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#3 – Summit

di Fabio Furlanetto

 

Universo MUSA

Hell’s Kitchen, New York

Ares siede sul marciapiede, radendosi con un’ascia più grande della sua testa. Venom sta giocando a carte con Occhio di Falco, e sta perdendo.

Miss Marvel fluttua a mezz’aria, intenta a limarsi le unghie.

-Questo è il peggior lavoro di sempre – si lamenta la donna.

-Un buon soldato deve imparare a restare calmo tra una battaglia e l’altra – risponde il dio della guerra, mettendosi un sigaro in bocca e preparandosi ad accendere un cerino.

-Ma noi non siamo soldati; perché Osborn ci paga per ammazzare il tempo? E’ uno spreco delle nostre capacità – gli risponde Occhio di Falco, lanciando contro Ares una carta che intende scartare. La carta sfiora il cerino accendendone la fiamma, e poi prosegue la propria corsa fino a tagliare la gola di un gatto randagio in fondo al vicolo.

-Osborn non vuole che altra gente si metta in testa di entrare o uscire dall’universo MIT – gli ricorda Venom.

-Se gli importa così tanto, perché ha mandato Daken in un’altra missione? – si lamenta Occhio di Falco.

-Non è che sia servito molto contro la Guardia dell’Infinito. Finché abbiamo il vantaggio della sorpresa, io dico che dovremmo invadere l’altro universo con tutto quello che abbiamo – suggerisce Miss Marvel.

-Zeus ci salvi dalle donne che pretendono di capire la guerra – scuote la testa Ares.

-Quanto pensate che ci metteranno dall’altra parte a capire come ha fatto Osborn ad arrivare dov’è adesso? Ricordate la Guerra Civile? Stessa cosa, ma con il doppio dei combattenti.

-Sì. Le strade sarebbero ricoperte di sangue – realizza Ares; la brama nella sua voce raggela le ossa di Miss Marvel.

-Dio, spero che non abbiano un Sentry anche loro – cambia argomento Venom, guardando verso l’alto.

Sentry è in piedi appena al di sopra dei palazzi, immobile. Il mantello e i capelli si agitano nel vento, ed i suoi pugni sono chiusi. Non dice una parola né muove un muscolo da sei ore.

Improvvisamente si volta di scatto, colpendo l’aria con un pugno. Qualcosa di invisibile si rompe, rilasciando un arcobaleno di raggi laser in ogni direzione.

I Vendicatori si preparano alla battaglia: Ares impugna l’ascia, Occhio di Falco prepara frecce esplosive, Venom rilascia i denti, e Miss Marve si illumina di energia. Poi si fermano.

Sentry tiene per la giacca una donna di colore in costume bianco, priva di sensi. Miss Marvel fluttua verso di lei, ed il suo cuore sussulta quando la riconosce.

-Monica Rambeau. L’ho combattuta quando si faceva chiamare Capitan Marvel o Photon…come hai fatto a colpirla!? Può muoversi alla velocità della luce!

-Osborn ha detto di non lasciar passare più nessuno – risponde Sentry, rilasciando Monica tra le braccia di Miss Marvel.

La donna non commenta il fatto che Sentry non ha risposto, forse perché non vuole conoscere la vera risposta.

-Forse ci ha lasciato qualcosa da fare – realizza Occhio di Falco, puntando l’arco verso un veicolo a forma di vasca da bagno che sta sorvolando il vicolo.

 

Gli abitanti di Hell’s Kitchen osservano una scena curiosa mettendo la testa fuori dalle finestre: non solo è incredibilmente raro che la Fantasticar sorvoli questo quartiere, non si sarebbero mai aspettati di vederla scortata da Iron Patriot.

<<Abbassate le armi, Vendicatori>> – ordina Norman Osborn, la voce distorta elettronicamente dall’armatura.

La Fantasticar non atterra, ritornando al Baxter Building come da programma. La Donna Invisibile porta tutti a terra su di un campo di forza, con l’eccezione della Torcia Umana che preferisce volare.

Mister Fantastic allunga un braccio fino al confine del portale, e l’analizzatore tascabile che ha in mano inizia a rilasciare una serie di suoni bizzarri.

-Affascinante, un campo euclideo di traslazione dimensionale. Ne avevo solo teorizzato l’esistenza, finora.

-Sì, sì, abbiamo sentito l’aggeggio che fa bleep fare bleep. Adesso possiamo prendere a calci questi tizi? – chiede la Cosa.

-Perché no, non rompo le ossa a nessuno da troppe ore – risponde Ares.

