CAPITAN MARVEL
LEGAMI MOLECOLARI
Ecco i primi episodi di una delle serie più svantaggiato di
Marvel IT. Sì, perché la serie USA scritta dall’inimitabile Peter David è
talmente inarrivabile da mortificare ogni singolo episodio di questa modesta
interpretazione. Ho cercato di scriverla nell’unico modo possibile, ossia
tenendo un occhio sulla serie originale e cercando di sviluppare quei concetti
che David ha (volutamente?) lasciato da parte.
Noterete un certo stacco dai primi tre episodi, piuttosto
autoconclusivi, ed i successivi. Questo perché inizialmente doveva trattarsi di
una semplice miniserie in cinque parti: i primi tre numeri sono rimasti
virtualmente inalterati.
Ma basta con l’introduzione e passiamo ad una delle amicizie
forzate più strane della Marvel, un legame che è iniziato del tutto casualmente
ma che poi è arrivato ben più a fondo
(credevate che il titolo stesse lì per caso?).
‘Nuff Said
CAPITAN MARVEL #1
FUTURO MOLTO IMPERFETTO
Con mille scuse a Peter David e
Chris Claremont
E’ una
mattina calda a Los Angeles. Il traffico scorre lento e gli automobilisti non
ne sono molto contenti. Molti di loro possono vantare di lavorare nel mondo
dello spettacolo, ed alcuni conoscono anche attori famosi.
Eppure
tra questi autisti insoliti ce n’è uno che non ha visto solo le stelle del
cinema. Ai polsi ha un paio di strani gioielli, due bracciali metallici dorati.
Il suo nome è Rick Jones.
Suona
diverse volte per far sgombrare la strada, senza successo. La macchina accanto
alla sua è guidata da un uomo che lo conosce di fama. Si sporge dal finestrino
per parlargli e vede che Jones sta parlando da solo, o meglio sta parlando allo
specchietto retrovisore.
-Come
sarebbe a dire? Senti, Genny, chi di noi due ha la patente? Okay, la patente
per un veicolo terrestre! E va bene, lasciamo stare questo nome. Ma che cavolo
sta succedendo qui? Cavolo, dovrei richiedere un quinjet.
In
realtà Rick Jones è molto più di un ex conduttore di talk show e chitarrista.
Quelli ai suoi polsi non sono bracciali ma Nega-Bande che possono fargli
cambiare posto con Capitan Marvel quando le sbatte. Allo specchio Jones non
vede sé stesso ma Genis, il figlio del primo Capitan Marvel.
Il suo
volto è sempre in ombra e pieno di stelle. Parla con un accento indescrivibile,
dietro al quale si possono immaginare imperi galattici.
-Senti,
Rick, che te ne fai di una macchina se puoi volare?
-Mi
serve perché sei tu che voli, mentre io galleggio nella Zona Negativa.
-Nel
Microverso.
-Fa lo
stesso. Vediamo che sta succedendo…
Apre la
portiera della sua spider del ’56 e cammina in mezzo alle macchine per quasi
cento metri. C’è un camion con rimorchio che si è rovesciato nel mezzo di un
incrocio, paralizzando il traffico.
-Che
cosa è successo, agente? Ho un appuntamento con la mia ex-moglie oggi !
-Allora
non si preoccupi, avrà una buona scusa.
-Rick,
ho un’idea: sbatti le bande.
-Perché?
-Perché
potrà dirle che era bloccato nel traffico, no?
-Perché
io posso spostare il camion, e se lo sposto puoi andare da Marlo.
-Apprezzo
il pensiero, ma mi spieghi come faccio a farlo in mezzo ad una strada?
-Ma di
che sta parlando?
-Okay,
allora restiamo bloccati in mezzo alla strada tutto il giorno, se vuoi.
-Non
cominciare a fare lo spiritoso adesso, va bene?
-Solo a
Los Angeles…senti, idiota, abbiamo una fila di macchine che arriva fino a New
York…
-Non
stavo parlando con…oh, cavolo.
-…e se
non spostiamo subito questo ci lapidano. Quindi sparisci, chiaro?
-E poi
si chiedono come mai scoppiano le rivolte contro i poliziotti…
Rick
corre verso il primo vicolo che trova e si mette davanti ad una finestra, dove
può vedere Genis.
-La vuoi
piantare di parlarmi quando sono in pubblico? Sembra sempre che parli da solo !
-Le
cose sarebbero molto più semplici se tu rivelassi il nostro legame.
-Vorrei
che evitassi di dire cose del genere. Ci sono sempre dei pervertiti che leggono
tra le righe quello che vogliono…e poi così mi scordo di riuscire ancora a
parlare con Marlo! Vuole il divorzio perché sono sempre con dei super-eroi. Se
scopre che sono legato molecolarmente ad uno di loro…
-E
credi di riuscire a nasconderglielo per molto tempo?
Improvvisamente
la finestra si apre ed una signora sulla sessantina apre la finestra con cui
Rick stava apparentemente parlando, puntandogli contro una pistola.
-Senta
un po’, giovanotto, le do dieci secondi per andare a disturbare qualcun altro
prima di sparare.
-Uh,
senta, le cose non sono come sembrano…
-Dieci…nove…
Rick
sbatte le bande con un tintinnio metallico, un piccolo contatto che è
sufficiente ad innescare la reazione: attorno a lui si scatena un vortice di
energia che in meno di due secondi scompare lasciando il posto a Capitan
Marvel. Genis decolla mentre alle sue spalle la donna sviene.
Bastano
pochi secondi perché arrivi sul luogo dell’incidente.
-Qual è
il problema, agente?
-Ma da
che pianeta vieni, Marvel Man? Si è rovesciato un camion, no?
-Sono
Capitan Marvel, a dire la verità.
Si
avvicina al camion ed i suoi muscoli potenziati dalle Nega-Bande sollevano il
camion.
Pochi
minuti dopo ritorna nel vicolo di prima.
-Rick,
perché l’agente mi ha chiesto di scrivere il mio nome su quel pezzo di carta?
-Era
un autografo, neanche fossi Capitan America. Ora fammi tornare o…
Un altro
colpo di bande scambia di nuovo le loro posizioni.
-Bene,
spero di essere ancora in tempo! Quando Marlo si arrabbia è peggio di Kang.
Il
traffico ha ripreso a scorrere e Rick si aspetta di trovare la sua auto tra le
altre, con dietro dei guidatori inviperiti che vogliono che la sposti. Invece
non c’è nessuna macchina.
-Non
posso crederci, mi hanno rubato la macchina! Me l’ero pagata con le ristampe
del libro…
-Allora
dovrò darti un passaggio.
I due si
scambiano di posto un’altra volta e Capitan Marvel vola sopra la città.
-Accidenti
a te, Marv ! Se non avessi perso tempo avrei ancora la macchina. L’ultima volta
me l’ha distrutta l’Uomo Talpa…Come cavolo lo spiego a Marlo?
-Non
sarà necessario. La Coscienza Cosmica mi dice che una macchina ha colpito
accidentalmente la sua. Non capisco. La Coscienza Cosmica dovrebbe segnalarmi
solo i pericoli…
-Non
sei mica l’Uomo Ragno. I tuoi sono flash mentali, e non riesci a controllarli perché
non sai usare la Forza o cose del genere.
-Credi?
-Vedrai
che capirai come usarlo durante una battaglia o troverai qualcuno che te lo
spieghi. Ora andiamo a casa, devo pensare a cosa dire a Marlo a pranzo.
-Perché
devi pensare a casa? Puoi pensare mentre sei lì, mentre io perlustro la città
in cerca di super-criminali.
-In
nome di Michael Keaton, che accidenti stai dicendo, Marv?
-Sono un
super-eroe, no? Non è quello che faceva mio padre?
-Tuo
padre stava a New York, tu a Los Angeles.
-E
allora?
-Allora
non ci sono super-criminali a Los Angeles !
-E
perché?
-Perché
non ci sono super-eroi qui.
-Ma se
abbiamo combattuto quell’ Hyssta…
-Già,
una minaccia spaziale quando in città è arrivato un super-alieno…
-Vorresti
dirmi che è precipitato qui perché c’era anch’io?
-Esattamente.
E ora portami a casa prima che arrivino gli Skrull.
-Va
bene, così mangerò qualcosa.
-Cosa?
-Tu vai
a pranzo con Marlo, no? Ed io quando mangio secondo te?
-Non
ci avevo pensato…sai, quando io e tuo padre eravamo nella stessa situazione era
così che ci arrangiavamo.
Più
tardi, dopo una discussione inter-dimensionale tra i due riguardo la qualità
dei cibi terrestri, Rick uscì di casa e si recò nel ristorante dove aveva
l’appuntamento con Marlo.
Si
sedette al tavolo che aveva prenotato ed aspettò circa quindici minuti, quando
Marlo arrivò.
-Rick?
Credevo che non fossi arrivato. Non ho visto la tua macchina qui fuori…
-Sì beh,
ecco, è dal meccanico. Allora, come è andata la giornata?
-Uno
schifo. C’era un ingorgo in cui sono rimasta bloccata, ed un idiota mi ha
tamponato perché era troppo occupato a guardare Capitan Marvel in azione.
Rick
guardò con disappunto il riflesso di Genis in un bicchiere.
-Hei,
non guardare me! Non controllo la “Forza”, ricordi?
-Come
hai preso questa storia di Legacy ? So che voi due vi detestavate.
-Ehm,
non si fa più chiamare così…e poi non è vero…
-Ah! Ma
se dopo il disastro che ha combinato al nostro show mi hai detto che è solo un
pallone gonfiato che ha fregato la macchina al padre.
Questa
volta fu Genis a guardare con sdegno Rick.
-Ehi, io
non c’entro!
-Con
cosa?
-Ehm,
con questo Capitan Marvel…sai, solo perché ero la spalla di suo padre…
-E
perché Marvel mi ha salvato in Canada?
-Cosa?
-Ero un
Canada e sono stata attaccata dal Wendigo, e Marvel mi ha salvata…
-Sì,
beh, è una coincidenza, no? E poi c’era anche Hulk lì per caso…
Marlo
rimase a bocca aperta.
-E…e tu
come fai a saperlo?
Rick era
visibilmente nervoso, e le rispose guardando il riflesso di Genis nelle
Nega-Bande.
-Me lo
ha detto lui, sì, quando è tornato…
-Cosa
sono quelle cose che hai ai polsi, Rick? Sembrano quasi…
Rick
scattò in piedi e disse frettolosamente:
-Io
devo…devo andare in bagno, sai…
-Ma
dobbiamo ordinare…
-Ordina
tu, va bene? Quello che vuoi!
Rick
corse nel bagno, che era vuoto, e si specchiò.
-Cosa
diavolo stai facendo, Rick?
-Mai
visto Quantum Leap, Marv? Sam e Al vanno sempre nel bagno a parlare.
-E di
che vuoi parlare? Marlo sta per scoprire tutto! Non è così stupida.
-Stupida?
Ehi, stai parlando di mia moglie, idiota cosmico!
-Sei
tu l’idiota cosmico. Rick, lei sa di te e mio padre e tu indossi un paio di
Nega-Bande! Quanto tempo credevi di poterle nascondere la verità?
-E che
potevo fare? Le Nega-Bande non si possono togliere ! E se le togliessi, tu
resteresti per sempre nel Microcosmo…a meno che qualche super-eroe non ti
incontri…
-Rick,
il microverso è sconfinato. Potrebbero non trovarmi mai…
-Senti,
fidati anche di questo, va bene? Allora, torno da Marlo e le spiego che queste
sono riproduzioni delle mie vecchie Nega-Bande. Sì, posso farcela…
Rick
tornò a tavola con aria più rilassata (o almeno lo sperava) e disse a Marlo:
-Mi
chiedevi di queste, eh? Vedi non è come pensi, sono solo…
-Rick,
credi che non me ne sia accorta? E’ chiaro che sei tornato con i tuoi amici
super-eroi.
-Anche
se fosse- disse lui prendendole la mano- che importa? Io ti amo, Marlo. Lo sai.
-Sì,
io…anch’io ti amo, Rick. Ma non possiamo restare insieme, capisci? Ci sarà
sempre un’invasione aliena, o un attacco del dottor Octopus…ed io non
appartengo a quel mondo.
-Credimi
Marlo…per quanto sia pazzesca la mia vita, non ho sempre a che fare con
dei super-esseri.
Dall’entrata
del ristorante si udirono rumori di lotta ed un colpo energetico. Marlo lasciò
la mano di Rick.
-Davvero?
Nel
ristorante entrò una giovane donna dai capelli rossi raccolti in una lunga
treccia che arrivava quasi al terreno. Indossava una larga tunica arancione ed
un bastone bronzeo.
-Janis?
Cavolo, di tutte le giornate…
-Rick,
questa non è la ragazza che diceva di essere nostra nipote?
-Nonno…nonna…non
pensavo che vi avrei scannerato insieme.
-Ed io
non pensavo che avrei rivisto te, Janis! Che ci fai qui?
-Ci
siamo incontrati l’ultima volta al Cairo, e sono rimasta bloccata là…Ho cercato
Hulk ma non l’ho trovato…credo sia flippato. Allora ho seguito le tue tracce…ma
tu cammini, nonno!
-Già, è
stato nel futuro anche lui. Quindi adesso la moglie resta nel presente e se ne
va.
-Marlo
aspetta…accidenti a te, Janis. Devi aver ereditato il mio tempismo. Vieni,
usciamo prima che il tizio che hai pestato ci denunci…
Una
volta fuori, Janis spiegò rapidamente a Rick di voler tornare al suo tempo.
-Ero
venuta qui per chiedere ad Hulk di aiutarmi a fermare un nuovo dittatore che
abbiamo, ma ho deciso che dobbiamo essere noi a scacciarlo. A differenza del
Maestro, il nuovo tiranno ci ha lasciato delle armi.
-Sì beh,
non è che io sappia viaggiare nel tempo…anche se ultimamente non ho fatto
altro…però posso portarti in un posto dove puoi farlo.
-Bene,
dov’è il tuo jet-a-ruote?
-La
macchina? Storia vecchia. Ora ho un nuovo autista…
Rick
sbatté le bande ed al suo posto comparve Genis. Le spiegò brevemente i fatti
che avevano portato alla loro situazione e partì con lei poco dopo.
La loro
prima tappa fu il Molo Quattro di New York, nuovo quartier generale dei
Fantastici Quattro.
-Qui non
c’è nessuno, Rick. Devono essere in missione.
-Tipico.
Quando uno cerca i Fantastici Quattro o i Vendicatori per farsi aiutare non ci
sono mai.
Si
recarono allora a Latveria, per poter usare la macchina del tempo del Dottor
Destino.
Una
volta al di sopra del castello, Genis fu attaccato da quasi trenta robot
volanti, mentre il castello fu circondato da un campo di forza.
Genis
faticò non poco a combatterli, dovendo nel frattempo stare attento a non far
cadere Janis. Dal canto suo Janis si dava da fare per non essere inutile,
lanciando raggi di energia con il suo bastone.
-Marv,
così non funziona. Destino deve averne a centinaia di quei cosi…non puoi
batterli uno ad uno !
-Tu cosa
suggerisci?
-Non
possiamo batterli uno ad uno- gli rispose Janis- dovremmo trovare un modo per
fermarli tutti insieme…
-Ottima
idea…ma come diavolo faccio?
-A
meno che tu non abbia un prototipo omni-oltre, credo che dovresti raggrupparli
e colpirli assieme.
-Proiettore
Omni-Onda, e sarebbe molto utile…e ci sto provando a raggrupparli, ma
anticipano tutte le mie mosse !
-Ho
un’idea…il bastone di Janis! Chiedile se può farlo esplodere…
-Ma è
un’idiozia! Le sue scariche non hanno più effetto delle mie!
-Chiediglielo,
Marv! Le lo sovraccarica e tu alimenti l’esplosione…
Effettivamente
il bastone di Janis fu sovraccaricato e fatto esplodere da un colpo fotonico.
L’esplosione distrusse i robot e danneggiò il campo di forza. Genis sopravvisse
grazie alla sua velocità.
Una
volta entrati nel castello scoprirono che le difese interne erano disattivate.
Trovare la macchina del tempo richiese pochi minuti.
-Sbrighiamoci,
prima che le difese si riparino. Ricordi i dati per tornare a casa?
-Li ho
appena scaricati. Grazie dell’aiuto, nonno.
-Stavo
pensando…dovremmo venire con te, per fermare quel tiranno.
-Sei
pazzo, Marv? Io ho una vita, qui!
-Potremmo tornare nello stesso
istante in cui torniamo…oppure un giorno prima, così…
-Lascia
stare i casini temporali, ti prego. Ne ho visti troppi di recente. Allora
andiamo, basta che chiudi la bocca.
Il
viaggio fu istantaneo: la piattaforma si sollevò oltre le loro teste e si
ritrovarono nel futuro.
-Perfetto.
Dove sarebbe questo tiranno?
-Io
credo che il tiranno sia l’ultimo problema. Non scannerizzi? Questo non è il
mio futuro!
-Allora
torniamo indietro e…
-Non
possiamo, la macchina del tempo è nel passato.
-E come
facevi conto di riportarmi a casa?
-Avevamo
una macchina del tempo, ma per qualche motivo non mi recuperavano…
-Grande,
Marv. Dopo aver viaggiato in lungo e in largo nel tempo, lasciamo le chiavi a
casa.
-Sei
sicura che non sia questo?
Lei
indicò una grande pianta che si vedeva in lontananza, chiaramente una pianta
aliena. Tutta la zona era piena di strani vegetali. Genis prese il volo per
vedere meglio dall’alto la situazione e vide che tutta Latveria ed il castello
di Destino erano ricoperti da piante.
-Ed ora
che si fa, Rick?
-Ci
dev’essere qualcuno da queste parti con una macchina del tempo. A prima vista
sembra il classico futuro andato male in cui un cattivo ha vinto.
-E come
lo sconfiggiamo?
-Non
lo so, ma per tornare a casa basta trovare gli X-Men.
-Cosa?
-Questo
è un futuro andato male, no?Quindi gli X-Men sono stati decimati ed i
sopravvissuti lottano contro il cattivo. Qualcuno andrà nel passato e ci darà
un passaggio. Credimi, nella Guerra del Destino ho passato un mucchio di tempo
davanti ad un visore temporale.
-Per una
volta non discuto il tuo suggerimento. Più è strano più è attendibile, se è
tuo.
Genis
recuperò Janis e ritornò nel castello di Destino, dovendo distruggere mostri su
mostri. Janis purtroppo gli era quasi d’impaccio, senza il bastone, anche se
riuscì a sconfiggere qualche mostro a mani nude.
-Nonno,
vieni a scannerizzare questo. Questi mostri sono fatti di legno, dentro!
-Naturalmente-
disse una voce alle loro spalle- cosa vi aspettereste dall’Uomo Pianta?
-Chi?
-L’Uomo
Pianta, il signore del mondo!
Era un
uomo in un costume aderente verde scuro con disegni di foglie.
-Non
è possibile, questo è il futuro più idiota che io abbia mai visto!
-Questo
idiota sarebbe il cattivo che ha ucciso gli eroi?
-Non è
esatto…Sono stati Destino, il Capo, il Teschio Rosso, Magneto, Ultron e
Apocalisse.
-“Dovremmo
venire con te”…Grazie tante, Marv.
