarmi con una bolla e dell’atmosfera?

Sbatté le Bande e fu rimpiazzato da Rick, a cui Quasar tolse il bavaglio.

-Senti Quasar, io…sono un idiota, ecco.

-No, io non dovevo cogliere le tue provocazioni.

-Non sapevo tutta la storia e ti facevo solo un pallone gonfiato. Anche io ho sempre vissuto all’ombra degli altri…Hulk, Cap, Rom, Marv, Genis…non ho mai potuto essere un eroe, ed in un certo senso ti invidio.

-Rick, guarda dietro di te. Quella è la Terra. Non ci torno da mesi e probabilmente potrò restarci per poco tempo. Essere il Protettore dell’intero dannato Universo è un compito titanico…sono solo da molto, molto tempo. Tu sei un eroe ed hai la tua vita laggiù…io ho dovuto rinunciarci. Sono io ad invidiare te.

-Sei un bravo ragazzo, Quasar- disse mentre gli stringeva la mano- Marv sarebbe fiero di te. Anche se il tuo taglio di capelli fa schifo.

Sbatté le bande e Quasar fece svanire la bolla quantica. Genis tornò sulla Terra, a Los Angeles, mentre Quasar assolse un altro compito che doveva portare a termine prima di recarsi a New York.

Una volta a Los Angeles, Genis entrò nell’appartamento di Rick attraverso il buco fatto da Drax.

-Non credevo che questa città mi sarebbe mancata. Un momento, c’è un segnale in arrivo tramite le Nega-Bande…

“Genis, sono Eros. Sono tornato su Titano e Mentore mi ha detto che sei passato…sto venendo a farti visita. Nel frattempo cerca di trovare un paio di ragazze, va bene?”

-Ci mancava solo lui. Non puoi dirgli che non ci sei, Marv? Marv? Zona Negativa a Marv !

Genis-Vell non rispose. Il cielo era limpido e stava ammirando le stelle. Bloccato sulla Terra gli erano sempre sembrate lontanissime…ma per la prima volta nella sua vita si sentiva al posto giusto.

 

Note

Elysius, madre di Genis e compagna di Mar-Vell, è morta su Warlock #1, inedito in Italia.

Quasar e Rick si sono incontrati solo durante Operazione: Tempesta nella Galassia (Marvel Crossover #1) ed alla riunione dei Vendicatori in Iron Man & I Vendicatori #35, e dato che i due non hanno avuto il tempo materiale di discutere ho supposto che Rick non sapesse niente di Quasar ed Epoch. Tra l’altro Rick non ha mai incontrato nemmeno Eon.

La trasmissione ricevuta dalla ex flotta di Thanos si riferisce a L’Uomo Ragno Deluxe #21, in cui Quasimodo aveva rubato la ex nave di Thanos, la Santuario II, ed era stato espulso nello spazio dal titano.

Infine, la battuta di Genis su Thanos è stata ispirata dal racconto “Protectors of the Universe: Captain Marvel #1” scritto da “Morfex” e pubblicato su Cosmic Powers Unlimited Fanzine #12.

 

 

CAPITAN MARVEL #4

 FROST

 

Due giorni fa. New York City, un anonimo attico in un anonimo grattacielo. Un uomo sta aspettando davanti ad uno schermo, in piedi, le mani dietro la schiena. La stanza è poco illuminata, e l’accensione improvvisa del monitor la illumina di una luce biancastra.

-Stavo aspettando la tua chiamata, Pensatore Pazzo.

-Il mio nome, Frost, è Pensatore.

-Peccato. Lo preferisco con l’aggettivo. La tua missione?

-Non sono un tuo subordinato, Frost, solo un alleato. La missione è sfortunatamente fallita; Titania e l’Uomo Assorbente hanno fallito. Sono comunque riuscito a raccogliere i dati sulle Nega-Bande che volevi grazie ai sensori che avevo piazzato nella zona.

-Saranno sufficienti. Trasmetti le informazioni alla mia sezione di New York. Spero che la nostra collaborazione non termini qui, Pensatore…avrei un altro compito da affidarti.

-Ho accettato di collaborare solo perché avevo interesse a conoscere il funzionamento delle Nega-Bande. Accetterò solo se ciò mi darà l’opportunità di accumulare più sapere.

-Potrebbe, Pensatore, potrebbe. Ma prima che tu parta, o meglio prima che uno dei tuoi simulacri parta per San Francisco, il luogo dell’esperimento, avrei bisogno di te ancora a Los Angeles.

-Di che cosa hai bisogno?

-Di una minima parte della tua tecnologia, Pensatore…ho bisogno di una squadra di agenti super-tecnologici.

-E l’esperimento? Di che cosa si tratta ?

-Devo prima mettere a punto alcuni altri dettagli. Inizia a procurare la squadra, ti richiamerò al più presto.

Lo schermo di spense ed una voce che provenne dalle spalle di Frost disse:

-Che bisogno hai di questi “piani” ? Ti sei dichiarato mio alleato, e presto domineremo la Terra.

La voce era roca, come se la persona che la emetteva respirasse per la prima volta.

-Non credevo che qualcuno potesse veramente pronunciare questa frase. Ti ho dato accesso a questo luogo, ma la tua conquista richiede tempo. Il resto di voi non è ancora arrivato, e non credo che lo farete presto. E poi chi ha detto che ci basterà la Terra ?

 

Oggi, Los Angeles. Capitan Marvel vola sopra la città senza una meta ben precisa. Ad alcuni passanti potrebbe sembrare strano vederlo fermarsi ogni tanto per parlare da solo, ma ormai ci sono abituati.

-Senti, Rick, devi fare questa storia ogni volta che perlustro la città !?

-Ti ho già detto che non ci sono super-criminali, eppure tu continui a cercarne.

-Senti, la Terra ha la più alta concentrazione di superumani di questa galassia. Non crederò mai che vivano tutti in una sola città!

-Continueremo la chiacchierata un’altra volta, Marv…devi catturare quello scippatore.

-Scippatore ? Dove ?

-Santo cielo, io sono in un’altra dimensione e ho più spirito di osservazione di te…Quel tizio che corre con la borsetta in mano, Marv.

-E’ un crimine ?

-Marv, non fare l’idiota e catturalo ! Che figura ci fai se ti vedono qui e non fai niente ?

-La polizia non stravede per me. Non è un crimine correre con una borsetta. E se fosse sua ?

-Si può sapere cosa cavolo stai dicendo !? Hai mai visto un uomo con una borsetta ?

-Beh, in effetti su Clarius IV…

-Marv, lo scippatore…

-Oh, sì.

Genis volò verso l’uomo e lo afferrò tanto velocemente che questi non si accorse subito di essere a trenta metri di altezza.

-Oh, cavolo…ma tu chi sei ?

-Sono Capitan Marvel, ehm…

-“e adesso questa città è sotto la mia protezione”.

-…e adesso questa città è sotto la mia protezione. Quindi restituisci questa,questa…ehm…

-“borsetta”.

-Giusto, questa borsetta alla sua legittima proprietaria e…e…

-“e poi faremo un giro in centrale”.

-E poi passeggeremo in centrale.

-Eh ?

-Che cavolo dici, Marv ?

-Non è la stessa cosa ? Insomma, “fare un giro” non è un po’ troppo gergale ?

-Oh cristo, proprio a me doveva capitare un super-svitato…

-Parleremo di problemi di traduzione interstellare più tardi, Marv…ora prendi la borsetta e portalo a terra.

Atterrò, non notando che l’uomo aveva messo un minuscolo congegno nella sua cintura. Una ragazza corse verso di lui e lo abbracciò, facendogli lasciare per un secondo il ladro. Ignorando l’imprecazione di Rick lo riprese e tornò dalla ragazza.

-E’ a te che ha rubato la borsetta ?

-Sì, io…mi chiamo Sheila.

-Bene, Sheila, questa è la tua borsetta. Se c’è altro che posso fare…

-Grandioso, ci mancava un Kree che fa il cascamorto.

-Beh, io…ecco…sei libero venerdì sera ?

-Non vedo perché no. Potremmo…scusa un attimo…

-Che c’è ?

-Un lampo della mia Coscienza Cosmica. Devo andare…mi farò vivo io.

Portò il ladro alla polizia in pochi secondi e disse molto rapidamente di cosa si trattava, per poi decollare di nuovo.

 

-Allora Marv…che significa questa storia ?

-Ho avuto un lampo…qualcuno sta per entrare in casa tua.

-Non mi riferivo a quello…insomma, “non vedo perché no” !?

-Che c’è di male ? Era una terrestre carina.

-Lezione numero uno, Marv…ai terrestri non piace sentirsi chiamare terrestri. Se ci vuoi uscire davvero…

-Rick, non accetterò consigli sulle donne da te. Un conto è la mia carriera super-eroistica, ma non sono un novizio in tutto. Ai miei tempi io…com’è quell’espressione…ah sì, rimorchiavo parecchio.

-Eh eh eh. Sì, come no. Allora dimmi, play boy dello spazio, eri anche bravo ad intimorire i teppisti?

-Un conto è minacciare dei nemici cosmici o distruggere un’armata Skrull, un conto è imparare il gergo terrestre.

­-Uh-oh…non è un’astronave quella davanti alla mia casa ?

 

Dopo aver capito di che astronave si trattava, Genis entrò in casa tranquillamente. I poliziotti di Los Angeles l’avevano presa diversamente, e fu costretto a tornare in strada per spiegare che non si trattava di una minaccia. Dopo che l’astronave fu spostata, Genis poté finalmente parlare con l’ospite.

-Adesso vuoi spiegarmi che cosa avevi in mente, Eros ?

-Mentore mi aveva detto della tua situazione, ed una volta trovata la casa di Jones ho visto il buco…pensavo servisse per attraccare la nave. Strano…questo buco mi ricorda quello che successe a diverse sale del palazzo di Titano durante la permanenza di Drax…

-E dire che sei stato sulla Terra per più tempo di me ! Dovevi sapere che…

Bussarono alla porta, e Genis sbatté le Nega-Bande per cambiare di posto con Rick. Una volta aperta la porta si trovò davanti il proprietario del palazzo.

-Jones, che cosa diavolo è successo !? Prima un gigante verde abbatte il muro, poi arriva un’astronave…Gli altri inquilini si stanno lamentando ! Molti sono pronti ad andarsene !

-Beh, ecco io…

-E chi è quel tipo con la calzamaglia bianca e rossa ? Non starà subaffittando !?!

-Rick, forse posso dare una mano…

Eros fissò intensamente il proprietario, lasciando uscire i suoi poteri sul controllo dei centri del piacere.

-Beh…eh eh eh…d’altra parte…è divertente averla qui…

Uscì barcollando e continuando a ridere. Rick chiuse gli occhi e sbuffò mettendosi una mano sulla fronte.