-Se avete fatto del male a Monica… - inizia a minacciare la Torcia Umana, aumentando il calore della propria fiamma; Venom si irrigidisce ed il suo costume inizia ad aumentare sempre di più la sua muscolatura.

<<Piantatela, tutti quanti. Dottor Richards, le ricordo che come da nostro accordo ogni singolo dato registrato sul portale è di proprietà della H.A.M.M.E.R, quindi inizi pure a trasmetterli alla mia armatura. Li analizzerò in un secondo tempo>>

-Non sono riuscito a recuperare più di quanto non avessi già registrato al Baxter Building, comunque – minimizza Reed, premendo un pulsante per trasmettere i dati. Secondo i suoi calcoli, i migliori computer di Osborn dovrebbero impiegare circa ottocento anni operando a pieno regime per decifrare il codice con cui li ha criptati.

<<Vendicatori, vedo che avete catturato un’altra criminale prima che potesse passare dall’altra parte…ottimo lavoro. Sono certo che i Fantastici Quattro saranno lieti di aiutare Miss Marvel a scortarla in prigione, mentre io e il dottor Richards siamo in missione diplomatica>>

-Che cosa? – si meraviglia Miss Marvel: di tutti gli sporchi trucchi per tenerla lontana dall’azione…

-Il portale non mostra segni di cedimento, e non possiamo tenerlo aperto all’infinito. Ho accordato un incontro con le migliori menti dell’altro universo per scambiarci le informazioni e trovare una soluzione – spiega Reed.

-Quindi posso lasciarlo passare? – chiede Sentry.

<<Ho una nuova missione per te, Bob. Vieni anche tu: sarai la mia guardia del corpo>>

-Farai bene ad assicurarti che anche a Reed non succeda niente, o non disturbarti a tornare – gli ricorda la Donna Invisibile.

-Non preoccuparti, Susan: non ci metterò molto.

Mentre osserva Mister Fantastic dare un bacio sulla guancia alla moglie mentre Iron Patriot oltrepassa il portale, Miss Marvel ha una sola domanda in mente.

Che cosa ci guadagna Osborn in tutto questo?

 

Atene, Grecia

Una donna dai capelli biondi apre la porta ritrovandosi di fronte un dio nordico, un inglese di mezz’età ed una dodicenne. Si aggiusta gli occhiali da lettura, che ne risaltano i lucenti occhi d’argento, ed alza un sopracciglio.

-Sei in anticipo, Loki.

-Mi conosci, Athena: adoro rovinare i piani altrui. Immagino che tu conosca già i mortali?

C’è una punta di irritazione nel volto della dea; un conto è dover lavorare con Loki, un altro insultare la sua saggezza.

-Augustus DeCeyt, uomo senz’anima la cui famiglia è stata maledetta dagli dei indiani. La ragazza…non so chi sia, anche se sento dovrei saperlo.

-Eccellente, anche soltanto per questo il viaggio non è stato a vuoto – sorride malignamente Loki, entrando in casa.

La casa è una sontuosa villa, enormemente più vecchia dell’attuale nazione. Mentre Loki parla con Athena, DeCeyt sembra molto più interessato alla collezione di statue eroiche che decorano i corridoi. Layla Miller, invece, è più interessata a DeCeyt.

-Il fatto che io sia senz’anima la turba, signorina Miller?

-Perché dovrebbe? – mente Layla.

-Il modo in cui ha spalancato gli occhi alla menzione di questo piccolo dettaglio da parte della signorina Parthenos era molto chiaro. Si sta dimostrando un soggetto di studio affascinante.

-Il dio nordico dell’inganno di un’altra dimensione ci ha portato a casa della dea greca della saggezza, e trova me interessante?

-Gli dei sono prevedibili. L’analisi degli esseri umani è assai più intellettualmente remunerativa.

Lo stranissimo quartetto raggiunge un ampio salone, dominato da uno schermo gigante ultrapiatto su cui si è appollaiata una civetta. Lo schermo sta trasmettendo quello che sembra il filmato di un vortice d’acqua.

-Che fine ha fatto il tuo pozzo della profezia? – si lamenta Loki.

-Dovresti imparare a restare al passo con i tempi, asgardiano – risponde Athena sedendosi sul divano mentre un bicchiere di nettare appare nella sua mano.

Sul tavolinetto appaiono anche un boccale di birra ghiacciata, una tazza di Earl Grey ed un’aranciata.

-L’ospitalità è sacra, per noi olimpici. Credo sia il momento di discutere perché il Fato ci ha portato qui, e come possiamo piegarlo alle nostre esigenze.