-E tu li
avresti sconfitti tutti?
-No, si
sono ribellati ed ammazzati da soli. Allora il governo ha ripreso le Sentinelle
per cacciare i mutanti che erano accusati della cosa, ed hanno ucciso gli X-Men
che erano gli ultimi rimasti.
-Te
lo avevo detto che c’entravano gli X-Men…
-Ma come
fai…
-Poi
alcuni X-Men sopravvissuti…e c’è stata un’invasione aliena…
-Basta,
ti prego. Come diavolo ha fatto una mezza tacca a conquistare il mondo?
-Non
hai capito, Marv? Si sono fatti tutti fuori a vicenda. E l’ultimo rimasto ha
preso tutto.
-Ma ora
ho finalmente un nuovo mondo da conquistare! Ho catturato un uomo che mi darà
il potere di controllare il tempo stesso, conquistando l’Universo!
-Chi?
-Zarrko,
l’Uomo del Domani !
-Ma
per piacere. Questo è assolutamente il futuro più inutile che esista…
-Ed ora
ho anche un nuovo campione da schiavizzare e…
Janis
gli si avvicinò e gli chiese:
-Perché
ci stai dicendo tutto questo?
-L’unica
altra persona al mondo è un obeso del futuro. Hai idea di quanto sia difficile
vantarsi del proprio potere davanti a delle piante?
Lei rise
per qualche secondo, mentre lo colpiva con un pugno secco (e neanche troppo
forte). L’Uomo Pianta cadde a terra.
-Il
signore del mondo fermato da un pugno. Chi è questo Zarrko?
-Il
viaggiatore del tempo più inutile che esista. Molto appropriato alla
situazione.
-Ehm…una
specie di super-criminale, credo. Forse ci riporterà a casa…
Andarono
nella stanza dove era tenuto prigioniero e lo liberarono. Zarrko manipolò i
suoi congegni temporali per pochi minuti e riportò Capitan Marvel e Janis al
presente.
Analizzando
la macchina del tempo di Destino capì cos’era successo:
-Questa
macchina non ha quasi più energia. Una tempesta temporale in questo continuum
l’ha caricata mentre la usavate e vi ha spedito nella linea temporale più
distante.
-In
effetti quella era la cosa più distante dalla realtà che abbia mani visto.
-Ed ora la macchina funziona?
-Perfettamente.
-Allora
rimanda Janis a casa, e non provare a fare scherzi.
-Sono
stato prigioniero per un mese di un uomo vestito da pianta. Anch’io voglio
tornare a casa.
-E
lui ha il coraggio di prenderlo in giro? Proprio lui, la dimostrazione che in
futuro non inventeranno cure per l’obesità e la calvizie?
-E poi
non voglio più avere niente a che fare con Destino.
-Marv,
fammi parlare con Janis.
Genis
sbatté le bande ed i due si scambiarono di posto.
-Buona
fortuna, Janis. Senti, se vuoi che venga anch’io…
-No
nonno, grazie ma oggi ho capito che non tutti i tiranni sono imbattibili.
-Almeno
questo viaggio è servito a qualcosa…se avessi dei problemi non esitare a
chiamarmi, va bene?
-Va
bene. Salutami Hulk…
La
macchina fu azionata e Janis tornò nel futuro. Rick rimase un attimo immerso
nei suoi pensieri e Zarrko ne approfittò per afferrarlo da dietro in modo che
non potesse sbattere le bande.
-Sei
stato stupido a sottovalutarmi, Jones.
-Rick,
attento! Sbatti le bande!
Rick ne
spezzò la presa ed eseguì un calcio volante, facendo cadere subito Zarrko.
-E tu mi
chiami stupido? Un grassone che se ne va in giro in tuta aderente verde? Marv,
se qualcuno ti chiedesse mai di scrivere la tua autobiografia, sarà meglio
tralasciare questo giorno. Distruggerebbe la tua credibilità.
Rick
sbatté le bande e Genis portò Zarrko alla base dei Vendicatori appena prima che
le difese del castello si riazionassero.
Note
Rick e
Genis (che all’epoca si faceva chiamare Legacy) si sono incontrati per la prima
volta in episodi inediti in Italia, e si sono fusi in Capitan Marvel in Thor
#15.
La
battaglia tra Capitan Marvel e l’Hyssta è apparsa su Thor #16-17. Capitan
Marvel e Marlo hanno incontrato Hulk e il Wendigo in Thor #19-20.
Janis è
la nipote di Rick in un universo alternativo. E’ apparsa in Hulk: Futuro
Imperfetto ed in seguito è ritornata nel presente in Devil&Hulk #40.
La sua ultima
apparizione è Devil&Hulk #54: si trovava al Cairo per assistere suo nonno,
che perse temporaneamente l’uso delle gambe.
L’Uomo
Pianta è un super-criminale di serie Z che si è scontrato soprattutto con la
Torcia Umana.
Zarrko è
un viaggiatore di un futuro non meglio precisato che si è scontrato più volte
con Thor.
La sua
ultima apparizione è Fantastici Quattro #150, in cui si è scontrato con il
Dottor Destino, che non lo ha ucciso solo perché più concentrato sul ben più
pericoloso Hyperstorm.
CAPITAN MARVEL #2
LAVORO DI ROUTINE
Non era
stata un buon mese per Mary MacPherran alias Titania e per suo marito Crusher
Creel alias l’ Uomo Assorbente. Dopo la loro sconfitta ad opera di Thor e di
Iron Man erano stati arrestati e non era stato facile liberarsi, questa volta.
Una volta tornati a casa la trovarono presidiata dalla polizia. Dovettero
accontentarsi di un magazzino abbandonato nella periferia di New York, non
avendo da parte denaro.Le ultime rapine erano andate tutte male e non era saggio
tentarne una proprio a New York. Creel era appena tornato da una ricerca
d’ingaggio.
-Trovato
niente, Crusher?
-Non
proprio, amore.
-Da chi
sei andato?
-La
sezione locale dell’Hydra era chiusa, come quella dell’AIM. Sono stato
all’Impero Segreto ma l’ingresso è stato spostato. Sono stato addirittura alla
sede della Società dei Serpenti, ma niente da fare.
-Crusher,
che c’entriamo noi con i serpenti?
-Da
qualcuno dovevo pure andare, no? E l’agente di Kingpin si è rifiutato di farmi entrare. Ho pure dovuto sfasciargli
la scrivania…
-Io ho
provato a contattare Zemo e Wizard, ma niente da fare.
-Dannazione!
Creel
lanciò la sua palla da demolizione contro uno dei muri del magazzino,
sfasciandolo.
-Bene,
Crusher, adesso sì che siamo nascosti…
Dal buco
nella parete entrò un piccolo veicolo, non più grande di una mano, che non
emetteva nessun rumore. Creel tentò di distruggerlo ma Titania lo fermò in
tempo. Dall’apparecchio fuoriuscì una luce che creò l’immagine olografica di un
uomo che i due criminali conoscevano bene.
-Il
Pensatore Pazzo !
-Il mio
nome, Uomo Assorbente, è Pensatore. Sono gli stolti a chiamarmi con un
appellativo così inutile.
-Sì,
quello che vuoi. Allora, c’hai un lavoro o no, Pensatore Pazzo?
L’inventore
criminale sospirò. Non si trovavano più gli alleati di un tempo…
-Attualmente
sono impossibilitato a lasciare la città, ed ho bisogno di voi per…
-Ma non
eri in prigione?
-Chi se
ne frega? Se il lavoro è fuori città l’eroe sarà un perdente. Noi lavoriamo
solo contro i pesi massimi, spiacente. A meno che non sia per vendetta o un
attacco ad Hulk, ovvio.
-Accettiamo
il lavoro, Pensatore. E’ un periodo di magra per i super-criminali
professionisti.
-Già.
Ah, se si tratta di Hulk la tariffa parte da mezzo milione, per Thor siamo sul
milione…
Il
Pensatore non rispose subito. Cercò di calmarsi pensando alla sua futura
dominazione mondiale.
-Niente
di tutto ciò. Ho bisogno che mi recuperiate un artefatto alieno di grande
interesse scientifico attualmente in possesso di un super-eroe…Capitan Marvel.
- Ah,
benissimo! Voglio farle pagare il nostro scontro con i Vendicatori…
-I
Vendicatori ti costeranno almeno tre milioni, tre e mezzo se c’è anche Thor. Se
ci sono altri dei nella loro formazione invece…
“Dominazione
mondiale, pensa alla dominazione mondiale…”
Los
Angeles, California. A Rick Jones erano servite più di tre ore per
addormentarsi. L’aria che entrava dal buco lasciato da Drax proprio non voleva
saperne di lasciarlo in pace, e Genis aveva voluto discutere su chi avrebbe
dormito nel nostro universo. La sveglia suonò, per essere ingloriosamente
sfasciata da un colpo di Nega-Bande. Nel Micro-Verso, nel frattempo, Genis si
svegliò puntualmente, intorpidito dalla mancanza di gravità.
-Rick?
Avevi detto di voler essere svegliato alle nove. Rick? Rick, mi senti?RICK !
-Ti
sento, Genis, ti sento… Probabilmente avrai svegliato tutti quelli di Los
Angeles che sentono le voci…
Rick
tolse dai polsi gli stracci che aveva legato intorno alle Nega-Bande per
evitare di sbatterle durante il sonno. Dopo essersi lavato, constatando la
difficoltà di radersi quando si vede il volto di un altro nello specchio,
cambiò di posto con Genis, che fece altrettanto.
-Senti
Rick, stavo pensando…
-Dev’essere
una sensazione nuova per te…
-Non
abbiamo fatto un granché per liberarci da questa situazione. Potremmo cercare
un modo per…
-Niente
da fare, Marv. Anche se qualcuno ti recuperasse dal Micro-Verso siamo legati
molecolarmente.
-Anche
tu e mio padre un tempo, ma vi siete liberati.
-Beh
sì, ma è stato in circostanze eccezionali. Senti, una volta risolti i miei
problemi con Marlo andiamo dal Dottor Strange a vedere che si può fare.
-Perché
non subito?
-Perché
non mi aspetterà in eterno. Forza, muoviti a prepararti. Oggi nella realtà ci
resti tu, così ho la serata libera.
-Un
attimo, non sono molto abile con questo apparecchio terrestre…
-Riesci
a pilotare un’astronave e non sai usare un rasoio?
-Vorrei
vedere te con un rasoio Kree…
-Per
tua informazione, pivello, ho girato l’Universo in lungo e in largo, e sono
sempre riuscito a radermi.
Quella
stessa sera, Genis tornò in casa passando direttamente dal buco fatto da Drax.
-Non
tutti i mali vengono per nuocere, Rick. Quel passaggio è estremamente comodo…
-Smettila
di prendermi in giro e fammi tornare lì. Ho solo dieci minuti per cambiarmi ed
andare a casa di Marlo, grazie al tuo inutile giro di ricognizione.
Genis
sbatté le bande e nella stanza ci fu un potente vortice d’energia, che
scomparve per lasciare posto a Rick. Dieci minuti dopo…
-La mia
solita fortuna! C’è il diluvio universale qui fuori…
-Che
problema hai? Posso volare fino a casa di Marlo.
-Va
bene, aspetta che prendo l’ombrello.
-E
che te ne fai se volo io?
-Se
Marlo mi vede arrivare asciutto e senza ombrello in un giorno così, glielo
spieghi tu il perché?
Meno di
un minuto dopo, Marlo aprì la porta a Rick.
-Temevo
che non arrivassi, con questo tempaccio…
Rick
aprì la bocca per dire qualcosa sull’ombrello, ma notando di non averlo nemmeno
aperto lo nascose alle sue spalle e disse:
-Ho
fatto il più in fretta possibile.
Genis
parlò alla sua mente, impedendogli di sentire la risposta di Marlo.
-Rick,
dobbiamo parlare. Ho avuto un flash di coscienza cosmica…
-Allora,
come vanno le cose con il negozio?
-Tu e
lei inizierete a fare l’amore ma poi tu dovrai scappare per fermare il
Super-Skrull…
-Che
cavolo hai fumato, Marv?- disse sottovoce.
-Aspetta!
Prima di andarcene le diremo la verità e le mi abbraccerà. Poi…
-Tutto
bene, Rick? Mi sembri un po’…distratto…
-Va
tutto benissimo, tesoro. Mi era solo sembrato di sentire una voce.
-Ah, so
cosa vuoi dire! Dopo il viaggio in Canada ho iniziato a vedere il fantasma di
Lorraine, ti rendi conto?
-E poi
cosa è successo?
-Le
visioni sono finite. Immagino che la Morte abbia altro da fare, ultimamente…
-Rick…
-Non
osare commentare questa frase !
-Cosa?
-Cosa?
-Ehm
volevo dire…è una bella serata, non roviniamola con pensieri del genere…
-Ah,
sì…Comunque immagino che fosse una coscienza di colpa, come si chiama…
Rick le
prese la mano e le disse con voce calma:
-Marlo,
sono venuto per una ragione ben precisa. Devo dirti che…da dove comincio? Tempo
fa mi hanno portato sulla Luna per farmi camminare di nuovo e…
Dall’esterno
si udì un boato e diverse grida.
-Rick,
qualcuno sta abbattendo un palazzo qui vicino!
Rick
ritrasse la mano e disse in fretta:
-Ehm,
riprenderemo il discorso…devo andare, c’è bisogno di me…
-Rick,
non sei un super-eroe! Non tocca a te pensare a queste cose!
-Invece
tocca a noi, Rick! Abbiamo grandi poteri e…
Rick
uscì in strada di corsa e vide l’Uomo Assorbente e Titania.
-Oh,
grandioso. Mai una mezza calzetta quando ho da fare, vero?
Sbatté
le bande ed in meno di un secondo Capitan Marvel entrò in azione.
-Allora
Rick, io questi non li conosco. Che sanno fare e perché sono qui?
-Quello
pelato è l’Uomo Assorbente, assorbe le proprietà di quello che tocca, quindi
effettua degli attacchi a distanza. La sventola è Titania, una forzuta di
seconda categoria.
-Non
sembrano avversari troppo temibili.
-Fai attenzione
lo stesso. E non usare troppa forza, potresti ucciderli o uccidere un passante…
-Rick
non sono un totale principiante!
-Lo
so, ma in una sera come questa potrebbe esserci una tragedia.
-Non ricominciare con i tuoi
presentimenti…
-Senti,
sera buia e piovosa uguale situazione drammatica o tragedia. Ora smettila di
parlare e muoviti!
Genis
volò verso i suoi avversari e con una scarica di energia ridusse in polvere il
pezzo di palazzo ce l’Uomo Assorbente teneva in mano.
-Arrendetevi
e non vi farò niente !
-E
chi sei, il ranger solitario ?
-Sarà
questo quello che cerchiamo, Crusher? Potrebbe essere un altro super-eroe…
-Siamo a
Assorbì
le proprietà dell’asfalto e lanciò contro Genis la sua palla da demolizione.
Genis la afferrò e la scagliò lontano.
-E’
tutto qui quello che sai fare? Adesso tocca a me…
Sparò un
colpo di forza concentrata sul terreno davanti a loro, seppellendoli sotto
quintali di macerie.
-Non è
stato così difficile, dopotutto…
Titania
si liberò in pochi istanti, afferrando e lanciando tutte le macerie a sua
disposizione. Genis distrusse alcune schegge e si lanciò verso di lei. Una
volta pronto a colpirla con l’energia incanalata, ricevette un pugno che lo
fece volare per oltre trecento metri. Concentrandosi riuscì a deviare la sua
traiettoria, dirigendosi verso il cielo.
-Seconda
categoria quella? Non voglio neanche sapere chi è nella prima…
-Mi è
venuta un’idea, ragazzo dello spazio. Ce la fai ad afferrarla senza farti
ammazzare?
Genis
volò nuovamente verso di lei, constatando che adesso anche l’Uomo Assorbente
era libero. Muovendosi alla massima velocità la afferrò e si diresse verso il
cielo. Lei cercò di liberarsi ma Genis riusciva a tenerla ben stretta,
alzandosi sempre di più di quota.
-Così va
bene, Rick?
-Con chi
cavolo stai parlando?
-Sì,
dovrebbe bastare, ma posizionati sopra un luogo deserto.
Genis
lasciò andare Titania, che cadde per quasi un chilometro.
-Una
caduta del genere dovrebbe bastare a farle perdere i sensi, ma non credo che si
farà male sul serio. Adesso torniamo dall’Uomo Assorbente e spostiamo la
battaglia in un luogo deserto.
-Siamo
in una città, Rick. Dove lo porto?
-Devi
solo trovare un magazzino abbandonato o un palazzo da demolire. Fidati, ce ne
sono sempre.
Genis
tentò lo stesso trucco con l’Uomo Assorbente, che lo afferrò e gli fece colpire
duramente la strada. Assorbì le proprietà della carrozzeria di un vicino
furgone e colpì ripetutamente Genis con la palla da demolizione che aveva
appena recuperato.
-Spiacente,
Capitano…è solo lavoro.
-Marv,
non puoi resistere in eterno ! Fai qualcosa !
Genis
sbatté le bande ed il vortice disorientò l’Uomo Assorbente quel tanto che
bastava a Genis per riprendersi. Sbatté nuovamente le bande ma Crusher Creel
era ancora davanti a lui. Gli afferrò un polso ed assorbì le proprietà di una
delle Nega-Bande. Il suo corpo divenne dorato ed iniziò ad emettere luce.
-Cavolo,
era proprio quello che volevo evitare…
Creel
usò i poteri che aveva appena acquisito per alzarsi in volo e lanciare una
potente scarica energetica. Genis schivò il colpo per pochi centimetri e volò
verso di lui.
-Quel
colpo era molto più potente dei miei !
-Ora
è una specie di Nega-Banda gigante, credo…
-Le
Nega-Bande non hanno un punto debole, vero?
-Sì,
non funzionano contro il legno e il giallo. Ma che cavolo di domande fai, Marv?
-Aspetta…lui assorbe tutto quello
che tocca, no? E con questa pioggia l’unica altra cosa che può assorbire è
l’acqua, quindi resterà in questa forma.
-Come
se fosse un vantaggio…
-Forse
lo è. Credo di sapere cosa può sconfiggerlo.
Creel
non era abituato a volare e non fu in grado di schivare Genis, che gli volò
alle spalle e lo spinse a terra. Genis colpì Creel con una delle Bande,
producendo un grande vortice d’erenrgia, molto più potente del solito. Quando
il vortice si esaurì, al loro posto apparve Rick.
-Marv,
che cavolo hai fatto?
Nel
frattempo, nel Microverso, nel punto in cui c’era Rick ci fu un’esplosione. Il
campo nullo che circondavo chi dei due era nel Micro-Verso si ruppe, lasciando
Genis e l’Uomo Assorbente nello spazio. La gravità di un vicino pianeta li
attrasse, facendoli precipitare.
Un’ora
dopo Rick era di nuovo nel suo appartamento. Non era riuscito a contattare
Genis finora, e restare in mezzo alle macerie di uno scontro tra super-esseri
non era esattamente il profilo basso che voleva tenere. Aveva aspettato di
sapere cosa fosse successo, ma a questo punto c’era solo una cosa da fare.
Sbatté le bande e si ritrovò su di un pianeta alieno, vicino ad una spiaggia.