-Ci mancava solo questa…senti, Eros, apprezzo la visita ma al momento…

Bussarono un’altra volta.

-Rick ? Sono Marlo.

-Eros, non è che potresti dire a tuo fratello di venire subito ? Preferirei vedermela con lui…

-Ehm, forse sono venuto in un brutto momento…

-Chissà se Quasar ha di questi problemi…

 

-Rick, che cavolo è successo ? C’è un’astronave e…oh, hai ospiti, vedo…

-Rick, non mi avevi detto di conoscere una creatura così incantevole- disse Eros facendo un inchino e baciando la mano di Marlo.

-E’ mia moglie.

-Oh- lasciò andare la mano.

-Quasi ex moglie- corresse lei.

-D’altra parte, mia cara- disse avvicinandosi ed appoggiando una mano sulla sua spalla – non credo di essermi presentato. Sono Eros di Titano, e sebbene abbia viaggiato in gran parte della galassia e visto la nascita di nuove stelle, non credo di aver mai visto niente di più bello in vita mia…

-Uhm, senti, Eros…non dovresti andare adesso…per quella missione…

-Quale missione ?

-Lo sai…devi fare rapporto a “Starfox”…

-Cosa stai…oh, sì…capisco…mi dispiace, mia cara, ma purtroppo devo separarmi dal paradiso…i miei doveri di Vendicatore mi aspettano…

-E’ stato un piacere, Eros…torna pure quando vuoi…voglio dire, sono sicura che Rick…

-Arrivederci, Rick, salutami Genis. Addio, mia cara…avrei voluto ci fosse più tempo…

-Senti Rick, io…mi scollego per qualche minuto, va bene ? Vi lascio da soli…

-Grazie, Marv.

-“Marv” ? Ma non si chiamava Eros ? E cos’è questa storia ? Sei tornato con i Vendicatori ?

-No !

-Dobbiamo parlare, Rick. Di noi. Ho pensato molto dalla cena di mercoledì scorso…

-Mercoledì scorso era ieri.

-No, oggi è mercoledì.

-Ti giuro, oggi è giovedì.

-Oddio ! La banca…Rick, devo proprio andare…

-Aspetta un momento…è la prima volta in due settimane che non succede niente e che siamo soli…anche io devo parlarti. Vengo con te.

 

New York. Frost entra nel suo appartamento. Tutti quelli che ha incrociato nel corridoio hanno abbassato la testa nel vederlo. La porta è aperta. Non c’è stato bisogno di chiuderla a chiave.

Una volta entrato, nota che tutte le pareti della stanza, soffitto compreso, sono ricoperte di una strana sostanza organica.

-Non posso proprio lasciarti solo, eh ? Cos’è questa schifezza !?

-Una precauzione. Sarebbe sconveniente farmi scoprire in questo stato.

-Ti ho già detto che questo luogo è sicuro.

-Quando schiacceremo il nemico ?

Frost alzò gli occhi e sospirò.

-Quante volte dovrò ripeterlo ? Noi non schiacceremo il nemico. Sei qui per impadronirti del pianeta, non per vendetta.

-Ha osato sfidarmi ! Ha osato pretendere di aver vinto ! Ha osato...

-E’ troppo sperare che abbia osato farti stare zitto, immagino. Rilassati…il Pensatore ha ultimato il suo lavoro e la nostra preda sta per cadere in trappola.

-Perché non posso ucciderlo !?

-Perché non vogliamo che tu sia scoperto. Se si sapesse che sei qui, tutti i super-eroi del pianeta ti starebbero alle costole.

-Posso sconfiggerli !

-Sì, certo…così quei tizi che secondo te stanno per dichiararti guerra sapranno dove sei. Ti chiedo solo di essere un po’ elastico.

-Odio dover pensare come voi batteri. Io...

-Sì, sì, certo…sei la più grande intelligenza dell’universo e tutto il resto. Ti prego di non ripetermelo per l’ennesima volta.

Frost si mosse a malapena e nella sua mano destra apparve una bottiglia.

-Un po’ di vino ?

-Cos'è il vino ?

-Non sei esattamente di compagnia, sai ?

-Io sono unico in tutto l'universo.

-Meno male.

 

-Sono contenta che tu sia riuscito a trovare un po’ di tempo, Rick…avevamo bisogno di parlare.

-Ehi, voi due ! State bloccando la fila !

-Anche se speravo di farlo in un posto un po’ più…appartato.

-Sì, una banca non è decisamente il luogo più adatto dove parlare del nostro futuro, ma…sempre meglio della Zona Negativa, no ?

-Rick, non comprendo la natura del luogo in cui vi trovate. Credevo avessi detto si trattasse di un locale in cui si svolgono delle operazioni che hanno a che fare con il denaro…ma anche se su Titano non esiste il denaro, mi pare ovvio che l’attuale tecnologia terrestre sia in grado di svolgere tutte le operazioni necessarie con un computer.

Rick disse sottovoce:

-Per quanto adori far conversazione quando proponi argomenti così affascinanti, questa sarebbe una conversazione privata…

-Cos’hai detto, Rick ?

-Ehm, niente.

-Okay Rick, messaggio ricevuto.

Genis chiuse il collegamento mentale. Era ovvio che Rick non sarebbe stato in grado di parlare contemporaneamente con lui e con Marlo.

-Okay, nessun problema. Del resto ho un sacco di persone con cui parlare qui, no ? Ci sono un mucchio di cose da esplorare qui…il deserto, la sabbia, il deserto… Non è che mi andasse di…un momento…che diavolo sto facendo !?!? Per Hala, sto parlando da solo ! Ho frequentato troppi super-esseri terrestri…ancora un po’ e mi metterò a parlare in terza persona…

 

-Allora Rick, si può sapere chi era il tizio dell’astronave ? [1]

-Un ex Vendicatore…voleva…sapere…ehm…la situazione in città dopo l’invasione, sì.

-E tu dov’eri durante l’invasione ?

-Nel mio appartamento.

-Rick, seriamente. Sono passata nel tuo appartamento durante l’invasione e non c’eri.

-Infatti voleva sapere la situazione dopo l’invasione.

-Smettila di fare quel sorriso forzato.

-Quale sorriso ?

-Ho capito cosa stavi facendo, sai ? Insomma, non poteva essere una coincidenza.

-Guarda che posso spiegare ! Forse io non c’ero mentre lui non c’era, ma non è che fossimo ! Ehm…lo so che sembra complicato…

-Andiamo Rick ! Un super-eroe capita a Los Angeles mentre tu non ci sei, e la prima persona che incontra sono io !

-Ma Capitan Marvel era…

-Sto parlando di quel tizio con un assurdo costume verde e viola, Rick. Cos’è, un Vendicatore di scorta ?

-Di riserva…e comunque non…

-Gli hai detto di proteggermi durante l’invasione, vero ? Per l’amor del cielo, Rick, avevi giurato di lasciar perdere con i super-eroi ! Tu non hai super-poteri, Rick…potresti essere ucciso, te ne rendi conto !?

-E’ per questo che vuoi lasciarmi ? Hai paura che un nemico possa cercare di ucciderci ?

-Sì, Rick, sì ! Metti che un nemico di Capitan America o di Hulk cerchi vendetta…

-Anche se non avessi più a che fare con i super-eroi cercherebbero di uccidermi lo stesso, no ? E non c’è bisogno di frequentarli per essere uccisi…o devo ricordarti di quella che diceva di essere mia madre ?

-Io…

-Ehi, le dispiace ? Questa è una conversazione privata ! Che avete tutti da guardare ?

-Privata un accidente ! Questa è la cosa più divertente che sia capitata da queste parti dai tempi dei Campioni !

Dalla porta principale entrarono quattro persone vestite con una specie di costume iper-tecnologico. Una di esse aveva in mano qualcosa di simile ad un mitragliatore; lo alzò in alto e disse:

-Fermi tutti ! Questa è una rapina !

-Vedi, Marlo ? Non importa cosa faccia…i guai arrivano anche se non sono io a cercarli…

 

-Mi dispiace signore, ma il regolamento ci proibisce di consegnare denaro a rapinatori con armi giocattolo.

-Oh, nessun problema…Fireblast, ti dispiace…?

Uno dei quattro sparò con un’arma da polso contro il muro alle spalle dell’impiegato, facendo un buco di un metro di diametro.

-Il regolamento prevede dei rapinatori con armi ad alta tecnologia ?

-C-credo di sì…signore…cosa desiderano ?

-Tutto quello che avete.

-Subito, signore.

-Bel lavoro, Fireblast.

-Grazie, Bob.

-Idiota ! Ti ho detto di chiamarmi Rocket !

-Chi…chi sono questi tizi, Rick ? Li conosci ?

-Mai visti. Sembrano i classici rapinatori super-tecnologici che cercano sempre di rapinare le banche di New York, e che vengono sconfitti senza sforzo.

-Ma qui siamo a Los Angeles…perché una rapina del genere ?

-I casi sono tre, direi. O vogliono attirare allo scoperto qualcuno…e sappiamo che c’è un solo super-eroe a LA…o sono troppo stupidi da non capire che la loro tecnologia non basta…o vogliono rubare abbastanza soldi da mettere su una linea di action-figures.

-Tu, là in fondo ! Smettila di parlare con la sventola rossa e metti le mani in alto !

-Sì, sì, come vuoi. Allora, chi vi finanzia ? Il Teschio Rosso ? Il Pensatore ? David Letterman ?

-Siamo finanziati da…

-Voltage ! Ci hanno ordinato di non dire niente !!

-“Voltage”, eh ? Avete anche quattro robot che si fondono in uno ?

-Che hai ai polsi ? Sembrano bracciali d’oro…

-E’ ottone.

-Fammi vedere. Accidenti, con questi guanti non capisco cosa…

Rick rilasciò una scarica di energia attraverso la Nega-Banda che aveva afferrato. Il costume del rapinatore andò in corto circuito e dall’armatura inizi ad uscire molto fumo.

-Aaahh ! Tiratemi fuori di qui ! Bob ! Phil !

-Che cavolo è successo ?

-Non lo so, non ci capisco niente io di tecnologia ! Forse il costume ha funzionato male…

“Speravo pensassero una cosa del genere. Dato il nome avrà dei poteri elettrici. Il problema è che non posso farlo con tutti e quattro, e Marv si è scollegato…non che serva a molto: c’è troppa gente per trasformarsi…”

-Tutto a posto, Rick ?

-Sì, certo. Mi sa che si faranno ridare i soldi del costume…

-Chissà perché Capitan Marvel non è ancora arrivato…eppure ho sentito delle sirene…

-Non preoccuparti, Marlo. Sono sicuro che li prenderà appena usciranno.

“O meglio” pensò “appena usciranno approfitterò della confusione e farò uscire Marv”.

