#11

by Pablo

 

Riassunto: fuoriuscito dal Darkmere durante la crisi provocata da Darklady, ed essersi scontrato con Rune il dio-vampiro, John, insieme a Dante, incontra Strange, che li conduce nella sua nuova dimora. Qui Dante e John gli parlano del Darkmere e del problema di John, e così l'ex Mago Supremo decide di investigare ed entra nel corpo di John, trovando ad aspettarlo due demoni, Sparda e Deborah.

Il demone poggiò la spada con la punta nel pavimento, afferrò l'elsa con entrambe le mani.
- Io sono Sparda, un demone, è cammino su questo mondo da prima che l'uomo potesse definirsi tale. Ho visto nascere e morire miliardi di esseri viventi, molti dei quali per mano mia. La natura demoniaca mi ha donato quest'arma, L'Olifaldium, arma gemella dell'Ancestor.
Appena ebbe finito di parlare, diede il via alla presentazione della donna.
- Io sono Deborah, donna demone, madre di creature immonde. Vivo da quando Atlantide è caduta, e da allora viaggio insieme agli uomini per ricevere il loro seme e procreare altri demoni. Anche la mia natura demoniaca mi ha dato un'arma, la spada chiamata Lucifero.
Strange sorrise.
- Io sono Stephen Strange, e sono... ero il mago Supremo di questo mondo, e sono qui per svelare il segreto dell'uomo chiamato John Lomax.
I due demoni scoppiarono a ridere.
- John Lomax non esiste! - affermò Sparda.
Strange fissò il suo interlocutore con curiosità.
- Cosa intendi dire?
- Semplice, che l'uomo che tu chiami John Lomax è il nulla.
- Parolona per uno che pensa, parla e agisce. - ironizzo l'ex Mago Supremo.
- Ammetto che questo è un bel mistero, - replicò Deborah - ma non toglie nulla all'affermazione iniziale: John Lomax non esiste.
Strange si allontanò dai due, cercando senza farsene accorgere di accumulare energia mistica. Sapeva che uno scontro era probabile, e non voleva farsi trovare impreparato.
- E su cosa si basa questa vostra interpretazione?
- Dai fatti, dottor Strange. - spiegò Saprda - Tempo fa, circa tre secoli fa, Deborah mi uccise. Non sto qui a spiegarle perché lo fece, le dico solo che in quel momento c'erano altre due entità con noi: il mio fratello gemello Dante, e Lotahr Archer, l'entità che ha guidato per due secoli John Lomax.
I pensieri di Strange volarono lungo i suoi ricordi, perché il nome Lothar Archer gli ricordava qualcosa, anche se non seppe dire precisamente cosa.
- Dante, per punire il mio atto - proseguì Deborah - ci fuse insieme e ci gettò nel varco che conduceva al Darkmere. Fu una cosa straziante per me convivere con un demone da me odiato, e lo strazio durò quasi cento anni, finché Lothar Archer non trovo la soluzione.
- Che soluzione?
- Sai chi era Paracelso?
- Era un alchimista del XV secolo, in perenne ricerca del segreto della pietra filosofale.
- Come tutti gli alchimisti del resto. Ma si distinse per una cosa in particolare, perché fu uno dei pochi, forse il primo, a realizzare un vero homunculus.
Gli occhi di Strange si spalancarono, come colpiti da un'illuminazione.
- State dicendo che John Lomax è un omuncolo? E' impossibile.
- Certo, non è l'omuncolo realizzato da Paracelso, piccolo e brutto, ma una evoluzione dei suoi studi. - disse Deborah.
- Lothar ne ricostruì una copia perfezionata nel Darkmere, con l'aiuto degli appunti di Paracelso e del potere del Triumvirato. Doveva essere il contenitore perfetto per le nostre anime in lotta.
- Ma per quale motivo tenevano così tanto a voi?
Sparda scoppio a ridere.
- Non illuderti, nessun pensiero da buon samaritano! Io e Deborah eravamo due esterni, due demoni. Le nostra anime in lotta generavano una quantità di energia incontrollabile. Se non si fosse trovata una soluzione, l'intero tessuto del Darkmere si sarebbe dissolto, e con esso tutti i suoi abitanti.
- Infilandoci in un corpo - proseguì Deborah - la nostra energia si sarebbe dissipata nel tentativo di controllare quel corpo.
- Ma le cose andarono male. - aggiunse Strange.
- Infatti! - confermò Sparda - L'assunzione di una precisa capacità di pensiero autonoma, da parte dell'omuncolo, era onestamente fuori da ogni più ardita previsione.
- E ritenete ancora che John Lomax non esiste?
Sparda strinse l'elsa della spada in un atteggiamento minaccioso.
- Perché, lo neghi? - chiese con un tono di sfida.