Lì vicino c’era l’Uomo Assorbente, ancora dorato.
-E tu
chi cavolo sei?
-Dov’è
Marv?
-Il
fesso in costume? E’ scomparso quando sei arrivato tu.
-Ascolta,
ho un’idea per farti tornare indietro, ma…
-Sì, mi
arrendo. Ho già passato un’eternità in una dimensione parallela anni fa, e non
mi è piaciuto.
Rick
toccò Creel con una delle Bande ma si ritrovò da solo nel suo appartamento.
-Rick,
riesci a sentirmi adesso?
-Marv,
che accidenti hai combinato?
-Temo
di aver fatto un errore. Credevo che fare uno scambio avrebbe tolto all’Uomo
Assorbente il suo potere, ma non so perché non ha funzionato.
-Marv, sei un idiota. Il potere di
Creel è magico. Che ne sai di come funziona?
-Tu
non me l’avevi detto!
-Smettila
di blaterare e dimmi che è successo.
-A
quanto pare portare qualcun altro nel campo nullo lo ha distrutto. Ci siamo
ritrovati nello spazio, e siamo precipitati qui.
-E dove
sarebbe “qui”?
-Un
pianeta qualunque nel Micro-Verso, immagino.
-Ascolta,
forse tornare è più semplice di quanto non pensiamo. Sono le Nega-Bande che
sono sulla Terra a fare lo scambio, e portano qui le altre. Forse se tu
toccassi Creel con le bande mentre io sbatto le mie…
-Proviamo.
Allora, Uomo Assorbente, devi solo afferrare uno dei miei polsi.
Creel
atterrò Genis con un pugno ed afferrò una delle bande. Rick sbatté le bande e
ci fu ancora una volta un vortice di energia. Creel riapparve
nell’appartamento, ma c’era anche Rick.
-Ma che
cavolo…?!? Perché sono qui?
Creel
era ritornato alla sua forma umana, e stava ridendo.
-Mi
credevate uno stupido, vero? Ho capito che vi scambiavate di posto, ma che era
il tuo amico ad avere i poteri. Adesso lui è svenuto su quel pianeta, e le
bande sono mie!
-Non mi
sembri il tipo a cui piace la bigiotteria, Creel. Che ci fai con le bande?
-Mi
hanno pagato per rubartele. Era solo lavoro, ma quella che avete gettato
dall’altra parte della città era mia moglie. Ora è personale !!
Creel si
lanciò su Rick, che lo schivò e lo colpì con un calcio volante.
-Tutti
si dimenticano sempre che sono stato il partner di Capitan America, sai? E’
seccante.
Creel
appoggiò una mano al muro e ne assorbì le proprietà.
-Allora
meno male che non eri il partner di Hulk, fesso !!
Si
lanciò verso di lui per afferrare una delle Nega-Bande. Queste emisero un
bagliore accecante, e Creel lo assorbì, scomparendo in un lampo di luce.
-Veramente
sono stato anche quello. Devo proprio imparare ad usare queste cose…Tutto bene,
Marv?
-Sono
stato meglio. Come hai fatto ad usare le bande?
-Non lo
so, ma credo che ci sia molto di più di quello che sappiamo in queste cose.
-Chi
credi che abbia mandato quei due?
-Non lo
so, ma spero che non ci sia una replica degli Atti di Vendetta.
-Atti
di vendetta?
-Anni fa
i super-criminali decisero di scambiarsi gli eroi, chissà perché poi.
-Chi
potrebbe volere le Nega-Bande?
-Un paio
di bracciali che danno super-poteri? E’ una lista lunga, immagino. Ora forza,
Marv, dobbiamo portare Titania in qualche super-prigione.
-Come
vuoi. In ogni caso sono contento che questa volta ti sbagliassi.
-Parla
quello dei flash sbagliati…che vuoi dire?
-Dicevi
che ci sarebbe stata una tragedia e non c’è stata.
-Marlo
probabilmente ora pensa che io sia un malato d’azione. Per me questa è una
tragedia.
-La
mia visione potrebbe ancora avverarsi…
-Marv,
per una volta nella tua vita, stai zitto.
Rick
sbatté le bande e il devastato appartamento fu scombussolato da un ennesimo
vortice.
Capitan
Marvel volò fuori passando attraverso il buco fatto da Drax, mentre il cielo
iniziava a schiarirsi.
Note
La “visione”
di Genis riguardo alla conclusione della serata tra Rick e Marlo è
esatta…nell’Universo Marvel originale è quello che è successo (vedi Thor #26).
Anche la rottura del campo nullo è un eco di quello che è successo nel Marvel
Universe: in quel caso (Thor #22) era stato Drax ad essere trasportato con
Genis.
L’Uomo
Assorbente è già stato esiliato in un’altra dimensione per quello che a lui è
sembrata un’eternità. Thor lo scagliò in una strana dimensione in cui il tempo
non ha senso. L’Uomo Assorbente rimase là per moltissimo tempo, piangendo per
Titania (all’epoca la credeva morta) fino a quando non ritornò semplicemente a
casa. Vedi Thor Play Press #22 e Fantastici Quattro Star Comics #82-83.
CAPITAN MARVEL #3
BANDE
Questo episodio si svolge dopo
Quasar #8
Los
Angeles, California. Un giorno anormale come gli altri…
-Andiamo
Rick, una promessa è una promessa.
-Accidenti
a me che ti ho insegnato i detti terrestri…senti Marv, ho detto di no. Non ti
lascerò una giornata libera per andare su Titano.
-Eravamo
d’accordo che dopo il tuo giorno libero ne avrei avuto uno anche io.
-Il mio
giorno libero è stato rovinato da Titania e dall’Uomo Assorbente, se non
ricordo male. Non c’è stato nessun giorno libero, quindi niente da fare.
-Ma è
proprio a causa di quello scontro che devo recarmi su Titano, Rick. Ora che la
mia situazione nel Microverso è cambiata, forse è possibile separarci.
-Sei
ancora sicuro di essere nel Microverso?
-E’
stata la Coscienza Cosmica a dirmelo.
-La
stessa Coscienza Cosmica che ti ha detto che avrei messo le cose a posto con
Marlo e combattuto con Super-Skrull ?
-E’
diverso…
-Sei mai
stato nel Microverso?
-Ehm…no.
Forse hai ragione, c’è qualcosa di strano in tutta questa faccenda. La
soluzione migliore è andare su Titano.
-E va
bene, e va bene ! Ce ne andiamo su Titano, contento? Ragazzi, capirsi con Hulk
era più facile.
Rick
sbatté le Nega-Bande ed al suo posto riapparve Capitan Marvel.
-Grazie,
Rick. Lo so che non hai dei bei ricordi di Titano. Lo apprezzo molto.
-Sì,
sì…ma sbrigati, ok?Tra parentesi…come cavolo ci arriviamo !? Sarebbe un
viaggetto un po’ troppo lungo…
-Ho già
usato le Nega-Bande per comunicare a queste distanze. ISAAC sta ricevendo il
mio segnale al momento, ed al più presto ci teletrasporterà su Titano.
Poco
dopo Genis si ritrovò in una stanza illuminata artificialmente, dalle pareti di
un metallo molto riflettente. C’era un grosso monitor che mostrava il volto di
un robot.
-Bentornato su Titano, Genis-Vell.
-Grazie,
ISAAC. Rick, ti presento ISAAC…Integrated Synaptic Anti-Anionic Computer.
-Ci
conosciamo già…Salve Zack, come va?
-Ehm…Rick
ti saluta.
-Rick Jones? I primi dati osservativi sembrano
dimostrare che la tua attuale situazione rispecchi quella di tuo padre.
-Vorrei
parlare con Mentore, ISAAC.
-Questo non è possibile al momento. Mentore sta
attualmente discutendo con il Protettore dell’Universo.
-Capisco…allora
se ho il tuo permesso, desidererei visitare la tomba di mia madre.
-Naturalmente. Sei sempre un cittadino di
Titano, Genis-Vell.
Genis
uscì dalla stanza e volò verso una parte ben precisa del satellite.
-Un
momento, Marv…Elysius è morta ?!? E quando?
-Non
molto prima della Guerra del Destino. Io…mi dispiace, avrei dovuto dirtelo.
-Non
fa niente…cristo, sono sempre i migliori ad andarsene. Che le è successo?
-E’
stata uccisa dal cadavere rianimato di mio padre. Ora immagino che mi prenderai
in giro per questo, vero? Dirai che cose del genere capitano sempre…
-Non
scherzo mai con la morte, Marv. E capisco benissimo come ci si senta senza
genitori.
Genis
atterrò ed entrò nella cripta di Titano, in cui sono conservati tutti i morti.
Dopo aver averle reso omaggio e pronunciato la formula cerimoniale Kree, uscì
dalla cripta e volò verso il cielo artificiale di Titano, senza una meta ben
precisa.
-Non
sai quanto mi dispiaccia, Marv…ho conosciuto a malapena tua madre, ma da quello
che mi ha raccontato il vecchio Marv lei era…speciale.
-Grazie,
Rick. Visto che non posso parlare con Mentore, pensavo di visitare anche la
tomba di mio padre…è su un asteroide qui vicino.
-Sei
sicuro di sentirtela?
-Non del
tutto, ma glielo devo. Sai Rick, trovo ingiusto che tu non l’abbia mai visitata.
-Per
gente come me gli asteroidi sono un po’ fuori mano. Non è che muoia dalla
voglia di chiacchierare, ma mi sembra meglio che farti visitare la tomba di tuo
padre in silenzio.
-C’è
poco da parlare. Fin da quando ho scoperto le mie origini avevo vissuto
all’ombra di mio padre, e per non essere inferiore a lui presi una strada
completamente diversa. La morte di mia madre mi spinse a lasciar perdere la mia
arroganza e a cercare di essere un degno erede di Mar-Vell. Cosa che non riesco
ad essere, pare.
-Andiamo
Marv, hai avuto le tue vittorie…
-Tutte
mezze tacche. Ed ora che siamo legati forse per sempre…non mi sembra giusto
metterti troppo in pericolo.
-In
pericolo? Finora me la sono cavata benissimo, no?
-Due
parole: nessun Thanos.
-Non sono un esperto di Titano, ma è normale che si veda
una cosa come quella?
Lo spazio davanti a loro era occupato da una immensa figura
incappucciata, che con una mano afferrava un essere delle dimensioni di un
umano per poi sparire.
-A dire la verità sì, ma di solito si tratta di Kronos…non
ho idea di che fosse…meglio avvicinarsi.
Accelerò fino alla velocità della luce ed arrivato sul
posto capì di non essere solo.
-Quasar…mi avevano detto che eri da queste parti…
-Grandioso, ci mancava il boy-scout.
-Legacy…Temo di non avere molto tempo per stare qui a
discutere. Devo immediatamente parlare con Mentore.
Eseguì un Salto Quantico e riapparve a migliaia di
chilometri, appena al di sopra dell’atmosfera di Titano.
-Vorrei proprio saper fare anch’io quello…risparmia un
sacco di tempo.
-A quanto pare Mentore è molto richiesto oggi. Che
facciamo, aspettiamo il turno o passiamo più tardi?
-Andiamo anche noi. Devo parlare di alcune cose con Quasar.
Poco dopo Genis arrivò nella sala in cui era stato
teletrasportato. Mentore e Quasar stavano parlando.
-No, non so proprio a cosa potesse riferirsi Deathurge.
D’altronde abbiamo ricevuto pochissime informazioni su Maelstrom e…Bentornato,
Genis. ISAAC mi aveva detto che eri passato.
-Qualche problema, Quasar? Ho visto uno strano essere nello
spazio e…
-Era Oblio, una mia vecchia conoscenza. Comunque, Mentore,
credo che l’unico modo per capire a cosa si riferisse sia tornare sulla Terra.
-Tu manchi da mesi, Quasar…forse posso aiutarti io.
-Non so, Legacy… tu non sei neanche della Terra…
-Sono Capitan Marvel ora…e sono cambiate molte cose
dall’ultima volta.
Genis sbatté le bande ed al suo posto apparve Rick.
-Grazie, Marv…ti avevo chiesto di tenere segreta la cosa !
-Se non possiamo fidarci del successore di mio padre…
-E tu chi…aspetta…non sei quel tipo che ho incontrato
combattendo con Capitan Atlas?
-Già…solo che adesso scambio le mie molecole con Marv.
Allora, che ti serve sulla Terra?
-Devo trovare il nuovo Assassino Cosmico…colui che ucciderà
Epoch. Secondo Deathurge, la sua origine ha qualcosa a che fare con il
precedente Assassino, Maelstrom.
-Chi cavolo sono Epoch, Deathurge e Maelstrom?
-Epoch è la figlia di Eon, e…beh, gli altri sono troppo
complicati da spiegare.
-Immagino di non poterti dare una mano, allora. A meno
che…potrei farti consultare gli archivi dei Vendicatori e…
-Io sono un Vendicatore, Jones.
-Già, è vero. Temo di non averti notato molto.
-Per quale motivo sei…siete venuti qui, Rick?
-Genis sperava che tu potessi darci una mano, Mentore.
-Tenterò il possibile. Avrei bisogno di sapere le esatte
circostanze in cui vi siete fusi.
-Il suo io futuro si è fuso con me…o meglio il suo io
futuro era già fuso con me, ma non ancora…comunque io ero ferito per aver usato
la Forza del Destino contro la Suprema Intelligenza, che sapeva già che mi
sarei fuso…cioè lui e Genis…l’io futuro di Genis…al diavolo. Non puoi fare solo
qualche analisi !?
-Tenteremo. Potrei sottoporre ad ISAAC anche i dati
sull’Assassino Cosmico. Nel frattempo potete restare qui, tutti e tre.
-No grazie- rispose Rick.
-No grazie- rispose Quasar, ed i due si guardarono con uno
sguardo poco amichevole.
-Troppo occupato a vagabondare, Quasar?
-Io ho qualcosa di importante da fare, Jones. Non
perdo tempo a lamentarmi.
-Mi chiedo che cosa di così importante dovresti fare,
Quasar. Non mi pare che tu abbia un gran curriculum.
-Si può sapere che hai, Jones? Non sono dell’umore giusto,
credimi.
-Rick, si può sapere che diavolo stai facendo !?
-Mi hanno detto che tu saresti il successore di Marv,
Quasar. Non mi piace che la sua memoria sia profanata solo per darsi delle
arie.
-Io non mi do delle arie, Jones. Sono il successore di
Mar-Vell.
-E secondo chi ?
-Secondo un essere di otto miliardi di anni, se non ti
dispiace.
-E chi sarebbe?
-Eon, lo stesso che nominò Mar-Vell Protettore
dell’Universo.
-E dove sarebbe questo Eon? Non mi dispiacerebbe parlargli.
-E’ morto. Lo ha ucciso Maelstrom. O meglio l’ho…l’ho
ucciso io, per evitare che Maelstrom si impossessasse della Coscienza Cosmica.
-Gran bel Protettore, eh?
-Non voglio litigare, Jones, ma non stuzzicarmi.
-Andiamo Quasar ammettilo…sei stato nominato Protettore
solo perché hai un paio di bracciali ai polsi, una brutta imitazione delle
Nega-Bande.
-Per tua informazione queste imitazioni hanno miliardi di
anni !
-Qualunque cosa siano, senza non vali niente. Un eroe non
si misura dal potere.
-Come te?
-Io sono stato allenato da Capitan America !
-Io sono stato allenato dallo SHIELD, ma non lo vado a
raccontare ad ogni momento. Ho fatto del mio meglio per essere all’altezza di
Mar-Vell, Jones. Anche quelli che come me l’hanno conosciuto a malapena lo
dipingono come l’eroe più grande di tutti.
-Questa non è una buona ragione per spacciarsi il suo
successore. Non mi piace chi cerca di farsi bello alle spalle degli altri.
L’istante successivo Rick si ritrovò imbavagliato da un
costrutto di forza quantica.
Rick sbatté le bande e Genis apparve al suo posto. Mentore
intervenne con un tono preoccupato.
-Smettetela entrambi! Simili azioni infantili non onorano
certo la memoria di Mar-Vell !
-Hai…hai ragione, Mentore.
-Mi scuso per Rick. Vero che ti dispiace, Rick?
-Hmpfh,hhmnpff hhppmf !- rispose Rick, ancora
imbavagliato.
-Rick dice che gli dispiace. Ora direi che è meglio
iniziare quegli esami e…
-Mi dispiace interrompere la sua visita,
Mentore, ma i radar a lungo raggio hanno intercettato diverse navi in
avvicinamento.
-Quasar, Genis, Rick…vogliate scusarmi. Normale
amministrazione…
-Temo di no, Mentore.
Molte delle navi sono state identificate. Si tratta di membri della ex squadra
di mercenari di Thanos. Le navi sono in assetto da combattimento.
-Dev’essere Nebula…
-No, lei è stata raccolta da Gammenon. Dev’essere qualcun
altro.
Quasar volò fuori dall’atmosfera artificiale di Titano ed
in pochi secondi fu già in orbita. Genis lo seguì alla stessa velocità.
-Ehm, Quasar…vorrei scusarmi per il comportamento di Rick.
-Non importa…Genis, vero? Rick mi sembra solo un pallone
gonfiato.
-Hhmmpf !
-Un momento, calmiamoci. Rick è nel giro da più tempo di
entrambi…
-Nel giro? Forse perché conosceva le persone giuste…
-Non sono esattamente il miglior amico di Rick, ma non
osare dire una cosa del genere al partner di mio padre, Protettore a buon
mercato !
-Ti fai chiamare Capitan Marvel, vero? Con quale diritto? Photon si era
guadagnata quel nome !
-Razza di arrogante terrestre…
I due furono interrotti da una raffica di raggi laser
provenienti dalle navi.
-Riprenderemo la discussione…
Le navi erano decisamente antiquate per gli standard
galattici, ma ancora mortali. Entrambi gli eroi schivarono la maggior parte dei
raggi con la massima naturalezza, creandosi scudi per bloccare il resto. Genis
riuscì a mettere a segno diversi colpi strategici, fermando i motori o
disattivando i sistemi di armamento. Quasar rinchiuse semplicemente tutte le
astronavi che incrociava in enormi bolle di forza quantica. Mentre Genis era di
fronte ad una nave e si preparava a colpire, la nave fu imprigionata in una bolla.
Comunicò con Quasar grazie a dei segnali radio dalle Nega-Bande.
-Ehi, quella era mia !
-Il tuo scudo non era sufficiente.
-Invece sì! Questa non è la mia prima battaglia con delle
navi stellari !
-Forse, ma non con navi così potenti.
-Adesso apri la bolla così entrerò per sabotare i sistemi e
parlare con il comandante…
-Non ce n’è bisogno. Ho già assorbito tutta l’energia dei
sistemi offensivi nelle Bande Quantiche, e sto già contattando il comandante.
-Probabilmente non parlano inglese. Fammici parlare…
-Sto già traducendo la conversazione tramite le Bande.
Niente, solo minacce.
-Forse Mentore…
-Mi sono già interfacciato con i sistemi di comunicazione
di Titano.
-Potremmo…
-Dice che Titano è neutrale e che non ha giurisdizione su
di loro, ma che sono ricercati in diversi settori tra i Kree.
-Dovresti contattare un Accusatore e…
-Ho già chiamato l’Impero ma la chiamata è stata dirottata
agli Shi’ar… so dove portarli.