 

Universo MIT

Eliveicolo, in volo al di sopra di New York

Nick Fury è in piedi sul ponte dell’Eliveicolo. Di fianco a lui, un uomo con gli occhiali sta cercando di scaldarsi le braccia strofinando le mani sulle maniche della giacca.

-Come fai a non congelare, quassù?

-E’ l’unico posto dove posso fumare in santa pace. Ho dovuto riscuotere parecchi favori per averti qui, Banner, cerca di non rovinare tutto.

-Non preoccuparti Nick, non sprecherò la mia possibilità di mostrare al governo che posso rendermi utile in altri modi oltre a spaccare qualsiasi nemico contro cui spediate Hulk. E poi sono sicuro che Ross sia su tutte le furie per questa tua mossa: solo per questo, non posso ringraziarti abbastanza.

-Ecco che arrivano – nota Nick Fury, spegnendo il sigaro.

La Fantasticar ed Iron Patriot atterrano assieme, ma Fury è molto più interessato all’uomo in costume giallo che li segue.

-Tieni d’occhio il biondo. Se fa qualcosa di sospetto, sei autorizzato ad arrabbiarti.

Il primo a parlare è Iron Patriot, che si avvicina allungando una mano per farsela stringere.

<<Il Colonnello Fury, suppongo. E’ un piacere incontrare qualcun altro che tiene il mondo sulle spalle>>

Nick Fury guarda la mano, incrociando le braccia invece di stringerla.

<<Immagino capirà che criptare tutte le comunicazioni del mio universo è stata una necessità. Sono certo che avrebbe fatto lo stesso>>

-Certo. E’ per questo che non mi fido di voi…ma tutti vogliamo sbarazzarci di quel portale, quindi finché sarete a bordo avrete la nostra protezione.

-Lieto di sapere che i nostri Fury non sono poi così diversi. Henry? – interviene Mister Fantastic.

Dalla cintura di Reed Richards si stacca qualcosa delle dimensioni di un granello di polvere. Quando inizia a volare è già più grande di un moscerino, e a un metro di distanza è grande come un pallone da calcio.

Il Quinjet riprende le proprie dimensioni originali in pochi metri, prendendo posizione a fianco della Fantasticar.

<<Richards, questo non era nei patti!> protesta Iron Patriot.

-E’ un’ottima cosa allora che Nick sia così gentile da fornirci la sua protezione – replica Reed, allungando le braccia fino al Quinjet.

Nick Fury sorride: se questa mossa innervosisce Osborn, può probabilmente fidarsi di questo Reed.

Mister Fantastic prende tra le braccia una bambina bionda che non dimostra più di quattro o cinque anni, mentre un uomo in costume rosso e giallo vola all’esterno grazie ad un paio di ali da insetto. Fury riconosce T’Challa ed un altro Bruce Banner mentre scendono dal veicolo, ma il sedicenne di origine coreana non gli è familiare.

-Accidenti, credo che il quoziente intellettivo del pianeta sia appena duplicato con tutti questi cervelloni assieme – commenta il Colonnello.

-In realtà il quoziente intellettivo è un dato poco significativo per giudicare le capacità intellettive di una persona – lo corregge la bambina.

-Nick, questa è mia figlia Valeria.

-Non lo avrei mai detto…

Lo strano gruppo di persone si prepara ad entrare all'interno dell’Eliveicolo, quando l’allarme inizia a suonare. Il cielo inizia ad oscurarsi, e l’aria si carica di elettricità statica.

-Cosa diavolo sta succedendo?

-Un campo di distorsione spazio-temporale – rispondono tutti i presenti, quasi all’unisono. Una massa di nuvole nere si agita proprio al di sopra dell’Eliveicolo. Richards, Pym ed uno dei Banner controllano istintivamente i propri sospetti osservando i dati rilevati dai loro sensori portatili.

-Fury a ponte di comando, preparatevi a far decollare i caccia.

-Annullerei quell’ordine se fossi in te, Nick – suggerisce Pym - Uno squadrone di jet invisibili ci ha già accerchiati. Alla faccia della paranoia.

-Victor non ha mai perso un’occasione di fare un’entrata troppo drammatica. Copritevi le orecchie – avvisa Mister Fantastic.

La tempesta nera emette un potente tuono, rilasciando lo scafo di un velivolo terrificante. Nero e verde, visibilmente armato fino ai denti e ricoperto di bulloni a vista; le due finestre rettangolari ricordano fin troppo lo sguardo di una maschera che i presenti conoscono fin troppo bene.