 

-Okay, rifiuti, adesso che abbiamo abbastanza soldi, se sarete così gentili da darci quello che avete con voi, saremo felici di andarcene…

Mentre Rick consegnava il portafoglio, l’altro rapinatore notò i bracciali.

-Avevo detto tutto. Anche quei bracciali da checca.

-Non posso, non vengono via.

Il rapinatore gi puntò un’arma in faccia.

-Secondo te invece la tua testa viene via ?

-Rick, avete finito con…oh cavolo. Non posso proprio lasciarti solo, eh ? Okay, sbatti le bande.

-Non ci penso neanche.

-Fai il furbo, eh ? Che ne dici se ti sparo e poi ti frego i bracciali ?

-Oh no, un tremendo criminale vuole spararmi. Tu quale sei ?

-Fireblast.

-Carino come nome. L’hai pensato da solo o hai usato un dizionario ? Sempre che tu sappia leggere…

-Sai, ho cambiato idea. Forse dovrei sparare alla rossa…

-Senti, ti ho già detto che i bracciali non vengono via.

-Ehi, Fireblast ! La vuoi finire con quell’idiota ? Prendi un ostaggio ed andiamocene !

“Dio, non fargli prendere Marlo, ti prego…basta con i cliché per oggi…”

-Okay, okay…prendo la rossa.

“Grazie tante. La prossima volta a Mefisto ci pensi tu”.

 

-Lasciami andare, razza di…

-Piano bellezza, piano…non sprechiamo adesso tutte le energie…

-C’è un bel casino là fuori. Meno male che il capo diceva di essere un genio. Qui ci sono venti poliziotti pronti a sparare a vista.

-I costumi sono antiproiettile.

-E la ragazza ?

-Per lei non ci pagano.

-Hmmpf…forse dovremmo usare quello dei bracciali…

-Chiedo scusa…- disse Rick toccando con un dito la schiena di uno dei rapinatori- saprebbe dirmi dove posso trovare un tizio con un nome ridicolo messo KO ?

Si voltò e Rick lo colpì in faccia con un calcio, facendogli perdere l’equilibrio e poi facendolo cadere con un calcio al ginocchio.

-Grazie, molto gentile !

-Rick, ma che diavolo stai facendo !?

-Gran bella domanda.

-Sono stato addestrato da Capitan America. Potrò cavarmela contro qualche rapinatore, no ?

Fu colpito alle spalle da un altro rapinatore, e cadde a terra.

-Salve, “Bucky”. Io sono Fast.

-Ouch…eso-scheletro, vero ?

-Sì.

-Carino. Fai coppia con Furious ?

Con un calcio gli fece perdere l’equilibrio; Fast cercò di non cadere, ma l’eso-scheletro era ancora in funzione e ne aumentava la velocità, rendendo la manovra quasi impossibile. Fireblast sparò un colpo ma Rick si protesse con Fast.

-Senza offesa ragazzi, ma ho il vizio di non farmi sconfiggere da chi ha un nome stupido.

I clienti si ammassarono dall’altra parte della stanza, mentre Rick evitava di essere preso alle spalle da Voltage.

 

-Me ne frego degli ordini ! Io questo lo faccio fuori !!

-Rick, attento !

Sia Rocket che Fireblast spararono contro Rick. Era impossibile evitare entrambi i colpi. Il grido di Marlo quasi coprì il rumore dell’esplosione. Ma invece di colpire Rick, i colpi si infransero su una barriera fotonica.

-Come…cavolo…

-Hai…hai usato le Nega-Bande per creare uno scudo !

Rocket lasciò andare Marlo e continuò a lanciare micro-missili contro Rick. Fireblast usava la sua arma da polso, e Fast si avvicinava per colpire Rick alle spalle.

-Rick, non puoi resistere da solo ! Fammi uscire !

-Non…posso…

-Devi !

-E va bene…lo show è tuo, Marv.

Rick sbatté le Nega-Bande ed i clienti della banca osservarono un piccolo vortice di energia prendere il suo posto. Marlo ed i rapinatori erano a bocca aperta. Il vortice si diradò per lasciare il posto a Genis.

-Non è stato affatto divertente.

Gli bastò colpire ognuno dei rapinatori con un raggio fotonico. Le armi si fusero ed i costumi si bloccarono, immobilizzandoli.

L’unico del gruppo ancora in piedi, Voltage, lo chiamò ad alta voce, premendo alcuni pulsanti sul dorso della mano. Un lampo di Coscienza Cosmica fece vedere a Genis la banca che esplodeva. Afferrò il rapinatore e volò a diverse centinaia di metri di altezza.

-Chi vi ha mandato ?

-Capitan Marvel…Frost ti manda i suoi saluti.

-Chi è Frost ?

Il costume esplose, senza lasciare la minima traccia del rapinatore.

 

Mezz’ora dopo, Genis era a pochi metri dalla polizia, isolato per poter parlare con Rick.

-E’ stato stupido, lo sai ? Potevi lasciarci la pelle.

-Come ho fatto ad usare le Bande ? Non ci avevano detto che era impossibile ?

-Evidentemente c’è molto sulle Bande che dobbiamo ancora capire. Il problema principale adesso è questo Frost. Hai idea di chi possa essere ?

-Mi vengono in mente solo una sventola bionda che sta con gli X-Men ed un tizio incontrato da Hulk, ma non credo siano collegati.

-E’ strano. I rapinatori dicono di non ricordarsi niente di come abbiano avuto i costumi. Non ricordano neanche di aver fatto la rapina.

-Al momento ho altro a cui pensare…

Marlo si avvicinò a Genis, e gli parlò senza guardarlo in faccia.

-Sono contenta…che tu te la sia cavata.

-Non ho corso nessun rischio. Stai bene ?

-Abbastanza. Senti, Rick…io…capisco perché non me ne hai mai parlato.

-Aspetta, mi ritrasformo e…

-No, non serve. Avrei dovuto capirlo prima…non ho mai visto te e Marvel nello stesso posto.

-Che…che vuoi dire ?

-Mi fa…piacere che tu abbia questi poteri, Rick. Anche se avrei preferito sapere prima di questa identità.

-Cosa…oh. Marlo, guarda che io non sono Rick !

-Non sono così stupida.

-Okay, se non mi credi…allontanati un po’, non ho ancora imparato a controllare questi vortici.

Dopo aver sbattuto le bande, Rick si avvicinò e le raccontò le circostanza in cui si era fuso con Genis…o almeno ci provò, dato che anche lui aveva le idee molto confuse sull’argomento.

-Quindi capirai, Marlo, che non posso evitare di avere a che fare con i super-eroi, se le mie molecole sono fuse con uno di loro.

-Non posso dire di aver capito tutto ma…se è così, perché non vi siete scambiati di posto durante la rapina ?

-Non ero sicuro…che avresti capito. A te non è mai piaciuto troppo essere coinvolta in questo genere di cose.

-Hai rischiato la vita solo per non farmi sapere dello scambio !?

-No. Ho rischiato la vita perché non volevo perderti.

-Oh, Rick…

Lo abbracciò ed i due si scambiarono un lungo bacio, sotto gli applausi degli altri clienti della banca, che non speravano certo in una giornata così eccitante.

-Sembra che alla fine, Rick, la mia “profezia” sulla vostra riappacificazione non fosse del tutto sbagliata. Rick ? Sto parlando con te, Rick ! Accidenti, qualcosa mi dice che il mio appuntamento con Sheila salterà…

 

New York. Un uomo qualunque entra di corsa nell’appartamento di Frost.

-Capo, io…santo cielo ! Cos’è questa schifezza sulle pareti !?!?

-Volevi dirmi qualcosa, Jackson ?

-Sì, capo. La sezione di New York riferisce che i dati sulle Nega-Bande sono insufficienti per un esame completo.

-Lo temevo.

-La sezione di Los Angeles riferisce che la rapina è fallita e che uno dei suoi uomini è morto.

-Perfetto. Le apparecchiature sono state sistemate ?

-Sì, capo. Abbiamo un sistema di trasmissione in ogni strada della città.

-La distrazione è servita. Fate avere i dati rilevati dalle sonde alla sezione di New York.

Il monitor di fronte a Frost si accese all’improvviso, mostrando il volto del Pensatore Pazzo.

-Frost, la missione è stata un completo fallimento. Dove sono i dati che mi avevi promesso ?

-I dati sulle Nega-Bande raccolte dai tuoi sensori, opportunamente potenziati ? Temo di non poterli mettere in vendita.

-Era il patto !

-Lo so. Infatti lo sto infrangendo. Ti interesserà sapere che ho fatto avere alle autorità competenti gli indirizzi di tutte le tue basi segrete nel mondo. Ti consiglio caldamente di fare un trasloco.

-I tuoi giochetti non mi impressionano, Frost. Sono giunto alla conclusione che le Nega-Bande non hanno il minimo valore per me. I miei interessi ora sono più…vasti.

Lo schermo si spense, ed il collaboratore di Frost arretrava lentamente verso la porta.

-Jackson.

-Sì…capo ?

-Temo che tu abbia visto troppo. Ora dovrei farti cancellare la memoria ma…vedi, il mio amico è un po’ deperito, in questi tempi.

-Quale amico ?

Non fece in tempo a voltarsi. L’alleato di Frost creò un tentacolo che gli trapassò il petto. Entro pochi secondi non rimase più niente dell’uomo: tutta la sua massa era stata assorbita.

-Com’era lo spuntino ?

-Lontano dal resto di me ho avuto bisogno di assorbire una massa esterna per mantenere questa forma. E' stato...sgradevole.

-Credo lo sia stato di più per Jackson.

-A cosa ti servono questi "sistemi di trasmissione dati" ?

-Oh, a cose da niente…controllare la frequenza molecolare della città per permetterti di assorbirla, misurare le emissioni energetiche delle Nega-Bande per verificare la loro utilità…cose del genere.

-Esiste la possibilità che il possessore di queste “Nega-Bande” sia in grado di risalire a noi ?

-Assolutamente no. Un po’ di vino ?

 

 

Note

 

[1] vedi lo “Speciale Guerra dei Mondi”

 

 

 

CAPITAN MARVEL #5

 NON C’E’ UN ATTIMO DI PACE

 

Venerdì mattina, un piccolo motel nella periferia di San Francisco. Un furgone si ferma dall’altra parte della strada; nessuno nota che non c’è nessuno alla guida. All’entrata del motel il proprietario, un uomo soprappeso sui cinquanta anni afferra per il braccio uno dei suoi clienti.

-Dove crede di andare !? Deve ancora pagarmi !

Il cliente, un robusto uomo di mezz’età, ritrae sdegnato il braccio.

-Ti conviene tornare dentro. Non sono dell’umore giusto per sopportarti.

-Ma chi si crede di essere ?

