#15

di Pablo e Valerio Pastore

Twilight.
Ragazza forte e coraggiosa. Questa per secoli, o forse millenni, è la definizione che è stata data di lei dal popolo del Darkmere. Certo, lei non si ricorda nulla di ciò, non rimembra più nulla delle 100 battaglie nell'Ultramondo, dei milioni di demoni e spiriti malvagi che ha ucciso. Ora è solo una ragazza potente, senza coscienza del suo potere, spaventata e in un mondo che non è il suo, e che forse non lo sarà mai. La cattura o la distruzione di John Lomax, l'obbiettivo della sua venuta in questo mondo, era stato interrotto in diversi momenti, dapprima dalle misteriose creature che si facevano chiamare Vidocq, Advocatus e Massacratore, poi da un terzo incomodo, Dragon-X, e dal suo misterioso padrone, che avevano deciso di proteggere John. Era furibonda e frustrata, ma sentiva la sfida come parte del suo essere e l'accettò: avrebbe riportato John nel Darkmere, o l'avrebbe ucciso... o sarebbe morta nel tentativo. Mentre pensava, elaborava strategie e pregustava un nuovo scontro con il suo avversario, la sua preda, si rese conto improvvisamente di essersi persa tra i meandri dei sotterranei di New York.
- Ed ora dove diavolo mi trovo? - imprecò a bassa vice.
Un sibilo lontano raggiunse le orecchie ultrasensibili della ragazza. Lentamente apparve in lontananza una figura, che camminava con un incedere fermo. I suoi occhi parverò inquietanti al primo colpo a Twilight, che si fermò ad osservarli meglio, notando qualcosa di folgorante al loro interno. Si tolse gli occhiali, permettendo ai suoi occhi di recepire ogni più flebile sfumatura. E vide un uomo di colore, alto e robusto, dal volto fiero, ma gli occhi, quegli occhi, sembravano contenere un abisso pullulante di demoni. Gli stessi tratti del viso sembravano mutare, quasi nel tentativo di superare la barriera della pelle e delle ossa, per mutarne l'aspetto.
L'innato spirito da guerriera di Twilight suono tutti gli allarmi possibili, e la ragazza assunse una postura difensiva.
- Chi sei tu?
Blade si fermò, quasi stupito da quella strana ed eterea presenza in un luogo più adatto a vampiri, morlock e coccodrilli albino.
- Ho detto, chi sei tu?
L'istinto di Twilight le urlava, come mai aveva fatto, di stare attenta, di prepararsi alla lotta, perchè non ci sarebbero state alternative.
L'uomo la fissò, poi agii come un cane che annusa l'aria, poi voltò il capo in un'altra direzione, e sibilò una parola a denti stretti.
- Darkhold.
Twilight trasalì. Aveva già sentito quella parola, in tempi remoti, ma non riusciva ad associarla a nulla di preciso, anche se in realtà immagini terrificanti le riempivano la mente. Fu allora che Blade l'afferrò rapidamente per il collo, approfittando dell'attimo di perplessità, aprì le fauci, mostrando i lunghi canini, e li avvicinò al collo della ragazza.