-Dovremmo…
Quasar riunì tutte le navi e disse a Genis di non guardare
direttamente. Fece un Salto Quantico portando con sé tute le navi, e riapparve
pochi secondi dopo.
-Ho quasi scaricato le Bande con questo…ecco, ora sono di
nuovo a pieno regime.
-Avresti potuto aspettare…potevamo sapere di più sul perché
erano qui.
-Ho già scaricato le loro banche dati nei sistemi di ISAAC,
ho programmato una connessione speciale tempo fa. Pare che abbiano trovato i
residui di un qualcosa chiamato Quasimodo, che era stato espulso da una nave di
Thanos, e che abbiano rintracciato il segnale. Il teletrasporto usato da ISAAC
per te deve averli attirati qui. Volevano invadere Titano come avevano fatto
anni fa sotto il comando di Thanos. Ora se vuoi scusarmi devo parlare con
Mentore…
-Quel…quel…quel terrestre mi ha fatto fare la figura del
fesso, Rick! Non ho fatto in tempo a fare niente !!
-Hmmpf hmmp…
Genis pronunciò un’imprecazione Kree e ritornò su Titano.
Una volta entrato nella sala che aveva lasciato solo pochi minuti prima vide
che Quasar e Mentore stavano parlando ad ISAAC.
-Quindi non sai chi sia l’Assassino?
-Non esistono
sufficienti elementi di giudizio per stabilire chi ucciderà Epoch. Gli archivi
possono essere inadeguati all’esigenza.
-Mi dispiace Quasar, non posso più aiutarti. Vorrei che
Warlock fosse ancora qui. Lui è più ferrato di me in enigmi del genere…ma se ne
è appena andato per una destinazione ignota.
-Allora possiamo iniziare i miei esami, Mentore…sempre che
Quasar non l’abbia già fatto.
- Hmpfh,hhmnpff hhppmf !
-Oh, ti dispiace togliere il bavaglio di Rick?
-Nessun problema. Ora che ci penso…forse Epoch può
aiutarvi.
-Tanto vale tentare…come lo contattiamo?
-E’ una lei. Epoch, sono Quasar. Sono qui con…okay, lo sai.
Vorrebbero parlare con te…
-E’ strano vedere qualcun altro parlare con qualcuno che
non c’è.
L’istante dopo Quasar, Genis e Rick si sentirono svanire
per un microsecondo. Senza che si sentisse il passaggio del tempo erano già
nell’Eon-verso. Davanti a loro c’era un enorme essere simile ad una pianta
muschiosa, con un volto umano ed un grande occhio.
-Strano, è solo la seconda volta che ci vediamo di persona,
Rick. Ti facevo più alto.
-Che cavolo è quella roba ? Sembra un qualcosa che è
rimasto nel frigo troppo al lungo…
-Rick Jones…Genis-Vell…questo incontro è stato rimandato
per troppo tempo.
-Tu saresti Epoch, vero?
-Sì.
-Sei la figlia di quello che ha nominato Mar-Vell
Protettore dell’Universo?
-Sì.
-Puoi aiutare Genis ad uscire dal Microverso?
-No.
-No? Credevo fossi onnipotente…
-Lo sono. Genis-Vell non si trova nel Microverso, ma nella
Zona Negativa.
Rick guardò Genis con sguardo di disapprovazione.
-“Coscienza Cosmica”, eh?
-Non è colpa sua. Egli non può gestirla bene.
-Già che siamo qui, Eppy…che ne dici di spiegarci come
cavolo siamo finiti in questa situazione?
-Ho creato dei costrutti psichici e li ho trasportati in
questa dimensione.
-Volevo dire come abbiamo fatto a fonderci.
-Non lo so. I paradossi temporali sono molto difficili da
comprendere al mio attuale livello di comprensione.Io posso conoscere tutti i
dati dell’universo, ma ho bisogno di tempo per gestire ed interpretare le
informazioni.
-E nel nostro caso quanto ci vorrebbe?
-Un periodo variabile tra 974 e 1056 anni terrestri.
-Perfetto, davvero.
-Epoch…mio padre aveva la Coscienza Cosmica, ma era in
grado di gestirla.
-Mio padre aiutò tuo padre ad adattarsi alla Coscienza.
Sfortunatamente non so come fece.
-Grande. Dicci qualcosa che sai.
-Genis ha sentito di trovarsi nel Microverso perché in un
altro continuum un evento cosmico lo ha trasferito dalla Zona Negativa in
quella dimensione…un evento che in questo continuum non è avvenuto, dato che la
ragazza non ha mai avuto l’occasione di sviluppare a tal punto il suo potere.
-Uh…okay, non lo sapevo. Credo di aver capito come funziona
il gioco…devo solo fare la domanda giusta. Chi sarebbe questa…no, lasciamo
perdere. Come facciamo a separarci?
-Eliminando la convergenza di fase tra i vostri due corpi
all’interno di una matrice dimensionale.
-Oookay. Ed immagino che tu non sappia farlo.
-Non ancora.
-Sempre meglio. Da sempre risposte così utili, Quasar?
-A volte si stupisce da sola. In ogni caso, Jones…credevo
volessi chiederle di Mar-Vell.
-Già…perché Eon lo nominò Protettore?
-Per sconfiggere una minaccia in grado di distruggere la
vita stessa…Thanos di Titano.
-Se era così importante perché non l’ha salvato?
-La vita e la morte esistono indipendentemente dalle azioni
umane. Mar-Vell ha dato molto all’universo, ma persino gli eroi devono morire.
Deve essere fatto spazio per il nuovo. Ecco perché nessun Protettore è mai
stato resuscitato dopo una morte permanente. E perché le Bande Quantiche non
possono essere rimosse prima della morte del loro portatore.
-Perché Marv non aveva quelle Bande?
-Le aveva qualcun altro quando Eon lo nominò. Dopo la morte
di quell’uomo e di Mar-Vell mio padre nominò un Protettore solo quando nacque
una grande minaccia.
-E’…è per questo che non sono io il Protettore, anche se
sono suo figlio, anche se ho la Coscienza…
-Se Quasar non avesse accettato il suo ruolo, Genis-Vell,
Eon avrebbe nominato te.
-Me ?!?
-In te vedeva la grandezza di tuo padre…ma eri giovane ed
avevi bisogno di imparare. Il paradosso ti ha dato la Coscienza, ma essa
sarebbe scomparsa se io non avessi accettato di sacrificarne una minima parte.
-Perché?
-Per onorare tuo padre e perché la minaccia della mia morte
rende necessarie misure cautelative. Se Quasar fosse ucciso prima della mia
morte avrei bisogno di un nuovo Protettore il più presto possibile.
-Questo non me l’avevi mai detto, Ep !!!
-Non lo hai mai chiesto.
-Io…io potevo essere il Protettore
dell’Universo…potevo…potevo onorare il nome di mio padre…
-Ogni essere vivente ha il suo posto nell’Universo,
Genis-Vell. Quello era il posto di Quasar.
-Ed il mio posto, allora? Perché non sono stato nominato io
Protettore? Ero parte di Marv !
-Perché le Bande Quantiche erano già in possesso di Quasar
e perché mio padre sentiva che il tuo posto era altrove. Se lui ti avesse
nominato all’epoca, non avresti incontrato Marlo, o aiutato tua nipote a
distruggere un futuro imperfetto, o salvato la vita di Bruce Banner e Rom, o ad
aiutare Genis…il tuo posto era un altro.
-Le Bande Quantiche…le ha create Eon ?
-Sì.
-E le Nega-Bande?
-Non lo so. C’è qualcosa che mi impedisce di saperlo…una
qualche interferenza cosmica. Sui cui indagherò non appena possibile.
-Dannazione. Speravo di sapere come fare ad usarle…
-Non c’è un modo. Le bande trasformano l’energia psionica
in energia fotonica, ma solo le menti Kree possono usarle al meglio. Mar-Vell
ne ereditò i pieni poteri grazie ad un trattamento radioattivo, e Genis può
farlo perché quel tratto è nel suo patrimonio genetico ormai.
-Sì, ricordo quel trattamento.
-Non escludo che, con abbastanza pratica, anche tu possa
usarle.
-Capisco. Beh grazie per la spiegazione, Epoch.
-Sento che in futuro avrai bisogno di me, Rick. Se ciò
accadrà, chiamami e mi interfaccerò con le Nega-Bande.
-Come vuoi. Puoi farci tornare indietro, adesso.
Provò di nuovo quella sensazione e si ritrovò nella Zona
Negativa, ancora imbavagliato.
-Grazie per l’aiuto, Mentore. Spero di trovare comunque
l’Assassino.
-Ti auguro buona fortuna, Quasar. Ed anche a te, Genis.
Questa sarà sempre la tua casa.
Una volta in orbita Quasar effettuò un Salto Quantico e si
ritrovò in orbita alla Terra.
-Mi dispiace…per le cose che ho detto, Quasar. Credo di
essere stato un po’ invidioso di te. Non ho mai avuto la possibilità di
dimostrarmi degno di mio padre, mentre tu sei il suo degno successore.
-E’ una responsabilità enorme, come ho detto a Rick. Faccio
del mio meglio per essere all’altezza.
-A proposito di Rick…ti dispiace circondarmi con una bolla
e dell’atmosfera?
Sbatté le Bande e fu rimpiazzato da Rick, a cui Quasar
tolse il bavaglio.
-Senti Quasar, io…sono un idiota, ecco.
-No, io non dovevo cogliere le tue provocazioni.
-Non sapevo tutta la storia e ti facevo solo un pallone
gonfiato. Anche io ho sempre vissuto all’ombra degli altri…Hulk, Cap, Rom,
Marv, Genis…non ho mai potuto essere un eroe, ed in un certo senso ti invidio.
-Rick, guarda dietro di te. Quella è la Terra. Non ci torno
da mesi e probabilmente potrò restarci per poco tempo. Essere il Protettore
dell’intero dannato Universo è un compito titanico…sono solo da molto, molto
tempo. Tu sei un eroe ed hai la tua vita laggiù…io ho dovuto rinunciarci. Sono
io ad invidiare te.
-Sei un bravo ragazzo, Quasar- disse mentre gli stringeva
la mano- Marv sarebbe fiero di te. Anche se il tuo taglio di capelli fa schifo.
Sbatté le bande e Quasar fece svanire la bolla quantica.
Genis tornò sulla Terra, a Los Angeles, mentre Quasar assolse un altro compito
che doveva portare a termine prima di recarsi a New York.
Una volta a Los Angeles, Genis entrò nell’appartamento di
Rick attraverso il buco fatto da Drax.
-Non credevo che questa città mi sarebbe mancata. Un
momento, c’è un segnale in arrivo tramite le Nega-Bande…
“Genis, sono Eros. Sono tornato su Titano e Mentore mi ha
detto che sei passato…sto venendo a farti visita. Nel frattempo cerca di
trovare un paio di ragazze, va bene?”
-Ci mancava solo lui. Non puoi dirgli che non ci sei,
Marv? Marv? Zona Negativa a Marv !
Genis-Vell non rispose. Il cielo era limpido e stava
ammirando le stelle. Bloccato sulla Terra gli erano sempre sembrate
lontanissime…ma per la prima volta nella sua vita si sentiva al posto giusto.
Note
Elysius, madre di Genis e compagna di Mar-Vell, è morta su
Warlock #1, inedito in Italia.
Quasar e Rick si sono incontrati solo durante Operazione:
Tempesta nella Galassia (Marvel Crossover #1) ed alla riunione dei Vendicatori
in Iron Man & I Vendicatori #35, e dato che i due non hanno avuto il tempo
materiale di discutere ho supposto che Rick non sapesse niente di Quasar ed
Epoch. Tra l’altro Rick non ha mai incontrato nemmeno Eon.
La trasmissione ricevuta dalla ex flotta di Thanos si
riferisce a L’Uomo Ragno Deluxe #21, in cui Quasimodo aveva rubato la ex nave
di Thanos, la Santuario II, ed era stato espulso nello spazio dal titano.
Infine, la battuta di Genis su Thanos è stata ispirata dal
racconto “Protectors of the Universe: Captain Marvel #1” scritto da “Morfex” e
pubblicato su Cosmic Powers Unlimited Fanzine #12.
CAPITAN MARVEL
#4
FROST
Due
giorni fa. New York City, un anonimo attico in un anonimo grattacielo. Un uomo
sta aspettando davanti ad uno schermo, in piedi, le mani dietro la schiena. La
stanza è poco illuminata, e l’accensione improvvisa del monitor la illumina di
una luce biancastra.
-Stavo
aspettando la tua chiamata, Pensatore Pazzo.
-Il mio
nome, Frost, è Pensatore.
-Peccato.
Lo preferisco con l’aggettivo. La tua missione?
-Non
sono un tuo subordinato, Frost, solo un alleato. La missione è sfortunatamente
fallita; Titania e l’Uomo Assorbente hanno fallito. Sono comunque riuscito a
raccogliere i dati sulle Nega-Bande che volevi grazie ai sensori che avevo
piazzato nella zona.
-Saranno
sufficienti. Trasmetti le informazioni alla mia sezione di New York. Spero che
la nostra collaborazione non termini qui, Pensatore…avrei un altro compito da
affidarti.
-Ho
accettato di collaborare solo perché avevo interesse a conoscere il
funzionamento delle Nega-Bande. Accetterò solo se ciò mi darà l’opportunità di
accumulare più sapere.
-Potrebbe,
Pensatore, potrebbe. Ma prima che tu parta, o meglio prima che uno dei tuoi
simulacri parta per San Francisco, il luogo dell’esperimento, avrei bisogno di
te ancora a Los Angeles.
-Di che
cosa hai bisogno?
-Di una
minima parte della tua tecnologia, Pensatore…ho bisogno di una squadra di
agenti super-tecnologici.
-E
l’esperimento? Di che cosa si tratta ?
-Devo
prima mettere a punto alcuni altri dettagli. Inizia a procurare la squadra, ti
richiamerò al più presto.
Lo
schermo di spense ed una voce che provenne dalle spalle di Frost disse:
-Che bisogno hai di questi “piani” ? Ti sei
dichiarato mio alleato, e presto domineremo la Terra.
La voce
era roca, come se la persona che la emetteva respirasse per la prima volta.
-Non
credevo che qualcuno potesse veramente pronunciare questa frase. Ti ho dato
accesso a questo luogo, ma la tua conquista richiede tempo. Il resto di voi non
è ancora arrivato, e non credo che lo farete presto. E poi chi ha detto che ci
basterà la Terra ?
Oggi,
Los Angeles. Capitan Marvel vola sopra la città senza una meta ben precisa. Ad
alcuni passanti potrebbe sembrare strano vederlo fermarsi ogni tanto per
parlare da solo, ma ormai ci sono abituati.
-Senti,
Rick, devi fare questa storia ogni volta che perlustro la città !?
-Ti
ho già detto che non ci sono super-criminali, eppure tu continui a cercarne.
-Senti,
la Terra ha la più alta concentrazione di superumani di questa galassia. Non
crederò mai che vivano tutti in una sola città!
-Continueremo
la chiacchierata un’altra volta, Marv…devi catturare quello scippatore.
-Scippatore
? Dove ?
-Santo
cielo, io sono in un’altra dimensione e ho più spirito di osservazione di te…Quel
tizio che corre con la borsetta in mano, Marv.
-E’ un
crimine ?
-Marv,
non fare l’idiota e catturalo ! Che figura ci fai se ti vedono qui e non fai
niente ?
-La
polizia non stravede per me. Non è un crimine correre con una borsetta. E se
fosse sua ?
-Si
può sapere cosa cavolo stai dicendo !? Hai mai visto un uomo con una borsetta ?
-Beh, in
effetti su Clarius IV…
-Marv,
lo scippatore…
-Oh, sì.
Genis
volò verso l’uomo e lo afferrò tanto velocemente che questi non si accorse
subito di essere a trenta metri di altezza.
-Oh,
cavolo…ma tu chi sei ?
-Sono
Capitan Marvel, ehm…
-“e
adesso questa città è sotto la mia protezione”.
-…e
adesso questa città è sotto la mia protezione. Quindi restituisci
questa,questa…ehm…
-“borsetta”.
-Giusto,
questa borsetta alla sua legittima proprietaria e…e…
-“e
poi faremo un giro in centrale”.
-E poi passeggeremo in centrale.
-Eh ?
-Che
cavolo dici, Marv ?
-Non è
la stessa cosa ? Insomma, “fare un giro” non è un po’ troppo gergale ?
-Oh
cristo, proprio a me doveva capitare un super-svitato…
-Parleremo
di problemi di traduzione interstellare più tardi, Marv…ora prendi la borsetta
e portalo a terra.
Atterrò,
non notando che l’uomo aveva messo un minuscolo congegno nella sua cintura. Una
ragazza corse verso di lui e lo abbracciò, facendogli lasciare per un secondo
il ladro. Ignorando l’imprecazione di Rick lo riprese e tornò dalla ragazza.
-E’ a te
che ha rubato la borsetta ?
-Sì,
io…mi chiamo Sheila.
-Bene,
Sheila, questa è la tua borsetta. Se c’è altro che posso fare…
-Grandioso,
ci mancava un Kree che fa il cascamorto.
-Beh,
io…ecco…sei libero venerdì sera ?
-Non
vedo perché no. Potremmo…scusa un attimo…
-Che c’è
?
-Un
lampo della mia Coscienza Cosmica. Devo andare…mi farò vivo io.
Portò il
ladro alla polizia in pochi secondi e disse molto rapidamente di cosa si
trattava, per poi decollare di nuovo.
-Allora
Marv…che significa questa storia ?
-Ho
avuto un lampo…qualcuno sta per entrare in casa tua.
-Non
mi riferivo a quello…insomma, “non vedo perché no” !?
-Che c’è
di male ? Era una terrestre carina.
-Lezione
numero uno, Marv…ai terrestri non piace sentirsi chiamare terrestri. Se ci vuoi
uscire davvero…
-Rick,
non accetterò consigli sulle donne da te. Un conto è la mia carriera
super-eroistica, ma non sono un novizio in tutto. Ai miei tempi io…com’è
quell’espressione…ah sì, rimorchiavo parecchio.
-Eh
eh eh. Sì, come no. Allora dimmi, play boy dello spazio, eri anche bravo ad
intimorire i teppisti?
-Un conto è minacciare dei nemici
cosmici o distruggere un’armata Skrull, un conto è imparare il gergo terrestre.
-Uh-oh…non
è un’astronave quella davanti alla mia casa ?
Dopo
aver capito di che astronave si trattava, Genis entrò in casa tranquillamente.
I poliziotti di Los Angeles l’avevano presa diversamente, e fu costretto a
tornare in strada per spiegare che non si trattava di una minaccia. Dopo che
l’astronave fu spostata, Genis poté finalmente parlare con l’ospite.
-Adesso
vuoi spiegarmi che cosa avevi in mente, Eros ?
-Mentore
mi aveva detto della tua situazione, ed una volta trovata la casa di Jones ho
visto il buco…pensavo servisse per attraccare la nave. Strano…questo buco mi
ricorda quello che successe a diverse sale del palazzo di Titano durante la
permanenza di Drax…
-E dire
che sei stato sulla Terra per più tempo di me ! Dovevi sapere che…
Bussarono
alla porta, e Genis sbatté le Nega-Bande per cambiare di posto con Rick. Una
volta aperta la porta si trovò davanti il proprietario del palazzo.
