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LA TOMBA DI DRACULA

 #11 - Re all'Inferno

 

 Storia:

Carlo Monni

 Supervisione:

Valerio Pastore

 Copertina:

Donato Fanelli

 Colori cover:

Donato Fanelli

 Impaginazione:

F. Graziano e F. Strozzi

 Editor-In-Chief:

Carlo Monni

Inferno2 creato da Fabio Volino

 

 

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            Il torrione si erge nella brughiera, solo, come un dito puntato verso il cielo. Un tempo era una fortificazione romana a ridosso di quello che era il Vallo di Adriano. Una fortificazione non contro i selvaggi ed indomabili Pitti della Caledonia, ma contro qualcosa di più sinistro, qualcosa che spaventava gli stessi Pitti. Un orrore oscuro e famelico che abitava da qualche parte là fuori, pronto a ghermire chi, per ignoranza od eccesso di temerarietà, si avventurasse troppo addentro il suo territorio. Il tempo passò, i Romani lasciarono la Britannia ed arrivarono altre popolazioni. Sul luogo della fortificazione romana, fu eretto un castello e, col tempo quel castello fu abbandonato e finì in rovina, ma le cose non cambiarono, l’orrore rimase, attendendo, sempre attendendo. Oggi la sua attesa è finita.

 

# 11 - RE ALL’INFERNO

 

1.

 

 

            Irlanda del Nord, nota anche come Ulster, una zona dell’isola che ha conosciuto molti dolori nel corso degli ultimi decenni. Gli echi del conflitto che ha opposto, ed in parte ancora oppone, i cattolici ed i protestanti, non si sono sentiti molto nel paesino di Ballintoy, sulla costa nord. Oggi, gli echi di un diverso tipo di conflitto li toccheranno molto da vicino.

            Nella sua casa, Angel O’Hara osserva il corpo di sua zia Rose Shaughnessy riverso sul pavimento, con la testa macchiata di sangue, ai suoi lati i cocci di una bottiglia rotta; da una stanza vicina, i singhiozzi di suo figlio Ted. Angel è sgomenta, ma è abituata riprendersi in fretta, deve pensare a suo figlio, adesso. La voce alle sue spalle è inquietantemente familiare, eppure, al tempo stesso, aliena.

-Angel, cara, piccola Angel…-

            Angel si volta di scatto ed i suoi peggiori timori sono confermati: quello che vede davanti a se, con ancora in mano quel che rimane della bottiglia i cui cocci sono a terra, è proprio il Parroco del paese. Avanza e sorride con un’espressione di lubrica lussuria e con voce cantilenante le dice:

 -Ora ci divertiremo insieme, mia piccola Angel!-

-Padre Dowling!- esclama Angel –Qualunque cosa sia le stia succedendo, torni in se!-

-Oh, ma io sono in me, mia cara Angel.- replica il prete cattolico –Non sono mai stato così in me, anzi., Cosi lucido e con le idee chiare. Basta con le ipocrisie ed i moralismi, ora mi prendo tutto quello che voglio ed a cui ho stupidamente rinunciato in tutti questi anni. Ora fai la brava, Angel, e non fare resistenza come quella stupida di Rose Shaughnessy.-

            È impazzito, pensa Angel, ha perso ogni ritegno. Farà quel che ha minacciato, lei ne è certa e deve trovare il modo di uscirne, anche per il bene del suo bambino. Arretra sino ad arrivare alla porta della cucina, vi entra

-Rifletta, Padre…- gli dice -…lei non può volerlo fare, non è da lei.-

-Al contrario, Angel, al contrario. Oggi, mentre mi preparavo per la messa, ho improvvisamente capito quanto fosse ipocrita la mia vita. Ministro di un Dio che chiede senza mai dare, che ha preteso da me rinunce pesanti e per cosa? Per un mucchio di stupidi pecoroni che, se non disertano la Chiesa, vi portano solo pura e semplice ipocrisia. Ho semplicemente detto basta ed ho deciso di prendermi quel che mi spetta di diritto e tu non me lo negherai, Angel cara, non lo farai, no!-

            Si avvicina sempre di più ed intanto Angel tende la mano ad afferrare uno dei coltelli posti su una rastrelliera ed è a quel punto, che il prete le afferra il polso.

 

            Haiti. Blade guarda l’uomo chiamato Fratello Voodoo e con voce irritata dice:

-Insomma. Qualcuno vuol decidersi a dirmi cosa sta succedendo qui?-

-È molto semplice, Blade.- gli risponde Fratello Voodoo –I cancelli di tutti gli inferni sono stati spalancati ed i demoni si stanno riversando sulla Terra, guarda!-

            Fratello Voodoo punta il dito in direzione nord ovest e Blade lo segue con lo sguardo, vedendo all’orizzonte una nube nera, che sembra diventare sempre più grande e minacciosa. Blade non ha bisogno di essere convinto ulteriormente; ha già avuto le sue esperienze coi demoni e sa riconoscere i segni.

-D’accordo, ti credo.- dice, infine –La faccenda dev’essere bella grossa per spingerti a lavorare con Marie Laveau, che, a quanto ne so, è stata tua avversaria in più di un’occasione.-[3] Così dicendo, Blade si guarda intorno. La donna da lui citata, la bellissima e sensuale Regina Voodoo di New Orleans, sorride ammiccante, ma nei suoi profondi occhi neri può esser visto un velo di preoccupazione, una preoccupazione sicuramente più evidente negli occhi di Donna Garth, la donna per merito o colpa della quale, Blade è venuto ad Haiti.

-La necessità è madre delle più strane alleanze Blade.- gli risponde, serio,  Jericho Drumm  -Cosa sia successo in passato tra noi, non ha alcuna importanza. Adesso io e Marie Laveau abbiamo un obiettivo comune ed è per il ben comune che abbiamo accantonato le nostre divergenze. In futuro, se ne avremo, forse ci ritroveremo ancora nemici, ma non oggi.-

–Ok, questo lo capisco. Anch’io, anni fa, ho fatto un patto con Dracula in persona contro un comune nemico. Quel che m’interessa sapere adesso è: cosa sta succedendo esattamente e come ho fatto a tornare qui? L’ultima cosa che ricordo era la lama di Calypso che stava calando verso il mio cuore,[4] poi più nulla. Che è accaduto dopo? Come ci siamo salvati? Perché non lo ricordo?-

Marie Laveau sorride ancora, mostrando  candidi denti,

-Hai il tempo di spiegarglielo, Jericho. Tanto vale che tu lo faccia.-

            Fratello Voodoo fa una smorfia, poi…

Molto bene, Blade, ascoltami attentamente, perché non avrò il tempo di ripetermi. Ti dirò quello che vuoi sapere.-

 

            Katherine Fraser rientra in ufficio. I suoi occhi brillano di una nuova consapevolezza, ora. Nulla è stato per lei così chiaro come ora, mai come oggi ha saputo chi è e cosa vuole. Mentre era nel bagno, cercando di riprendere il controllo di se stessa, dopo una discussione con il suo superiore, l’Ispettore Capo Chelm, ha guardato in se stessa, ha visto il suo lato oscuro e, guardando un lato di se stessa di cui ha sempre negato l’esistenza, ha capito quanto sia stata stupida a farlo, che quella era la vera sé stessa e che era giusto così.  Quando ha staccato gli occhi dal volto riflesso nello specchio era, finalmente, padrona del suo destino. Il primo atto della sua ritrovata indipendenza è stato prendere il piccolo crocefisso che portava al collo sin dall’ultima visita di Dracula,[5] gettarlo nel water e, dopo, aver azionato lo sciacquone, osservarlo scomparire nel piccolo gorgo. Non mi servirà più, ha pensato,  mai più. Ora sente lo sguardo di Chelm su di lei.