Il velivolo non atterra, ma si avvicina solamente al ponte quanto basta per far calare una passatoia. Dodici robot viola si posizionano ai lati, mettendosi sull’attenti al passaggio del Dottor Destino.

-Che razza di messa in scena – commenta Amadeus Cho.

Alle spalle del Dottor Destino camminano altre due persone: un secondo Destino ed una ragazza bionda con una M tatuata sull’occhio destro. Il curioso terzetto fa pochi passi in direzione del resto della delegazione, dopodiché la nave richiude la passerella e scompare in un vortice di energia nera.

-Inginocchiatevi di fronte al Dottor Destino!!! – urla la ragazza.

Per un intero secondo, non si sente nemmeno il rumore del vento.

-Che c’è? Non capita tutti i giorni di poterlo dire! – si giustifica Layla Miller.

 

Universo MUSA

Shadowland

Nascosto nelle viscere di Hell’s Kitchen, il leader supremo della Mano riflette su quale dovrebbe essere la prossima mossa. Un tempo, quando era semplicemente Devil, l’Uomo Senza Paura, sarebbe uscito là fuori per cercare di tenere sotto controllo la situazione mentre esseri molto più potenti prendevano posizione. Ma ora lui è la Mano, ed ha delle responsabilità.

-Chi avrebbe mai detto che questa orribile città di Midgard potesse nascondere delle segrete così affascinanti – esordisce un uomo appena uscito dalle ombre.

Non è un uomo, ovviamente, ma questo i ninja della Mano non lo sanno e lo attaccano così come farebbero con un uomo: cercando di tagliargli la testa.

Il senso radar di Devil osserva l’uomo dall’elmo con le corna avvicinarsi sempre di più, deliziato da come le katane si tramutino in serpenti intenti a squartare gli assassini che hanno cercato di fermarlo.

Il suo battito cardiaco è molto più forte e regolare di quanto dovrebbe essere. Il suo odore è un misto di neve fresca, ferro, arsenico e sangue. Ed ancora più inspiegabilmente, sente l’odore di una civetta.

-Stai cercando di creare l’ordine sfruttando il caos, Devil. Non posso dire di apprezzare l’idea, ma la tua imprevedibilità è deliziosa. Comincio a capire perché Mefisto abbia sprecato così tanto tempo con te.

-Dimmi che cosa vuoi e vattene da Shadowland, straniero.

-Oh credimi, voglio andarmene di qui. Così come tu vuoi che quel portale se ne vada…adesso è proprio nel mezzo del tuo territorio. Un re non può lasciare che una simile invasione possa continuare, ed io posso darti i mezzi per debellarla.

-Dimmi di più – risponde Devil, fin troppo interessato alla proposta per il suo stesso bene.

 

Universo MIT

Eliveicolo, in volo al di sopra di New York

La stanza dove i geni sono al lavoro è il più grande laboratorio a bordo dell’Eliveicolo, nonché il più avanzato. Anche se non lo fosse stato fin dall’inizio, soltanto nella prima mezz’ora tutti i programmi di computer sono stati sovrascritti da versioni enormemente più avanzate, i sensori sono stati modificati per essere mille volte più efficienti, ed i tecnici impiegheranno mesi a capire anche solo metà delle altre migliorie.

La sicurezza è al massimo grado di allerta, principalmente per colpa della presenza di due Dottor Destino e delle incognite rappresentate da Osborn e Sentry.

-Come abbiamo appurato, i due universi presentano differenze sostanziali – spiega Reed Richards – Il punto da cui si dipanano quasi tutte le divergenze sembra essere due o tre anni nel passato. Nell’Universo Alfa da cui provengo io, per esempio…

-Un secondo – obietta un altro Reed – Il tuo universo sarebbe Alfa ed immagino che il nostro sia Beta?

-Dobbiamo pur dargli un nome – alza le spalle il primo Reed.

-Dato che siamo in questo universo, non dovrebbe essere Alfa? Ed il vostro Beta? – ragiona uno T’Challa.

-Perché non li chiamiamo Universo MIT ed Universo MUSA, come li ha chiamati l’Uomo Ragno MIT? – suggerisce Layla Miller.

-Frontline ha scritto che un Uomo Ragno li ha chiamati così, come fai a sapere quale? – domanda un Henry Pym.

-So molte cose.

<<Non mi importa come si chiamano e che differenze ci sono: come chiudiamo quel maledetto portale?>> chiede Iron Patriot.