John Lomax e Dragon-X.
La Sfera Oscura brillò in maniera diversa dal solito, e la sua forma cominciò a cambiare rapidamente, fino ad assumere l'aspetto di un cubo.
- Cosa significa? - si chiese John.
- Non lo so, - rispose Dragon-X - non ho mai visto nulla di simile in vita mia.
John fissò perplesso l'oggetto.
- Strange me l'ha data, diceva che i miei poteri entravano in risonanza con quelli di quest'oggetto, o qualcosa di simile, non ricordo bene.
- Si sta quindi allineando ai tuoi poteri, da quello che posso percepire, ma la cosa mi risulta strana.
- Perchè?
- Il potere magico che risiede nelle forme è molto lineare, e il cubo rappresenta la difesa da attacchi esterni.
- E quali sono questi attacchi esterni?
Dragon-X scosse il capo, smuovendo i lunghi filamenti d'oro che coprivano il viso.
- Non lo so, dovrei entrare in frequenza con i tuoi poteri o con quelli della Sfera Oscusa per percepire cosa sta succedendo.
- Puoi farlo?
Dragon-X rimase immobile.
- Posso provarci.
John allargò le braccia.
- Provaci!
Dragon-X si immobilizzò del tutto, mentre lentamente delle spire di energia bluastra passava dal suo corpo a quello di Lomax. Poi l'energia cominciò a vorticare rapidamente, avvolgendo entrambi, per poi flashare e svanire nel nulla.
- Cos'hai in tasca? - chiese Dragon-X, con una voce atterrita.
John infilò la mano nella tasca dei pantaloni e ne fece uscire un foglio che brillava di luce nera.
- Il foglio datomi dalla donna senza volto... ma perchè adesso si sta comportando così?
Dragon-X indietreggiò.
- Sta succedendo qualcosa di terribile, e quel foglio... è una pagina del Darkhold!

La scena si presentò davanti ad Advocatus e Vidocq come intensa e drammatica nella stesso tempo: il Demogorge, creatura terribile e potente, demone vampiro nato dal corpo di Blade, il cacciatore di vampiri, era davanti a loro mentre soggiogava sotto di se Twilight, pronto ad affondare i suoi lunghi canini nel collo della ragazza.
- NOOO! - urlò Advocatus.
L'urlo provenne dalla parte più profonda del suo essere, quella che più ricordava che cosa poteva scatenare il Demogorge sulla terra se avesse acquisito troppo potere.
L'urlo richiamò l'attenzione della creatura, che si disinteressò per un attimo della ragazza per puntare il suo sguardo magnetico su i due nuovi arrivati. Quell'attimo gli fu fatale, perchè Vidocq si scagliò su di lui con tutta la sua forza, scaraventandolo via, lontano di Twilight.
Demogorge si alzò lentamente e rimase ad osservare la misteriosa creatura che lo fissava e strideva da sotto una strana maschera, poi senza che nessuno riuscisse a percepire alcun movimento, tanto questo era stato rapido, lo afferrò al collo, alzandolo di mezzo metro da terra.

Pochi istanti prima Advocatus si era avvicinato a Twilight.
- Allontaniamoci, penserà Vidocq a lui. - disse tirandola in piedi con una mano.
- Perchè ora mi aiuti? - chiese diffidente Twilight.
- Perchè quello che c'è in gioco – rispose Advocatus facendo cenno al Demogorge – è di gran lunga superiore alla singola sopravvivenza.
- Chi mi assicura che non mi stai mentendo?
Un improvviso rumore fece girare i due verso il punto in che Demogorge e Vidocq si stavano scontrando, e videro il primo tenere alzato il secondo mezzo metro dal suolo con una disarmante facilità.

Il Demogorge fissò in silenzio la creatura che l'aveva attaccato, poi con un rapido movimento del braccio lo scaraventò via, rivolgendo il suo sguardo verso Twilight e Advocatus.
- Presto, scappiamo! - consigliò il secondo, ma Twilight era come soggiogata dalla sguardo della creatura che un tempo era stata Blade, e rimase immobile.
Demogorge stava per raggiungerla, quando qualcosa o qualcuno lo colpì in pieno, facendolo alzare di qualche metro da terra, prima di farlo schiantare pesantemente al suolo.
Dopo qualche istante di stordimento, il Demogorge si alzò e si guardò attorno alla ricerca di chi l'aveva colpito, ma Vidocq era sempre a terra, ancora stordito anche lui, mentre accanto a se vide il suo vero avversario.
I lunghi filamenti che coprivano il volto di Dragon-X impedivano di vedere il suo volto e il suo sguardo, ma Demogorge era consapevole che stava guardando lui.