-Va tutto bene Kate?- le chiede l’uomo

-Si, certo, perché non dovrebbe andar bene?- risponde lei, brusca e si dirige al suo tavolo. Quel patetico imbecille, pensa, è davvero insopportabile.

 

 

2.

 

 

            Scozia, un paese a volte grigio e freddo, come la nebbia che ti penetra nelle ossa. Se il castello aveva un nome, quel nome è ormai dimenticato da tempo, per il suo padrone attuale, il vampiro di nome Dracula, è solo una base temporanea da cui sorvegliare i suoi affari nella regione. Un oscuro presentimento lo ha portato in Scozia, con la convinzione che un pericolo tremendo perfino per quelli come lui si stia risvegliando in queste lande. Per questo, nella sua forma di pipistrello, sta volando in cerchi sempre più ampi sulla regione, esplorando e sperando di potere, alfine, capire le ragioni della sua inquietudine.

            Dracula non può sapere che a New York due donne dotate di grande potere, chiamate Darklady e Grace Cross, hanno richiamato i demoni di ogni inferno conosciuto sulla Terra perché la devastino e, contemporaneamente, liberino il lato oscuro, che giace nell’animo di ogni essere umano. La maledizione non tocca Dracula: i vampiri sono essi stessi, creature delle tenebre ed il conte e la sua compagna, Rachel Van Helsing, hanno, da tempo, ormai, abbracciato la loro anima oscura, non esiste nulla in loro che possa essere ulteriormente corrotto. Certo, Dracula sarebbe sorpreso dal sapere che Darklady è, in realtà, la ragazza di nome Topaz, la stessa che anni prima è stata sua avversaria al fianco del licantropo Jack Russell[6] ed in seguito bersaglio, insieme a lui, delle attenzioni di Satana in persona.[7] In questo momento, però, il Signore dei Vampiri è preso da altri pensieri. La presenza della cappa delle ombre, il cui effetto è, ormai esteso alle Isole Britanniche, è da lui percepito con chiarezza, un’oscurità innaturale di cui lui è pienamente conscio, qualcosa che alimenta i poteri del male. Dracula atterra su uno dei torrioni del castello, dove l’attende Rachel Van Helsing

-Ti sei goduto la caccia, mio signore?- lo accoglie, con parole ironiche Rachel Van Helsing

-Certo mia cara Rachel.- risponde lui –Anche se non eccitante come la tua. Il sangue dei mortali è sempre corroborante, ma ammetto che è gustato più a fondo, se la preda cade nelle tue mani dopo aver giocato con lei.- Giungono nell’ampio salone, e qui Dracula si libera della cappa e si siede su una poltrona dall’aria molto antica

-Somiglia al mio seggio di quando ero il Voivoda di Valacchia e Transilvania.- commenta –Questo castello è stato un ottimo investimento.-

-Direi che sei affascinato da questi edifici.

-È la mia natura, Rachel. Io ero un reggitore di genti, proprio come ora sono il Signore dei Vampiri, posizione che ti ho permesso di condividere con me.-

-Ogni re deve avere la sua regina, giusto? E la posizione, devo ammetterlo, non mi dispiace. Fu il Satana di John Milton a dire: “Meglio essere re all’Inferno che servo in Paradiso”, una frase che ti si addice, mio caro Vlad.-

-Indubbiamente vero, Rachel, come si addice a te.- Dracula guarda la sua compagna vampira, contempla gli abiti di lei, un semplice maglione a collo alto e dei jeans con stivali e fa una smorfia dicendole: .-A questo proposito, devo dirti che, come consorte di Dracula e Regina dei Vampiri, dovresti vestirti in maniera più consono al tuo rango e non come una comune plebea.-

-Ho sempre preferito la praticità all’apparenza, anche quando ero viva.- risponde, sorridendo, Rachel –Non cambierò idea ora, preferiresti un abito da sera, magari scollato?-

            Dracula risponde con una risata

-Ho sempre apprezzato il tuo carattere Rachel, per questo ti ho voluto al mio fianco e non come semplice schiava. La stessa determinazione che avevi nel dare al caccia a me ed agli altri della nostra specie sarà, certamente, utile ai piani che ho in mente e…- Dracula s’interrompe bruscamente, portandosi le meni alle tempie e lanciando un urlo di dolore. Scatta dalla poltrona, piegandosi sulle ginocchia. La sua mente è invasa da visioni di fuoco e fiamme, di esseri umani urlanti , di un carro composto di ossa umane e trainato da bestie demoniache e sul carro una figura rossa e nuda, il cui aspetto, dapprima indistinto, si fa sempre più nitido, mentre la figura si avvicina sempre più, come se un’invisibile camera stringesse su un primo piano sempre più ravvicinato, finché le uniche cose che si vedono sono gli occhi di fuoco della creatura. Il flash dura poco, poi tutto intorno ai due vampiri, la stanza pare tornare alla normalità, ma a Dracula basta un’occhiata per capire che anche Rachel Van Helsing ha provato le sue stesse sensazioni.

-Sta venendo qui.- dice semplicemente

-Si.- risponde Rachel –Ma chi o cos’è?-

-Non ne sono ancora sicuro, ma una cosa la so, viene da inferni così profondi da essere stati quasi dimenticati e so, non chiedermi come, che siamo predestinati a scontrarci ed allora saremo o noi o lui, senza possibilità di tregua.-

 

            Frank Drake guarda la vampira di nome Alice Hastings agitarsi, colpita in faccia dal contenuto di una boccetta tenuta in mano dal giovane. L’acqua benedetta contenuta nell’ampolla ha avuto sulla non morta lo stesso effetto del vetriolo su un comune essere umano: la sua pelle brucia, vi si formano piaghe e quella che era stata una giovane e bella donna, urla in preda ad un atroce dolore. Ed è proprio questo il momento che il suo compagno, William Jeffries, sceglie per irrompere nel salone.  Tempismo perfetto, pensa Frank, mentre si volge ad affrontarlo, sfilando dalla tasca un crocefisso

-Cosa le avete fatto, maledetti?- urla il vampiro gettandosi verso di loro. Frank reagisce colpendolo al volto con un crocefisso. Il vampiro arretra, gridando e portandosi le mani alla faccia, come se fosse stato colpito da ferro rovente. Drake si volge verso i suoi compagni.

-Che state aspettando?- urla –Fate la vostra parte maledizione!-

            I cacciatori di vampiri sembrano scuotersi dall’apatia che li aveva presi e scattano tutti in avanti, tutti, meno il dottor Charles Seward. Il medico esita, rimanendo indietro.

            Intanto, Alice Hastings ha rialzato la testa. Quello che, un tempo, era il volto di una bella e giovane donna, ora è coperto di piaghe orribili a vedersi.

-Vi ucciderò tutti per questo!- urla –Mi nutrirò del vostro sangue e poi vi farò a pezzi.-

            Il suo tentativo d’assalto è bloccato da una barriera di croci, che arrestano il suo cammino. In capace di superare l’ostacolo, la vampira digrigna i denti e lancia sguardi carichi d’odio ai presenti.