Il cliente muove leggermente la mano ed il proprietario si solleva a mezz’aria.

-Lasciami andare, lurido mutante !

-Mutante ? Osi rivolgerti a me con un termine di disprezzo ? Io sono molto, molto di più ! Io sono un dio !

-Dio o meno, devi ancora pagarmi.

Il cliente inizia a camminare, mentre il proprietario vola sempre più in alto, sempre più velocemente.

-Forse lassù troverai un alloggio con più stelle di questa lurida catapecchia.

-Franklin Hall ?

La voce proveniva dall’altra parte della strada. Dal furgone erano usciti una decina di uomini in impermeabile ed un uomo in giacca e cravatta nere. Sorrideva.

-Chi siete ?

-Mi chiamo Richard Frost ed ho una proposta per lei. I miei uomini sono qui nel caso lei rifiuti.

-Non mi interessa, non sono in vena di affari. Andatevene, o farete la stessa fine del bifolco che ho proiettato nell’atmosfera superiore.

-Che gran brutto carattere…dovevo aspettarmelo da un canadese. Ragazzi…

I sottoposti estrassero delle armi fantascientifiche e fecero fuoco su Hall con dei raggi di energia, che si infransero su un campo di forza invisibile.

-Questa sarebbe una minaccia ?

-No, questi sono fucili progettati per me dal Pensatore Pazzo…anche se non sa che me li sono tenuti. L’effetto dei raggi è molto interessante: aumenta il movimento caotico dei gravitoni, con effetti ancor più interessanti sul tuo campo di forza…Graviton.

-Il campo di forza si sta indebolendo…non crederai di sconfiggermi così ?

-No, il Pensatore è stato più…creativo.

I raggi di energia cambiarono forma e Graviton fu spinto contro il motel con una forza tale da abbatterlo, ma non abbastanza per ferirlo.

-Il campo è ancora attivo, ma adesso puoi essere spostato.

Le macerie del motel non fecero in tempo a finire di cadere, si alzarono da terra e rimasero sospese prima di essere spazzate via.

-Questo è intollerabile !

I suoi assalitori si alzarono in aria e furono sbattuti l’uno contro l’altro, esplodendo: erano solo androidi.

-Forse il Pensatore è meno stupido di quanto pensassi…mi ha rifilato degli androidi difettosi.

La gravità venne meno in tutto l’isolato, mentre la voce di Graviton coprì le grida.

-Come osi attaccarmi ? Stavo riflettendo sull’uso dei miei poteri, pensando alle parole di quella strega di Moonstone ! Avevo deciso di risparmiare i miei poteri ! Il pianeta era salvo fino a quando non avessi deciso il da farsi !

-Il pianeta è tutt’altro che salvo, smettila di gridare.

Graviton lanciò tonnellate di macerie su Frost, ed attese che anche la polvere cadesse. Sollevò poi le macerie per verificare la sua morte, ma lo trovò illeso.

-Dovresti passare al decaffeinato.

-Come fai ad essere vivo ? Come osi schernirmi ? Io sono Graviton ! Signore della massa e della gravità !

Frost lo fissò e Graviton fu colpito da quegli occhi viola, freddi come il ghiaccio. Con la massima calma questi disse:

-Io sono Frost, signore di Graviton. Stai pensando a cosa fare ? Progetti ancora di impadronirti del mondo, creando la tua piccola isola volante con schiavi ? Per poi dimostrare la tua forza agli eroi ?

-Come fai.a…

Non riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi…

-Seguimi nel furgone. Ho degli attrezzi per studiare il tuo potere. Insieme conquisteremo Los Angeles.

-Sì…Los Angeles…il furgone…

-Dovresti essere una buona cavia ed una buona distrazione per Capitan Marvel.

 

La Zona Negativa. Genis-Vell sta esplorando il sistema solare del pianeta in cui si è ritrovato.

-E’ molto strano, ora che ci penso. Le Nega-Bande controllano i fotoni, ma nella Zona ci sono solamente anti-fotoni. So che nel trasporto in questa dimensione la materia diventa anti-materia e viceversa, ed è per questo che non esplodo…ma dovrebbero comunque non funzionare…Chissà, forse Rick ha ragione quando dice che nei viaggi dimensionali le leggi fisiche variano più spesso del look di Madonna…a qualunque cosa si riferisse. A proposito di Rick…

Concentrandosi riuscì a vedere Rick Jones. Stava diventando sempre più naturale iniziare la comunicazione mentale.

-Rick riesci a sentirmi ?

-Hhhm sì, ti sento. Ma che ore sono ?

-A me lo chiedi ?

-Stai parlando con Genis, Rick ?

-Purtroppo sì, Marlo.                                                                  

-Se è un brutto momento posso chiamare dopo …

-Che dice ?

-Che chiamerà dopo.

-No aspetta, mi interessa…riesce a sentirmi ?

-Sì, ti sente. E’ come se fosse qui, solo che solo io riesco a sentirlo.

-Oddio, anche mentre noi…

-Spero per la sua vita di no.

-Beh, se ci fosse un’emergenza mentre voi vi divertite…

-Ehi !

-Scherzavo, scherzavo…

-Che succede ?

-Niente, solo Genny che fa l’idiota.

-E non c’è modo per separarvi ?

-Dobbiamo ancora trovarlo, ma non è impossibile…dopotutto mi sono separato dal vecchio Marv la prima volta.

-Non basta che vi togliate le Nega-Bande ?

-Per qualche motivo non riesco a toglierle…ed anche se ci riuscissimo, lui rimarrebbe intrappolato nella Zona Negativa…cosa che non auguro a nessuno.

-A proposito di rimanere bloccati…sarebbe il mio turno di tornare alla realtà, adesso.

-Cos’è questa storia del turno ?

-Sono nella Zona da almeno dodici ore, Rick. E più precisamente sono nello spazio da due.

-E allora ?

-E allora non ci sono bagni nello spazio…

-E non puoi farla lì ?

-Starai scherzando.

-Che c’è ?

-Un piccolo problema di idraulica inter-dimensionale…scusami…

 

Mentre Rick entrava in bagno, Marlo iniziò a pensare alla situazione. Non era ancora del tutto sicura che ricominciare la loro storia fosse una grande idea… forse lui non era tornato a giocare al super-eroe, ma era comunque legato ad uno di loro. E lei non era sicura di far parte di quel mondo.

Un lieve tintinnio ed un rumore esplosivo segnarono lo scambio. I due si guardarono allo specchio.

-Il mio oroscopo lo diceva…”un vostro amico alieno vi renderà la vita impossibile”…

-Non sapevo che i terrestri avessero un sistema precognitivo così avanzato.

-Lasciamo perdere…non avrai intenzione di pattugliare la città anche oggi ?

-E se fosse ?

-Hai detto qualcosa Rick ?

-Sono Genis.

-Oh, scusami.

-Come credi che Marlo abbia preso la faccenda, Rick ?

-Abbastanza bene, mi sembra…meglio di noi, anzi.

-Ehm…potrei avere un po’ di privacy, adesso ?

 

Quindici minuti dopo, il turno di Rick Jones nella nostra dimensione era ormai terminato, nonostante numerose proteste.

E Genis stava sorvolando la città di Los Angeles. Ad un certo punto si fermò a qualche centinaio di metri da terra.

-Che hai, Marv ?

-Volevo provare una cosa.

-Rimorchiare come l’altra volta ?

-Ti ricordo che hai fatto saltare il mio appuntamento. Sto cercando di focalizzare la mia Coscienza Cosmica su un’area più vasta del solito…dovrebbe essere più efficace di una perlustrazione aerea.

-Credi di poterti concentrare su un’intera città ? So che la Coscienza Cosmica ti rende pienamente consapevole dell’ambiente che ti circonda…anche se vorrei ti dicesse anche quando fai cose idiote…ma non credi di esagerare ?

-Ricordi il discorso di Dragoluna sul fatto che la Coscienza fosse sempre attiva ? [1]

-Prima che partisse per lo spazio con Drax, sì. E allora ?

-E allora, se non l’hai notato, da allora si attiva sempre meno. E non ho neanche cercato di controllarla.

-Credi che qualcosa stia interferendo e cerchi di localizzarla ?

-Esattamente. Se è un modo per attaccarmi, l’assalitore si starà nascondendo dalla Coscienza. Se riuscissi a focalizzare l’intera città potrei trovare una zona cieca e lo troverei.

-E funziona ?

-No. Tutto quello che mi trasmette sulla città non ha un gran senso…mi fa vedere una sorta di virus a forma di piramide !

-E dire che non ti ho ancora fatto provare i super-alcolici terrestri…

 

Los Angeles, in un laboratorio sotterraneo abbandonato dall’ A.I.M solo un mese prima. Graviton levitava in mezzo ad una serie di sensori la cui funzione era incomprensibile. Davanti a lui, Frost osservava in silenzio, fino a quando una voce parlò nella sua mente.

-Frost, ho avvertito uno strano contatto mentale con una forma di vita inferiore.

-Capitan Marvel ?

-Sì.

-Hhhhmmm…leggermente in anticipo rispetto alle mie previsioni. Non ho ancora finito di esaminare la struttura genetica di Graviton per vedere se posso usarla, quindi non posso ancora mandarglielo contro. Puoi pensarci tu ?

-Posso ucciderlo ?

-Meglio aspettare. Tienilo semplicemente occupato finché non ho terminato qui.

 

-Ho avvertito qualcosa, Rick…una rapina in banca proprio sotto di me ! – disse Genis mentre scendeva piuttosto velocemente.

-Ma perché devi sempre dire quello che fai, mentre lo fai !?

-Guardate, è Capitan Marvel ! Spariamogli ! – urlò uno dei rapinatori, e sei persone con un passamontagna sulla faccia iniziarono a sparare. I proiettili rimbalzavano sul campo di forza fotonico generato dalle Nega-Bande.

-Visto che intendo ? Sembri un imbecille a dire tutto quello che fai !

-Non distrarmi, Rick…devo usare la mia velocità di volo per disarmarli.

-Visto che intendo ?

-Rick, questa è una situazione che posso sbrigare da solo. Lasciami lavorare !

Genis fece a malapena in tempo a scendere in strada, prima che le pistole dei rapinatori diventassero di nebbia.

-Ma che…!?

I rapinatori erano sempre più confusi, quando la refurtiva si sollevò da sola verso l’aria. Si fermò di fianco ad un uomo basso con un costume verde e viola, sospeso in mezzo alla strada. Ad un suo cenno della mano, l’asfalto si trasformò in una sorta di sabbie mobili, inghiottendo i rapinatori fino alla vita.

-Qualcosa mi dice che adesso non puoi più sbrigartela da solo…quello è Molecola !

-E’ un super-criminale, vero ?

-Beh, sì ma…

-Posso vedermela da solo !