-Jones,
che cosa diavolo è successo !? Prima un gigante verde abbatte il muro, poi
arriva un’astronave…Gli altri inquilini si stanno lamentando ! Molti sono
pronti ad andarsene !
-Beh,
ecco io…
-E chi è
quel tipo con la calzamaglia bianca e rossa ? Non starà subaffittando !?!
-Rick,
forse posso dare una mano…
Eros
fissò intensamente il proprietario, lasciando uscire i suoi poteri sul
controllo dei centri del piacere.
-Beh…eh
eh eh…d’altra parte…è divertente averla qui…
Uscì
barcollando e continuando a ridere. Rick chiuse gli occhi e sbuffò mettendosi
una mano sulla fronte.
-Ci
mancava solo questa…senti, Eros, apprezzo la visita ma al momento…
Bussarono
un’altra volta.
-Rick ?
Sono Marlo.
-Eros,
non è che potresti dire a tuo fratello di venire subito ? Preferirei vedermela
con lui…
-Ehm,
forse sono venuto in un brutto momento…
-Chissà
se Quasar ha di questi problemi…
-Rick,
che cavolo è successo ? C’è un’astronave e…oh, hai ospiti, vedo…
-Rick,
non mi avevi detto di conoscere una creatura così incantevole- disse Eros
facendo un inchino e baciando la mano di Marlo.
-E’ mia
moglie.
-Oh-
lasciò andare la mano.
-Quasi ex moglie- corresse lei.
-D’altra
parte, mia cara- disse avvicinandosi ed appoggiando una mano sulla sua spalla –
non credo di essermi presentato. Sono Eros di Titano, e sebbene abbia viaggiato
in gran parte della galassia e visto la nascita di nuove stelle, non credo di
aver mai visto niente di più bello in vita mia…
-Uhm,
senti, Eros…non dovresti andare adesso…per quella missione…
-Quale
missione ?
-Lo
sai…devi fare rapporto a “Starfox”…
-Cosa
stai…oh, sì…capisco…mi dispiace, mia cara, ma purtroppo devo separarmi dal
paradiso…i miei doveri di Vendicatore mi aspettano…
-E’
stato un piacere, Eros…torna pure quando vuoi…voglio dire, sono sicura che
Rick…
-Arrivederci,
Rick, salutami Genis. Addio, mia cara…avrei voluto ci fosse più tempo…
-Senti
Rick, io…mi scollego per qualche minuto, va bene ? Vi lascio da soli…
-Grazie,
Marv.
-“Marv”
? Ma non si chiamava Eros ? E cos’è questa storia ? Sei tornato con i
Vendicatori ?
-No !
-Dobbiamo
parlare, Rick. Di noi. Ho pensato molto dalla cena di mercoledì scorso…
-Mercoledì
scorso era ieri.
-No,
oggi è mercoledì.
-Ti
giuro, oggi è giovedì.
-Oddio !
La banca…Rick, devo proprio andare…
-Aspetta
un momento…è la prima volta in due settimane che non succede niente e che siamo
soli…anche io devo parlarti. Vengo con te.
New
York. Frost entra nel suo appartamento. Tutti quelli che ha incrociato nel
corridoio hanno abbassato la testa nel vederlo. La porta è aperta. Non c’è
stato bisogno di chiuderla a chiave.
Una
volta entrato, nota che tutte le pareti della stanza, soffitto compreso, sono
ricoperte di una strana sostanza organica.
-Non
posso proprio lasciarti solo, eh ? Cos’è questa schifezza !?
-Una precauzione. Sarebbe sconveniente farmi
scoprire in questo stato.
-Ti ho
già detto che questo luogo è sicuro.
-Quando schiacceremo il nemico ?
Frost
alzò gli occhi e sospirò.
-Quante
volte dovrò ripeterlo ? Noi non schiacceremo il nemico. Sei qui per
impadronirti del pianeta, non per vendetta.
-Ha osato sfidarmi ! Ha osato pretendere di aver
vinto ! Ha osato...
-E’
troppo sperare che abbia osato farti stare zitto, immagino. Rilassati…il
Pensatore ha ultimato il suo lavoro e la nostra preda sta per cadere in
trappola.
-Perché non
posso ucciderlo !?
-Perché
non vogliamo che tu sia scoperto. Se si sapesse che sei qui, tutti i super-eroi
del pianeta ti starebbero alle costole.
-Posso sconfiggerli !
-Sì,
certo…così quei tizi che secondo te stanno per dichiararti guerra sapranno dove
sei. Ti chiedo solo di essere un po’ elastico.
-Odio dover pensare come voi batteri. Io...
-Sì, sì,
certo…sei la più grande intelligenza dell’universo e tutto il resto. Ti prego
di non ripetermelo per l’ennesima volta.
Frost si
mosse a malapena e nella sua mano destra apparve una bottiglia.
-Un po’
di vino ?
-Cos'è il vino
?
-Non sei
esattamente di compagnia, sai ?
-Io sono unico in tutto l'universo.
-Meno
male.
-Sono
contenta che tu sia riuscito a trovare un po’ di tempo, Rick…avevamo bisogno di
parlare.
-Ehi,
voi due ! State bloccando la fila !
-Anche
se speravo di farlo in un posto un po’ più…appartato.
-Sì, una
banca non è decisamente il luogo più adatto dove parlare del nostro futuro,
ma…sempre meglio della Zona Negativa, no ?
-Rick,
non comprendo la natura del luogo in cui vi trovate. Credevo avessi detto si
trattasse di un locale in cui si svolgono delle operazioni che hanno a che fare
con il denaro…ma anche se su Titano non esiste il denaro, mi pare ovvio che
l’attuale tecnologia terrestre sia in grado di svolgere tutte le operazioni necessarie
con un computer.
Rick
disse sottovoce:
-Per
quanto adori far conversazione quando proponi argomenti così affascinanti,
questa sarebbe una conversazione privata…
-Cos’hai
detto, Rick ?
-Ehm,
niente.
-Okay
Rick, messaggio ricevuto.
Genis
chiuse il collegamento mentale. Era ovvio che Rick non sarebbe stato in grado
di parlare contemporaneamente con lui e con Marlo.
-Okay,
nessun problema. Del resto ho un sacco di persone con cui parlare qui, no ? Ci
sono un mucchio di cose da esplorare qui…il deserto, la sabbia, il deserto… Non
è che mi andasse di…un momento…che diavolo sto facendo !?!? Per Hala, sto
parlando da solo ! Ho frequentato troppi super-esseri terrestri…ancora un po’ e
mi metterò a parlare in terza persona…
-Allora
Rick, si può sapere chi era il tizio dell’astronave ? [1]
-Un ex
Vendicatore…voleva…sapere…ehm…la situazione in città dopo l’invasione, sì.
-E tu
dov’eri durante l’invasione ?
-Nel mio
appartamento.
-Rick,
seriamente. Sono passata nel tuo appartamento durante l’invasione e non c’eri.
-Infatti
voleva sapere la situazione dopo l’invasione.
-Smettila
di fare quel sorriso forzato.
-Quale
sorriso ?
-Ho
capito cosa stavi facendo, sai ? Insomma, non poteva essere una coincidenza.
-Guarda
che posso spiegare ! Forse io non c’ero mentre lui non c’era, ma non è che
fossimo ! Ehm…lo so che sembra complicato…
-Andiamo
Rick ! Un super-eroe capita a Los Angeles mentre tu non ci sei, e la prima
persona che incontra sono io !
-Ma
Capitan Marvel era…
-Sto
parlando di quel tizio con un assurdo costume verde e viola, Rick. Cos’è, un
Vendicatore di scorta ?
-Di
riserva…e comunque non…
-Gli hai
detto di proteggermi durante l’invasione, vero ? Per l’amor del cielo, Rick,
avevi giurato di lasciar perdere con i super-eroi ! Tu non hai super-poteri,
Rick…potresti essere ucciso, te ne rendi conto !?
-E’ per
questo che vuoi lasciarmi ? Hai paura che un nemico possa cercare di ucciderci
?
-Sì,
Rick, sì ! Metti che un nemico di Capitan America o di Hulk cerchi vendetta…
-Anche
se non avessi più a che fare con i super-eroi cercherebbero di uccidermi lo
stesso, no ? E non c’è bisogno di frequentarli per essere uccisi…o devo
ricordarti di quella che diceva di essere mia madre ?
-Io…
-Ehi, le
dispiace ? Questa è una conversazione privata ! Che avete tutti da guardare ?
-Privata
un accidente ! Questa è la cosa più divertente che sia capitata da queste parti
dai tempi dei Campioni !
Dalla
porta principale entrarono quattro persone vestite con una specie di costume
iper-tecnologico. Una di esse aveva in mano qualcosa di simile ad un
mitragliatore; lo alzò in alto e disse:
-Fermi
tutti ! Questa è una rapina !
-Vedi,
Marlo ? Non importa cosa faccia…i guai arrivano anche se non sono io a
cercarli…
-Mi
dispiace signore, ma il regolamento ci proibisce di consegnare denaro a rapinatori
con armi giocattolo.
-Oh,
nessun problema…Fireblast, ti dispiace…?
Uno dei
quattro sparò con un’arma da polso contro il muro alle spalle dell’impiegato,
facendo un buco di un metro di diametro.
-Il
regolamento prevede dei rapinatori con armi ad alta tecnologia ?
-C-credo
di sì…signore…cosa desiderano ?
-Tutto
quello che avete.
-Subito,
signore.
-Bel
lavoro, Fireblast.
-Grazie,
Bob.
-Idiota
! Ti ho detto di chiamarmi Rocket !
-Chi…chi
sono questi tizi, Rick ? Li conosci ?
-Mai
visti. Sembrano i classici rapinatori super-tecnologici che cercano sempre di
rapinare le banche di New York, e che vengono sconfitti senza sforzo.
-Ma qui
siamo a Los Angeles…perché una rapina del genere ?
-I casi
sono tre, direi. O vogliono attirare allo scoperto qualcuno…e sappiamo che c’è
un solo super-eroe a LA…o sono troppo stupidi da non capire che la loro
tecnologia non basta…o vogliono rubare abbastanza soldi da mettere su una linea
di action-figures.
-Tu, là
in fondo ! Smettila di parlare con la sventola rossa e metti le mani in alto !
-Sì, sì,
come vuoi. Allora, chi vi finanzia ? Il Teschio Rosso ? Il Pensatore ? David
Letterman ?
-Siamo
finanziati da…
-Voltage
! Ci hanno ordinato di non dire niente !!
-“Voltage”,
eh ? Avete anche quattro robot che si fondono in uno ?
-Che hai
ai polsi ? Sembrano bracciali d’oro…
-E’
ottone.
-Fammi
vedere. Accidenti, con questi guanti non capisco cosa…
Rick
rilasciò una scarica di energia attraverso la Nega-Banda che aveva afferrato.
Il costume del rapinatore andò in corto circuito e dall’armatura inizi ad
uscire molto fumo.
-Aaahh !
Tiratemi fuori di qui ! Bob ! Phil !
-Che
cavolo è successo ?
-Non lo
so, non ci capisco niente io di tecnologia ! Forse il costume ha funzionato
male…
“Speravo
pensassero una cosa del genere. Dato il nome avrà dei poteri elettrici. Il
problema è che non posso farlo con tutti e quattro, e Marv si è scollegato…non
che serva a molto: c’è troppa gente per trasformarsi…”
-Tutto a
posto, Rick ?
-Sì,
certo. Mi sa che si faranno ridare i soldi del costume…
-Chissà
perché Capitan Marvel non è ancora arrivato…eppure ho sentito delle sirene…
-Non
preoccuparti, Marlo. Sono sicuro che li prenderà appena usciranno.
“O
meglio” pensò “appena usciranno approfitterò della confusione e farò uscire Marv”.
-Okay,
rifiuti, adesso che abbiamo abbastanza soldi, se sarete così gentili da darci
quello che avete con voi, saremo felici di andarcene…
Mentre
Rick consegnava il portafoglio, l’altro rapinatore notò i bracciali.
-Avevo
detto tutto. Anche quei bracciali da checca.
-Non
posso, non vengono via.
Il
rapinatore gi puntò un’arma in faccia.
-Secondo
te invece la tua testa viene via ?
-Rick,
avete finito con…oh cavolo. Non posso proprio lasciarti solo, eh ? Okay, sbatti
le bande.
-Non ci
penso neanche.
-Fai il
furbo, eh ? Che ne dici se ti sparo e poi ti frego i bracciali ?
-Oh no,
un tremendo criminale vuole spararmi. Tu quale sei ?
-Fireblast.
-Carino
come nome. L’hai pensato da solo o hai usato un dizionario ? Sempre che tu
sappia leggere…
-Sai, ho
cambiato idea. Forse dovrei sparare alla rossa…
-Senti,
ti ho già detto che i bracciali non vengono via.
-Ehi,
Fireblast ! La vuoi finire con quell’idiota ? Prendi un ostaggio ed andiamocene
!
“Dio,
non fargli prendere Marlo, ti prego…basta con i cliché per oggi…”
-Okay,
okay…prendo la rossa.
“Grazie
tante. La prossima volta a Mefisto ci pensi tu”.
-Lasciami
andare, razza di…
-Piano
bellezza, piano…non sprechiamo adesso tutte le energie…
-C’è un
bel casino là fuori. Meno male che il capo diceva di essere un genio. Qui ci
sono venti poliziotti pronti a sparare a vista.
-I
costumi sono antiproiettile.
-E la
ragazza ?
-Per lei
non ci pagano.
-Hmmpf…forse
dovremmo usare quello dei bracciali…
-Chiedo
scusa…- disse Rick toccando con un dito la schiena di uno dei rapinatori-
saprebbe dirmi dove posso trovare un tizio con un nome ridicolo messo KO ?
Si voltò
e Rick lo colpì in faccia con un calcio, facendogli perdere l’equilibrio e poi
facendolo cadere con un calcio al ginocchio.
-Grazie,
molto gentile !
-Rick,
ma che diavolo stai facendo !?
-Gran
bella domanda.
-Sono
stato addestrato da Capitan America. Potrò cavarmela contro qualche rapinatore,
no ?
Fu
colpito alle spalle da un altro rapinatore, e cadde a terra.
-Salve,
“Bucky”. Io sono Fast.
-Ouch…eso-scheletro,
vero ?
-Sì.
-Carino.
Fai coppia con Furious ?
Con un
calcio gli fece perdere l’equilibrio; Fast cercò di non cadere, ma
l’eso-scheletro era ancora in funzione e ne aumentava la velocità, rendendo la
manovra quasi impossibile. Fireblast sparò un colpo ma Rick si protesse con
Fast.
-Senza
offesa ragazzi, ma ho il vizio di non farmi sconfiggere da chi ha un nome
stupido.
I
clienti si ammassarono dall’altra parte della stanza, mentre Rick evitava di
essere preso alle spalle da Voltage.
-Me ne
frego degli ordini ! Io questo lo faccio fuori !!
-Rick,
attento !
Sia
Rocket che Fireblast spararono contro Rick. Era impossibile evitare entrambi i
colpi. Il grido di Marlo quasi coprì il rumore dell’esplosione. Ma invece di
colpire Rick, i colpi si infransero su una barriera fotonica.
-Come…cavolo…
-Hai…hai
usato le Nega-Bande per creare uno scudo !
Rocket
lasciò andare Marlo e continuò a lanciare micro-missili contro Rick. Fireblast
usava la sua arma da polso, e Fast si avvicinava per colpire Rick alle spalle.
-Rick,
non puoi resistere da solo ! Fammi uscire !
-Non…posso…
-Devi
!
-E va
bene…lo show è tuo, Marv.
Rick
sbatté le Nega-Bande ed i clienti della banca osservarono un piccolo vortice di
energia prendere il suo posto. Marlo ed i rapinatori erano a bocca aperta. Il
vortice si diradò per lasciare il posto a Genis.
-Non è
stato affatto divertente.
Gli
bastò colpire ognuno dei rapinatori con un raggio fotonico. Le armi si fusero
ed i costumi si bloccarono, immobilizzandoli.
L’unico
del gruppo ancora in piedi, Voltage, lo chiamò ad alta voce, premendo alcuni
pulsanti sul dorso della mano. Un lampo di Coscienza Cosmica fece vedere a
Genis la banca che esplodeva. Afferrò il rapinatore e volò a diverse centinaia
di metri di altezza.
-Chi vi
ha mandato ?
-Capitan
Marvel…Frost ti manda i suoi saluti.
-Chi è
Frost ?
Il
costume esplose, senza lasciare la minima traccia del rapinatore.
Mezz’ora
dopo, Genis era a pochi metri dalla polizia, isolato per poter parlare con
Rick.
-E’
stato stupido, lo sai ? Potevi lasciarci la pelle.
-Come
ho fatto ad usare le Bande ? Non ci avevano detto che era impossibile ?
-Evidentemente c’è molto sulle
Bande che dobbiamo ancora capire. Il problema principale adesso è questo Frost.
Hai idea di chi possa essere ?
-Mi
vengono in mente solo una sventola bionda che sta con gli X-Men ed un tizio
incontrato da Hulk, ma non credo siano collegati.
-E’
strano. I rapinatori dicono di non ricordarsi niente di come abbiano avuto i
costumi. Non ricordano neanche di aver fatto la rapina.
-Al
momento ho altro a cui pensare…
Marlo si
avvicinò a Genis, e gli parlò senza guardarlo in faccia.
-Sono
contenta…che tu te la sia cavata.
-Non ho
corso nessun rischio. Stai bene ?
-Abbastanza.
Senti, Rick…io…capisco perché non me ne hai mai parlato.
-Aspetta,
mi ritrasformo e…
-No, non
serve. Avrei dovuto capirlo prima…non ho mai visto te e Marvel nello stesso
posto.
-Che…che
vuoi dire ?
-Mi
fa…piacere che tu abbia questi poteri, Rick. Anche se avrei preferito sapere
prima di questa identità.
-Cosa…oh.
Marlo, guarda che io non sono Rick !
-Non
sono così stupida.
-Okay,
se non mi credi…allontanati un po’, non ho ancora imparato a controllare questi
vortici.
Dopo
aver sbattuto le bande, Rick si avvicinò e le raccontò le circostanza in cui si
era fuso con Genis…o almeno ci provò, dato che anche lui aveva le idee molto
confuse sull’argomento.
-Quindi
capirai, Marlo, che non posso evitare di avere a che fare con i super-eroi, se
le mie molecole sono fuse con uno di loro.
-Non
posso dire di aver capito tutto ma…se è così, perché non vi siete scambiati di
posto durante la rapina ?
-Non ero
sicuro…che avresti capito. A te non è mai piaciuto troppo essere coinvolta in
questo genere di cose.
-Hai
rischiato la vita solo per non farmi sapere dello scambio !?
-No. Ho
rischiato la vita perché non volevo perderti.
-Oh,
Rick…
Lo
abbracciò ed i due si scambiarono un lungo bacio, sotto gli applausi degli
altri clienti della banca, che non speravano certo in una giornata così
eccitante.
-Sembra
che alla fine, Rick, la mia “profezia” sulla vostra riappacificazione non fosse
del tutto sbagliata. Rick ? Sto parlando con te, Rick ! Accidenti, qualcosa mi
dice che il mio appuntamento con Sheila salterà…
New
York. Un uomo qualunque entra di corsa nell’appartamento di Frost.