-Prima di tutto dobbiamo capire se si tratti di un portale di origine artificiale, oppure una sorta di fenomeno naturale – sottolinea T’Challa MUSA.

-Supponiamo che si tratti di un portale artificiale. Dove si troverebbe la sua fonte di energia? – si chiede Banner MIT.

-Non c’è traccia di particelle Pym in tutta Hell’s Kitchen, quindi dubito che sia stata miniaturizzata. A meno che non sia stata miniaturizzata altrove… – spiega Pym MUSA.

-Non è stata spostata in nessuna dimensione parallela che io sia riuscito ad analizzare – ammette Richards MIT.

-Forse è fuori fase rispetto allo scorrere del tempo? – suggerisce Amadeus Cho.

-Oppure si trova in una dimensione mistica non accessibile con la nostra tecnologia – suggerisce Pantera Nera MIT.

-Secondo me avete tutti ragione – interviene Valeria Richards.

C’è un momento di incertezza, in cui le più grandi menti del pianeta si chiedono se sia il caso di ascoltare una bambina in una situazione del genere…ma sono abbastanza intelligenti da capire che il suo suggerimento ha senso.

<<Quindi…la fonte di energia potrebbe essere stata miniaturizzata, portata indietro nel tempo in un’altra dimensione? E’ anche remotamente possibile?>>

-Se io volessi nascondere qualcosa capace di distruggere il mondo a cervelloni come voi, è esattamente quello che farei – commenta Layla Miller.

-E tra noi c’è una sola persona che ha ragionato in questo modo per anni – concorda T’Challa MUSA.

-Silenzio. Voglio sentirglielo dire – la zittisce Destino MIT.

-Victor, dovremo lavorare tutti assieme se vogliamo risolvere questa situazione – risponde Richards MUSA.

-No, non tu. Il mio Richards.

-Victor…abbiamo bisogno del tuo aiuto – concede Mister Fantastic MIT.

La soddisfazione dei due Dottor Destino nel sentire queste parole è quasi tangibile.

 

Universo MUSA

Hell’s Kitchen

Augustus DeCeyt aspetta in piedi sul tetto di un palazzo, mentre Layla è seduta sul cornicione facendo dondolare le gambe.

-Loki è facile da capire, vuole solo mandare all’aria i piani degli altri. Anche Athena è molto semplice: ha capito che non è possibile controllare il caos e si limita a farsi trascinare, sicura di poter scendere una volta arrivata a destinazione. Ma tu sei difficile da capire, Gus.

-Augustus, la prego signorina Miller, se proprio deve chiamarmi per nome che almeno sia corretta.

-Tu che cosa ci guadagni da tutto questo? Non sei un boss criminale?

-Sono uno studioso della natura umana, signorina Miller; la mia carriera criminale è stata semplicemente un mezzo per studiare uno degli aspetti della natura umana che trovo più affascinanti. Anche lei è incredibilmente affascinante.

Dallo sguardo di risposta di Layla, è chiarissimo che la bambina ha trovato la frase ripugnante oltre ogni dire.

-Oh, non la credo così ingenua da avermi frainteso, signorina Miller. Il mio interesse per lei non avrebbe natura sessuale nemmeno se lei fosse maggiorenne. Mi vanto della mia capacità di programmare gli eventi e manipolare le persone, signorina Miller, sicuramente un dono scaturito dalla mia mancanza di emozioni. Ma non posso predire il futuro come fa lei. Né conoscere con la sua stessa precisione quale catena di eventi porterà a quale risultato.

-Non è niente di particolare, è solo quello che faccio. So molte cose.

-Indubbiamente – risponde DeCeyt, sedendosi di fianco a lei e guardandola negli occhi.

Layla lo fissa. Il vuoto assoluto dietro a quello sguardo è vertiginoso.

-Mi dica tutto quello che sa, signorina Miller.

 

Universo MIT

Eliveicolo, in volo al di sopra di New York

Il lavoro nel laboratorio freme con una velocità abbagliante: quasi tutti stanno lavorando con una versione alternativa di se stesso, quindi non c’è nemmeno bisogno di troppe parole per potersi coordinare.

E’ passata poco più di un’ora dall’inizio del summit, ed ora il summit si è concentrato sulla costruzione di una sonda dimensionale per progettare la quale è stato necessario rivoluzionare due branche della scienza e gettare le basi per una nuova disciplina del sapere.

T’Challa MUSA e Pantera Nera MIT stanno lavorando alla fonte di energia; finora si sono scambiati ben poche parole.