Genis volò verso Molecola, lanciando un raggio di energia fotonica. Molecola alzò le mani ed il raggio si infranse su qualcosa che sembrava vetro, ma molto più resistente.

-Aspetta, non hai capito ! Lasciami spiegare…

Genis non lo ascolò e lanciò una mezza dozzina di raggi molto più potenti. Molecola ne uscì illeso, ma i raggi avevano incenerito diverse migliaia di dollari della refurtiva.

-Marv, idiota ! Smettila di combattere ! Guarda che disastro hai combinato !

-Temo…che ci sia stato un malinteso, capitano…mi spiace, davvero…non volevo tenere per me quei soldi !

-Forse è meglio parlarne in un altro posto…non vorrei che le autorità se la prendessero con me.

-La volta che incontri qualcuno che ruba qualcosa che esplode andiamo tutti all’altro mondo…

 

Volò verso l’alto di un paio di migliaia di metri, abbastanza per essere indisturbati. Molecola manipolò le molecole d’aria sotto di sé per fare lo stesso.

-Allora, qual è la storia ? Non sei un super-criminale ?

-Una volta, ma poi mi sono ritirato. Poi ho ricevuto un messaggio d’allarme di Quasar durante l’invasione dei marziani, probabilmente per errore…chi affiderebbe ad uno come me un compito del genere ? Comunque ho visto che non c’erano eroi a proteggere questa città e…beh, l’ho protetta. [2]

-E allora ?

-Beh…ho iniziato a pensare che forse stavo sprecando il mio potere, che potevo fare del bene…ed ho deciso di diventare un super-eroe.

-Ed io che c’entro ?

-Vorrei che mi insegnassi il mestiere.

-La guerra Kree-Skrull…per favore fate ricominciare la guerra Kree-Skrull…almeno le cose sembravano aver senso all’epoca…

-Stai un po’ zitto, Rick.

-Mi chiamo Owen, non Rick.

-Sì, certo…senti, non mi interessa ok ?

-Eh ?

-Non ho tempo per starti dietro. Vai a cercare Capitan America o unisciti agli X-Men…

-Ma io non…

Detto questo partì alla massima velocità per la parte opposta della città, lasciando un Molecola molto confuso a mezz’aria.

 

-Forse non è stata una grande idea, Marv…

-Non dirmi che avrei dovuto accettare per via di un’oscura ed incompresibile regola non scritta dei super-eroi terrestri !!

-No, solo che non credo sia saggio far innervosire un tipo di quella potenza.

-Sono sicuro che non sia niente di cui non possa occuparmi.

-Anche se ti sbatte una montagna in testa ?

-Cosa sai di lui ?

-Molto poco. Era uno scienziato che ha avuto un incidente atomico che gli ha dato il potere di controllare le molecole. Ha combattuto contro i Fantastici Quattro ed i Vendicatori…e durante le Guerre Segrete, praticamente contro chiunque, Arcano compreso.

-Chi è l’Arcano ?

-Non vuoi saperlo, credimi.

Da un secondo all’altro Genis si fermò, guardandosi intorno.

-Che hai ?

-Un terremoto !

-Ci mancava solo questa…di che portata ?

-Estremamente limitato. Dimmi Rick, i terremoti sulla Terra sono mai localizzati in un solo isolato ?

-Mi sembra una cosa decisamente rara. Meglio controllare.

-Da non credere…secondo la Coscienza Cosmica, proviene dalla banca di prima ! Dev’essere Molecola ! Credeva di prendermi in giro, eh ?

 

Entro trenta secondi, Genis era di nuovo alla banca. Come immaginava, Molecola era ancora lì, a mezz’aria. Non arrestò la sua corsa e lo colpì in pieno…o almeno ci provò, ma si sfracellò contro il solito scudo trasparente. Per fortuna aveva alzato uno scudo fotonico.

-Complimenti Marv, ottimo piano. Peccato che a terra ci sia un altro super-criminale !

-Cosa ?

-Osi ignorare Vibro, signore delle vibrazioni ? [3]

-Che ci fa un super-criminale a Los Angeles !?

-Ti ho già spiegato che durante l’invasione…

-Non tu, lui !

-A tutti e due…prima il combattimento e poi le spiegazioni !

Vibro generò un’onda sismica concentrata contro un palazzo vicino, che iniziò a barcollare, e corse via.

-Molecola, pensa al palazzo ! Io prendo il tizio !

-Ma…

-Prima il combattimento, poi le spiegazioni !

Genis volò verso Vibro, ma prima che potesse afferrarlo questi sprofondò in un crepaccio che aveva aperto da solo. Genis cercò di inseguirlo, ma il crepaccio si richiuse da solo.

-Accidenti ! Ora dovrò localizzarlo con la Coscienza Cosmica e…

-Ci penso io – disse Molecola, dietro di lui. Genis diede un’occhiata al palazzo, sostenuto da una enorme sovrastruttura in ferro, creata dal nulla (o più probabilmente trasmutando le molecole dell’aria).

Molecola fece un gesto con le braccia, e la terra seguì il movimento, spaccandosi a metà. Dal fondo del crepaccio appena riaperto, Vibro scatenò un’altra onda sismica, molto più potente questa volta.

-Non mi fermerete stavolta ! Devo distruggere la città con un terremoto per farle capire di usare migliori misure contro i terremoti !

-Ancora con questa storia !? [4] Deve lavorare per le assicurazioni…

Un lampo di Coscienza Cosmica, involontario, mostrò a Genis Los Angeles colpita da un potentissimo terremoto.

Senza nessun gesto questa volta, Molecola annullò l’onda sismica contrastandola con un movimento molecolare opposto.

Capendo al volo la situazione, Capitan Marvel volò nel crepaccio, colpì Vibro con un pugno in faccia e lo riportò in superficie, dove Molecola riparò ai danni.

-Chi è questo tizio ?

-Non lo so, non l’ho mai visto prima.

-E’ un criminale di LA…

-Non avevi detto che non ce n’erano ? – il tono era decisamente arrabbiato, adesso.

-Ehm…me ne sono dimenticato…Vibro non è proprio un gran criminale, e poi dicevano che era morto !

-Lasciamo perdere che è meglio…adesso lo porto alle autorità. Quanto a te, Molecola, sei libero di fare il super-eroe…ma lasciami in pace !!!

 

Venti minuti dopo, finite le spiegazioni con la polizia locale, Genis atterrò sul tetto del palazzo dove abitava Rick Jones, e sbatté la Nega-Bande scambiandosi di posto.

-Da non credere – disse tornato una volta nella Zona Negativa – sono a Los Angeles da mesi ormai, e non ho incontrato un solo super-criminale… quello arriva e dopo cinque minuti ne trova uno e lo sconfigge da solo !

-Insomma ti ha fatto fare la figura del fesso, eh ? – Rick stava scendendo le scale.

-Non voglio più sentir parlare di Molecola per il resto della giornata, va bene !?

Rick aprì la porta ed entrò nel suo appartamento. Questa volta però il buco nel muro fatto da Drax era scomparso (in realtà l’aveva riparato Molecola durante l’invasione, ma una nave aliena aveva fatto un nuovo buco).

Fu subito chiaro cosa fosse successo…Molecola e Marlo stavano parlando tranquillamente nel salotto. Rick si mise una mano nei capelli e desiderò essere ancora il partner di Hulk, Capitan America…o persino di Rom, pur di non dover più sopportare tutto questo.

-Rick, finalmente sei tornato ! Questo è mister Reece, un amico di Gen…di Capitan Marvel.

-Rick ? Marvel parlava con un certo Rick, mentre combattevamo…

-Rick, non mi fido di questo tizio…

-Ehm…cosa ti porta qui ?

-Io e la signora ci siamo conosciuti durante l’invasione…non avendo un posto dove andare ed essendo troppo stanco per crearmene uno…

-Rick, non sapevo conoscessi il signor Reece…ma è difficile stare dietro a tutte le tue amicizie tra i super-eroi…è simpatico.

-Sì, come il buco nel muro che c’era prima.

-A proposito, a che ti serviva ?

-Molecola, smettiamola di prenderci in giro…sei venuto qui perché sai che sono legato a Capitan Marvel, vero ?

-Cosa ? No, non lo sapevo…

-Complimenti Rick, hai appena mandato all’aria la tua identità segreta.

-Ma se era sui giornali, stamattina !

-Non…non leggo i giornali. Furti, omicidi, stupri…mi fa paura leggere di queste cose…

-E questo sarebbe il tizio che poteva tirarmi addosso una montagna, eh ?

-Rick, Owen mi diceva che Capitan Marvel sì è rifiutato di dargli una mano…che lo ha aggredito.

-Marlo, è un ex-supercriminale…

-Che stai dicendo ? E’ così tenero e indifeso…

-Istinto materno ? Schizofrenia ?

-Sono io a fare le battute. Marlo, non mi fido di questo tizio !

-Andiamo Rick…Genis è grande e grosso, e guarda Owen !

-La vuoi smettere di chiamarlo così ?

-Ma che ha fatto il mio io del futuro per cacciarmi in questa situazione !?

-Marlo, ho avuto una mattinata davvero assurda…

Bussarono alla porta.

-Grazie a dio ! Fa che sia un’emergenza dei Vendicatori…

Andò nell’altra stanza ed aprì la porta. Si trovò davanti due uomini vestiti di nero, che mi mostrarono due distintivi che Rick aveva già visto in passato.

-Rick Jones ? Agenti Hunt e Riley, SHIELD.

 

-Ehm…salve agenti, che posso fare per voi ?

-Possiamo entrare ?

-No !

-Ci nasconde qualcosa, signor Jones ?

-No, è che…Ho degli operai in casa che mi hanno sistemato il muro…la casa è tutta in disordine…possiamo parlare qui ?

I due agenti si scambiarono un’occhiata.

-Lei è stato visto trasformarsi in Capitan Marvel, in pubblico. E consultando i nostri archivi, abbiamo visto immagini di lei e Capitan Marvel che vi scambiavate di posto nella base lunare SHIELD.

-E quindi ? Volete arrestarmi perché mi scambio con un alieno ?

-No, Capitan America ha garantito per lei…grande uomo, l’ho incontrato nelle Alpi svizzere, contro lo Spezza-Bandiera.  [5] Ed anche Nick Fury garantisce per lei, anche se non le perdona ancora alcune scorribande con il dottor Banner ed il Pantheon.[6]

-Stamattina Capitan Marvel ha incontrato Owen Reece, super-criminale chiamato Molecola. Abbiamo ordine di prenderlo in custodia.

-Lo riferirò a Capitan Marvel.

-Sappiamo che Molecola è nel suo appartamento, signor Jones. Abbiamo un mandato d’arresto.

-Arresto per cosa ?

-Distruzione di proprietà pubblica, tanto per citare il più recente.