Lomax si avvicinò a Twilight e Advocatus.
- Credo che la fuga sia la cosa più logica adesso. - disse.
Twilight si rivolse verso di lui con un tono aggressivo.
- Io ho una missione da compiere, e lo sai.
- Certo, ma se non sopravvivi a lui – gli rispose indicando il Demogorge – non avrai nessuna missione da compiere.
Twilight annuì, e anche Advocatus fece un cenno di assenso.

Demogorge, nel frattempo, stava lottando contro Vidocq e Dragon-X, ma nonostante fossero in due contro di lui, Blade era in grado di combattere tranquillamente contro di loro, una volta perecepitone le capacità. Poi improvvisamente si bloccò e fissò John. Dragon-X fu il primo ad avvedersene.
- Il Darkhold! - esclamò – Lo sente! Lo vuole!
Non fece in tempo a reagire che Demogorge si era già scagliato su Lomax.
- Oh, merda! - esclamò.
Alzò le mani verso la minaccia, e da essere partirono delle raffiche di energia nera, che colpì in pieno il Demogorge, che cadde a terra ma si rialzò prontamente e con un terribile sorriso sul volto: aveva assaggiato un grande potere, ed ora lo voleva per se.
Dragon-X si avventò su di lui, imitato da Vidocq. Twilight, sotto pressione di John, si allontanò.
Era tutto sbagliato! Pensò Lomax. Questa creatura era come un allucinante parassita: persino lui, che ancora non aveva imparato a gestire al meglio la propria natura, percepiva il caotico calderone di poteri che ribollivano nel corpo del Demogorge.
Blade si gettò contro i suoi avversari.
Dragon-X e Vidocq aspettarono fino all’ultimo momento, poi si spostarono, lasciando passare il nemico…ed infliggendogli un doppio colpo ai fianchi con tutta la forza che avevano.
Ci provarono, almeno. Alla velocità del pensiero, il corpo di Blade divenne impalpabile nebbia, e l’attacco si rivolse contro di loro. L’energia esplose e con un verso di dolore Dragon-X e Vidocq furono scagliati a terra dalla loro stessa forza.
Blade si chinò su Dragon-X, che vide che ora il nemico aveva assunto la forma di un lupo mannaro mostruoso, con zanne fuori misura ed artigli enormi. Una zampa gli afferrò la gola. Energie mistiche fluirono dagli artigli, percorrendo il suo corpo, rendendolo debole.
- Brutta cosa avere un corpo fatto di acqua, vero? - ghignò Blade. Poi, rivoltò a Lomax, ululò, - Ehi, Johnnie-boy! Regalino! - e scagliò il corpo di Dragon-X con tale forza da trasformarlo in un proiettile vivente!
Fu l’istinto di Lomax a prendere il sopravvento: anche se lui avrebbe volentieri scansato l’attacco, una parte di lui, quella a cui troppe volte era stato sordo, gli impose di tentare il possibile per impedire la morte di un essere vivente!
In breve, Lomax si fece colpire! Insieme a Dragon-X, rotolarono a terra.
Vidocq si mise in piedi, stridendo …e in quel momento due paletti di frassino saturi di energie arcane volarono verso di lui! Leggermente stordito, non riuscì ad impedire che prima uno, poi l’altro, si conficcassero nelle sue mani, inchiodandolo al muro dietro di lei! Vidocq urlò orribilmente.
- NO! - Lomax cercò di alzarsi, ma incontrò lo sguardo famelico di Blade. E in quello sguardo vide riflessi tutti i babau del mondo, tutte le paure più profonde di un essere vivente.
Blade si voltò verso di lui. - Mmm, è arrivata l’ora della pappa! Dammi il Darkhold, Timmy, e magari ti risparmio la cotenna…
Lomax realizzò che avrebbe obbedito volentieri, tale era il terrore. Questo essere si stava sbarazzando di loro con una facilità irrisoria.