-Non riesco a credere che stiamo lavorando con Destino. Potrebbe essere stato lui a creare il portale e questo potrebbe essere un depistaggio – nota T’Challa.

-Può anche essere l’uomo più pericoloso del mondo, ma è pur sempre un uomo d’onore. A prescindere da quali siano i suoi secondi fini, che deve avere per sua stessa natura, dubito ci tradirà apertamente – risponde Pantera Nera.

-Immagino che sul tuo mondo non abbia cercato di distruggere il tuo paese.

-Più di una volta, ma non recentemente. E’ parte della ragione per cui non indossi il manto della Pantera?

-Anche. Spero almeno che le cose con Ororo vadano bene, in questa realtà.

-Entrambi abbiamo cose di cui non vogliamo parlare – taglia corto Pantera Nera MIT. Tra loro due, non c’è bisogno di altre parole.

 

I due Bruce Banner stanno lavorando insieme ad Amadeus Cho a programmare il sistema. Anche i due Banner sono taciturni, ed è il ragazzo a cercare di cominciare una discussione.

-Seriamente, Bruce, quando ti capiterà più l’occasione di parlare con un’altra versione di te stesso che ha tua stessa personalità? Chissà, forse potreste aiutarvi a vicenda su come risolvere i vostri problemi.

-Il tuo amico mi ricorda un po’ Rick – rompe il ghiaccio Banner MIT.

-Sì, è quasi altrettanto bravo a non sapere quando è meglio chiudere la bocca – risponde Banner MUSA.

-Ha anche lo stesso talento nel mettersi nei guai?

-Che tu ci creda o meno, penso possa superare persino Rick.

-Chissà che sta facendo Ercole in questa realtà – sbuffa Amadeus.

 

All’interno del sensore principale, due Hank Pym si sono ridotti a dimensioni d’insetto per calibrare con la maggior precisione possibile la strumentazione che hanno rimpicciolito.

-Avrei dovuto pensare io alla possibilità di analizzare un sensore omni-dimensionale per risalire alla fonte. Gran bello Scienziato Supremo sono – si autocommisera Hank Pym alias Wasp.

-“Scienziato Supremo”? Cos’è, lavori nell’AIM? – risponde Hank Pym alias Calabrone.

-No, è una sorta di equivalente scientifico del Mago Supremo. Immagino che da voi una posizione del genere non esista.

-Mai sentita. Chi ti avrebbe nominato tale, giusto per sapere?

-Eternità.

-Eternità l’incarnazione vivente dello spaziotempo? Quell’Eternità!? – si meraviglia Calabrone.

-Apparentemente mi considera l’eroe scientifico supremo.

-Non c’è che dire, le cose dalle tue parti sono andate decisamente…

-Come sta Janet nel tuo universo?

-Ha perso la memoria. Non si ricorda nemmeno che ci siamo mai sposati.

-La mia Janet è morta.

L’ultimo dettaglio mette fine alle discussioni tra i due, anche se entrambi non possono fare a meno di pensare che le cose siano andate meglio nell’altro universo.

 

Mentre i due Dottor Destino sono impegnati in un complesso rituale mistico necessario per abbassare le difese mistiche del portale, i due Mister Fantastic si allungano attorno alla macchina per effettuare una miglioria dietro l’altra.

-Tua figlia è incredibilmente intelligente. Più di quanto fossimo noi alla sua età – nota il Richards MIT.

-Non sai quanto ha insistito con Susan per poter venire con me. Non farle sapere che la sto facendo lavorare, Susan mi ucciderebbe.

-Se posso farti una domanda…perché “Valeria”?

-Lo ha scelto Victor, ma forse è meglio che tu non sappia da dove ha preso il nome – risponde il Richards MUSA.

-Victor? Avete fatto scegliere il nome di vostra figlia a Destino!?

-Se non fosse stato per il suo aiuto, sarebbe morta alla nascita. Destino ha preteso di scegliere il nome, immagino perché mi ricordasse costantemente il mio fallimento. Per salvare Valeria, in realtà, accetterei di non fare più nulla di giusto.

-Credo però che dovresti prestare un po’ più di attenzione alla sicurezza di tua figlia – risponde il Richards MIT, allungando il collo fino a portare la testa in tutt’altra direzione. Layla Miller è avvicinata a Valeria Richards.

La bambina è intenta a digitare un’equazione dietro l’altra in un piccolo notebook olografico, e Layla si siede di fianco a lei.

-Ciao. Gli adulti non ti lasciano lavorare con loro, vero?