Spostò Rick a forza, entrando nell’appartamento. Rick avrebbe potuto stenderli, grazie all’addestramento di Cap, ma erano veri agenti SHIELD a giudicare dai distintivi…e poi che potevano fare a Molecola ?

Molecola e Marlo si alzarono il più in fretta possibile, e gli agenti estrassero due pistole futuribili.

-Che volete ? Sono stato scagionato da tutte le accuse !

-Vorremmo sapere di più sui suoi viaggi nello spazio e sul trucchetto che ha fatto al monte Rushmore tempo fa.

-Quelle pistole non mi faranno niente. Posso fermarvi in un miliardo di modi possibili.

-Come preferisce. Riley…

-Attivazione codice 47-B.

Molecola abbassò la testa, come in trance, e non si mosse.

 

-Che gli avete fatto ?

-E’ solo la sua programmazione mentale. Non si preoccupi, non gli faremo del male, lo terremo solo in custodia.

-Programmazione ?

-Crede davvero che lo SHIELD lasciasse a piede libero un uomo in grado di causare distruzioni di livello biblico, specie se ha avuto una carriera criminale e parecchi problemi psicologici ?

-Gli avete fatto il lavaggio del cervello !?

-Niente affatto, signorina. Durante una sua seduta terapeutica, abbiamo impiantato suggestioni post-ipnotiche. Ora non farebbe male ad una mosca.

-Essere un Vendicatore onorario non le da l’autorità per ostacolarci, signor Jones. L’ordine è stato firmato dal Colonnello Fury in persona !

-Rick, abbiamo un problema !

-Tanto per cambiare…

-Ho rilevato un attacco dall’altra parte della città…

-Dalla Zona Negativa ? Come hai fatto ?

-Sta parlando con Capitan Marvel, Jones ?

-Sì, pare che la città sia sotto attacco. E’ una cosa seria, avrà bisogno di Molecola…

-Se è un trucco passerà dei guai, Jones.

-Tanto peggio di così…fatemi spazio ! – sbatté le Nega-Bande, ed al tintinnio seguì una piccola esplosione. Lo scambio era avvenuto.

-Molecola – disse l’agente Riley – segui Capitan Marvel e fai tutto quello che ti dice.

-Speriamo funzioni…accidenti, non ho pensato a come uscire ! Prima passavo dal buco…

-Ci penso io – disse Molecola, ed il buco si riformò esattamente come prima.

-Rick vorrà la mia testa per questo…

 

I due super-eroi improvvisati volarono a tutta velocità fuori dall’appartamento. Inaspettatamente fu Molecola a parlare.

-Ha funzionato ! Accidenti, non credevo lo avrebbe fatto…

-Ma non eri in trance !?

-I condizionamenti mentali sono scomparsi durante le Guerre Segrete, insieme ai miei blocchi mentali.

-E’ vero…la Coscienza Cosmica non rivela manipolazioni mentali attive.

-Ricordo che il tuo io futuro faceva la stessa cosa, nella Guerra del Destino…si vede che stai imparando ad usare la Coscienza Cosmica.

-Non direi…il mio lampo non mi aveva detto di quello !

Nel luogo della sua visione c’era un essere decisamente inumano, di colore viola. La testa era ottagonale, ed al centro invece di una faccia c’era una specie di energia che si muoveva; il corpo sembrava umano, anche se tozzo, ma le mani terminavano con delle dita quasi da rettile.

-Si direbbe un alieno, Marv…lo conosci ?

-Non conosco tutti gli alieni dell’universo, Rick. La Coscienza Cosmica però mi dice che non è un vero essere vivente…sembra composto da virus multipli.

Genis lo colpì con un raggio di energia fotonica, ma l’essere semplicemente assorbì il colpo e si sdoppiò.

-Ci provo io, adesso… - all’ordine mentale di Molecola, le molecole d’aria si addensarono e si trasformarono in grossi macigni, che caddero sui due alieni.

-Bel lavoro, Molecola…sembra che il colpo sia stato troppo da assorbire.

-Forse assorbiva solo energia fotonica, come quella generata dalle tue bande…a proposito, hanno una configurazione molecolare molto strana, simile al Vibranio…

Non ci fu tempo di continuare la discussione: centinaia di alieni spostarono senza alcuna fatica i macigni.

-Hanno assorbito anche quello !

-Marv, dovete smetterla di colpirli !

-Adesso ci penso io, capitano !

L’asfalto di tutto il quartiere divenne liquido, ed investì gli alieni come una serie di onde. Poi l’asfalto si condensò in una enorme prigione impenetrabile…o quasi.

Dopo pochi secondi, il cemento fu rimpiazzato da un numero ancora maggiore di alieni.

-Molecola, idiota ! Era proprio quello che dovevamo evitare: dargli altra materia prima !

Gli alieni caricarono verso Genis come una forza inarrestabile, senza curarsi dei suoi colpi energetici come risposta. Molecola si protesse con un campo di forza molecolare improvvisato.

-Adesso basta ! – urlò, e gli alieni intorno a lui esplosero. I frammenti caddero ovunque, crescendo in nuovi alieni di altezza normale.

Alzando le mani, Molecola scagliò nello spazio tutta la materia sotto gli alieni, distruggendo mezzo quartiere…per fortuna erano lontani dai palazzi, o sarebbe stata una strage. Molecola e Capitan Marvel erano in piedi su due pilastri alti quindici metri, tutto ciò che era rimasto nel raggio di venti metri.

 

-Sei impazzito !? Hai idea di quanta gente poteva morire ?

-Dovevo fermare gli alieni…

-Con la forza necessaria ! Potevi mandare solo loro nello spazio, o trasformare il cemento in acqua, o qualcos’altro ! Per Hala…hai idea dei danni che hai causato?

-Io…scusa…

-Scusa ? Scusa !? Come ha fatto un irresponsabile come te a ricevere tutto questo potere ? Sai che ti dico, sei troppo potente per andare in giro a fare quello che ti pare.

-Marv, ce l’ho anche io con lui ma stai esagerando…

-Hai…hai ragione. Non sono tagliato per fare l’eroe…devo tornare a nascondermi come prima !

-No, aspetta, non intendevo…

Molecola schioccò le dita e tutto il quartiere tornò alle condizioni originarie. Genis si guardò intorno per capire che fosse successo, e quando si voltò Molecola era di nuovo scomparso.

-Complimenti, eroe. Gli agenti SHIELD vorranno la mia testa per quello che hai combinato !

-Non so, Rick…forse è un bene che se ne sia andato. Mi era solo d’intralcio…posso cavarmela da…uh-oh.

-Che hai adesso !? Non sono successe abbastanza cose finora ?

-C’è un altro terremoto…ma Vibro e Molecola sono scomparsi, chi…?

-Marv…la comunicazione ha dei problemi, o le nuvole si stanno avvicinando ?

-Per Kronos…l’intera città è stata sollevata in aria !!! E la Coscienza Cosmica mi dice che la causa è proprio sopra di me…

Guardò in alto. Sopra di lui fluttuava tranquillamente in aria un uomo in costume bianco e nero, con un lungo mantello.

-Dicevi che non avevo un obiettivo, Moonstone !? Guardami ora…osserva il Regno di Graviton ! Ah-ah-ah !

-Rick…penso che forse una mano mi farebbe comodo, in questo momento…

-Sai Genis, certi giorni vorrei tanto che Bruce non mi avesse salvato da quella bomba…

 

 

Note

 

[1] Nei primi numeri della serie USA di Capitan Marvel. La visita di Drax e Dragoluna fa parte della nostra continuity, ed è avvenuta appena prima della miniserie Marvel IT di Thanos.

 

[2] Un veloce riassunto degli avvenimenti di Quasar #6 e degli speciali “La Guerra dei Mondi” di Quasar e Capitan Marvel.

 

[3] Alton Francis Vibreaux (!), nemico di Iron Man e dei Vendicatori della Costa Ovest.

 

[4] Vibro aveva già ideato questo astutissimo e sensatissimo piano in Vendicatori (Marvel Italia) #5, causando un grosso terremoto a LA.

 

[5] Vedi Capitan America E I Vendicatori #61. L’idea di ripescare l’agente Hunt è di Carlo Monni.

 

[6] Per le scorribande di Rick ed Hulk insieme al Pantheon, vedere i primi numeri di Devil & Hulk. Rick è stato nella base lunare SHIELD in “La Guerra dei Mondi” #2 (Marvel IT)

 

 

 

CAPITAN MARVEL #6

SCONTRI IMPARI

 

 

 

Los Angeles, California. Se fossimo a New York la gente guarderebbe fuori dalla finestra, si renderebbe conto che un super-criminale ha sollevato in aria la città e continuerebbe con la vita di tutti i giorni. Non siamo a New York.

Una dozzina di elicotteri della polizia si alzano in volo e si avvicinano all’uomo che fluttua a mezz’aria, schivando il corpo di Capitan Marvel che precipita a terra, un centinaio di volte più pesante del solito.

Se fossimo a New York, i piloti degli elicotteri saprebbero di non doversi avvicinare più di tanto ed i poliziotti non cercherebbero di sparare all’uomo a mezz’aria. Se fossimo a New York, quei poliziotti non sarebbero morti per un capriccio di Graviton, che fa implodere gli elicotteri..

Genis-Vell è a terra, più precisamente a due metri sotto terra, che cerca di alzarsi. La sua caduta ha lasciato un buco a forma d’uomo nell’asfalto, come in un cartone animato. Le Nega-Bande ubbidiscono ad un preciso comando e pompano sempre più energia negativa (qualunque cosa sia) nei muscoli di Genis, che riesce a sollevarsi solo di un paio di centimetri.

Nella Zona Negativa, Rick Jones osserva la scena con gli occhi della mente.

-Marv ! Graviton sta facendo un macello mentre tu ti riposi, quindi cerca di alzarti e di prenderlo a calci nel…

-Non mi sto…esattamente…riposando, Rick. Graviton ha aumentato la mia…massa…non riesco a muovermi più di così…

-Allora sbatti le bande !

-Se ci scambiamo di posto…finirai schiacciato dalla…pressione…

-Lo scambio interferirà con il potere di Graviton ! Sai che sbattere le bande crea sempre un gran casino, no ?

-Non posso…rischiare di…

-Questo è un ordine, Marv ! Sbatti quelle bande !!!

-Ci proverò…ma se muori…Marlo ti ammazzerà…

-Sarebbe anche divertente se tu non l’avessi detta male e se non fosse vero…


-E’ giusto che mi combattiate ! E’ giusto che io debba conquistarvi, dimostrarvi il mio potere ! Questa città diventerà presto mia e poi io…io…

Graviton si portò una mano alla testa e barcollò leggermente, facendo scendere involontariamente la città di qualche metro.