 

            Alpi svizzere. Il luogo è un castello isolato, in cima ad una collina e gli abitanti del villaggio più a valle evitano, se possono, di avvicinarvisi. Da oltre 200 anni, il castello è dimora di una famiglia il cui solo nome evoca immagini sinistre: Von Frankenstein. Molte generazioni si sono succedute da quando, sul finire del settecento, Viktor Von Frankenstein dette vita al famoso Mostro che, temuto e cacciato da un mondo incapace di comprenderlo, portò morte e disgrazia a lui, sua moglie ed al resto della sua famiglia[8] da allora, altri Frankenstein si sono cimentati in esperimenti proibiti; l’ultimo, Ludwig, che tentò di rubare il potere stesso di Silver Surfer e pagò la propria arroganza con la vita.[9] Ora il Castello è abitato, oltre che dal famigerato Mostro, dalle figlie di Ludwig: Viktoria e Veronika. Due donne che sembrano essere lontane dalle tentazioni che hanno distrutto la loro stirpe, almeno sinora.

            In quello che fu il laboratorio di Viktor e dei suoi discendenti, Veronika sta studiando una serie di appunti.

-Cosa stai facendo Veronika?-

            La voce della sorella maggiore, sorprende la giovane scienziata che si volta di scatto.

-Viktoria!- esclama –Come mai sei qui?-

-Adam mi ha detto di averti scendere qui ed ho pensato di raggiungerti.-

-Adam? Ah si, è così che chiami quella creatura.-

-Non chiamarlo così Veronika. Quali siano le circostanze della sua nascita, dietro il suo aspetto deforme si nasconde un animo buono e gentile. Meritava un nome come tutti noi e poiché, come Adamo, è il primo della sua specie, è il nome che ho trovato più giusto per  lui –

-Sei sempre stata compassionevole, forse troppo. Specie per un essere che ha portato con le sue stesse mani la morte a ben quattro membri della nostra famiglia.-

-Quali che fossero i suoi peccati, ha pagato un duro prezzo per essi. Non è giusto negargli un’occasione di riscatto.-

            Veronika ride, una risata con un che di maligno, che sorprende la sua stessa sorella.

Riscatto?- dice la giovane Frankenstein –Sei patetica Viktoria. Quel…quel mostro è rimasto qui per un solo motivo e, se non l’hai capito, sei davvero stupida. Comunque, non preoccuparti, siete davvero una coppia perfetta: la Bella e la Bestia.  A pensarci bene, chissà… uno come lui deve avere certe doti che…-

            Viktoria la colpisce con un forte manrovescio

-Piccola bastarda!- sibila

            Negli occhi di Veronika, un lampo di odio

-Ti ho colpito nel vivo eh?- replica –Ti sei sempre atteggiata a santarellina, con i tuoi piccoli mostri da aiutare, ma io sono sempre stata migliore di te e lo dimostrerò. Riprenderò gli esperimenti di nostro padre  e del nonno e raggiungerò vette che loro non hanno neanche sognato.

-Non te lo permetterò!- grida Viktoria.

            Le due donne sono troppo impegnate a litigare, per accorgersi che dai muri cominciano a passare creature che diventano sempre meno eteree. Sono i demoni liberati da Darklady, creature che si nutrono delle emozioni negative e della stessa carne degli esseri viventi. L’ostilità a lungo repressa tra le due sorelle è per loro come un faro che li guida infallibilmente verso le loro ignare prede e quando queste si accorgono di loro potrebbe essere troppo tardi per la loro salvezza. Potrebbe, ma non lo è, non quando due potenti mani afferrano due dei demoni sbattendoli tra loro, per vederli dissolversi in polvere.

-Non pensavo che fossero tanto fragili.- commenta il Mostro –Meglio così, dopotutto.-

            La sua furia si scatena sui demoni. Per la prima volta da tanto tempo, non deve preoccuparsi della sua forza. Tutta la rabbia, la frustrazione, l’amarezza accumulate in oltre due secoli di tormentata esistenza trovano finalmente sfogo, proprio come la prima volta, quando per placare la sua sete di vendetta verso un mondo incapace di accettarlo ed un “padre” che l’aveva rinnegato, uccise con deliberata freddezza il giovane fratello e la moglie di quest’ultimo, atti che peseranno sulla sua coscienza come un macigno pesantissimo. A questo pensa la creatura, mentre abbatte i demoni come fossero birilli, poi, si volge verso le due donne e nei suoi occhi brilla ancora la furia omicida e, con essa, altre forti sensazioni, che lo spingono verso di loro con intenzioni tutt’altro che benevole.

 

 

 

3.

 

 

            Lo scenario è New York. Nella sede della rivista dove lavora, Martin Gold ha appena respinto gli assalti sessuali della sua assistente/segretaria/tuttofare Shannon Rourke, trasformatasi, improvvisamente, in una ninfomane assatanata e, per liberarsi di lei, era stato costretto, infine a stenderla. Vatti a fidare delle punk con i capelli a porcospino, pensa, piuttosto incongruamente Martin. In altre circostanze, un po’ di sano divertimento con Shannon non gli sarebbe dispiaciuto; dopotutto, non erano del tutto nuovi a cose di questo genere, ma restava il fatto che Shannon, nonostante fosse in molti sensi strana (almeno per i criteri che vigevano fuori dal Greenwich Village) non si era mai comportata così. In tutto questo c’era di certo qualcosa di strano. Ancora un pensiero incongruo; gli viene da pensare che sua nonna avrebbe forse detto: “Che ti aspettavi da una ragazza di sangue irlandese?” Avrebbe detto la stessa cosa anche di Angel O’Hara, se l’avesse conosciuta. Martin spalanca la finestra e si stupisce con se stesso del sorriso che ha fatto. Non gli capita spesso di pensare ad Angel ed è curioso che quelli che la riguardano siano tutti ricordi piacevoli. Come abbiano finito col separarsi, Martin non lo ricorda, ma sa che una parte di lei vorrebbe che non fosse accaduto. Questi pensieri sono scacciati dalla vista che gli si presenta: una cappa di oscurità grava sulla città, demoni di ogni razza scorazzano per le strade e la gente sembra aver perso il lume della ragione. Sono impazzito io o lo è il mondo? Si chiede il giornalista, poi la sua attenzione è distratta da qualcosa che non vedeva da tempo. È lei, ne è sicuro. Non conosce gli altri che sono con lei, ma su lei non può sbagliare: è Lilith, la vampira che condivideva il corpo di Angel, il suo costante demone custode. Curioso che lui pensi ad Angel e compaia lei…ma che ci fa qui a New York, e chi sono quei tizi in costume che l’accompagnano?[10]

            Queste domande sono destinate a rimanere senza risposta per Martin, perché, in quel momento, si materializza alle sue spalle la figura del suo alleato Omen, la guida del gruppo noto come la Legione della Notte

-Martin Gold, il tuo aiuto è necessario.- dice l’essere con voce sepolcrale

            Martin si gira di scatto ed esclama:

-Omen, mi hai spaventato. Tu sai che cosa sta succedendo qui?

-È molto semplice: l’Inferno si è scatenato sulla Terra, ma, mentre qui ed altrove, altre forze sono impegnate a risolvere il problema, i nostri talenti sono richiesti altrove. Non c’è tempo da perdere, vieni Martin!-

-Oh, no, cielo, io odio il teletra…-

            Non fa in tempo a finire la frase, che entrambi sono scomparsi dall’ufficio e dalla città.