Twilight si parò davanti a Lomax. - Se te ne vai tu, mostro, magari saremo noi a risparmiare te!
- Twilight…
Senza voltarsi, lei disse, - Fuggire non servirà, John. La pagina del Darkhold lo attira come una fiamma la falena. Continuerà solo a seminare morte nella sua caccia.
Un altro passo del mostruoso mannaro-vampiro. - Dai retta alla tua amichetta. Combatti, muori e fammi felice!
Un solo gesto, e una corrente di vento avvolse Twilight. Vento abbastanza forte da staccarla da terra e avvolgerla in un torrente di polvere e detriti. Il corpo di Twilight ne fu tempestato, graffiato, lacerato, contuso. Una pietra la colpì alla testa, e la combattente perse per un momento i sensi.
Il vento cessò, e Twilight cadde a terra, rimbalzando una volta. Viva, ma davvero malconcia.
Blade si crocchiò le nocche, come un pianista prima del concerto. - Dove eravamo rimasti? Oh, sì. Sipario sull’eroe! - Saltò addosso a Lomax, la bocca spalancata e sbavante, pronta a fare festino del suo corpo e delle sue energie.
La mente di Lomax andò in overdrive. Qualunque dubbio avesse su sé stesso, qualunque cosa gli avessero detto di lui e delle ragioni per cui esisteva, in quell’esatto momento divenne conscio di una sola parola.
Sopravvivenza!
Lomax non si accorse di avere chiuso gli occhi, fino a quando non sentì Blade emettere un atroce ruggito di dolore! Aprì gli occhi, e quello che vide lo lasciò senza fiato: una specie di barriera, un quadrato perfetto di luce nera, si era frapposto fra lui ed il mostro. Le braccia di Blade erano affondate fino al gomito in quello scudo, e archi di energia percorrevano il corpo di Blade.
La barriera scomparve. Blade tornò umano, contemplando le proprie mani ustionate, la carne ridotta come se fossero state passate sotto una morsa.
Blade sorrise all’indirizzo di Lomax. -Lo Scudo di Nullus... o almeno qualcosa che gli assomiglia. Ammetto di averti sottovalutato, Johnnie-boy. Ma se sperì di averla vinta con quella sorpresina… - Voltò lo sguardo. Verso Twilight, che si stava riprendendo in quel momento.
Lomax si sentì morire. Non sapeva neppure come avesse fatto a evocare quella barriera! Poteva farlo per proteggere un’altra persona..?
E in quel momento, il miracolo avvenne! La testa di Blade scattò in un’altra direzione, verso l’alto.
Di nuovo, Blade si mise ad annusare l’aria in quel modo osceno, animale, mentre il suo volto si deformava in
un’espressione di piacere sanguigno. Quando parlò, lo fece rivolto a sé stesso. - Guarda guarda… Un altro portatore delle energie del Darkhold è appena arrivato. Ed è accompagnato da così tante entità maligne. - Emise un verso di soddisfazione, un sibilo che a Lomax ricordò quello di un serpente un attimo prima che si avventasse sulla preda.
Poi Blade divenne nebbia, e scomparve.
Lomax si chinò su Twilight. Aveva una fibra dura, la ragazza: poco ci mancava che fosse lei a spingerlo da parte. - Il Demogorge..?
- Sparito. Fuggito in caccia di nuove prede.
Un occhio di lei era pesto. Quello buono lo fissò con aria nervosa. - Non mi sento sicura... lui vuole qualcosa che hai tu, anche se non immagino cosa sia, e prima o poi tornerà...
Lomax trovò in qualche modo la forza di sorridere sarcasticamente. - Allora è il momento di prepararsi, giusto? Se il bastardo mi vuole, questa volta non mi prenderà di sorpresa. E con un po’ di fortuna, va bene, forse con molta fortuna, riusciremo a trovare qualcuno che ci aiuterà…