Nello stesso momento, in una anonima stanza in un anonimo grattacielo, a New York.

-Lo sto perdendo, dannazione ! – si lamentava Frost – l’ipnotismo a questa distanza non è per niente facile come pensavo !

-Il potere che possiedi è estremamente instabile. Dovresti lasciar fare ai miei onnipotenti poteri mentali...

-Oh, certo. Lo so che puoi controllare Graviton come ti pare, lo so che puoi ammazzare Capitan Marvel con la difficoltà con cui io mi allaccio le scarpe…conquista pure il mondo con tutto il tuo potere ! Poi però la tua guerra contro degli esseri al cui confronto Graviton è un arteriosclerotico dislessico te la gestisci da solo !

-Di che utilità ti è stato quell'essere che cerchi di controllare ? Il suo codice genetico...

-…non ha niente di più anomalo di un qualsiasi super-essere. Niente da fare, si torna al piano “A”. I tuoi replicati genetici hanno già infestato la superficie sotto Los Angeles ?

-Sì. Il materiale primario per l'assimilazione del pianeta è stato piantato, pronto ad essere aiutato dalle tue macchine posizionate sulla superficie.

-Fantastico. La prima parte del piano è appena stata completata, amico mio. Per quanto riguarda la seconda…Capitan Marvel dovrebbe liberarsi tra poco. Adesso…concentriamoci ancora…su Graviton…

 

-Capitan Marvel ! – urlò Graviton, tornato alla sua lucida follia – Dove sei finito ? Ti nascondi da me !? Ecco qualcosa che non potrà far altro che catturare la tua attenzione !

Ad un leggerissimo gesto di Graviton due grattacieli si sollevarono in aria, come se non avessero peso da un momento all’altro.

-E’ ridicolo ! E’ stato Graviton a spedirti quaggiù, ed è lui a tenerti fermo…

­-Quando cerco di…focalizzare la Coscienza Cosmica…su di lui…c’è un’interferenza…

-Riesci a sbattere le Bande ? Sì o no ?

-Ci provo…ancora qualche centimetro…

I muscoli di Genis, per quanto potenziati, non riuscivano a contrarsi ulteriormente. Ma il potere di Graviton aveva aumentato la sua massa, in teoria l’unico problema sarebbe stato andare verso l’alto, non avvicinare lateralmente le braccia…doveva averlo imprigionato in un bozzolo gravitazionale. Ma se lo faceva intenzionalmente perché…che fosse stato sotto controllo mentale ?

Smise di pensarci quando notò che le Nega-Bande sembravano vibrare. Erano in funzione, ma non stavano gestendo l’energia fotonica come al solito…non capiva come potessero, ma cercò di concentrarsi su quell’uso.

Quella strana vibrazione si estese a tutto il suo corpo, ed all’improvviso la pressione tornò ad essere normale. Il bozzolo gravitazionale era stato eliminato, anche se non capiva come.

Passarono circa tre secondi tra il realizzarlo ed il decollare a tutta velocità verso Graviton.

 

-Perfetto ! Le Nega-Bande si sono comportate esattamente come avevo previsto ! Ora non mi resta che verificare l’estensione di queste nuove abilità in battaglia.

-Come ?

-Lasciando che si battano normalmente. Non ho più bisogno di controllare mentalmente Graviton.

 

Franklin Hall, alias Graviton, era confuso. L’ultima cosa che ricordava era l’aver lasciato il suo squallido albergo a San Francisco, ed ora si ritrovava a mezz’aria, mentre faceva levitare un’intera città e più specificamente due grattacieli.

La distrazione gli costò cara quando Capitan Marvel lo colpì con un colpo fotonico alla massima potenza da tre metri di distanza. Il campo di forza gravitazionale era sempre attivo, quindi il colpo non fece altro che spostarlo di un centinaio di metri; la cosa non rassicurava particolarmente gli inquilini dei due grattacieli, che iniziarono a cadere.

Giusto il tempo di notarlo e smisero di cadere, di nuovo alleggeriti del loro peso.

-Che ci faccio qui ? Come hai osato colpirmi !?

-Vuoi ripetere, scusa ? – chiese uno stupefatto Genis.

-Super-eroi ! Perché non mi lasciate in pace ???

Graviton “colpì” Marvel con uno spostamento gravitazionale equivalente a parecchie decine di g, facendolo arrivare oltre i confini della città fluttuante e cadere a picco da seimila metri d’altezza. Svenuto, tra l’altro.

 

-Marv ? Svegliati, Marv ! Neanche tu potresti sopravvivere indenne da una caduta del genere ! Marv, razza di idiota, svegliati ! Tuo padre ce l’avrebbe fatta !

La traiettoria di Genis si invertì al triplo della velocità precedente, nuovamente diretto verso Los Angeles.

-Hai detto qualcosa, Rick ?

-Niente, ti facevo solo notare il mio infarto. Dio, spero che Marlo abbia preso bene tutto questo…

 

Appartamento di Rick Jones.

-Signora Chandler…- iniziò l’agente Hunt dello SHIELD

-Mi chiami Marlo, agente.

-Signora Chandler, le giornate di suo marito sono sempre così movimentate ?

-No, direi di no…almeno stavolta non ha viaggiato nel tempo per combattere Immortalus e Cang…ehi, dov’è il suo collega ?

-Nel corridoio, cercando di contattare i nostri superiori per chiedere rinforzi.

-Penso che qualcuno si sia già accorto che la città è stata sollevata…

-Forse no. Da quello che ci dicono i nostri strumenti portatili, Graviton ha creato uno scudo attorno alla città che devia i raggi di luce, rendendo invisibile la città ed impedendo le comunicazioni da e per Los Angeles.

-E tutto questo gliel’ha detto quell’orologio ?

-No, gli strumenti nel furgone…questo è un orologio laser, a dire la verità.

-Forte ! Alla James Bond !

-Beh sì il design è…ma che sto dicendo !? Stiamo qui a chiacchierare mentre Graviton…

-Pensa di poter far qualcosa con quel suo orologio laser ?

-No, ma…

-Allora tanto vale lasciar fare ai professionisti…cosa che vorrei capisse anche Rick…

 

Dopo un colpo gravitazionale ancora più potente…

-Marv, penso che Graviton sia un po’ troppo per te. Forse dovresti lasciar fare ai professionisti…

-Rick, come posso diventare un professionista se non inizio a combattere qualche grave minaccia ?

-

-Il suono più confortante della mia vita…tu che stai zitto !

-Vedi di darmi la vista più confortante della mia vita dopo la notte di nozze, Marv…stendi quel tizio !!!

 

Genis accelerò ancora più di prima verso Graviton, certo che non potesse accorgersi del suo arrivo a quella velocità. Purtroppo per lui Graviton poteva avvertire all’istante anche il più piccolo spostamento gravitazionale, ed aumentò la sua massa di un centinaio di volte. La traiettoria si abbassò, ma Genis continuava ad avanzare. Graviton cambiò strategia ed annullò del tutto la massa di Genis…che fece appena in tempo a posizionarsi proprio sotto Graviton.

Ormai privo dell’attrazione gravitazionale del pianeta stesso, Genis schizzò verso l’atmosfera superiore con la stessa velocità con cui la Terra si muove nello spazio; velocità considerevole, come constatò Graviton quando un corpo reso invulnerabile dall’energia fotonica lo colpì.

Il colpo non era sufficiente a stendere Graviton ed il suo campo di forza pressoché impenetrabile, ma era abbastanza per ferirlo leggermente. E a ferire gravemente Genis, in teoria…che era però illeso.

Nella Zona Negativa, Rick Jones non era riuscito a seguire bene le fasi dello scontro, data la sua velocità.

-Marv, mi senti ? Dove cavolo sei finito ? Non riesco più a vedere Graviton !

-E’ tornato sulla Terra, credo…Rick, non mi sono fatto un graffio !! Come cavolo…

-Ci penserai dopo ! Graviton era l’unica cosa che impediva a LA di precipitare !

 

Graviton non aveva capito bene cosa fosse successo, ma non poteva lasciare che il suo regno si sfasciasse subito dopo averlo conquistato. Ma lo aveva conquistato ? E perché l’aveva fatto ? Aveva un vuoto di memoria da quando aveva incontrato quel tizio…fino ad un secondo prima non se lo ricordava, ma adesso riusciva a pensare ancora a Frost.

Arrivato a Los Angeles, constatò che era ancora sospesa in aria, sebbene lui avesse perso la concentrazione. Trenta secondi dopo lo scoprì anche Genis, appena tornato sulla superficie terrestre.

-Com’è possibile ? – si chiese il signore della gravità.

Genis approfittò del fattore sorpresa (e del fatto che la città poteva fluttuare anche senza il suo nemico) per attaccare Graviton, stavolta usando la sua nega-energia. Era restio ad usarla, dato che nemmeno Mentore era stato in grado di definirla, e sicuramente Genis non era in grado di gestirla a dovere.

Dalle Nega-Bande fuoriuscì una sorta di spazio nero che avvolse Graviton, che sembrò diventare una sorta di negativo di se stesso, e fu immobilizzato.

-Come hai fatto, Marv ?

-Energia negativa. Ora è intrappolato in una specie di piega spaziale…credo. Non sono mai riuscito ad usare bene questo aspetto delle Nega-Bande.

-Pensi di poterlo tenere ?

-Sembra di sì. Ora però mi chiedo cosa abbia salvato la città…

-Sono stato io – disse una voce alle sue spalle. La voce di Molecola, che restava tranquillamente in piedi a mezz’aria, manipolandone la consistenza molecolare.

-Ho avvertito un potente squilibrio nelle molecole della città e sono venuto a vedere cosa fosse successo; vi ho visti combattere, poi siete spariti e la città ha iniziato a cadere…allora ho ordinato alle molecole di non muoversi.

-La fa sembrare una cosa semplice…

-Non potevi arrivare in un momento migliore, Molecola. Hai salvato la città. Ora potresti rimetterla al suo posto ?

-Non è…ehm…non è così facile. Bisognerà aggiustare tutte le condutture dell’acqua, il sistema fognario, ripristinare l’elettricità, sistemare le…

-Puoi farcela o no ?

-Forse. I legami molecolari che Graviton ha spezzato devono aver lasciato delle tracce, penso di poter ricostruire tutto…

-Beh, allora provaci.

 

La città scese lentamente e si appoggiò delicatamente sul buco che era rimasto a terra…non si incastrò perfettamente, ma Molecola riordinò le molecole del terreno per farle combaciare. Gli bastò un minuto e mezzo circa per riallacciare condutture e cavi telefonici; doveva essere più semplice di quanto avesse pensato. Nonostante tutta la cura che ci mise, non notò la quantità colossale di virus sotto la città…virus che non erano neanche lontanamente paragonabili a niente che fosse mai cresciuto sulla Terra.