-Tendono ad interpretare il fatto che io sia intelligente quanto loro, o anche più intelligente di alcuni di loro, come un affronto alle loro capacità.

-Capisco cosa vuol dire essere una bambina che ne sa molto di più di quanto gli adulti vorrebbero sapere – nota Layla, con tristezza nella voce.

Poi si ritrova con la testa di Reed Richards a pochi centimetri dal naso.

-Stai lontana da mia figlia.

-Stavo solo cercando di aiutarla ad accettare quello che è.

-So come Destino tratta i bambini, ragazza, e non voglio vedere nessuno dei suoi tirapiedi vicino ad uno dei miei figli. Non importa da che dimensione provengano.

-Almeno Destino non ha mai cercato di lobotomizzare…qualcosa non va – cambia immediatamente discorso Layla.

-Sì, è meglio per lei se non finisce la frase, signorina Miller.

-No, qualcosa non va in questa stanza. Non ci sono abbastanza secondi. Farà meglio a spostarsi, dottor Richards.

Layla afferra Valeria e la trascina lontana dalla macchina, un istante prima dell’esplosione. I due Mister Fantastic sono immediatamente investiti dal colpo, ma la loro natura elastica gli impedisce di ferirsi; grazie all’avvertimento di Layla, però, Reed ha disattivato un componente chiave nel momento giusto.

Banner MUSA protegge quasi tutti i presenti grazie al suo campo di forza, mentre il cervello di Amadeus Cho inizia a funzionare a pieno regime grazie alla scarica di adrenalina.

“La bionda ha detto che non ci sono abbastanza secondi. Cosa vuol dire? Che manca del tempo? Qualcuno ha piazzato una bomba sfasata temporalmente? Se qualcuno si sta muovendo con una sfasatura temporale deve calcolare mentalmente dove muoversi per non essere nello stesso posto e nello stesso momento di qualcun altro con pochi istanti di differenza…http://marvel-it-fanfic.com/LOGHI/formula.png…trovato!”

Amadeus Cho estrae una barretta di cioccolato dalla tasca interna della giacca, lanciandola in una direzione apparentemente casuale. In realtà, grazie ai suoi calcoli la barretta si trova nel punto e nel momento esatto indispensabili per mandare all’aria dei calcoli incredibilmente precisi…e qualcuno inciampa.

 

Un uomo dalla pelle verde ed il cranio più sviluppato di quanto dovrebbe essere naturale diventa nuovamente visibile, dopo essere caduto a terra.

-Maledizione! Se Richards non avesse disattivato il dislocatore subspaziale, ora sareste tutti morti! – si lamenta il Capo.

Sentry solleva da terra con una mano sola il criminale, ed i suoi occhi risplendono del potere di mille soli pronto ad essere rilasciato.

-Osborn ha detto che nessuno deve passare.

<<Bob, aspetta ad ucciderlo!>> ordina Iron Patriot, avvicinandosi al sottoposto.

-Non mi piace la piega che sta prendendo la situazione – commenta Nick Fury, che ha già la propria pistola puntata in mezzo agli occhi del Capo.

<<Sei stato tu a creare il portale?>>

-Tipico delle menti inferiori, temere ciò che non si comprende – risponde il Capo, ricevendo in tutta risposta un pugno da Iron Patriot con forza sufficiente a causare un vistoso livido verde scuro.

<<Non hai paura di me, quindi suppongo tu sia il Capo MIT. Probabilmente non sai neanche che Sentry può lanciarti nel Sole al mio comando, se non mi risponderai. Hai creato tu il portale?>>

-E’ chiaro che non sei abbastanza intelligente, altrimenti avresti già capito di avere problemi molto più urgenti di cui occuparti – risponde il Capo.

L’istante successivo il suo corpo brilla di strane energie, mentre il suo dispositivo di teletrasporto lo mette in salvo.

<<Bastardo, crede veramente di poterci sfuggire così?>>

-Potrebbe avere ragione – interviene Richards MUSA, analizzando il fumo proveniente dal sensore con il suo analizzatore tascabile – Se Layla non ci avesse avvertito e non avessi disattivato il dislocatore, l’intero Eliveicolo si sarebbe trasmutato in antimateria in due secondi…lasciando al Capo il tempo necessario per teleportarsi in salvo.

-Questa è la buona notizia – riconosce Amadeus Cho.

-Ma prima di fondersi il sensore ha rilasciato un potente segnale in direzione del portale, che è stato bombardato con ogni singolo tipo di energia interdimensionale che io conosca…è impossibile dire come questo potrà interagire con il portale – ammette l’uomo più intelligente del mondo.