-Capo,
io…santo cielo ! Cos’è questa schifezza sulle pareti !?!?
-Volevi
dirmi qualcosa, Jackson ?
-Sì,
capo. La sezione di New York riferisce che i dati sulle Nega-Bande sono
insufficienti per un esame completo.
-Lo
temevo.
-La
sezione di Los Angeles riferisce che la rapina è fallita e che uno dei suoi
uomini è morto.
-Perfetto.
Le apparecchiature sono state sistemate ?
-Sì,
capo. Abbiamo un sistema di trasmissione in ogni strada della città.
-La
distrazione è servita. Fate avere i dati rilevati dalle sonde alla sezione di
New York.
Il
monitor di fronte a Frost si accese all’improvviso, mostrando il volto del
Pensatore Pazzo.
-Frost,
la missione è stata un completo fallimento. Dove sono i dati che mi avevi
promesso ?
-I dati
sulle Nega-Bande raccolte dai tuoi sensori, opportunamente potenziati ? Temo di
non poterli mettere in vendita.
-Era il
patto !
-Lo so.
Infatti lo sto infrangendo. Ti interesserà sapere che ho fatto avere alle
autorità competenti gli indirizzi di tutte le tue basi segrete nel mondo. Ti
consiglio caldamente di fare un trasloco.
-I tuoi
giochetti non mi impressionano, Frost. Sono giunto alla conclusione che le
Nega-Bande non hanno il minimo valore per me. I miei interessi ora sono
più…vasti.
Lo
schermo si spense, ed il collaboratore di Frost arretrava lentamente verso la
porta.
-Jackson.
-Sì…capo
?
-Temo
che tu abbia visto troppo. Ora dovrei farti cancellare la memoria ma…vedi, il
mio amico è un po’ deperito, in questi tempi.
-Quale
amico ?
Non fece
in tempo a voltarsi. L’alleato di Frost creò un tentacolo che gli trapassò il
petto. Entro pochi secondi non rimase più niente dell’uomo: tutta la sua massa
era stata assorbita.
-Com’era
lo spuntino ?
-Lontano dal resto di me ho avuto bisogno di
assorbire una massa esterna per mantenere questa forma. E' stato...sgradevole.
-Credo
lo sia stato di più per Jackson.
-A cosa ti servono questi "sistemi di
trasmissione dati" ?
-Oh, a
cose da niente…controllare la frequenza molecolare della città per permetterti
di assorbirla, misurare le emissioni energetiche delle Nega-Bande per
verificare la loro utilità…cose del genere.
-Esiste la possibilità che il possessore di queste
“Nega-Bande” sia in grado di risalire a noi ?
-Assolutamente
no. Un po’ di vino ?
Note
[1] vedi lo “Speciale Guerra dei Mondi”
CAPITAN MARVEL #5
NON C’E’ UN ATTIMO DI PACE
Venerdì
mattina, un piccolo motel nella periferia di San Francisco. Un furgone si ferma
dall’altra parte della strada; nessuno nota che non c’è nessuno alla guida.
All’entrata del motel il proprietario, un uomo soprappeso sui cinquanta anni
afferra per il braccio uno dei suoi clienti.
-Dove
crede di andare !? Deve ancora pagarmi !
Il
cliente, un robusto uomo di mezz’età, ritrae sdegnato il braccio.
-Ti
conviene tornare dentro. Non sono dell’umore giusto per sopportarti.
-Ma
chi si crede di essere ?
Il
cliente muove leggermente la mano ed il proprietario si solleva a mezz’aria.
-Lasciami
andare, lurido mutante !
-Mutante
? Osi rivolgerti a me con un termine di disprezzo ? Io sono molto, molto di più
! Io sono un dio !
-Dio
o meno, devi ancora pagarmi.
Il
cliente inizia a camminare, mentre il proprietario vola sempre più in alto,
sempre più velocemente.
-Forse
lassù troverai un alloggio con più stelle di questa lurida catapecchia.
-Franklin
Hall ?
La
voce proveniva dall’altra parte della strada. Dal furgone erano usciti una
decina di uomini in impermeabile ed un uomo in giacca e cravatta nere.
Sorrideva.
-Chi
siete ?
-Mi
chiamo Richard Frost ed ho una proposta per lei. I miei uomini sono qui nel
caso lei rifiuti.
-Non
mi interessa, non sono in vena di affari. Andatevene, o farete la stessa fine
del bifolco che ho proiettato nell’atmosfera superiore.
-Che
gran brutto carattere…dovevo aspettarmelo da un canadese. Ragazzi…
I
sottoposti estrassero delle armi fantascientifiche e fecero fuoco su Hall con
dei raggi di energia, che si infransero su un campo di forza invisibile.
-Questa
sarebbe una minaccia ?
-No,
questi sono fucili progettati per me dal Pensatore Pazzo…anche se non sa che me
li sono tenuti. L’effetto dei raggi è molto interessante: aumenta il movimento
caotico dei gravitoni, con effetti ancor più interessanti sul tuo campo di
forza…Graviton.
-Il
campo di forza si sta indebolendo…non crederai di sconfiggermi così ?
-No,
il Pensatore è stato più…creativo.
I
raggi di energia cambiarono forma e Graviton fu spinto contro il motel con una
forza tale da abbatterlo, ma non abbastanza per ferirlo.
-Il
campo è ancora attivo, ma adesso puoi essere spostato.
Le
macerie del motel non fecero in tempo a finire di cadere, si alzarono da terra
e rimasero sospese prima di essere spazzate via.
-Questo
è intollerabile !
I
suoi assalitori si alzarono in aria e furono sbattuti l’uno contro l’altro,
esplodendo: erano solo androidi.
-Forse
il Pensatore è meno stupido di quanto pensassi…mi ha rifilato degli androidi
difettosi.
La
gravità venne meno in tutto l’isolato, mentre la voce di Graviton coprì le
grida.
-Come
osi attaccarmi ? Stavo riflettendo sull’uso dei miei poteri, pensando alle parole
di quella strega di Moonstone ! Avevo deciso di risparmiare i miei poteri ! Il
pianeta era salvo fino a quando non avessi deciso il da farsi !
-Il
pianeta è tutt’altro che salvo, smettila di gridare.
Graviton
lanciò tonnellate di macerie su Frost, ed attese che anche la polvere cadesse.
Sollevò poi le macerie per verificare la sua morte, ma lo trovò illeso.
-Dovresti
passare al decaffeinato.
-Come
fai ad essere vivo ? Come osi schernirmi ? Io sono Graviton ! Signore della
massa e della gravità !
Frost
lo fissò e Graviton fu colpito da quegli occhi viola, freddi come il ghiaccio.
Con la massima calma questi disse:
-Io
sono Frost, signore di Graviton. Stai pensando a cosa fare ? Progetti ancora di
impadronirti del mondo, creando la tua piccola isola volante con schiavi ? Per
poi dimostrare la tua forza agli eroi ?
-Come
fai.a…
Non
riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi…
-Seguimi
nel furgone. Ho degli attrezzi per studiare il tuo potere. Insieme
conquisteremo Los Angeles.
-Sì…Los
Angeles…il furgone…
-Dovresti
essere una buona cavia ed una buona distrazione per Capitan Marvel.
La
Zona Negativa. Genis-Vell sta esplorando il sistema solare del pianeta in cui
si è ritrovato.
-E’
molto strano, ora che ci penso. Le Nega-Bande controllano i fotoni, ma nella
Zona ci sono solamente anti-fotoni. So che nel trasporto in questa dimensione
la materia diventa anti-materia e viceversa, ed è per questo che non esplodo…ma
dovrebbero comunque non funzionare…Chissà, forse Rick ha ragione quando dice
che nei viaggi dimensionali le leggi fisiche variano più spesso del look di
Madonna…a qualunque cosa si riferisse. A proposito di Rick…
Concentrandosi
riuscì a vedere Rick Jones. Stava diventando sempre più naturale iniziare la
comunicazione mentale.
-Rick
riesci a sentirmi ?
-Hhhm
sì, ti sento. Ma che ore sono ?
-A
me lo chiedi ?
-Stai
parlando con Genis, Rick ?
-Purtroppo sì, Marlo.
-Se
è un brutto momento posso chiamare dopo …
-Che dice ?
-Che chiamerà dopo.
-No aspetta, mi interessa…riesce a sentirmi ?
-Sì, ti sente. E’ come se fosse qui, solo che solo io
riesco a sentirlo.
-Oddio, anche mentre noi…
-Spero per la sua vita di no.
-Beh, se ci fosse un’emergenza mentre voi vi divertite…
-Ehi !
-Scherzavo, scherzavo…
-Che succede ?
-Niente, solo Genny che fa l’idiota.
-E non c’è modo per separarvi ?
-Dobbiamo ancora trovarlo, ma non è impossibile…dopotutto
mi sono separato dal vecchio Marv la prima volta.
-Non basta che vi togliate le Nega-Bande ?
-Per qualche motivo non riesco a toglierle…ed anche se ci
riuscissimo, lui rimarrebbe intrappolato nella Zona Negativa…cosa che non
auguro a nessuno.
-A proposito di rimanere bloccati…sarebbe il mio turno
di tornare alla realtà, adesso.
-Cos’è questa storia del turno ?
-Sono nella Zona da almeno dodici ore, Rick. E più
precisamente sono nello spazio da due.
-E allora ?
-E allora non ci sono bagni nello spazio…
-E non puoi farla lì ?
-Starai scherzando.
-Che c’è ?
-Un piccolo problema di idraulica
inter-dimensionale…scusami…
Mentre Rick entrava in bagno, Marlo iniziò a pensare alla
situazione. Non era ancora del tutto sicura che ricominciare la loro storia
fosse una grande idea… forse lui non era tornato a giocare al super-eroe, ma
era comunque legato ad uno di loro. E lei non era sicura di far parte di quel
mondo.
Un lieve tintinnio ed un rumore esplosivo segnarono lo
scambio. I due si guardarono allo specchio.
-Il mio oroscopo lo diceva…”un vostro amico alieno vi
renderà la vita impossibile”…
-Non sapevo che i terrestri avessero un sistema
precognitivo così avanzato.
-Lasciamo perdere…non avrai intenzione di pattugliare la
città anche oggi ?
-E se fosse ?
-Hai detto qualcosa Rick ?
-Sono Genis.
-Oh, scusami.
-Come credi che Marlo abbia preso la faccenda, Rick ?
-Abbastanza bene, mi sembra…meglio di noi, anzi.
-Ehm…potrei avere un po’ di privacy, adesso ?
Quindici minuti dopo, il turno di Rick Jones nella nostra
dimensione era ormai terminato, nonostante numerose proteste.
E Genis stava sorvolando la città di Los Angeles. Ad un
certo punto si fermò a qualche centinaio di metri da terra.
-Che hai, Marv ?
-Volevo provare una cosa.
-Rimorchiare come l’altra volta ?
-Ti
ricordo che hai fatto saltare il mio appuntamento. Sto cercando di focalizzare
la mia Coscienza Cosmica su un’area più vasta del solito…dovrebbe essere più
efficace di una perlustrazione aerea.
-Credi di poterti concentrare su un’intera città ? So
che la Coscienza Cosmica ti rende pienamente consapevole dell’ambiente che ti
circonda…anche se vorrei ti dicesse anche quando fai cose idiote…ma non credi
di esagerare ?
-Ricordi
il discorso di Dragoluna sul fatto che la Coscienza fosse sempre attiva ? [1]
-Prima che partisse per lo spazio con Drax, sì. E allora ?
-E
allora, se non l’hai notato, da allora si attiva sempre meno. E non ho neanche
cercato di controllarla.
-Credi che qualcosa stia interferendo e cerchi di
localizzarla ?
-Esattamente. Se è un modo per attaccarmi, l’assalitore si
starà nascondendo dalla Coscienza. Se riuscissi a focalizzare l’intera città
potrei trovare una zona cieca e lo troverei.
-E funziona ?
-No. Tutto quello che mi trasmette sulla città non ha un
gran senso…mi fa vedere una sorta di virus a forma di piramide !
-E dire che non ti ho ancora fatto provare i super-alcolici
terrestri…
Los Angeles, in un laboratorio sotterraneo abbandonato
dall’ A.I.M solo un mese prima. Graviton levitava in mezzo ad una serie di
sensori la cui funzione era incomprensibile. Davanti a lui, Frost osservava in
silenzio, fino a quando una voce parlò nella sua mente.
-Frost, ho avvertito uno strano contatto mentale
con una forma di vita inferiore.
-Capitan
Marvel ?
-Sì.
-Hhhhmmm…leggermente
in anticipo rispetto alle mie previsioni. Non ho ancora finito di esaminare la
struttura genetica di Graviton per vedere se posso usarla, quindi non posso
ancora mandarglielo contro. Puoi pensarci tu ?
-Posso ucciderlo ?
-Meglio
aspettare. Tienilo semplicemente occupato finché non ho terminato qui.
-Ho avvertito qualcosa, Rick…una rapina in banca proprio
sotto di me ! – disse Genis mentre scendeva piuttosto velocemente.
-Ma perché devi sempre dire quello che fai, mentre lo
fai !?
-Guardate, è Capitan Marvel ! Spariamogli ! – urlò uno dei
rapinatori, e sei persone con un passamontagna sulla faccia iniziarono a
sparare. I proiettili rimbalzavano sul campo di forza fotonico generato dalle
Nega-Bande.
-Visto che intendo ? Sembri un imbecille a dire tutto
quello che fai !
-Non distrarmi, Rick…devo usare la mia velocità di volo per
disarmarli.
-Visto che intendo ?
-Rick, questa è una situazione che posso sbrigare da solo.
Lasciami lavorare !
Genis fece a malapena in tempo a scendere in strada, prima
che le pistole dei rapinatori diventassero di nebbia.
-Ma che…!?
I rapinatori erano sempre più confusi, quando la refurtiva
si sollevò da sola verso l’aria. Si fermò di fianco ad un uomo basso con un
costume verde e viola, sospeso in mezzo alla strada. Ad un suo cenno della
mano, l’asfalto si trasformò in una sorta di sabbie mobili, inghiottendo i
rapinatori fino alla vita.
-Qualcosa mi dice che adesso non puoi più sbrigartela da
solo…quello è Molecola !
-E’
un super-criminale, vero ?
-Beh, sì ma…
-Posso vedermela da solo !
Genis volò verso Molecola, lanciando un raggio di energia
fotonica. Molecola alzò le mani ed il raggio si infranse su qualcosa che
sembrava vetro, ma molto più resistente.
-Aspetta, non hai capito ! Lasciami spiegare…
Genis
non lo ascolò e lanciò una mezza dozzina di raggi molto più potenti. Molecola
ne uscì illeso, ma i raggi avevano incenerito diverse migliaia di dollari della
refurtiva.
-Marv, idiota ! Smettila di combattere ! Guarda che
disastro hai combinato !
-Temo…che ci sia stato
un malinteso, capitano…mi spiace, davvero…non volevo tenere per me quei soldi !
-Forse è meglio parlarne in un altro posto…non vorrei che
le autorità se la prendessero con me.
-La volta che incontri qualcuno che ruba qualcosa che
esplode andiamo tutti all’altro mondo…
Volò verso l’alto di un paio di migliaia di metri,
abbastanza per essere indisturbati. Molecola manipolò le molecole d’aria sotto
di sé per fare lo stesso.
-Allora, qual è la storia ? Non sei un super-criminale ?
-Una volta, ma poi mi sono ritirato. Poi ho ricevuto un
messaggio d’allarme di Quasar durante l’invasione dei marziani, probabilmente
per errore…chi affiderebbe ad uno come me un compito del genere ? Comunque ho
visto che non c’erano eroi a proteggere questa città e…beh, l’ho protetta. [2]
-E allora ?
-Beh…ho iniziato a pensare che forse stavo sprecando il mio
potere, che potevo fare del bene…ed ho deciso di diventare un super-eroe.
-Ed io che c’entro ?
-Vorrei che mi insegnassi il mestiere.
-La guerra Kree-Skrull…per favore fate ricominciare la
guerra Kree-Skrull…almeno le cose sembravano aver senso all’epoca…
-Stai un po’ zitto, Rick.
-Mi chiamo Owen, non Rick.
-Sì, certo…senti, non mi interessa ok ?
-Eh ?
-Non ho tempo per starti dietro. Vai a cercare Capitan
America o unisciti agli X-Men…
-Ma io non…
Detto questo partì alla massima velocità per la parte
opposta della città, lasciando un Molecola molto confuso a mezz’aria.
-Forse non è stata una grande idea, Marv…
-Non dirmi che avrei dovuto accettare per via di un’oscura
ed incompresibile regola non scritta dei super-eroi terrestri !!
-No, solo che non credo sia saggio far innervosire un
tipo di quella potenza.
-Sono sicuro che non sia niente di cui non possa occuparmi.
-Anche se ti sbatte una montagna in testa ?
-Cosa sai di lui ?
-Molto
poco. Era uno scienziato che ha avuto un incidente atomico che gli ha dato il
potere di controllare le molecole. Ha combattuto contro i Fantastici Quattro ed
i Vendicatori…e durante le Guerre Segrete, praticamente contro chiunque, Arcano
compreso.
-Chi
è l’Arcano ?
-Non vuoi saperlo, credimi.
Da un secondo all’altro Genis si fermò, guardandosi
intorno.
-Che hai ?
-Un
terremoto !
-Ci mancava solo questa…di che portata ?
-Estremamente
limitato. Dimmi Rick, i terremoti sulla Terra sono mai localizzati in un solo
isolato ?
-Mi sembra una cosa decisamente rara. Meglio
controllare.
-Da non credere…secondo la Coscienza Cosmica, proviene
dalla banca di prima ! Dev’essere Molecola ! Credeva di prendermi in giro, eh ?
Entro trenta secondi, Genis era di nuovo alla banca. Come
immaginava, Molecola era ancora lì, a mezz’aria. Non arrestò la sua corsa e lo
colpì in pieno…o almeno ci provò, ma si sfracellò contro il solito scudo
trasparente. Per fortuna aveva alzato uno scudo fotonico.
-Complimenti Marv, ottimo piano. Peccato che a terra ci
sia un altro super-criminale !
-Cosa ?
-Osi ignorare Vibro, signore delle vibrazioni ? [3]
-Che ci fa un super-criminale a Los Angeles !?
-Ti ho già spiegato che durante l’invasione…
-Non tu, lui !
-A tutti e due…prima il combattimento e poi le
spiegazioni !
Vibro generò un’onda sismica concentrata contro un palazzo
vicino, che iniziò a barcollare, e corse via.
-Molecola, pensa al palazzo ! Io prendo il tizio !
-Ma…
-Prima il combattimento, poi le spiegazioni !
Genis volò verso Vibro, ma prima che potesse afferrarlo
questi sprofondò in un crepaccio che aveva aperto da solo. Genis cercò di
inseguirlo, ma il crepaccio si richiuse da solo.
-Accidenti ! Ora dovrò localizzarlo con la Coscienza
Cosmica e…
-Ci penso io – disse Molecola, dietro di lui. Genis diede
un’occhiata al palazzo, sostenuto da una enorme sovrastruttura in ferro, creata
dal nulla (o più probabilmente trasmutando le molecole dell’aria).