Twilight fissò a lungo l'enorme vortice nero che spariva nel cielo.
- Sei pronta? - chiese Lothar, apparendogli alle spalle.
- Mi stai chiedendo se andare nel piano reale e abbandonare il Darkmere per la prima volta, e cercare e uccidere un omuncolo che contiene dentro di se due demoni, che è anche in grado di prosciugare il nostro
mondo, è per me una cosa normale e accettabile? Per il sacro Triumvirato, certo che no!
Poi sorrise e si diresse verso il vortice. In un attimo ne fu risucchiata, trascinata, sballottata e lanciata verso il piano reale, facendola finire in un vicolo di Manhattan.
Twilight si alzò, si scrollò la polvere di dosso e sorrise

Sparda e Deborah si posero ai lati di Strange, impugnando le loro armi, pronti ad attaccare. Strange si concentrò lentamente, finché non senti refluire l'energia mistica dentro di se, e prima che i suoi avversari
si potessero muovere tracciò, con dei rapidi movimenti delle dita, dei pentacoli ai loro piedi. Questi si illuminarono all'istante, imprigionandolo in una gabbia magica.
- Avete sottovalutato le mie capacità, - li derise l'ex Mago Supremo - e forse anche la mia buona sorte!
- MALEDETTO! - urlò Sparda.
- Voi rimarrete qui, all'interno di un corpo che non è il vostro e che è dotato di una sua essenza vitale. Non preoccupatevi, libererò John Lomax dal vostro giogo, ma questo non significa che libererò voi due.
E mentre diceva queste parole pian piano svaniva nel nulla.
- NOOOOOOOOOOOOO! - urlarono all'unisono i due demoni, prigionieri nelle loro gabbie mistiche.

Strange riapparve nella sua stanzetta, dove ad attenderlo trovo dante insieme alla sua compagnia, Clea. Fece cenno ai due di non parlare, si avvicinò a John, ancora privo di sensi, e recitò delle parole a bassa
voce che lo risvegliarono.
- Cosa è successo? - chiese.
Strange rimase in silenzio per qualche attimo, cercando di capire quale fosse la verità migliore da riferire all'omuncolo.
- Non sei ancora libero... - disse.
- Ho ancora i demoni dentro di me?
- Si, ma adesso sono ancora prigionieri, finché non troverò una soluzione!
John non riuscì a capire se doveva essere felice o meno di ciò. Dante si alzò, preoccupato.
- Questo è impossibile!
Strange lo fissò con uno sguardo carico di ostilità.
- Ti avevo già detto che ne avevo abbastanza di demoni! - e con un gesto della mano lo fece sparire.
Poi si rivolse a John.
- Ho qualcosa per te.
Aprì un cassetto di un enorme cassettiera, facendone uscire uno strano oggetto di un nero brillante, grande quando un pugno. Era strano perché la sua forma cambiava in continuazione, da tetraedro a sfera, di cubo a stella dalle mille punte, senza soluzione di continuità da una forma all'altra.
- Cos'è?
- E' una sfera oscura, un antico artefatto magico. Quando i miei poteri sono entrati in risonanza con i tuoi prima, quando hai colpito Dante, ho ricordato di aver sentito una risonanza simile con questa sfera.
Potrebbe aiutarti a canalizzare meglio le tue energie mistiche.
- Stai dicendo che diventerei...
- Un mago? Qualcosa di molto simile, certo.
John afferrò la sfera, sentendone immediatamente fluire il potere. Fece per infilarsela nella tasca del suo cappotto, quando toccò qualcos'altro. Afferrò l'oggetto e vide che era la Sfera dei Superni che aveva sottratto a Marcus Delorane poco tempo prima.
- Una Sfera dei Superni. - esclamò stupito Strange - Un oggetto pressoché mitologico, ricco di potere e pericoli.
John scosse il capo.
- Dovevo fermare chi le stava raccogliendo tutte, ma evidentemente questa non è più una mia priorità. - la porse a Stephen - So che è pericolosa, e credo che nelle tue mani sia più al sicuro che nelle mie.
Strange la prese e la ripose in un cassetto.
- Starò attento che nessuno se ne appropri.
- Chi le avrà tutte quante potrebbe causare grossi guai a questo universo.
- Lo so. Ora va, ci rivedremo.
- Grazie. - rispose John, prima che Strange la facesse svanire con un cenno della mano.
- Che uomo strano. - disse Clea avvicinandosi al suo uomo.
- Già, - sorrise Strange - l'"uomo" più strano che abbia mai conosciuto!

Note: si conclude quest'altro ciclo, che ha portato, come avete potuto leggere, ad un leggero ma sostanziale cambiamento dello status quo di John. Cosa provocherà questo? Beh, nuove avventure sicuramente, un nuovo nemico, lo scontro con Twilight, un crossover entro la fine dell'anno e l'incontro con Jonnhy Corso nel corso dello special 2003 in uscita a fine mese prossimo.