 

Angel O’Hara sente la stretta di padre Dowling sul suo polso proprio mentre era vicina ad afferrare un coltello ed il suo polso si piega.

-Cosa credevi di fare, piccola stupida?- le urla il prete –Ora ti farò vedere io, come si trattano le bambine cattive.-

            È in quel momento che accade. A miglia di distanza, a New York, la vampira di nome Lilith, figlia di Dracula, cade, dolorosamente colpita dal potere del demone N’Astirh,[11] nello stesso momento, in Irlanda, Angel O’ Hara, il cui corpo era stato abitato e posseduto da Lilith al tempo della sua precedente resurrezione,[12] si agita, come percorso da un invincibile corrente e lei urla in perfetta sintonia con la vampira. Il fenomeno dura un decimo di secondo, forse, ma quando cessa, gli occhi di Angel si fissano sul prete e la sua voce grida:

TOGLIMI LE MANI DI DOSSO!-

            Con una forza che non dovrebbe possedere, scaglia il sacerdote contro la vicina parete, liberandosi facilmente dalla sua stretta. Padre Dowling la osserva sbalordito e quello che vede fa vacillare ogni sua certezza. Angel si sta avvicinando a lui, il volto deformato dalla rabbia e da un ghigno maligno. Nei suoi occhi azzurri brilla una luce malvagia e dalle sue labbra spuntano canini affilati,

-Stupido vecchio.- dice la giovane donna con un tono di voce insolitamente duro per lei –Ti pentirai di aver minacciato la mia famiglia!-

            Con un gesto rapido, gli salta addosso ed affonda i denti nel collo dell’uomo. Il prete ha solo la possibilità di urlare, poi reclina il capo e giace, senza più muoversi. Angel si rialza, si passa rapidamente la lingua tra i denti per ripulirli dal sangue, la sua espressione rabbiosa è sostituita da una di soddisfazione adesso. Quel vecchio idiota ha avuto quel che si meritava, pensa, e adesso che faccio? Potrei uscire e cercare delle prede o… Sono le urla di suo figlio a scuoterla, l’istinto materno prende il sopravvento  e la ragazza si precipita nella camera del piccolo Ted. Il bambino è rannicchiato sul letto in preda alla paura, mentre un gruppo di demoni lo sovrasta. Se fosse la normale se stessa, Angel sarebbe, forse, rimasta atterrita dallo spettacolo, ma in queste circostanze non è così. Se fosse al corrente delle circostanze, Angel, forse, capirebbe che l’effetto combinato della cappa delle ombre e di quello che si potrebbe chiamare un residuo del suo vecchio legame simbiotico con Lilith, ha fatto emergere il suo lato oscuro come pseudovampira, imprimendole i tratti caratteriali della vera Lilith. Sia come sia, questa Angel O’Hara, spinta anche da quel potente sentimento che è l’amore materno, si batte come una furia contro i demoni, sconfiggendoli tutti, per poi chinarsi verso il figlio, che la guarda con aria stupita ed impaurita.

-Mamma…. Sei tu… davvero?-

-Si, Teddy sono proprio io, non aver paura e vieni tra le mie braccia.- lo stringe a se e gli accarezza i capelli, dicendo: -Non aver paura, è tutto finito adesso, tutto finito.-

            Si sbaglia, naturalmente, perché nel mondo il peggio deve ancora arrivare.

 

             Gateway University, Saint Louis, Missouri. La dottoressa Katherine Reynolds, nonostante l’ancor giovane età, è una psicologa di fama nazionale, insegnante del contestato Corso di Parapsicologia. Ritornata in forma dopo un grave esaurimento nervoso, ha ripreso le sue normali attività con entusiasmo è non è il tipo da farsi spaventare da un attacco di demoni. Ha visto cose peggiori nel breve periodo passato al fianco di Daimon Hellstrom, che diceva (e lei è sicura che fosse vero) di essere il Figlio di Satana,[13] per non parlare delle avventure vissute con la Legione della Notte.[14] Per questo motivo, la giovane donna si batte con coraggio e determinazione, quando, all’improvviso, due figure appaiono al suo fianco: Omen e Martin Gold

-…sporto.- finisce di dire Martin.

            Katherine si volta verso di loro, senza mostrare troppo stupore

-Che ci fate voi, qui?- chiede

-Non c’è tempo per spiegare.- risponde Omen –la nostra opera è necessaria e noi dobbiamo andare.-

            Un gesto della misteriosa creatura e tutti e tre scompaiono ed i demoni rimangono padroni dell’Università

 

 

4.

 

 

            Nella villa di Anton Cartier, Fratello Voodoo comincia a parlare

-Torna indietro con la mente Blade. Tu, Donna Garth Mason ed Anton Cartier siete legati a dei pali. Dinanzi a voi, Calypso, la perfida Mambo,[15] decisa a sacrificarvi ai suoi dei oscuri e malvagi, abbassa il suo coltello sacrificale verso il tuo petto….-

            La voce di Fratello Voodoo sembra diventare più distante, incorporea, mentre, nella mente di Blade si formano delle immagini e vede…

 

            …Nell’esatto istante in cui il coltello di Calypso si abbassa verso il suo cuore, una forza sovrumana si impadronisce di Blade, mentre nell’aria eccheggia il rumore, sempre più forte, di tamburi. Calypso si ferma, cedendo, per un istante, alla sorpresa ed è quanto basta a Blade per spezzare le funi che lo legano e scattare, afferrando il polso di Calypso, costringendola a lasciare il coltello, per poi sbatterla a terra.

-Ma come…- esclama la donna, ma Blade non è in grado di risponderle. Basta uno sguardo per capire che l’uccisore di vampiri è posseduto da una qualche entità e che quest’entità non è benevola nei confronti di Calypso e dei suoi seguaci

-Uccideteli tutti! Uccideteli!- ordina la strega ed i suoi zombie scattano in avanti, tutti, tranne uno. Blade combatte gli zombie a mani nude con una furia che non è sua. La sua coscienza registra quanto sta avvenendo…ma come se non stesse accadendo a lui, come se la vedesse dall’esterno, ed in un certo senso è così. Un'altra volontà controlla il suo corpo ed in qualche modo lo ha potenziato.

            Intanto i tamburi continuano a rullare, sempre più forti, più vicini.

            Uno dei seguaci di Calypso si avvento verso i pali, pronto a spaccare il cuore dei prigionieri, ma prima che possa affondare la sua lama nel petto di Donna Garth, una ferrea stretta gli serra il polso sin quasi a spezzarlo. L’uomo si volta per vedere Simon Garth, lo Zombie, riscossosi dall’apatia per difendere la figlia, Il suo disgraziato ha solo il tempo di gridare, mentre le ossa del suo collo si spezzano nella presa dello Zombie sotto gli occhi stupefatti della figlia di quest’ultimo.

            Il rullo dei tamburi è incessante e dal suolo si leva un muro di fumo e dal quel fumo avanza una figura, la figura di Jericho Drumm, Fratello Voodoo.. Gli zombie si precipitano contro di lui, ma Fratello Voodoo li respinge con facilità.

