#1

by Pablo

 

"Mi chiamo John Lomax. Una volta ero un poliziotto, squadra omicidi di NY, uno dei migliori, un duro, uno che i criminali li stritolava. Certo non ero il fantomatico Punitore, ne l'Uomo Ragno, e neanche Devil, ma fidatevi, il mio lavoro lo facevo bene, molto bene. Poi arrivò Lothar Archer, l'uomo che mi condannò alla perdizione, e tutto è finito."

Praga. Dicembre 2001. Ore 23.
Sul ponte Carlo due uomini stanno discutendo animatamente. Il primo si chiama Marcus Delorane, è un mercante d'arte di pochi scrupoli, dedito alla raccolta di oggeti magici medioevali. Il secondo si chiama Felix Derek, è un tedesco, un tombarolo esperto e navigato.
- Allora, l'hai trovato? - chiese Marcus.
- Si, ho faticato ma alla fine eccolo qui.
Dalla tasca del suo impermeabile un pacchetto. Gli occhi di Marcus si illuminarono e lo afferrò.
- La ricompensa?
Gli occhi di Marcus si illuminarono di un rosso fuoco. Felix indietreggiò.
- Eccola!
Dal palmo della sua mano libera uscì un lampo che colpì il tombarolo, polverizzandolo all'istante. Poi si allontanò silenziosamente lungo il ponte, svanendo nella nebbia.

New York, due giorni dopo.
- John! Jonh Lomax! - disse una donna correndogli incontro lungo il marciapiede.
L'uomo si girò verso la donna, fissandola con i suoi occhi scuri.
- Chi sei? - chiese, mentre lei era giunta a meno di un metro da lui.
- Sono Patricia, Patricia Dalessandro! Non ti ricordi di me?
- No, - rispose lui - non credo di poterlo fare, quindi per cortesia mi lasci perdere!
- Ma che stai dicendo? - rispose lei, sgranando i suoi occhi verdi.
- Signorina Dalessandro, mi creda non sarei mai in grado di ricordarmi di lei, e onestamente nemmeno lo voglio fare, quindi mi lasci stare!
Lei lo fissò in silenzio, mentre lui si girò e si allontanò.
- Non ti dice niente Deborah Lomax?
Si fermò di scatto, rimanendo fermo per qualche secondo, come indeciso. Poi fece un cenno di diniego con la testa, prima di allontanarsi nuovamente, lasciando la donna dietro di lui, anch'essa in silenzio, a fissarlo.

Quartiere di Soho. In un minuscolo negozietto di antiquariato Marcus Delorane si mise ad osservare nella teca blindata un manufatto, una sfera di bronzo intagliata e lavorata finemente. L'antiquario gli si avvicinò.
- E' una "sfera dei superni", datata intorno alla seconda metà del 900 d.C. Si dice che sia dotata…
- Conosco la storia, ne ho una anche io! - rispose Marcus.
- Accidenti, è fortunato, saranno una decina in tutto il mondo!
- Non sono fortunato, so dove trovarle! - rispose.
- Vuol dire che qualcuno le ha detto che io avevo una di quelle sfere?
- Diciamo così! Desiderò entrarne in possesso…
L'uomo sorrise.
- Benissimo, ma come capirà è un oggetto rarissimo e il suo costo non è tra i più bassi…
Marcus lo fissò.
- Non mi sembra che io abbia detto di volerla acquistare!
Gli occhi divennero rossi e dalla sua mano partì un lampo che incenerì l'antiquario prima che se ne potesse rendere conto. Poi si avvicinò alla porta, espose il cartello CLOSED e la chiuse.

John chiuse la porta della sua casa e vi si appoggiò. Il sudore ricopriva il suo volto, e il suo ansimare denotava un notevole nervosismo.
- Deborah Lomax! - disse con un filo di voce.
Chiuse a chiave la porta e si sedette di peso sul divano, mentre i suoi ricordi vagavano nel passato recente, alla ricerca di un appiglio che potesse non dargli solo dolore ma anche sollievo.

- John! John! Non mi lasciare qui! Per piacere!!!!!

Una voce risalì dal profondo delle tenebre dei ricordi.

- Ti prego John! Non voglio rimanere qui! Aiutami ad uscire!!!!

La voce si insinuò nella sua mente, cospargendosi come un virus tra i suoi neuroni. Un urlo soffocato uscì dalla sua bocca, poi si svegliò.
- Deborah! Come ho potuto!
L'immagine di un vecchio vestito con una tunica nera apparve davanti ai suoi occhi.
- Hai dovuto, non hai potuto scegliere! - disse, ma l'impressione era che le parole le udisse solo John.
- Lothar Archer, che tu sia maledetto in eterno! Avrei dovuto ucciderti quando ti ho conosciuto!
- Sarebbe stato il tuo primo e grosso errore!
- Cosa vuoi da me?
- Una minaccia sta strisciando nella grande mela!
- Sarà un bruco...
- Devi rintracciarla e impedirle di nuocere, perché per l'ennesima volta il mondo è pericolo...
- Ed io devo salvarlo, come ho già fatto decine di volte... vero?
- Sei stato scelto per questo, quindi è il tuo dovere!
John afferrò un posacenere e lo lanciò verso la figura di Lothar, ma l'attraverso da parte a parte, andando a sbattere contro un muro.
- Che tu sia maledetto, Lothar Archer, che tu sia maledetto!

Altrove.
In un luogo buio ed infinito, pieno d'immobili sfere gialle larghe una decina di metri, qualcosa sta per cambiare. Una di queste sfere vibra leggermente, e il suo colore cambia, come un fluido viscoso che si stesse muovendo. Improvvisamente una mano artigliata fora la sfera, accompagnata da una risata soffocata.