Molecola fece un gesto con le braccia, e la terra seguì il
movimento, spaccandosi a metà. Dal fondo del crepaccio appena riaperto, Vibro
scatenò un’altra onda sismica, molto più potente questa volta.
-Non mi fermerete stavolta ! Devo distruggere la città con
un terremoto per farle capire di usare migliori misure contro i terremoti !
-Ancora con questa storia !? [4] Deve lavorare per le
assicurazioni…
Un lampo di Coscienza Cosmica, involontario, mostrò a Genis
Los Angeles colpita da un potentissimo terremoto.
Senza nessun gesto questa volta, Molecola annullò l’onda
sismica contrastandola con un movimento molecolare opposto.
Capendo al volo la situazione, Capitan Marvel volò nel
crepaccio, colpì Vibro con un pugno in faccia e lo riportò in superficie, dove
Molecola riparò ai danni.
-Chi è questo tizio ?
-Non lo so, non l’ho mai visto prima.
-E’ un criminale di LA…
-Non avevi detto che
non ce n’erano ? – il tono era decisamente arrabbiato, adesso.
-Ehm…me ne sono dimenticato…Vibro non è proprio un gran
criminale, e poi dicevano che era morto !
-Lasciamo perdere che è meglio…adesso lo porto alle
autorità. Quanto a te, Molecola, sei libero di fare il super-eroe…ma lasciami
in pace !!!
Venti minuti dopo, finite le spiegazioni con la polizia
locale, Genis atterrò sul tetto del palazzo dove abitava Rick Jones, e sbatté
la Nega-Bande scambiandosi di posto.
-Da non credere – disse tornato una volta nella Zona
Negativa – sono a Los Angeles da mesi ormai, e non ho incontrato un solo
super-criminale… quello arriva e dopo cinque minuti ne trova uno e lo sconfigge
da solo !
-Insomma
ti ha fatto fare la figura del fesso, eh ? – Rick stava scendendo le scale.
-Non voglio più sentir parlare di Molecola per il resto
della giornata, va bene !?
Rick aprì la porta ed entrò nel suo appartamento. Questa
volta però il buco nel muro fatto da Drax era scomparso (in realtà l’aveva
riparato Molecola durante l’invasione, ma una nave aliena aveva fatto un nuovo
buco).
Fu subito chiaro cosa fosse successo…Molecola e Marlo
stavano parlando tranquillamente nel salotto. Rick si mise una mano nei capelli
e desiderò essere ancora il partner di Hulk, Capitan America…o persino di Rom,
pur di non dover più sopportare tutto questo.
-Rick, finalmente sei tornato ! Questo è mister Reece, un
amico di Gen…di Capitan Marvel.
-Rick ? Marvel parlava con un certo Rick, mentre
combattevamo…
-Rick, non mi fido di questo tizio…
-Ehm…cosa ti porta qui ?
-Io e la signora ci siamo conosciuti durante
l’invasione…non avendo un posto dove andare ed essendo troppo stanco per
crearmene uno…
-Rick, non sapevo conoscessi il signor Reece…ma è difficile
stare dietro a tutte le tue amicizie tra i super-eroi…è simpatico.
-Sì, come il buco nel muro che c’era prima.
-A proposito, a che ti serviva ?
-Molecola, smettiamola di prenderci in giro…sei venuto qui
perché sai che sono legato a Capitan Marvel, vero ?
-Cosa ? No, non lo sapevo…
-Complimenti Rick, hai appena mandato all’aria la tua
identità segreta.
-Ma se era sui giornali, stamattina !
-Non…non leggo i giornali. Furti, omicidi, stupri…mi fa
paura leggere di queste cose…
-E
questo sarebbe il tizio che poteva tirarmi addosso una montagna, eh ?
-Rick, Owen mi diceva che Capitan Marvel sì è rifiutato di
dargli una mano…che lo ha aggredito.
-Marlo, è un ex-supercriminale…
-Che stai dicendo ? E’ così tenero e indifeso…
-Istinto materno ? Schizofrenia ?
-Sono io a fare le
battute. Marlo, non mi fido di questo tizio !
-Andiamo Rick…Genis è grande e grosso, e guarda Owen !
-La vuoi smettere di chiamarlo così ?
-Ma che ha fatto il mio io del futuro per cacciarmi in
questa situazione !?
-Marlo, ho avuto una
mattinata davvero assurda…
Bussarono alla porta.
-Grazie a dio ! Fa che sia un’emergenza dei Vendicatori…
Andò nell’altra stanza ed aprì la porta. Si trovò davanti
due uomini vestiti di nero, che mi mostrarono due distintivi che Rick aveva già
visto in passato.
-Rick Jones ? Agenti Hunt e Riley,
SHIELD.
-Ehm…salve
agenti, che posso fare per voi ?
-Possiamo entrare ?
-No !
-Ci nasconde qualcosa, signor Jones ?
-No, è che…Ho degli operai in casa che mi hanno sistemato
il muro…la casa è tutta in disordine…possiamo parlare qui ?
I due agenti si scambiarono un’occhiata.
-Lei è stato visto trasformarsi in Capitan Marvel, in pubblico.
E consultando i nostri archivi, abbiamo visto immagini di lei e Capitan Marvel
che vi scambiavate di posto nella base lunare SHIELD.
-E quindi ? Volete arrestarmi perché mi scambio con un
alieno ?
-No, Capitan America ha garantito per lei…grande uomo, l’ho
incontrato nelle Alpi svizzere, contro lo Spezza-Bandiera. [5] Ed anche Nick Fury
garantisce per lei, anche se non le perdona ancora alcune scorribande con il
dottor Banner ed il Pantheon.[6]
-Stamattina Capitan Marvel ha incontrato Owen Reece,
super-criminale chiamato Molecola. Abbiamo ordine di prenderlo in custodia.
-Lo riferirò a Capitan Marvel.
-Sappiamo che Molecola è nel suo appartamento, signor Jones.
Abbiamo un mandato d’arresto.
-Arresto per cosa ?
-Distruzione di proprietà pubblica, tanto per citare il più
recente.
Spostò Rick a forza, entrando nell’appartamento. Rick
avrebbe potuto stenderli, grazie all’addestramento di Cap, ma erano veri agenti
SHIELD a giudicare dai distintivi…e poi che potevano fare a Molecola ?
Molecola e Marlo si alzarono il più in fretta possibile, e
gli agenti estrassero due pistole futuribili.
-Che volete ? Sono stato scagionato da tutte le accuse !
-Vorremmo sapere di più sui suoi viaggi nello spazio e sul
trucchetto che ha fatto al monte Rushmore tempo fa.
-Quelle pistole non mi faranno niente. Posso fermarvi in un
miliardo di modi possibili.
-Come preferisce. Riley…
-Attivazione codice 47-B.
Molecola abbassò la testa, come in trance, e non si mosse.
-Che gli avete fatto ?
-E’ solo la sua programmazione mentale. Non si preoccupi,
non gli faremo del male, lo terremo solo in custodia.
-Programmazione ?
-Crede davvero che lo SHIELD lasciasse a piede libero un
uomo in grado di causare distruzioni di livello biblico, specie se ha avuto una
carriera criminale e parecchi problemi psicologici ?
-Gli avete fatto il lavaggio del cervello !?
-Niente affatto, signorina. Durante una sua seduta
terapeutica, abbiamo impiantato suggestioni post-ipnotiche. Ora non farebbe
male ad una mosca.
-Essere un Vendicatore onorario non le da l’autorità per
ostacolarci, signor Jones. L’ordine è stato firmato dal Colonnello Fury in
persona !
-Rick, abbiamo un problema !
-Tanto per cambiare…
-Ho rilevato un attacco dall’altra parte della città…
-Dalla Zona Negativa ? Come hai fatto ?
-Sta parlando con Capitan Marvel, Jones ?
-Sì, pare che la città sia sotto attacco. E’ una cosa
seria, avrà bisogno di Molecola…
-Se è un trucco passerà dei guai, Jones.
-Tanto peggio di così…fatemi spazio ! – sbatté le
Nega-Bande, ed al tintinnio seguì una piccola esplosione. Lo scambio era
avvenuto.
-Molecola – disse l’agente Riley – segui Capitan Marvel e
fai tutto quello che ti dice.
-Speriamo funzioni…accidenti, non ho pensato a come uscire
! Prima passavo dal buco…
-Ci penso io – disse Molecola, ed il buco si riformò
esattamente come prima.
-Rick vorrà la mia testa per questo…
I due super-eroi improvvisati volarono a tutta velocità
fuori dall’appartamento. Inaspettatamente fu Molecola a parlare.
-Ha funzionato ! Accidenti, non credevo lo avrebbe fatto…
-Ma non eri in trance !?
-I condizionamenti mentali sono scomparsi durante le Guerre
Segrete, insieme ai miei blocchi mentali.
-E’ vero…la Coscienza Cosmica non rivela manipolazioni
mentali attive.
-Ricordo che il tuo io futuro faceva la stessa cosa,
nella Guerra del Destino…si vede che stai imparando ad usare la Coscienza
Cosmica.
-Non direi…il mio
lampo non mi aveva detto di quello !
Nel luogo della sua visione c’era un essere decisamente
inumano, di colore viola. La testa era ottagonale, ed al centro invece di una
faccia c’era una specie di energia che si muoveva; il corpo sembrava umano,
anche se tozzo, ma le mani terminavano con delle dita quasi da rettile.
-Si direbbe un alieno, Marv…lo conosci ?
-Non conosco tutti gli alieni dell’universo, Rick. La
Coscienza Cosmica però mi dice che non è un vero essere vivente…sembra composto
da virus multipli.
Genis lo colpì con un raggio di energia fotonica, ma
l’essere semplicemente assorbì il colpo e si sdoppiò.
-Ci provo io, adesso… - all’ordine mentale di Molecola, le
molecole d’aria si addensarono e si trasformarono in grossi macigni, che
caddero sui due alieni.
-Bel lavoro, Molecola…sembra che il colpo sia stato troppo
da assorbire.
-Forse assorbiva solo energia fotonica, come quella
generata dalle tue bande…a proposito, hanno una configurazione molecolare molto
strana, simile al Vibranio…
Non ci fu tempo di continuare la discussione: centinaia di
alieni spostarono senza alcuna fatica i macigni.
-Hanno assorbito anche quello !
-Marv, dovete smetterla di colpirli !
-Adesso ci penso io, capitano !
L’asfalto di tutto il quartiere divenne liquido, ed investì
gli alieni come una serie di onde. Poi l’asfalto si condensò in una enorme
prigione impenetrabile…o quasi.
Dopo pochi secondi, il cemento fu rimpiazzato da un numero
ancora maggiore di alieni.
-Molecola, idiota ! Era proprio quello che dovevamo
evitare: dargli altra materia prima !
Gli alieni caricarono verso Genis come una forza
inarrestabile, senza curarsi dei suoi colpi energetici come risposta. Molecola
si protesse con un campo di forza molecolare improvvisato.
-Adesso basta ! – urlò, e gli alieni intorno a lui
esplosero. I frammenti caddero ovunque, crescendo in nuovi alieni di altezza
normale.
Alzando le mani, Molecola scagliò nello spazio tutta la
materia sotto gli alieni, distruggendo mezzo quartiere…per fortuna erano
lontani dai palazzi, o sarebbe stata una strage. Molecola e Capitan Marvel
erano in piedi su due pilastri alti quindici metri, tutto ciò che era rimasto
nel raggio di venti metri.
-Sei impazzito !? Hai idea di quanta gente poteva morire ?
-Dovevo fermare gli alieni…
-Con la forza necessaria ! Potevi mandare solo loro nello
spazio, o trasformare il cemento in acqua, o qualcos’altro ! Per Hala…hai idea
dei danni che hai causato?
-Io…scusa…
-Scusa ? Scusa !? Come ha fatto un irresponsabile come te a
ricevere tutto questo potere ? Sai che ti dico, sei troppo potente per andare
in giro a fare quello che ti pare.
-Marv, ce l’ho anche io con lui ma stai esagerando…
-Hai…hai ragione. Non sono tagliato per fare l’eroe…devo
tornare a nascondermi come prima !
-No, aspetta, non intendevo…
Molecola schioccò le dita e tutto il quartiere tornò alle
condizioni originarie. Genis si guardò intorno per capire che fosse successo, e
quando si voltò Molecola era di nuovo scomparso.
-Complimenti, eroe. Gli agenti SHIELD vorranno la mia
testa per quello che hai combinato !
-Non
so, Rick…forse è un bene che se ne sia andato. Mi era solo d’intralcio…posso
cavarmela da…uh-oh.
-Che
hai adesso !? Non sono successe abbastanza cose finora ?
-C’è
un altro terremoto…ma Vibro e Molecola sono scomparsi, chi…?
-Marv…la
comunicazione ha dei problemi, o le nuvole si stanno avvicinando ?
-Per
Kronos…l’intera città è stata sollevata in aria !!! E la Coscienza Cosmica mi
dice che la causa è proprio sopra di me…
Guardò
in alto. Sopra di lui fluttuava tranquillamente in aria un uomo in costume
bianco e nero, con un lungo mantello.
-Dicevi
che non avevo un obiettivo, Moonstone !? Guardami ora…osserva il Regno di
Graviton ! Ah-ah-ah !
-Rick…penso
che forse una mano mi farebbe comodo, in questo momento…
-Sai
Genis, certi giorni vorrei tanto che Bruce non mi avesse salvato da quella
bomba…
Note
[1] Nei primi numeri della serie USA di
Capitan Marvel. La visita di Drax e Dragoluna fa parte della nostra continuity,
ed è avvenuta appena prima della miniserie Marvel IT di Thanos.
[2] Un
veloce riassunto degli avvenimenti di Quasar #6 e degli speciali “La Guerra dei
Mondi” di Quasar e Capitan Marvel.
[3] Alton Francis Vibreaux (!), nemico di Iron
Man e dei Vendicatori della Costa Ovest.
[4] Vibro aveva già ideato questo astutissimo
e sensatissimo piano in Vendicatori (Marvel Italia) #5, causando un grosso
terremoto a LA.
[5] Vedi Capitan America E I Vendicatori #61.
L’idea di ripescare l’agente Hunt è di Carlo Monni.
[6] Per le scorribande di Rick ed Hulk insieme
al Pantheon, vedere i primi numeri di Devil & Hulk. Rick è stato nella base
lunare SHIELD in “La Guerra dei Mondi” #2 (Marvel IT)
CAPITAN MARVEL #6
SCONTRI IMPARI
Los Angeles, California. Se
fossimo a New York la gente guarderebbe fuori dalla finestra, si renderebbe
conto che un super-criminale ha sollevato in aria la città e continuerebbe con
la vita di tutti i giorni. Non siamo a New York.
Una dozzina di elicotteri della
polizia si alzano in volo e si avvicinano all’uomo che fluttua a mezz’aria,
schivando il corpo di Capitan Marvel che precipita a terra, un centinaio di
volte più pesante del solito.
Se fossimo a New York, i piloti
degli elicotteri saprebbero di non doversi avvicinare più di tanto ed i
poliziotti non cercherebbero di sparare all’uomo a mezz’aria. Se fossimo a New
York, quei poliziotti non sarebbero morti per un capriccio di Graviton, che fa
implodere gli elicotteri..
Genis-Vell è a terra, più
precisamente a due metri sotto terra, che cerca di alzarsi. La sua caduta ha
lasciato un buco a forma d’uomo nell’asfalto, come in un cartone animato. Le
Nega-Bande ubbidiscono ad un preciso comando e pompano sempre più energia
negativa (qualunque cosa sia) nei muscoli di Genis, che riesce a sollevarsi
solo di un paio di centimetri.
Nella Zona Negativa, Rick Jones
osserva la scena con gli occhi della mente.
-Marv ! Graviton sta facendo un
macello mentre tu ti riposi, quindi cerca di alzarti e di prenderlo a calci
nel…
-Non mi
sto…esattamente…riposando, Rick. Graviton ha aumentato la mia…massa…non riesco
a muovermi più di così…
-Allora sbatti le bande !
-Se ci scambiamo di posto…finirai
schiacciato dalla…pressione…
-Lo scambio interferirà con il
potere di Graviton ! Sai che sbattere le bande crea sempre un gran casino, no ?
-Non posso…rischiare di…
-Questo è un ordine, Marv !
Sbatti quelle bande !!!
-Ci proverò…ma se muori…Marlo ti
ammazzerà…
-Sarebbe anche divertente se tu
non l’avessi detta male e se non fosse vero…
-E’ giusto che mi combattiate !
E’ giusto che io debba conquistarvi, dimostrarvi il mio potere ! Questa città
diventerà presto mia e poi io…io…
Graviton si portò una mano alla
testa e barcollò leggermente, facendo scendere involontariamente la città di
qualche metro.
Nello stesso momento, in una
anonima stanza in un anonimo grattacielo, a New York.
-Lo sto perdendo, dannazione ! –
si lamentava Frost – l’ipnotismo a questa distanza non è per niente facile come
pensavo !
-Il potere che possiedi è estremamente instabile.
Dovresti lasciar fare ai miei onnipotenti poteri mentali...
-Oh, certo. Lo so che puoi
controllare Graviton come ti pare, lo so che puoi ammazzare Capitan Marvel con
la difficoltà con cui io mi allaccio le scarpe…conquista pure il mondo con
tutto il tuo potere ! Poi però la tua guerra contro degli esseri al cui
confronto Graviton è un arteriosclerotico dislessico te la gestisci da solo !
-Di che utilità ti è stato quell'essere che cerchi
di controllare ? Il suo codice genetico...
-…non ha niente di più anomalo
di un qualsiasi super-essere. Niente da fare, si torna al piano “A”. I tuoi
replicati genetici hanno già infestato la superficie sotto Los Angeles ?
-Sì. Il materiale primario per l'assimilazione del
pianeta è stato piantato, pronto ad essere aiutato dalle tue macchine
posizionate sulla superficie.
-Fantastico. La prima parte del
piano è appena stata completata, amico mio. Per quanto riguarda la
seconda…Capitan Marvel dovrebbe liberarsi tra poco. Adesso…concentriamoci
ancora…su Graviton…
-Capitan Marvel ! – urlò
Graviton, tornato alla sua lucida follia – Dove sei finito ? Ti nascondi da me
!? Ecco qualcosa che non potrà far altro che catturare la tua attenzione !
Ad un leggerissimo gesto di
Graviton due grattacieli si sollevarono in aria, come se non avessero peso da
un momento all’altro.
-E’ ridicolo ! E’ stato
Graviton a spedirti quaggiù, ed è lui a tenerti fermo…
-Quando cerco di…focalizzare la
Coscienza Cosmica…su di lui…c’è un’interferenza…
-Riesci a sbattere le Bande ?
Sì o no ?
-Ci provo…ancora qualche centimetro…
I muscoli di Genis, per quanto
potenziati, non riuscivano a contrarsi ulteriormente. Ma il potere di Graviton
aveva aumentato la sua massa, in teoria l’unico problema sarebbe stato andare
verso l’alto, non avvicinare lateralmente le braccia…doveva averlo imprigionato
in un bozzolo gravitazionale. Ma se lo faceva intenzionalmente perché…che fosse
stato sotto controllo mentale ?