-Fermatelo, fermatelo!- ordina frenetica Calypso e gli zombie si raggruppano per un nuovo assalto, fronteggiati da Fratello Voodoo e da un Blade ancora posseduto. In quel momento. Un canto sommesso si leva dai margini della radura e, subito dopo, ecco comparire quella che sembra una giovane donna di eccezionale bellezza, vestita in modo che non sembra adatto alla zona: un abito lungo con ampia scollatura sia sul davanti, che sulla schiena ed ampi spacchi laterali, che lasciano uscire gambe perfette. Pochi possono dire di averla incontrata, ma tutti gli astanti riconoscono immediatamente Marie Laveau, la Regina Voodoo di New Orleans. La donna avanza nella radura, continuando il suo canto e, uno dopo l’altro, gli zombie cadono, ritornando al loro stato di semplici morti. Tutti meno uno. Calypso ha visto il suo piano andare in fumo, ma non sembra disposta a cedere.

-Attaccali!- ordina a Simon Garth, ma questi non si muove.

-Hai sottovalutato un potere più grande del tuo, donna.- le si rivolge Fratello Voodoo –Anche nel suo stato di zombie, Simon Garth non potrebbe mai far del male alla sua unica figlia. A quanto pare.Certi sentimenti durano anche oltre la morte.- con un gesto brusco le strappa dal collo l’amuleto di Damballah –Ora non hai più alcun potere su di lui, Calypso. Hai perso.-

-No!- urla lei -Non è finita, non mi farò vincere da voi!-

            Si rialza e corre, sino a giungere sull’orlo della scogliera e, quindi, senza esitare, si tuffa nell’oceano sottostante, sparendo tra gli scogli.

-È morta?- chiede Donna Garth

-Non giurarci ragazza.- risponde Marie Laveau –Quelle come lei… e come me… tornano sempre.-

            Fratello Voodoo annuisce e si dirige verso Blade,  fissandolo. Agli occhi dei presenti sembra che  una forma eterea, quella di una ragazza, esca dal corpo di Blade, per riunirsi alla forma fisica di Fratello Voodoo. Blade cade in avanti, come svuotato delle sue forze e Jericho Drumm lo sostiene, impedendogli di cadere in terra…

 

            … ed il racconto termina e la stanza intorno a Blade riprende consistenza fisica.

-Dunque è così che è andata.- commenta l’uccisore di vampiri –Sono stato posseduto dal tuo spirito guida, quello di tuo fratello, se non ricordo male ed è stato tramite lui che ho avuto la forza di liberarmi e sconfiggere gli zombie. Questo spiega perché  ho dormito tanto a lungo e perché Garth sia qui con noi. I miei complimenti Fratello Voodoo, anche se non ho capito come sapessi dei nostri guai e cosa c’entri Marie Laveau.

-Hai compreso tutto, Blade, a parte il fatto che il mio spirito guida è ora mia nipote Colette e di questo debbo ringraziare proprio Marie Laveau, ma questa è un’altra storia e dev’essere messa da parte per ora.- La Regina Voodoo sorride annuendo, mentre Fratello Voodoo continua –Quanto a come ho appreso del vostro problema… sarei di ben poco aiuto, se non sapessi tutto quanto d’importante avviene nell’ambito del Voodoo e devo dire che, stavolta il pericolo è così serio, che non potevo rifiutare l’aiuto di chi mi è stata molto spesso mortale nemica.-

-Vuoi dire i demoni di cui mi parlavi?- chiede Blade

-Certo. Solo le arti magiche di Marie caveau tengono lontani gli influssi negativi da questa casa, impedendo ai suoi abitanti di cadere sotto il nefasto influsso della Cappa delle Ombre, ma non potranno impedire l’arrivo in forma fisiche di quelle creature demoniache Quando il potere delle tenebre è stato rilasciato, l’Inferno è arrivato sulla Terra e sta agli uomini di buona volontà respingere i demoni da dove sono venuti.-

-Comprendo. Sono stato addestrato a cacciare  le creature delle tenebre fin da quando posso ricordare, non mi tirerò indietro.-

-Detto da vero eroe Blade.- commenta Marie Laveau –Avrai l’opportunità di mostrare quanto vali…. Adesso!-

            La vetrata della veranda s’infrange ed i demoni entrano.

 

 

5.

 

 

            L’inferno non ha la stessa furia di una donna ferita. Shakespeare l’ha scritto, più o meno, e Alice Hastings confermerebbe che è vero anche per una vampira dal volto devastato da piaghe orribili...Ma è altrettanto vero per il suo compagno, William Jeffries, il cui volto è solcato dal marchio di una croce impressa a fuoco. I due vampiri studiano gli avversari che hanno formato una barriera di croci contro di loro.

-Siate maledetti!- grida la donna –Vi ucciderò tutti, uno per uno. Non sarò soddisfatta, finché non vi avrò visto tutti morti!-

-L’hai già detto!- replica Frank. Dentro di lui si agitano numerose sensazioni. È quasi ironico che sia proprio lui a guidare questo piccolo gruppo, lui che un tempo si considerava l’anello debole della catena dei cacciatori dei vampiri.  Invidiava la sicurezza di Quincy Harker, che non vacillava mai, nonostante l’età o la sua infermità od anche la strafottenza di Blade. Lui non si era mai ritenuto all’altezza di loro due. Non che mancasse di qualità, anzi, col tempo aveva sviluppato una maggiore consapevolezza e portato alla luce alcune delle caratteristiche tipiche del suo antenato e di tutta la famiglia dei Dracula. Forse era questo, ala fine, che l’aveva allontanato da Rachel Van Helsing? Se fosse stato meno orgoglioso, se anche lei lo fosse stata, sarebbero rimasti insieme e lei non sarebbe stata sola contro Dracula. No, si dice, lascia perdere i dubbi; concentrati sulla tua missione, sui due vampiri dinanzi a te e sui loro simili che attendono fuori della proprietà. Frank non sa della cappa delle ombre e dei suoi nefasti effetti, se lo sapesse, si chiederebbe se i dubbi che gli sono venuti prima o la fredda determinazione che sente ora, non siano dovuti ad essa. Pensa al suo antenato, Dracula, al male che gli ha fatto. In confronto ad esso, ciò che soffrono i due vampiri è una giusta retribuzione e lui li vedrà soffrire ancora di più, loro e tutta la loro specie.

            Charles Seward non si è mosso. Dentro di lui, il suo animo è in tumulto. Qualche tempo fa è stato morso dalla vampira Rachel Van Helsing e lei non si è limitata a dissanguarlo sin quasi ad ucciderlo. No, ha stabilito un legame tra loro, forgiando il suo destino: quando morirà, Charles diverrà un vampiro, a meno che la vampira che l’ha contagiato non muoia prima di lui. In questo momento Seward sente le sue certezze vacillare, il desiderio del sangue si fa strada in lui, il desiderio di colpire coloro che sono nemici della sua padrona. Fissa con odio Frank Drake; sa che era amato dalla padrona e vorrebbe vederlo morto per questo...Sarebbe così facile ucciderlo ora, basterebbe poco, solo un istante.

            Un istante che non ha, in quel momento Frank ordina ai suoi alleati di farsi avanti e, sia pure con una certa esitazione, essi lo fanno, impugnando ciascuno una balestra e puntandola sui vampiri. La prima salva di frecce manca il bersaglio, perché i vampiri sono diventati nebbia. Frank ordina di armare un’altra volta, intanto sia lui che Lord Godalming tengono puntate le croci.

            I due vampiri divengono pipistrelli e puntano verso le finestre

-Torneremo!- urla Alice –Non ci sfuggirete nessuno di voi!-

            Se non sarete voi a farlo, pensa Frank, dovremo cercarvi noi e la prossima volta nessuno fuggirà.