-Questa è la cattiva notizia – prosegue Amadeus.

<<Destino, tutto questo è soltanto colpa tua>> accusa Osborn, dirigendosi verso Destino MUSA.

-Osborn. Tu non hai autorità qui, sempre che tu ne abbia avuta altrove.

<<Dannazione, Destino, sei il maggiore esperto di fisica temporale del pianeta, lo so che i tuoi sensori hanno rilevato la presenza del Capo. Ed è stata la tua protetta ad evitare che saltassimo tutti per aria…io dico che sapevi che tutto questo sarebbe successo. Che cosa speravi di guadagnarci?>>

-Se il Capo ha la tecnologia temporale per mettersi in salvo da un attacco simile, deve averla anche lui – realizza T’Challa MUSA.

-Bah! Davvero pensavate che Destino avesse bisogno del vostro aiuto, per risolvere un enigma così semplice? – replica Destino MIT, premendo un pulsante nascosto all’interno del guanto. Immediatamente dopo i due Destino e Layla Miller scompaiono in un lampo di luce.

-Che cosa diavolo è appena successo? – si chiede Calabrone.

Mister Fantastic MIT ha un’intuizione, una che preferirebbe di gran lunga non aver mai avuto.

-No, nemmeno lui può essere stato così pazzo da…Victor, mio Dio, che cosa hai fatto?

 

Hell’s Kitchen

Da quando è apparso il portale, la vita in entrambi gli universi è continuata bene o male come sempre. Il traffico è ripreso, i turisti sono tornati, e la gente ha cominciato a dimenticarsi della novità di un nuovo universo di cui parlare.

Con prepotenza, il portale si fa risentire.

Nell’universo MUSA come nell’universo MIT, i Vendicatori sono scossi dal loro torpore quando il portale si illumina di luce, fino a quando un lampo non illumina tutto il quartiere.

Il portale è ora visibile: un quadrato di luce della stessa larghezza del vicolo. Resta così solo per pochi istanti, prima di espandersi verso l’alto come una lama di luce la cui visione è a dir poco accecante.

Colti di sorpresa, i Vendicatori di Osborn non riescono a vedere le decine su decine di ninja della Mano che corrono verso il portale per entrarvi in massa. Così come nell’universo MIT nessuno fa troppo caso ai caccia latveriani che si scagliano verso la fessura che si è appena aperta.

Il portale continua a salire, fino a raggiungere l’Eliveicolo che lo stava sorvolando. Il nuovo portale si fa strada attraverso tonnellate di metallo come se non esistesse, tagliando tutto ciò che incontra.

Anche il laboratorio a bordo dell’Eliveicolo viene tagliato a metà; Sentry è investito in pieno dal portale. Se Sentry fosse un essere umano sarebbe appena stato sezionato vivo. Ma lui è Sentry.

Ed esplode.

 

L’esplosione distrugge il cuore dell’Eliveicolo, scagliando pezzi in mille direzioni. Non più sostenuto dalla sua tecnologia, inizia a precipitare.

<<Che cosa diavolo è successo!?>>

-Destino ha sovraccaricato il portale! Adesso si sta espandendo fuori controllo! – risponde Reed Richards, stringendo a sé la figlia.

-Abbiamo problemi più urgenti: i miei scudi non potranno farci sopravvivere alla caduta – interviene Banner MUSA.

-Non capisci, il portale non può espandersi all’infinito…se non lo disattiviamo, causerà uno squarcio nella realtà che distruggerà tutti e due gli universi! – aggiunge Reed.

-Quindi questa è la parte cattiva – puntualizza Amadeus Cho.

 

Mentre dal cielo sta per far crollare qualcosa di più grande di una portaerei in una delle città più popolose della Terra, qualcosa si riforma in cima ad un palazzo.

Energie nere e luminose combattono per il controllo, ma la luce vince per un soffio. Il piccolo vortice di energia riprende le sembianze di un uomo in costume giallo, e Sentry crolla a terra.

Perché non riesce a morire? Perché il suo potere continua a salvarlo?

Qualcuno si avvicina a lui. Con gli occhi ancora pieni di dolore, alza lo sguardo. Una ragazzina bionda ed un uomo di mezz’età lo stanno guardando dall’alto verso il basso.

-Il signor Reynolds, presumo. Avrei bisogno della sua attenzione per cinque minuti – dice Augustus DeCeyt.

Layla Miller si limita a far scoppiare la bolla del chewing-gum, mentre l’Eliveicolo esplode nel cielo.

 

CONTINUA !!!