-E’ incredibile, Rick. Su Titano un lavoro del genere impiegherebbe un anno intero…

-E sulla Terra sarebbe il sogno di Donald Trump, sì. Come va il tuo prigioniero ?

-Stabile. Sembra non sia in grado di manipolare l’energia con cui l’ho intrappolato.

-Nessuna idea su chi gli abbia messo le rotelle fuori posto ?

-Ho avvertito un’interferenza e l’ho identificata. Se incontrassi ancora il potere che l’ha causata lo identificherei all’istante… ma devo imbattermici, prima.

-Non preoccuparti…cose del genere non sono sporadiche, dev’essere opera di qualcuno che ce l’ha con te.

-Sono uno straniero su questo mondo e nessuno dei miei nemici sa che sono qui. Chi può essere interessato ad uccidermi ?

-Un nuovo nemico. Marv, penso sia il caso di iniziare ad investigare su quel Frost di cui parlava il rapinatore…

 

New York.

-Pianificazione, caro mio. Pianificazione. Molto meglio del tuo attacco grossolano, non ti pare ?

-Solo perchè mi hai fermato prima che potessi usare tutta la mia forza.

-Sì, come vuoi tu. Adesso ti faccio vedere l’esito di tutti i sotterfugi che ho elaborato per vedere se le mie visioni su Capitan Marvel erano esatte. Sai come si fa a testare il massimo potenziale di una persona ? Mettendolo in condizione di poter vincere solo arrivando al limite. Liberiamo Graviton un’ultima volta e vedrai…

 

Genis sentì ancora quell’interferenza nella Coscienza Cosmica, un secondo prima che l’energia negativa si dissipasse liberando Graviton.

-Ehi, non avevi detto che non poteva controllare quell’energia !?

-Deve aver trasformato gli anti-gravitoni del campo in gravitoni !

-Trasformazione delle particelle ? E’ la mia specialità… - disse Molecola indicando Graviton. L’aria tremò leggermente come in un’illusione ottica, ed il campo di energia negativa si riformò, solo per esplodere un’altra volta.

-Non funziona ! Inventati qualcosa mentre lo distraggo !

Genis lanciò il più potente raggio fotonico di cui fosse capace. Molecola trasformò l’aria attorno a Graviton in acido solforico, ma il campo di forza bloccò entrambi gli attacchi.

Graviton si concentrò sul terreno e fece levitare diverse tonnellate di macigni; Molecola ne fece evaporare alcuni, mentre Genis faceva esplodere i restanti.

Graviton espanse il campo di forza, allontanando i due avversari.

-Genis, calmati e ragiona ! Non puoi fermare Graviton con la forza bruta !

­Molecola non sentì il suggerimento e trasformò il costume di Graviton in nitroglicerina; allo stesso tempo, usando la sua recente abilità di creare elementi quasi dal nulla, scagliò contro Graviton un ariete di uranio arricchito.

-Ouch…scommetto che fa male ! – notò Rick, anche se Genis non lo sentì a causa del boato creato dall’esplosione.

Quando il fumo si diradò, tutti e tre videro Graviton ancora a mezz’aria, illeso, nudo e decisamente arrabbiato. Era stato in grado di creare uno scudo tra il suo corpo ed il costume, appena in tempo.

Reagì con una sorta di colpo di frusta gravitazionale, potente a tal punto da far arrivare una potente folata di vento a Los Angeles, oltre mille metri più in basso. Se la città non fosse stata alle sue spalle ed il colpo diretto davanti a sé, i danni sarebbero stati enormi.

 

Genis incrociò le braccia davanti alla faccia (stando bene attento a non farle sbattere) e cercò di creare uno scudo fotonico il più resistente possibile. Molecola manipolò le molecole d’aria per limitare il più possibile il colpo, riuscendo a muoversi di pochissimo. Graviton si avvicinò verso di lui con tale velocità da non lasciargli il tempo di trasformare la sua aria in cloroformio, e si prese in faccia un pugno dalla massa di oltre trecento chili, perdendo conoscenza e precipitando.

Genis lo afferrò al volo e lo portò a terra, prima di risalire e sentire le urla di dolore di Graviton.

-Anelli di Pama ! Che gli è successo !?

-Qualunque cosa lo controllasse ha deciso di darci dentro. Marv, ascoltami attentamente…voglio che tu ti avvicini a velocità massima e che sbatta le bande quando sei alla distanza giusta.

-Ma in questo modo finiremmo a combattere nella Zona Negativa, e tu ti troveresti a mille metri di altezza !

-Appena sei nella Zona porta Graviton oltre la superficie di questo pianeta e torna indietro. In questo modo sarà nello spazio della Zona Negativa e potremo gestircelo come vogliamo…

-Rick, non possiamo…

-E’ fuori di testa, Marv ! Potrebbe spaccare a metà la Terra da un momento all’altro ! Non c’è più tempo per chiacchierare, è ora di fare qualcosa !

-Ma Rick…

-Muoviti ! ORA !

 

Genis si fidava di Rick, ma non voleva che gli succedesse niente di male. Non solo perché era il suo unico modo per tornare nel nostro universo, non solo perché era stato il miglior amico di suo padre…ormai erano come fratelli.

Graviton si accorse subito del suo arrivo e scatenò il suo potere a ondate, che Genis riuscì ad aggirare. Raccolse da terra altri macigni ad una velocità impressionante, e li usò per farsi scudo.

La Coscienza Cosmica mostrava a Genis la posizione e la traiettoria di ogni singolo macigno, e gli mostrava la via più semplice per schivarli tutti. Non si era mai sentito così in sintonia con i suoi poteri, così determinato a portare a termine lo scontro… sì, quello sarebbe stato un bel giorno per morire gloriosamente.

Ma non poteva morire. Lo doveva a Rick. Lo doveva a suo padre. E sì, lo doveva anche a se stesso.

 

Schivato l’ultimo macigno si trovò a tre metri di distanza da Graviton, dove la Coscienza Cosmica non gli mostrò nessuna via di fuga, perché non ce n’erano: Graviton si era circondato di un campo gravitazionale potentissimo. Niente poteva rompere un campo di quella potenza, sufficiente a bloccare l’orbita di una piccola luna.

Genis era totalmente immobilizzato, quando la pressione iniziò ad aumentare. Un “g”. Due. Tre. Quattro. Presto la pressione sarebbe stata troppa anche per le Nega-Bande e non sarebbe rimasto niente di lui.

Fu in quel momento…quando iniziò a pensare di essere sul punto di morire, che avvertì ancora quel fremito nelle Nega-Bande.

Come se finora fossero state usate con la potenza minima, e richiedessero a gran voce la potenza massima. Genis gliela diede.

Ci fu come un’esplosione, quando due campi gravitazionali alla stessa esatta potenza entrarono in conflitto.

Un’esplosione sufficiente a trasformare gli Stati Uniti occidentali in un deserto unico si concentrò in un solo punto: attorno a Genis. L’energia rimase immobile per qualche secondo prima che anche l’energia gravitazionale di Graviton venisse assorbita.

L’energia si divise in due parti uguali ed entrò nelle Nega-Bande, che sembravano sul punto di scoppiare se la nuova energia non fosse stata rilasciata all’istante. E fu rilasciata direttamente in faccia a Graviton, in un colpo gravitazionale concentrato di una potenza mai gestita prima nemmeno dal signore della gravità.

Colpo che gli fece superare la velocità di fuga terrestre, scagliandolo nello spazio dove, finalmente, il controllo mentale ebbe fine. Ancora vivo grazie ad una minima quantità di ossigeno rimasta nel suo campo di forza, a Graviton rimasero a malapena abbastanza forze da ritornare a terra…dove si sarebbe concesso un lungo riposo.

Ed una lunga, lunga assenza da Los Angeles.

 

-Marv…per la miseria, come accidenti hai fatto !?!?!?

-Non ne ho…non ne ho la minima idea, Rick. Credo che le Nega-Bande abbiano assorbito il suo attacco e che l’abbiano potenziato…

-Ci avevano sempre detto che le Nega-Bande controllavano soltanto l’energia fotonica !

-Non so come sia potuto succedere…all’improvviso ho capito come avrei dovuto usarle fin dall’inizio.

-Che c’entri la Coscienza Cosmica ?

-Non credo…era come se l’avessi sempre saputo, a livello inconscio, ed avessi avuto solo bisogno di trovarmi in una situazione che richiedesse questo tipo di potere.

 

New York, un anonimo appartamento in un anonimo grattacielo.

-Fantastico ! Assorbimento energetico e controllo totale ! Sapevo che le mie visioni avrebbero portato a qualcosa di utile, che non erano solo un mucchio di stronzate su leoni con la testa di donna e bastoni che diventano serpenti !

-Quelle armi sono ciò di cui ho bisogno ! Nient'altro possiede una potenza simile !

-Oh bene, noto che hai smesso di vantarti di poter fare tutto da solo…

-Portami quelle armi, Frost !

-Non essere così precipitoso…abbiamo ancora del lavoro da fare. Secondo le mie visioni dobbiamo aspettare ancora poco per avere Capitan Marvel fuori dai piedi per un po’…

 

Terra, appena fuori Los Angeles. Molecola riprese dolorosamente conoscenza, quasi meravigliato di essere ancora vivo.

-Capitan Marvel ? Dov’è finito Graviton ?

-Se non si è risvegliato anche lui, dovrebbe essere a metà strada per la Luna.

-Come hai fatto a…

-A dire la verità non lo so, ma stai sicuro che cercherò di capirci di più.

-Avanti Marv, diglielo.

-Devo proprio ?

-Marv…

-Va bene, va bene…sei stato bravo, Molecola. Ecco, l’ho detto ! Contento adesso ?

-Grazie capitano ma…penso di non essere tagliato per fare il super-eroe. Non penso che riuscirei mai ad affrontare una…battaglia del genere. Se Graviton non mi avesse sconfitto sarei scappato il più velocemente possibile.

-“Non vergognarti di avere paura. Non è altro che istinto di sopravvivenza, una necessità biologica”.

-Chi l’ha detto ?

-Il Generale Zonn-Mar.

-Da quando citi i militari Kree ?

-Qualcosa ho imparato…è nelle mie origini. A proposito Rick…anche tu sei stato bravo.

-Lo apprezzo molto Marv, ma al momento apprezzerei di più riabbracciare mia moglie se non ti dispiace…

 

Sulla Luna intanto, appena al di là della Zona Blu, un antichissimo ricevitore si azionò, elaborò i dati e li trasmise. Centinaia di ripetitori in decine di sistemi solari ritrasmisero l’informazione, che arrivò infine ad un pianeta non segnato nelle carte dei grandi imperi galattici. Dodici ore dopo, una nave spaziale lasciò il pianeta con destinazione la Terra.

 

 

 

CONTINUA…