            Dietro di lui, Charles Seward si accascia su una poltrona. Per questa volta ha mantenuto il controllo, ma per quanto ci riuscirà. Si morde la labbra e stringe i braccioli. Deve farcela, non può permettere alla vampira di vincere.

 

La stessa vampira, Rachel Van Helsing, che è oggetto dei pensieri sia di Frank Drake, che di Charles Seward osserva il panorama delle brughiere scozzesi. La lunga notte dell’Inferno continua. L’orologio può dire che è mezzogiorno, ma quel che lei vede è un innaturale tenebra, che avvolge, ormai, il mondo intero. Qualunque cosa fosse il pericolo che Dracula attendeva, non è ancora giunto o sì? Cos'è quel bagliore all’orizzonte, come se un incendio si stesse avvicinando?

-Dracula!- chiama, sentendo un’improvvisa sensazione d’angoscia –Vieni!-

            Il Signore dei vampiri si affretta e quando giunge sul torrione quel che si sta avvicinando assume contorni più chiari. Dracula vede arrivare una spettacolo da incubo. Un‘intera schiera di demoni ributtanti, che avanzano lasciandosi alle spalle una scia di fuoco. Molti di loro reggono dei pali a cui sono impalate le teste di uomini e donne, mentre altri sono trascinati come bestie da soma.In prima fila due esseri più grandi degli altri, la cui forma è solo vagamente umanoide con strani tentacoli, simili a viticci di un’oscena vite.Al centro di tutto c’è un carro, interamente composto da ossa umane e trascinato da destrieri scheletrici. Ai lati del carro quattro pennoni appuntiti su ciascuno dei quali, sono infilzati i corpi di uomini, donne e, perfino, bambini, come fossero una sorta di orrendo spiedo.In piedi sul carro una figura umanoide rossa e nuda le cui corna, il pizzetto ed i piedi caprini rimandano all’immagine tradizionale del diavolo.

            Dracula sente, per al prima volta da secoli, un brivido di paura. La crudeltà di quelle creature inumane inorridisce perfino lui, che da vivo aveva ordinato torture e punizioni di un’efferatezza senza pari. In qualche modo sa che quell’orda devasterà la terra...Ma sa anche che, per qualche oscuro motivo, il demone capo, quello che imita, ma non è il Diavolo, Dracula ne è certo, è venuto sin lì per lui ed il Signore dei Vampiri vuol sapere perché.

 

 

6.

 

 

            Li ha raccolti da ogni luogo in cui si trovavano, tutti loro: Martin Gold e la ragazzina di nome Ariann, da New York, Katherine Reynolds da Saint Louis, Chan Luchow dalla Cina, tutta la Legione della Notte, a parte Jennifer Kale, che è impossibile raggiungere.[16] Ora Omen sa che bisogna agire prima che sia troppo tardi, prima che il potere della Triade raggiunga il culmine. Ha bisogno di tempo. È ironico, pensa, che il tempo di cui ha bisogno gli verrà dato dal Conte Dracula. Il destino del mondo nelle mani di un vampiro

 

            Nella sua forma di pipistrello, Dracula raggiunge l’orda di demoni e, dinanzi ad essi, riprende la sua forma umana. Il capo dei demoni, quello sopra il carro di ossa ride sinistramente

-Ah Dracula!- esclama Sono felice di rincontrarti, tu che fosti la causa della mia ultima sconfitta!-

            Dracula lo osserva perplesso. Sa che non si sono mai incontrati prima, eppure vi è in quel demone qualcosa di sinistramente familiare

-Chi sei?- gli chiede –Dici di conoscermi, eppure io non ti ricordo.-

-Quando c’incontrammo io possedevo la forma di un vecchio di nome Amos e tu riuscisti a sopraffarla insieme al mio patetico seguace Lord D’Ayre. Io sono Y’Garon, della potente Triade e questi sono i miei fratelli!-

            Y’Garon, certo, ora Dracula ricorda bene l’orrendo demone che sfidò con l’involontario aiuto di Katherine Fraser, da lui conosciuta proprio in quella circostanza.[17] Allora riuscì a sconfiggerlo, deve ammetterlo, perché Y’Garon non era all’apice della forma, ma può riuscire a prevalere su di lui e le sue orde ora? In qualche modo oscuro, Dracula comprende che non è un caso se Y’Garon è giunto sin qua, come non è un caso che lui stesso vi sia giunto. Qualche oscuro potere ha decretato che questi tre demoni, relitti di un passato oscuro, debbano essere fermati da lui. Dracula inconsciamente sorride. Lui, proprio lui deve battersi per la salvezza dell’umanità da orrori inimmaginabili. Ebbene, perché no? Non fu forse grazie a lui, che 550 anni fa l’avanzata dei Turchi verso Occidente fu arrestata? Non fu, forse, lui il salvatore dell’umanità allora? Ebbene, se il fato ha così decretato, lo sarà ancora. Sorride, mentre Rachel Van Helsing atterrà al suo fianco. Comunque vada a finire, pensa, sarà una battaglia da ricordare.

 

            Non sarà una battaglia che ricorderò volentieri, pensa Blade, ripulendosi dal sangue. È stata una notte che non dimenticherà facilmente, passata a respingere assalto su assalto di demoni apparentemente senza fine. Quasi quasi, pensa, invidio Simon Garth. In una situazione simile, essere un morto rianimato aveva non pochi vantaggi. Naturalmente, aldilà delle esagerazioni, Blade era ben contento d’essere ancora vivo, anche se era abbastanza convinto che, senza l’aiuto delle arti magiche di Marie Laveau e Fratello Voodoo non avrebbero passato la notte. Il cacciatore di Vampiri ignora che i loro sforzi hanno rallentato l’avanzata generale dei demoni, dando tempo ai Difensori di questo povero pianeta di prepararsi all’assalto finale.

            Finito di lavarsi, Blade scende le scale per incontrare i suoi alleati. Fratello Voodoo è in piedi sulla veranda, come di vedetta, in attesa del prossimo pericolo. Balde non invidia il ruolo che ha, un ruolo che, forse, non ha scelto, ma che lo ha scelto, o almeno così raccontano. Il cacciatore di vampiri scuote la testa e si dirige verso la cucina. Se deve morire, pensa, tanto vale prepararsi a farlo a stomaco pieno. Donna Garth ha avuto la sua stessa idea. I due si salutano. Quella donna è una specie di enigma, pensa Blade. Se ha delle fragilità, riesce a nasconderle molto bene; tutto quello che traspaiono sono la sua ferma determinazione ed un carattere più duro dell’acciaio. Si può essere molte cose per molte persone. Per il vecchio Anton Cartier sarà la sempre la dolce ed affettuosa figlia del suo miglior amico, per coloro con cui lavora, una manager spietata ed efficiente, per gli uomini della sua vita, beh quello è un altro discorso. Blade ha sperimentato di persona come Donna non consideri più il suo matrimonio come un impedimento a fare quel che vuole e quando vuole con un uomo. Blade non si considera un moralista, non in quel senso almeno, ma confessa che gli piacerebbe capire un po’ di più la sua datrice di lavoro e non può nemmeno fare a meno di chiedersi come la prenda il marito, quel Bruce Mason di cui sa molto poco e di cui, a quanto pare, lei non si sta nemmeno preoccupando

-Vuoi una tazza di caffe?- gli chiede lei

-Grazie.- risponde lui, prendendo la tazzina. Ecco un altro tratto di questa donna, pensa lui, la capacità di restare distaccata come se tra noi non fosse successo mai niente. C’è da chiedersi se non l’abbia ereditato dal padre.