Smise di pensarci quando notò
che le Nega-Bande sembravano vibrare. Erano in funzione, ma non stavano
gestendo l’energia fotonica come al solito…non capiva come potessero, ma cercò
di concentrarsi su quell’uso.
Quella strana vibrazione si estese
a tutto il suo corpo, ed all’improvviso la pressione tornò ad essere normale.
Il bozzolo gravitazionale era stato eliminato, anche se non capiva come.
Passarono circa tre secondi tra
il realizzarlo ed il decollare a tutta velocità verso Graviton.
-Perfetto ! Le Nega-Bande si
sono comportate esattamente come avevo previsto ! Ora non mi resta che
verificare l’estensione di queste nuove abilità in battaglia.
-Come ?
-Lasciando che si battano
normalmente. Non ho più bisogno di controllare mentalmente Graviton.
Franklin Hall, alias Graviton,
era confuso. L’ultima cosa che ricordava era l’aver lasciato il suo squallido
albergo a San Francisco, ed ora si ritrovava a mezz’aria, mentre faceva
levitare un’intera città e più specificamente due grattacieli.
La distrazione gli costò cara
quando Capitan Marvel lo colpì con un colpo fotonico alla massima potenza da
tre metri di distanza. Il campo di forza gravitazionale era sempre attivo,
quindi il colpo non fece altro che spostarlo di un centinaio di metri; la cosa
non rassicurava particolarmente gli inquilini dei due grattacieli, che
iniziarono a cadere.
Giusto il tempo di notarlo e
smisero di cadere, di nuovo alleggeriti del loro peso.
-Che ci faccio qui ? Come hai
osato colpirmi !?
-Vuoi ripetere, scusa ? – chiese
uno stupefatto Genis.
-Super-eroi ! Perché non mi
lasciate in pace ???
Graviton “colpì” Marvel con uno
spostamento gravitazionale equivalente a parecchie decine di g, facendolo
arrivare oltre i confini della città fluttuante e cadere a picco da seimila
metri d’altezza. Svenuto, tra l’altro.
-Marv ? Svegliati, Marv !
Neanche tu potresti sopravvivere indenne da una caduta del genere ! Marv, razza
di idiota, svegliati ! Tuo padre ce l’avrebbe fatta !
La traiettoria di Genis si
invertì al triplo della velocità precedente, nuovamente diretto verso Los
Angeles.
-Hai detto qualcosa, Rick ?
-Niente, ti facevo solo
notare il mio infarto. Dio, spero che Marlo abbia preso bene tutto questo…
Appartamento di Rick Jones.
-Signora Chandler…- iniziò
l’agente Hunt dello SHIELD
-Mi chiami Marlo, agente.
-Signora Chandler, le giornate
di suo marito sono sempre così movimentate ?
-No, direi di no…almeno stavolta
non ha viaggiato nel tempo per combattere Immortalus e Cang…ehi, dov’è il suo
collega ?
-Nel corridoio, cercando di
contattare i nostri superiori per chiedere rinforzi.
-Penso che qualcuno si sia già
accorto che la città è stata sollevata…
-Forse no. Da quello che ci
dicono i nostri strumenti portatili, Graviton ha creato uno scudo attorno alla
città che devia i raggi di luce, rendendo invisibile la città ed impedendo le
comunicazioni da e per Los Angeles.
-E tutto questo gliel’ha detto
quell’orologio ?
-No, gli strumenti nel
furgone…questo è un orologio laser, a dire la verità.
-Forte ! Alla James Bond !
-Beh sì il design è…ma che sto
dicendo !? Stiamo qui a chiacchierare mentre Graviton…
-Pensa di poter far qualcosa con
quel suo orologio laser ?
-No, ma…
-Allora tanto vale lasciar fare
ai professionisti…cosa che vorrei capisse anche Rick…
Dopo un colpo gravitazionale
ancora più potente…
-Marv, penso che Graviton sia
un po’ troppo per te. Forse dovresti lasciar fare ai professionisti…
-Rick, come posso diventare un
professionista se non inizio a combattere qualche grave minaccia ?
-…
-Il suono più confortante della
mia vita…tu che stai zitto !
-Vedi di darmi la vista più
confortante della mia vita dopo la notte di nozze, Marv…stendi quel tizio !!!
Genis accelerò ancora più di
prima verso Graviton, certo che non potesse accorgersi del suo arrivo a quella velocità.
Purtroppo per lui Graviton poteva avvertire all’istante anche il più piccolo
spostamento gravitazionale, ed aumentò la sua massa di un centinaio di volte.
La traiettoria si abbassò, ma Genis continuava ad avanzare. Graviton cambiò
strategia ed annullò del tutto la massa di Genis…che fece appena in tempo a
posizionarsi proprio sotto Graviton.
Ormai privo dell’attrazione
gravitazionale del pianeta stesso, Genis schizzò verso l’atmosfera superiore
con la stessa velocità con cui la Terra si muove nello spazio; velocità
considerevole, come constatò Graviton quando un corpo reso invulnerabile
dall’energia fotonica lo colpì.
Il colpo non era sufficiente a
stendere Graviton ed il suo campo di forza pressoché impenetrabile, ma era
abbastanza per ferirlo leggermente. E a ferire gravemente Genis, in teoria…che
era però illeso.
Nella Zona Negativa, Rick Jones
non era riuscito a seguire bene le fasi dello scontro, data la sua velocità.
-Marv, mi senti ? Dove cavolo
sei finito ? Non riesco più a vedere Graviton !
-E’ tornato sulla Terra,
credo…Rick, non mi sono fatto un graffio !! Come cavolo…
-Ci penserai dopo ! Graviton
era l’unica cosa che impediva a LA di precipitare !
Graviton non aveva capito bene
cosa fosse successo, ma non poteva lasciare che il suo regno si sfasciasse
subito dopo averlo conquistato. Ma lo aveva conquistato ? E perché l’aveva
fatto ? Aveva un vuoto di memoria da quando aveva incontrato quel tizio…fino ad
un secondo prima non se lo ricordava, ma adesso riusciva a pensare ancora a
Frost.
Arrivato a Los Angeles, constatò
che era ancora sospesa in aria, sebbene lui avesse perso la concentrazione.
Trenta secondi dopo lo scoprì anche Genis, appena tornato sulla superficie
terrestre.
-Com’è possibile ? – si chiese
il signore della gravità.
Genis approfittò del fattore
sorpresa (e del fatto che la città poteva fluttuare anche senza il suo nemico)
per attaccare Graviton, stavolta usando la sua nega-energia. Era restio ad
usarla, dato che nemmeno Mentore era stato in grado di definirla, e sicuramente
Genis non era in grado di gestirla a dovere.
Dalle Nega-Bande fuoriuscì una
sorta di spazio nero che avvolse Graviton, che sembrò diventare una sorta di
negativo di se stesso, e fu immobilizzato.
-Come hai fatto, Marv ?
-Energia negativa. Ora è
intrappolato in una specie di piega spaziale…credo. Non sono mai riuscito ad
usare bene questo aspetto delle Nega-Bande.
-Pensi di poterlo tenere ?
-Sembra di sì. Ora però mi
chiedo cosa abbia salvato la città…
-Sono stato io – disse una voce
alle sue spalle. La voce di Molecola, che restava tranquillamente in piedi a
mezz’aria, manipolandone la consistenza molecolare.
-Ho avvertito un potente
squilibrio nelle molecole della città e sono venuto a vedere cosa fosse
successo; vi ho visti combattere, poi siete spariti e la città ha iniziato a
cadere…allora ho ordinato alle molecole di non muoversi.
-La fa sembrare una cosa
semplice…
-Non potevi arrivare in un
momento migliore, Molecola. Hai salvato la città. Ora potresti rimetterla al
suo posto ?
-Non è…ehm…non è così facile.
Bisognerà aggiustare tutte le condutture dell’acqua, il sistema fognario,
ripristinare l’elettricità, sistemare le…
-Puoi farcela o no ?
-Forse. I legami molecolari che
Graviton ha spezzato devono aver lasciato delle tracce, penso di poter
ricostruire tutto…
-Beh, allora provaci.
La città scese lentamente e si
appoggiò delicatamente sul buco che era rimasto a terra…non si incastrò
perfettamente, ma Molecola riordinò le molecole del terreno per farle
combaciare. Gli bastò un minuto e mezzo circa per riallacciare condutture e
cavi telefonici; doveva essere più semplice di quanto avesse pensato.
Nonostante tutta la cura che ci mise, non notò la quantità colossale di virus
sotto la città…virus che non erano neanche lontanamente paragonabili a niente
che fosse mai cresciuto sulla Terra.
-E’ incredibile, Rick. Su Titano
un lavoro del genere impiegherebbe un anno intero…
-E sulla Terra sarebbe il
sogno di Donald Trump, sì. Come va il tuo prigioniero ?
-Stabile. Sembra non sia in grado di manipolare l’energia
con cui l’ho intrappolato.
-Nessuna idea su chi gli
abbia messo le rotelle fuori posto ?
-Ho avvertito un’interferenza e
l’ho identificata. Se incontrassi ancora il potere che l’ha causata lo identificherei
all’istante… ma devo imbattermici, prima.
-Non preoccuparti…cose del
genere non sono sporadiche, dev’essere opera di qualcuno che ce l’ha con te.
-Sono uno straniero su questo
mondo e nessuno dei miei nemici sa che sono qui. Chi può essere interessato ad
uccidermi ?
-Un nuovo nemico. Marv, penso
sia il caso di iniziare ad investigare su quel Frost di cui parlava il
rapinatore…
New York.
-Pianificazione, caro mio.
Pianificazione. Molto meglio del tuo attacco grossolano, non ti pare ?
-Solo perchè mi hai fermato prima che potessi usare
tutta la mia forza.
-Sì, come vuoi tu. Adesso ti
faccio vedere l’esito di tutti i sotterfugi che ho elaborato per vedere se le
mie visioni su Capitan Marvel erano esatte. Sai come si fa a testare il massimo
potenziale di una persona ? Mettendolo in condizione di poter vincere solo
arrivando al limite. Liberiamo Graviton un’ultima volta e vedrai…
Genis sentì ancora
quell’interferenza nella Coscienza Cosmica, un secondo prima che l’energia
negativa si dissipasse liberando Graviton.
-Ehi, non avevi detto che non
poteva controllare quell’energia !?
-Deve aver trasformato gli
anti-gravitoni del campo in gravitoni !
-Trasformazione delle particelle
? E’ la mia specialità… - disse Molecola indicando Graviton. L’aria tremò
leggermente come in un’illusione ottica, ed il campo di energia negativa si
riformò, solo per esplodere un’altra volta.
-Non funziona ! Inventati
qualcosa mentre lo distraggo !
Genis lanciò il più potente
raggio fotonico di cui fosse capace. Molecola trasformò l’aria attorno a
Graviton in acido solforico, ma il campo di forza bloccò entrambi gli attacchi.
Graviton si concentrò sul
terreno e fece levitare diverse tonnellate di macigni; Molecola ne fece
evaporare alcuni, mentre Genis faceva esplodere i restanti.
Graviton espanse il campo di
forza, allontanando i due avversari.
-Genis, calmati e ragiona !
Non puoi fermare Graviton con la forza bruta !
Molecola non sentì il suggerimento
e trasformò il costume di Graviton in nitroglicerina; allo stesso tempo, usando
la sua recente abilità di creare elementi quasi dal nulla, scagliò contro
Graviton un ariete di uranio arricchito.
-Ouch…scommetto che fa male !
– notò Rick, anche se Genis non lo sentì a causa del boato creato
dall’esplosione.
Quando il fumo si diradò, tutti
e tre videro Graviton ancora a mezz’aria, illeso, nudo e decisamente
arrabbiato. Era stato in grado di creare uno scudo tra il suo corpo ed il
costume, appena in tempo.
Reagì con una sorta di colpo di
frusta gravitazionale, potente a tal punto da far arrivare una potente folata
di vento a Los Angeles, oltre mille metri più in basso. Se la città non fosse
stata alle sue spalle ed il colpo diretto davanti a sé, i danni sarebbero stati
enormi.
Genis incrociò le braccia
davanti alla faccia (stando bene attento a non farle sbattere) e cercò di
creare uno scudo fotonico il più resistente possibile. Molecola manipolò le
molecole d’aria per limitare il più possibile il colpo, riuscendo a muoversi di
pochissimo. Graviton si avvicinò verso di lui con tale velocità da non
lasciargli il tempo di trasformare la sua aria in cloroformio, e si prese in
faccia un pugno dalla massa di oltre trecento chili, perdendo conoscenza e
precipitando.
Genis lo afferrò al volo e lo
portò a terra, prima di risalire e sentire le urla di dolore di Graviton.
-Anelli di Pama ! Che gli è
successo !?
-Qualunque cosa lo
controllasse ha deciso di darci dentro. Marv, ascoltami attentamente…voglio che
tu ti avvicini a velocità massima e che sbatta le bande quando sei alla
distanza giusta.
-Ma in questo modo finiremmo a combattere nella Zona
Negativa, e tu ti troveresti a mille metri di altezza !
-Appena sei nella Zona porta
Graviton oltre la superficie di questo pianeta e torna indietro. In questo modo
sarà nello spazio della Zona Negativa e potremo gestircelo come vogliamo…
-Rick, non possiamo…
-E’ fuori di testa, Marv !
Potrebbe spaccare a metà la Terra da un momento all’altro ! Non c’è più tempo
per chiacchierare, è ora di fare qualcosa !
-Ma Rick…
-Muoviti ! ORA !
Genis si fidava di Rick, ma non
voleva che gli succedesse niente di male. Non solo perché era il suo unico modo
per tornare nel nostro universo, non solo perché era stato il miglior amico di
suo padre…ormai erano come fratelli.
Graviton si accorse subito del
suo arrivo e scatenò il suo potere a ondate, che Genis riuscì ad aggirare.
Raccolse da terra altri macigni ad una velocità impressionante, e li usò per
farsi scudo.
La Coscienza Cosmica mostrava a
Genis la posizione e la traiettoria di ogni singolo macigno, e gli mostrava la
via più semplice per schivarli tutti. Non si era mai sentito così in sintonia
con i suoi poteri, così determinato a portare a termine lo scontro… sì, quello
sarebbe stato un bel giorno per morire gloriosamente.
Ma non poteva morire. Lo doveva
a Rick. Lo doveva a suo padre. E sì, lo doveva anche a se stesso.
Schivato l’ultimo macigno si
trovò a tre metri di distanza da Graviton, dove la Coscienza Cosmica non gli
mostrò nessuna via di fuga, perché non ce n’erano: Graviton si era circondato
di un campo gravitazionale potentissimo. Niente poteva rompere un campo di
quella potenza, sufficiente a bloccare l’orbita di una piccola luna.
Genis era totalmente
immobilizzato, quando la pressione iniziò ad aumentare. Un “g”. Due. Tre.
Quattro. Presto la pressione sarebbe stata troppa anche per le Nega-Bande e non
sarebbe rimasto niente di lui.
Fu in quel momento…quando iniziò
a pensare di essere sul punto di morire, che avvertì ancora quel fremito nelle
Nega-Bande.
Come se finora fossero state
usate con la potenza minima, e richiedessero a gran voce la potenza massima.
Genis gliela diede.
Ci fu come un’esplosione, quando
due campi gravitazionali alla stessa esatta potenza entrarono in conflitto.
Un’esplosione sufficiente a
trasformare gli Stati Uniti occidentali in un deserto unico si concentrò in un
solo punto: attorno a Genis. L’energia rimase immobile per qualche secondo
prima che anche l’energia gravitazionale di Graviton venisse assorbita.
L’energia si divise in due parti
uguali ed entrò nelle Nega-Bande, che sembravano sul punto di scoppiare se la
nuova energia non fosse stata rilasciata all’istante. E fu rilasciata
direttamente in faccia a Graviton, in un colpo gravitazionale concentrato di
una potenza mai gestita prima nemmeno dal signore della gravità.
Colpo che gli fece superare la
velocità di fuga terrestre, scagliandolo nello spazio dove, finalmente, il
controllo mentale ebbe fine. Ancora vivo grazie ad una minima quantità di
ossigeno rimasta nel suo campo di forza, a Graviton rimasero a malapena
abbastanza forze da ritornare a terra…dove si sarebbe concesso un lungo riposo.
Ed una lunga, lunga assenza da
Los Angeles.
-Marv…per la miseria, come
accidenti hai fatto !?!?!?
-Non ne ho…non ne ho la minima
idea, Rick. Credo che le Nega-Bande abbiano assorbito il suo attacco e che
l’abbiano potenziato…
-Ci avevano sempre detto che
le Nega-Bande controllavano soltanto l’energia fotonica !
-Non so come sia potuto
succedere…all’improvviso ho capito come avrei dovuto usarle fin dall’inizio.
-Che c’entri la Coscienza
Cosmica ?
-Non credo…era come se l’avessi
sempre saputo, a livello inconscio, ed avessi avuto solo bisogno di trovarmi in
una situazione che richiedesse questo tipo di potere.
New York, un anonimo
appartamento in un anonimo grattacielo.
-Fantastico ! Assorbimento
energetico e controllo totale ! Sapevo che le mie visioni avrebbero portato a
qualcosa di utile, che non erano solo un mucchio di stronzate su leoni con la
testa di donna e bastoni che diventano serpenti !
-Quelle armi sono ciò di cui ho bisogno !
Nient'altro possiede una potenza simile !
-Oh bene, noto che hai smesso di
vantarti di poter fare tutto da solo…
-Portami quelle armi, Frost !
-Non essere così
precipitoso…abbiamo ancora del lavoro da fare. Secondo le mie visioni dobbiamo
aspettare ancora poco per avere Capitan Marvel fuori dai piedi per un po’…
Terra, appena fuori Los Angeles.
Molecola riprese dolorosamente conoscenza, quasi meravigliato di essere ancora
vivo.
-Capitan Marvel ? Dov’è finito
Graviton ?
-Se non si è risvegliato anche
lui, dovrebbe essere a metà strada per la Luna.
-Come hai fatto a…
-A dire la verità non lo so, ma
stai sicuro che cercherò di capirci di più.
-Avanti Marv, diglielo.
-Devo proprio ?
-Marv…
-Va bene, va bene…sei stato
bravo, Molecola. Ecco, l’ho detto ! Contento adesso ?
-Grazie capitano ma…penso di non
essere tagliato per fare il super-eroe. Non penso che riuscirei mai ad
affrontare una…battaglia del genere. Se Graviton non mi avesse sconfitto sarei
scappato il più velocemente possibile.
-“Non vergognarti di avere
paura. Non è altro che istinto di sopravvivenza, una necessità biologica”.
-Chi l’ha detto ?
-Il Generale Zonn-Mar.
-Da quando citi i militari
Kree ?
-Qualcosa ho imparato…è nelle
mie origini. A proposito Rick…anche tu sei stato bravo.
-Lo apprezzo molto Marv, ma
al momento apprezzerei di più riabbracciare mia moglie se non ti dispiace…
Sulla Luna intanto, appena al di
là della Zona Blu, un antichissimo ricevitore si azionò, elaborò i dati e li
trasmise. Centinaia di ripetitori in decine di sistemi solari ritrasmisero
l’informazione, che arrivò infine ad un pianeta non segnato nelle carte dei
grandi imperi galattici. Dodici ore dopo, una nave spaziale lasciò il pianeta
con destinazione la Terra.
CONTINUA…