-Pensi che quegli esseri torneranno?- gli chiede lei

-Stando a quel che dicono Fratello Voodoo e Marie Laveau, hanno invaso tutto il mondo, ma ormai sono parecchie ore che non tornano, forse l’invasione è finita e non torneranno più.-

-Lo spero, ho appena ritrovato mio padre e morire adesso sarebbe così… così… ingiusto

            Sarebbe ingiusto per tutti, pensa Blade, no?

 

            Non sono pensieri di ingiustizia a guidare Dracula, ma pensieri di pura sopravvivenza. In un mondo dominato da questo demone e dai suoi simili, creature come i vampiri sarebbero solo schiave e questo, Dracula non può tollerarlo. Non si arrenderà senza combattere e, se perderà, sarà da soldato. La Triade è dotata, lo sa, di poteri immensi, ma, esiste la possibilità concreta che in forma fisica abbiano un certo grado di vulnerabilità che lui può sfruttare ed ora è il momento

.Sei silenzioso Dracula.- gli si rivolge Y’Garon –Contempli, forse, il tuo destino?-

-Contemplo il tuo, demone, solo il tuo.- risponde freddo, il Signore dei vampiri, poi alza le mani verso il cielo e la sua compagna fa altrettanto

            In pochi attimi, una tremenda tempesta si scatena I venti squassano l’esercito demoniaco, la pioggia infuria su di esso senza tregua i fulmini cadono a colpire i demoni e, nel mezzo della furia degli elementi, Dracula grida

-A me, mie legioni! Colpite, colpite adesso!-

            E da ogni anfratto della terra, ecco arrivare decine, forse centinaia di pipistrelli, che mutano poi forma, diventando umani. I servi non-morti di Dracula. Alcuni demoni cadono sotto l’assalto dei vampiri, mentre, al contrario, parte dei vampiri soccombono al potere dei demoni, poi si ode la voce, potente di Y’Garon

-Adesso basta con questa farsa!-

            Una scarica di energia parte dai suoi occhi e da quelli dei suoi fratelli ed istantaneamente tutti i vampiri, a parte Darcela e Rachel sono inceneriti

-Credevi davvero di poterci fermare, vampiro? Il potere della Triade è senza limiti. Non so come tu e la tua donna abbiate potuto sopravvivere, ma rimedieremo subito.-

-Io non ne sarei così sicuro.- replica Dracula. La sua mano destra stringe ora una sorta di medaglione su cui sono incisi caratteri in un alfabeto non usato da millenni ormai.

-Tornate a me mie legioni!- urla –Il vostro signore vi chiama, obbedite!-

            Ed ecco comparire, di nuovo, i vampiri distrutti e, contemporaneamente, il cielo si anima di un nugolo di pipistrelli, mentre la terra stessa sembra sollevarsi di nuovo.

            Dracula sorride.

 

             Lontano da lì, nell’Europa continentale, in Svizzera, colui che il mondo conosce solo col nome di Mostro di Frankenstein medita sugli eventi della sera precedente. Stava per cedere alla parte peggiore di se, ne è certo. Avrebbe ucciso le sorelle Von Frankenstein, se Viktoria non avesse fatto appello a quella che lei chiama la sua anima gentile. Forse lui non ha un’anima gentile, però, forse è una creatura di pura furia e dovrebbe andarsene prima che sia troppo tardi. Eppure, ha delle responsabilità qui, non solo verso Viktoria, ma anche verso i ragazzi, i mostri deformi creati da Ludwig Von Frankenstein, creature, che hanno diritto a dignità e rispetto e che non possono essere abbandonate a se stesse. Vorrebbe davvero sapere qual è la cosa giusta da fare ed intanto monta la guardia. I suoi pensieri sono per un altro giorno, per ora, pensa ai demoni, se torneranno, lo troveranno pronto.

 

            Altrove, in Scozia, la battaglia infuria. Con l’abilità tattica che lo rese famoso in vita contro i Turchi, Dracula guida le sue legioni di vampiri contro l’esercito demoniaco della Triade. Ogni volta che i suoi cadono, risorgono, grazie al potere dell’amuleto impugnato da Dracula e, sempre, il potere della Triade annienta i suoi nemici e la battaglia ricomincia.

 

            Ai bordi del lago, compaiono le figure dei membri della Legione della Notte.

-Siamo giunti al momento giusto, amici.- dice Omen

-Non capisco cosa dovremmo fare.- commenta Martin Gold –Quegli esseri sono qualcosa di spaventoso, e senza Jennifer noi non abbiamo il potere di…-

-Il futuro mostra solo devastazione.- dice Ariann -Se la Triade vincerà, ma non è ancora stato scritto e, se il Re dei vampiri vincerà, allora il mondo sarà salvo.- 

-Ma come?- insiste lo scrittore

-Molte forze sono all’opera in questo momento.- spiega Omen -Occorreva attendere solo l’attimo esatto in cui colpire, l’unico in cui c’era la probabilità di vittoria. Loro stessi non lo sanno, ma è per questo che Dracula è venuto in Scozia ed ha incontrato il Conte di Salisgrave per questo ha ricevuto un talismano di grande potere, per questo, contro ogni logica, Y’Garon ha portato il suo esercito a Nord, perché potessimo essere tutti qui in questo esatto momento. Stringiamo le nostre mani l’un con l’altro, amici ed incanalate le vostre energie verso la mia persona. Che la vostra volontà di annientare il male della Triade divenga tutt’uno con la mia, che sia alimentata dai talenti di Katherine Reynolds e d Ariani. Che sia focalizzata in un unico colpo e che questo colpo sia vibrato…ORA!-

           

            Una scarica d’energia prorompe dal corpo di colui che è chiamato Omen e, contestualmente, il medaglione di Dracula si illumina e diventa così caldo che lo stesso vampiro non riesce a tenerlo in mano. Ma, invece di cadere, il medaglione rimane sospeso in aria. Le rune in esso incise sembrano diventare incandescenti ed una luce intensa promana da esso ed avvolge l’esercito di Y’Garon, che diventa sempre più etereo-

-No!- urla il terribile demone –Non può essere, io potevo vincere, dovevo vincere, dovevo!-

            Con un urlo terribile, la Triade ed il suo esercito scompaiono nella luce e, poi, un attimo dopo, questa cessa e nulla rimane sul teatro della battaglia, nulla tranne un medaglione che ha cessato di risplendere ed ora ricade sull’erba per essere raccolto da Dracula, che sorride.

-Devo proprio ringraziare il vecchio Salisgrave.- commenta –Il suo medaglione runico mi ha servito proprio bene. È quasi un peccato doverglielo restituire, ma un patto è un patto e non è mia intenzione mettermi contro quello scaltro stregone...non per adesso.-

-Guarda, Dracula!- esclama Rachel, indicando la Legione della Notte, ferma ai bordi del lago.

-È stato il vostro intervento a scatenare la potenza del medaglione.- dice il Signore dei Vampiri –Chi siete? Non siete i soliti scagnozzi di Salisgrave, per quanto…- indica Martin Gold –Mi ricordo di te, anche se all’epoca avevi un aspetto un po’ diverso. Tu eri l’uomo di Angel O’Hara, quando lei era posseduta da mia figlia. Non certo l’uomo che avrei scelto come compagno di mia figlia. Non sei all’altezza dei Dracula -

            Martin fa una smorfia significativa: neanche lui apprezza molto l’idea di essere il compagno di una vampira, un onore quantomeno dubbio.

-Ora so chi siete. Vi fate chiamare la Legione della Notte, uno stupido gruppo di stupidi indagatori dell’occulto, guidati da un demone pentito.-

-Come… come sai di noi?- chiede Katherine Reynolds.

-Io sono Dracula, donna.- risponde altero il Signore dei vampiri -Ho sempre saputo tutto quel che era necessario sapere su coloro che possono essere potenziali nemici o potenziali alleati.-

-Per oggi siamo stati alleati, Dracula…- interviene Omen -…ma sta attento, un giorno o l’altro noi potremmo essere avversari ed in quel caso, saremo pronti a combatterti.-

-Ho ricevuto molte minacce nel corso dei secoli, Omen. I miei nemici sono diventati polvere ed io sono sempre qui.  Sarò lieto di concedervi l’occasione di tentare.-

-Vedremo.- replica Omen, quindi fa un gesto e lui ed il suo gruppo scompaiono

-Pensi che lo sapesse, Vlad?-

-Di chi parli, cara Rachel?-

-Del tuo amico Conte. Sapeva di Y’Garon e della Triade, della Legione della Notte, di quello che sarebbe successo? Oppure noi lui, la Legione, lo stesso Y’Garon siamo stati tutti manipolati da una forza superiore?-

            Dracula scuote la testa

-Chi può saperlo, Rachel? Forse siamo stati tutti pedine di un complesso gioco cosmico. Non credo che lo sapremo mai. Una cosa la so: abbiamo vinto una battaglia fondamentale, il nemico è battuto e questa è la sola cosa importante per oggi. Vieni, ora, è tempo di riposare prima di una nuova notte.

            Così dicendo, i due diventano pipistrelli e spiccano il volo verso il castello

 

            A loro insaputa, da una vicina collina, un altro pipistrello si alza in volo. Deacon Frost ha osservato la battaglia ed è stato soddisfatto del risultato. Un giorno dovrà confrontarsi con Dracula, ma, quando avverrà, sarà alle sue condizioni.

 

 

7.

 

 

            A New York sorge un’alba livida, le forze di opposizione all’invasione demoniaca si preparano alla battaglia finale. Il destino finale si deciderà oggi.

 

            A Londra, quella stessa alba è sorta da cinque ore e Frank Drake guarda fuori da una finestra e sa che altre battaglie verranno e lui dovrà combatterle.

 

            Nella stessa casa, il Dottor Charles Seward medita: ha visto il suo futuro ed ha quasi ceduto alla tentazione del suo io più oscuro. Ora sa che esiste, che è lì in attesa. Un giorno, forse potrebbe tradire i suoi amici e portare alla loro disfatta. Un pensiero che lo riempie d’angoscia e non osa confidare a nessuno.

 

            Kate Fraser ha molto su cui riflettere. Anche lei ha guardato in se stessa e, che Dio la perdoni, quel che ha visto le è piaciuto.

 

            A Ballintoy, County Antrim, Irlanda del Nord, Angel O’Hara vede sorgere l’alba, il suo lato vampiresco si è ritirato in un angolo da cui non uscirà mai più, ma in lei c’è una nuova consapevolezza adesso. Non lo sa ancora, ma il suo destino s’intreccerà ancora con quello di Martin Gold, Dracula e la figlia di quest’ultimo: Lilith, ma questo avverrà un altro giorno, per oggi c’è solo la pace per lei e suo figlio.

 

            Scozia, Loch Ness. Dal centro del lago emerge una forma vagamente umanoide. Il demone è soddisfatto di se: le acque del lago lo hanno protetto dalla distruzione dei suoi simile ed ora potrà agire a suo piacimento, magari potrà riportare indietro i suoi signori e devastare questa palla di fango.

            Improvvisamente ode uno sciacquio alle sua spalle. Si volge appena in tempo per vedere un’enorme testa avventarsi su di lui, poi scompare inghiottito dalle sue fauci. Un enorme figura scivola tra le acque del lago, poi scompare sotto di esse ed il lago ritorna calmo.

 

 

FINE UNDICESIMO EPISODIO

  

[18]NOTE

 

 

Ecco, così, finito un episodio, forse, troppo lungo, ma la carne al fuoco era tanta e spero di averla saputa cucinare a puntino. Ecco alcune precisazioni:

1)    La Legione della notte, come già detto altre volte è un gruppo fondato dal Demone pentito Omen, che possiede il corpo dell’avvocato Charles Blackwater, ucciso dai membri di una setta adoratrice di un Demone infernale e salvato da Omen stesso. Del gruppo fanno parte attualmente: Martin Gold, Chan Luchow, il giovane cinese anticomunista che, molto tempo fa, risveglio dal suo sonno il dragone Fin Fang Foom; la misteriosa Ariann, una ragazzina capace di percepire le aure delle persone e prevederne il futuro presto e Katherine Reynolds, insegnante di parapsicologia e, per breve tempo, compagna di Daimon Hellstrom. Ne faceva parte anche Jennifer Kale, ma il destino di questa giovane donna, membro di una famiglia maledetta, sarà deciso altrove, nelle pagine delle serie: Spiriti della Vendetta e Ghost;

2)    Se vi chiedete se rivedremo, prima o poi, Calypso, beh vi rispondo: voi che ne dite? -_^

3)    Se, d’altro canto, pensate che Y’Garon e la Triade siano stati sconfitti troppo facilmente, lasciate che vi dica semplicemente: siete sicuri che sia stata detta l’ultima parola su di loro?

4)       I più furbi tra voi avranno certo capito che i destini dei vari membri del nostro cast sono destinati ad incrociarsi, così, come quelli di Dracula e di sua figlia. Quando? Come? Restate sintonizzati e lo saprete

 

Carlo

[19][i] L’ultima volta nell’One Shot di Fratello Voodoo

[20][ii] Due episodi fa

[21][iii] Nell’episodio #5

[22][iv] In Tomb Of Dracula #18 (Dracula, Corno #4) e Werewolf By Night #15 (Dracula, Corno, #5)

[23][v] In Tomb of Dracula #62/64 (La Tomba di Dracula #5) Sull’identità di Satana, sono aperte le speculazioni.

[24][vi][25] Come dettagliato nel romanzo “Frankenstein” di Mary Shelley e rinarrato in “Monster of Frankenstein #1/3 (Superfumetti in film, Corno, #17)

[26][vii][27] Silver Surfer Vol 1° #7 (Devil, Corno, #12/13)

[28][viii][29] La risposta è, ovviamente, in Supernaturals #9

[30][ix][31] Come mostrato sempre in Supernaturals #9

[32][x][33] Vale a dire in Giant Size Chillers #1 (Dracula, Corno, #11)

[34][xi][35] Marvel Spotlight #14/23 (Thor, Corno, #141/151)

[36][xii][37] Nella miniserie “Legion of the Night” #1/2 (Play Extra #36/37)

[38][xiii][39] Sacerdotessa Voodoo

[40][iv][41] Sui motivi della sparizione di Jennifer Kale avrete spiegazioni su futuri episodi di Spiriti della Vendetta e nella futura serie di Ghost

[42][xv][43] In Giant Size Dracula #2 (Dracula, Corno, #12)

 

 

[44]ANTEPRIMA

 

 

Nel prossimo episodio: il destino di Simon Garth; la vendetta dei vampiri e la morte su Godalming Manor. Non mancate.